L'arcidiocesi di Tours (in latino Archidioecesis Turonensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2022 contava 502.000 battezzati su 608.390 abitanti. È retta dall'arcivescovo Vincent Alexandre Édouard Élie Jordy.

Fatti in breve Arcivescovo metropolita, Arcivescovi emeriti ...
Arcidiocesi di Tours
Archidioecesis Turonensis
Chiesa latina
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Provincia ecclesiastica
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Collocazione geografica
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Diocesi suffraganee
Blois, Bourges, Chartres, Orléans
 
Arcivescovo metropolitaVincent Alexandre Édouard Élie Jordy
Arcivescovi emeritiBernard-Nicolas Jean-Marie Aubertin, O.Cist.
Presbiteri95, di cui 72 secolari e 23 regolari
5.284 battezzati per presbitero
Religiosi28 uomini, 146 donne
Diaconi30 permanenti
 
Abitanti608.390
Battezzati502.000 (82,5% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.127 km²
Parrocchie39
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleSan Gaziano
Indirizzo13 rue des Ursulines, B.P. 41117, 37011 Tours CEDEX 1, France
Sito webdiocesedetours.catholique.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
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La basilica minore di San Martino.
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La tomba di San Martino di Tours nell'omonima basilica, costruita nel XIX secolo sulle rovine dell'antica abbazia eretta nel V secolo.
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L'episodio del taglio del mantello di san Martino, in un affresco di Simone Martini.
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Immagine di San Gregorio di Tours in un sacramentario di Marmoutier ad uso della Chiesa di Autun (metà del IX secolo).
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L'ex abbazia di Marmoutier ospita oggi una scuola privata.
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L'antico palazzo arcivescovile di Tours, oggi sede del museo delle Belle Arti.

Territorio

L'arcidiocesi corrisponde al dipartimento francese dell'Indre et Loire.

Sede arcivescovile è la città di Tours, dove si trovano la cattedrale di San Gaziano e la basilica minore di San Martino, che ospita la tomba del santo.

Il territorio si estende su 6.127 km² ed è suddiviso in 39 parrocchie, raggruppate in 7 decanati: Tours centro, Tours nord, Tours sud, Amboise, Château-la-Vallière, Chinon e Loches.

Provincia ecclesiastica

Dal 2002 la provincia ecclesiastica di Tours comprende le seguenti suffraganee:

Storia

La diocesi di Tours fu eretta nel III secolo. Il primo vescovo, documentato da san Gregorio, fu san Gaziano (Saint Gatien), vissuto nella seconda metà del secolo. La testimonianza di san Gregorio permette di ricostruire una ininterrotta serie episcopale fin dai primordi della fondazione della diocesi; tra i vescovi si ricordano alcuni santi entrati nella tradizione universale del cattolicesimo, come per esempio san Martino o lo stesso san Gregorio, noto in particolare per la sua fondamentale Historia Francorum.

Caesarodunum, capitale del popolo celtico dei Turoni, era una civitas e capitale della provincia romana della Gallia Lugdunense terza, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Tours divenne la sede metropolitana e la provincia ecclesiastica, come quella civile, comprendeva le seguenti diocesi suffraganee: Mans, Rennes, Angers, Nantes, Quimper (dioecesis Coriosolitum o Coriosopitum), Vannes e Léon (dioecesis Osismorum).

Secondo Louis Duchesne[2], la provincia ecclesiastica di Tours è già attestata con certezza e funzionante fin dalla metà del V secolo; in particolare gli otto vescovi della provincia si ritrovano assieme ai concili di Angers del 453 e a quello di Vannes del 465 circa. Dopo la conquista bretone della Bretagna e le fondazioni di Nominoë (IX secolo), la provincia ecclesiastica turonese si ingrandì con le diocesi di Dol, di Saint-Brieuc, di Tréguier e di Aleth (poi Saint-Malo).

A partire dal IX secolo l'autorità del metropolita di Tours è stata messa in crisi dai tentativi dei re bretoni di creare una autonoma provincia ecclesiastica della Bretagna con l'erezione di Dol ad arcidiocesi. I conflitti di giurisdizione durarono fino alla fine del XII secolo, quando, con la bolla Licet primum del 1º giugno 1199, papa Innocenzo III stabilì definitivamente che solo Tours era sede metropolitana e che tutte le diocesi bretoni ne dipendevano.

Il capitolo di Tours è il più antico capitolo di Francia e risale all'episcopato di san Baudino, a metà del VI secolo.

Durante il Medioevo la sede di Tours ebbe grande prestigio e in una lettera a Carlo il Calvo papa Adriano II la considerò la seconda più importante diocesi francese. Questo prestigio si doveva soprattutto alla presenza della basilica di San Martino, un centro religioso di primaria importanza, attorno al quale già prima della metà del VI secolo era sorto un monastero benedettino. Alcuino, vissuto a cavallo tra l'VIII e il IX secolo istituì una scuola, che copiò e tramandò antichi manoscritti sacri e profani.

