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Andrea Mandorlini

allenatore di calcio e calciatore italiano (1960-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Andrea Mandorlini
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Andrea Mandorlini (Ravenna, 17 luglio 1960) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

Dati rapidi Nazionalità, Altezza ...
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Biografia

I figli Davide[2] e Matteo[3] sono calciatori.

Carriera

Riepilogo
Prospettiva

Giocatore

Cresciuto nel Ravenna, esordì in Serie A con la maglia del Torino nella stagione 1978-1979. Nel 1979 ricevette una convocazione nella nazionale Under-21 e una nell'Italia olimpica, senza scendere in campo. Dopo un anno all'Atalanta in Serie B, tornò nella massima serie con l'Ascoli, dove rimase per tre stagioni.

Nel 1984 si trasferì all'Inter; a Milano vinse lo scudetto dei record nella stagione 1988-1989, durante la quale fu impiegato come libero dal tecnico Giovanni Trapattoni, offrendo un rendimento soddisfacente.[4] Vinse Supercoppa italiana e Coppa UEFA nel 1991, nella sua ultima stagione al club.

Approdato all'Udinese, dopo due stagioni, nel 1993, si ritirò.

Allenatore

Inizi

Inizia a 33 anni con la Manzanese,[5] squadra militante nel Campionato Nazionale Dilettanti, non riuscendo a salvare la squadra dalla retrocessione in Eccellenza.[5]

Fra il 1994 e il 1998 è stato allenatore in seconda al Ravenna,[5] ottenendo nel 1996 la promozione in Serie B.[5]

Nel 1998 subentra a stagione in corso alla guida della Triestina in Serie C2,[5] chiudendo la stagione al 2º posto[5] e perdendo la finale play-off col Sandonà.[5]

Nel 1999 è chiamato allo Spezia,[5] conquistando al primo anno la promozione in Serie C1 con 76 punti, record assoluto per la categoria,[6] nessuna sconfitta[7], 15 punti di vantaggio sulla seconda classificata.[5] Le 2 stagioni successive rimane ai liguri, perdendo contro Como, nella prima stagione, e Triestina, nella seconda, le semifinali play-off.[5]

Il 6 giugno 2002 è assunto alla guida del Vicenza, in Serie B.[8] Dopo un inizio che l'aveva vista in vetta alla classifica dopo 22 giornate,[9] la squadra termina la stagione all'8º posto.

L'approdo all'Atalanta e le esperienze a Padova e Siena

Il 10 giugno 2003 firma con l'Atalanta,[10] guidando la squadra alla promozione in Serie A.[11] Il 6 dicembre 2004, dopo aver ottenuto 7 punti in 14 gare,[12] senza alcuna vittoria (7 pari, 7 sconfitte) e con la squadra ultima in classifica a 6 punti di distanza dalla zona salvezza,[12] è esonerato e sostituito da Delio Rossi.[13] La sua è stata la peggiore gestione in massima serie della storia della società orobica.[14]

Il 9 novembre 2005 a seguito dell'esonero di Renzo Ulivieri, è assunto alla guida del Bologna, in Serie B.[15] Il 5 marzo 2006 è esonerato a causa di mancanza di continuità nei risultati.[16][17]

Il 18 dicembre 2006 firma un contratto di 2 anni col Padova, in Serie C1.[18] Dopo un'iniziale rimonta,[19] che porta la squadra in zona play-off,[20] la squadra inanella una serie di risultati altalenanti, chiudendo la stagione al 7º posto.[21] Il 3 giugno 2007 rescinde il contratto coi biancoscudati.[22]

Il 12 giugno 2007 passa sulla panchina del Siena, in Serie A.[23] Il 12 novembre, a seguito della sconfitta interna subìta nel derby col Livorno (2-3),[24] con la squadra ultima in classifica a 9 punti[25](frutto di una vittoria[26], 6 pari, 5 sconfitte), viene esonerato dalla società toscana, con cui rescinde consensualmente il suo contratto;[27] lo sostituisce Mario Beretta.[28]

Sassuolo e l'esperienza in Romania

Il 7 luglio 2008 firma un contratto biennale col Sassuolo, neopromosso in Serie B,[29][30] chiudendo la stagione al 7º posto.[31] Il 10 giugno 2009 rescinde consensualmente il contratto col Sassuolo, in quanto i programmi della società non coincidono con i suoi.[31]

Il 13 novembre 2009 intraprende la sua prima esperienza all'estero, firmando un contratto con il CFR Cluj, in Romania,[32] squadra che conduce a una stagione ricca di trionfi, vincendo il campionato rumeno (2º nella storia del club), la Cupa României e la Supercoppa di Romania.[33] Il 13 settembre 2010, a causa di un inizio di stagione negativo, con la squadra undicesima in classifica a 6 punti dalla vetta,[34] è esonerato.[35]

Verona

Il 9 novembre 2010, a seguito dell'esonero di Giuseppe Giannini,[36] subentra sulla panchina del Verona, in Lega Pro Prima Divisione[37][38] con la squadra gialloblù al penultimo posto. Dopo una serie iniziale di 5 pareggi consecutivi, la squadra inizia una rincorsa che la fa arrivare ai play-off in quinta posizione (poi diventata quarta per la retrocessione all'ultimo posto dell'Alessandria)[39][40] e, dopo aver eliminato prima il Sorrento[41] e poi la Salernitana,[42][43] riporta il Verona in Serie B dopo 4 anni.[44]

Al termine di Salernitana-Verona (1-0), valida per la finale di ritorno dei play-off, venne aggredito negli spogliatoi[45][46]. Poche settimane dopo, durante la presentazione ufficiale della squadra dinanzi ai tifosi per la stagione 2011-2012, l'allenatore intonò al microfono "Ti amo terrone" (ritornello di Italiano terrone che amo degli Skiantos), dedicandolo ai salernitani[47], invitando i tifosi a cantare ripetendo tale coro. L'episodio portò al deferimento di Mandorlini da parte del Procuratore Federale della FIGC[48], con il deferimento per responsabilità oggettiva e concorrente anche della società gialloblu. Mandorlini poi affermò che tale coro fu una goliardata.[49][50] La vicenda si chiuse nel dicembre successivo col patteggiamento di un'ammenda di 20.000 euro a carico dell'allenatore.[51]

Thumb
Andrea Mandorlini allenatore dell'Hellas nel 2015.

Partito con l'obiettivo di salvarsi, il neopromosso Verona guidato ancora da Mandorlini sfiorò la promozione in serie A chiudendo la stagione al 4º posto in classifica a 78 punti, ma uscendo sconfitto nelle semifinali play-off contro il Varese (2-0; 1-1)[52]. Durante la stagione la squadra eguagliò il record per la serie B di 8 vittorie consecutive in campionato.[53] L'11 ottobre 2012 prolungò il contratto fino al 30 giugno 2014.[54][55]

Il 22 ottobre 2012 venne deferito dal Procuratore Federale per delle dichiarazioni giudicate offensive nei confronti dei livornesi.[56][57] A seguito del comportamento di Mandorlini venne deferita alla Commissione Disciplinare Nazionale anche la società del Verona per responsabilità oggettiva e per responsabilità concorrente.[58] Il deferimento si chiuse il 19 dicembre 2012 con il patteggiamento di una squalifica fino al 31 gennaio 2013.[59]

Al termine della stagione 2012-2013 guidò il Verona alla promozione in serie A, che mancava alla società scaligera da 11 anni, centrando il 2º posto a 82 punti, dietro il Sassuolo ed al termine di un lungo testa a testa con il Livorno.[60] Quella degli scaligeri si rivelò la miglior difesa del campionato e Daniele Cacia fu capocannoniere del torneo (24 reti).[60] Mandorlini fu il 1º allenatore della storia gialloblu a ottenere 2 promozioni[61] e venne confermato per il successivo campionato di Serie A. Il 3 marzo 2014, gli allenatori lo classificarono 2º alla Panchina d'argento[62].

Nella stagione 2013-2014, iniziata con l'obiettivo salvezza[63] raggiunse il 10º posto; il 3 novembre 2013 eguagliò il record di 6 vittorie consecutive in casa in serie A del Verona[64] e, a fine stagione, batté il record di reti totali (62) segnate dal Verona in un campionato di A e il numero di successi (16) in una stagione in A degli scaligeri.[65]

Il 21 maggio 2014 rinnova il contratto per la stagione successiva[66] che chiuse al 13º posto, con Luca Toni vincitore insieme a Icardi della classifica-marcatori e da alcuni risultati rilevanti (2-0 al Napoli e 2-2, sempre in rimonta, con Milan, Inter, Juventus).