A Tours si tennero nel Medioevo importanti concili regionali. Il primo di cui si a memoria è quello celebrato nel mese di novembre del 461, al quale parteciparono non solo alcuni vescovi della Lugdunense terza, ma anche altri vescovi che si erano recati a Tours per la festa di San Martino, tra cui Leone di Bourges e Germano di Rouen.[3] Altri concili si celebrarono nel 567, nel 755 (dove fu raccomandato di fissare l'inizio dell'anno secondo il calendario a Pasqua), nell'813, nel 1055 e nel 1163. Ben presto le decisioni dei concili di Tours divennero autorevoli in tutta la Francia ed entrarono a far parte dei libri canonum, che erano alla base del diritto canonico della Chiesa.[4]

A metà del IX secolo l'invasione normanna segnò una crisi nella vita dell'arcidiocesi. Il corpo di san Martino fu trasferito ad Auxerre nell'853 e per ottenerne la restituzione nell'884 fu inviato un esercito di 6000 uomini. L'abbazia di San Martino ebbe dall'845 abati laici, in quanto il titolo abbaziale fu assunto ereditariamente dai duchi di Francia, che con Ugo Capeto nel 987 divennero re.

Nel 1096 il pellegrinaggio alla tomba di san Martino compiuto da papa Urbano II fu il primo di una lunga serie di pellegrinaggi papali che continuò nel XII secolo: Pasquale II nel 1107, Callisto II nel 1119, Innocenzo II nel 1130 e Alessandro III nel 1163 giunsero tutti a Tours per venerare le reliquie. Fu a Tours che Alessandro III scomunicò l'antipapa Vittore IV.

A partire dal 1170, con l'arcivescovo Joscion, è stata intrapresa la costruzione della cattedrale gotica, dedicata a San Gaziano nel 1356, che fu ultimata nel 1547.

Un'altra importante abbazia di Tours fu quella di Marmoutier, costruita da san Martino appena fuori dalla città, presso le grotte in cui san Gaziano aveva già celebrato la Messa. L'abbazia fu devastata dai Normanni, che uccisero 120 dei 140 monaci. Successivamente l'abbazia risorse, tanto da avere nell'XI secolo 101 succursali, di cui 10 in Inghilterra.

Nel 1562 l'abbazia di Marmoutier fu saccheggiata dagli Ugonotti, che nello stesso anno bruciarono anche le reliquie di san Martino conservate nell'omonima basilica. Si conservano solo parte del cranio e un braccio.

Durante la rivoluzione l'abbazia di San Martino fu distrutta quasi interamente, ma fu ricostruita nel XIX secolo per impulso dell'arcivescovo cardinale Guillaume-René Meignan.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la metropolia di Tours fu ridotta per la soppressione delle diocesi di Dol, Saint-Pol-de-Léon, Saint-Malo e Tréguier. Nel 1855 la nuova diocesi di Laval divenne suffraganea di Tours. Un'ulteriore diminuzione della provincia ecclesiastica di Tours avvenne nel 1859, quando Rennes fu eretta a sede metropolitana, sottraendo a Tours le diocesi bretoni di Vannes, Quimper e Saint-Brieuc.

In seguito alla riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, dall'8 dicembre 2002 la metropolia turonese è stata completamente stravolta, assegnando alla provincia ecclesiastica sedi diocesane che mai, nella storia di Tours, erano state sue suffraganee.[5]

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. L'arcidiocesi di Tours conserva il più antico catalogo episcopale della cristianità dopo il Liber pontificalis della Chiesa di Roma[6], ed è quello redatto da san Gregorio nell'ultimo capitolo della sua Historia Francorum (scritto nel 594). Diversi sono i cataloghi episcopali che proseguono quello di Gregorio, e che si è soliti distinguere in due serie: quelli che riportano gli anni (e a volte i mesi e i giorni) di episcopato (e a volte gli anni e/o i mesi di vacanza della sede); e quelli che riportano la semplice lista episcopale senza dati cronologici. In alcuni casi, i cataloghi con le cifre manifestano evidenti anacronismi, dovuti ad errori di copiatura da parte di qualche amanuense medievale.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 608.390 persone contava 502.000 battezzati, corrispondenti all'82,5% del totale.

Ulteriori informazioni anno, popolazione ...
anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950274.620350.00078,534132120805401.004295
1970 ?436.124 ?32127348 ?711.054296
1980423.030486.88486,9264218461.602167805300
1990453.000520.00087,1217171462.087962720300
1999436.400545.50080,0181144372.411154552382
2000426.023568.03175,0180144362.366154350181
2001414.662568.03173,0171141302.424153848577
2002420.042554.34575,8165133322.545144148977
2003385.030554.00369,5152126262.533163544977
2004347.456560.41362,0143122212.429162942976
2010503.000597.72484,2117102154.299212038744
2014501.600607.00082,611888304.250273333141
2017498.800604.00082,610179224.938242622339
2020500.900606.51182,69980195.059272517339
2022502.000608.39082,59572235.284302814639
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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