Il 9 giugno 2015 rinnova il contratto fino al 30 giugno 2017, con opzione per la stagione successiva a favore del club[67]. Il 30 novembre 2015 è esonerato dopo un inizio di stagione condizionato dagli infortuni[68], con la squadra all'ultimo posto in classifica a 6 punti e nessuna vittoria in 14 gare di campionato.[69] Il contratto viene risolto il 15 febbraio 2017.[70]

Genoa

Il 19 febbraio 2017 firma un contratto valido fino al giugno 2018 con il Genoa, sostituendo l'esonerato Ivan Jurić.[71] Il 26 febbraio debutta come allenatore del Genoa ottenendo il pareggio all'ultimo secondo per 1-1 in casa contro il Bologna.[72] La domenica successiva ottiene il primo successo, vincendo per 2-0 in casa dell'Empoli.[73] Il 10 aprile, dopo la sconfitta per 3-0 con l'Udinese,[74] viene sollevato dall'incarico.[75]

Cremonese

Il 24 aprile 2018 viene annunciato come nuovo allenatore della Cremonese in sostituzione dell'esonerato Attilio Tesser.[76][77] Raggiunta la salvezza alla penultima giornata del campionato di Serie B 2017-2018, viene confermato per la stagione successiva, in cui è esonerato il 4 novembre 2018 malgrado la tranquilla posizione in classifica, dopo aver raccolto 12 punti in 10 giornate (2 vittorie, 6 pareggi, 2 sconfitte).[78]

Ritorno al Padova

Il 20 gennaio 2020, a distanza di tredici anni, torna sulla panchina del Padova, in sostituzione dell'esonerato Salvatore Sullo,[79] dove si ritrova ad allenare anche il figlio Matteo. Arriva 5º nel girone B della Serie C[80] e viene eliminato dalla Juventus U-23 al secondo turno dei play-off. Il 4 agosto prolunga il contratto con il club per la stagione 2020/2021[81] con la quale arriva 2º a pari punti con il Perugia (79) ma con una differenza reti peggiore negli scontri diretti che costringe i biancoscudati a tentare la promozione in Serie B attraverso i play-off, persi in finale contro l'Alessandria ai tiri di rigore del match di ritorno per 4-5.

Mantova

Dopo due anni di inattività, il 21 febbraio 2023 Mandorlini viene nominato nuovo tecnico del Mantova, terzultimo in Serie C, al posto dell'esonerato Nicola Corrent.[82][83] Sotto la sua guida, la squadra lombarda termina la stagione regolare al quintultimo posto, retrocedendo dopo aver perso i play-out con l’AlbinoLeffe.[84] Non avendo trovato un nuovo accordo con la società, il tecnico lascia i virgiliani nel giugno dello stesso anno.[85]

Cluj

Il 16 giugno 2023 viene ingaggiato per la seconda volta dal CFR Cluj, tornando così in Romania dopo tredici anni.[86][87] Il 21 gennaio 2024, dopo la sconfitta con l'ultima in classifica Botoșani, con la squadra al secondo posto ad 11 punti dalla prima, viene sollevato dall'incarico e qualche giorno dopo risolve consensualmente il contratto.[88] Il 23 agosto 2025 viene richiamato, per la terza volta,[89] sulla panchina del club transilvano, ma dopo 8 giornate di campionato, con soli 8 punti, il 22 ottobre 2025 viene nuovamente sollevato dall'incarico.[90]

Altre attività

Nell'estate del 2022, è commentatore tecnico in alcune partite trasmesse da Sportitalia.[91]

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Statistiche

Riepilogo
Prospettiva

Presenze e reti nei club

Ulteriori informazioni Stagione, Squadra ...

Statistiche da allenatore

Statistiche aggiornate al 22 ottobre 2025. In grassetto le competizioni vinte.

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Palmarès

Giocatore

Competizioni nazionali

Inter: 1988-1989
Inter: 1989

Competizioni internazionali

Inter: 1990-1991

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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