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arcidiocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'arcidiocesi di Agrigento (in latino Archidioecesis Agrigentina) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia. Nel 2022 contava 387.452 battezzati su 413.503 abitanti. È retta dall'arcivescovo Alessandro Damiano.
Arcidiocesi di Agrigento Archidioecesis Agrigentina Chiesa latina | |||
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Regione ecclesiastica | Sicilia | ||
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Diocesi suffraganee | |||
Caltanissetta, Piazza Armerina | |||
Arcivescovo metropolita | Alessandro Damiano | ||
Vicario generale | Giuseppe Cumbo | ||
Arcivescovi emeriti | Carmelo Ferraro, cardinale Francesco Montenegro | ||
Presbiteri | 245, di cui 210 secolari e 35 regolari 1.581 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 42 uomini, 197 donne | ||
Diaconi | 36 permanenti | ||
Abitanti | 413.503 | ||
Battezzati | 387.452 (93,7% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 3.042 km² | ||
Parrocchie | 194 (10 vicariati) | ||
Erezione | I secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Gerlando | ||
Santi patroni | San Gerlando (patrono principale), Sant'Alfonso Maria de' Liguori (compatrono), Santa Vittoria (patrona minore) | ||
Indirizzo | Arcivescovado, Piazza Don Minzoni 19, 92100 Agrigento, Italia | ||
Sito web | www.diocesiag.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
Situata nella parte sud-occidentale della Sicilia, l'arcidiocesi di Agrigento è delimitata a sud dal mare, a est confina con la diocesi di Piazza Armerina, a nord-est con la diocesi di Caltanissetta, a nord con le arcidiocesi di Palermo e di Monreale e a nord-ovest con la diocesi di Mazara del Vallo.
I suoi confini corrispondono a quelli del libero consorzio comunale di Agrigento e ne abbraccia tutti i 43 comuni.
Sede arcivescovile è la città di Agrigento, dove si trova la cattedrale di San Gerlando. In città si trova anche l'antica cattedrale bizantina, oggi chiesa di Santa Maria dei Greci. In arcidiocesi sorgono tre basiliche minori: la basilica dell'Immacolata ad Agrigento, la basilica di Maria Santissima del Soccorso a Sciacca, e la basilica di San Calogero a Monte di Sciacca. Allo stesso santo è dedicata una chiesa ad Agrigento, dichiarata santuario diocesano nel 1972.
La provincia ecclesiastica agrigentina, istituita nel 2000, comprende due diocesi suffraganee: Caltanissetta e Piazza Armerina.
Il territorio dell'arcidiocesi è uno dei più vasti della Sicilia. Si estende su una superficie di 3.041,89 km² ed è suddiviso in 194 parrocchie, raggruppate in 5 zone pastorali e 10 vicariati foranei.
Sull'origine della Chiesa agrigentina non ci sono notizie precise; ma i monumenti antichi, come le catacombe di Agrigento e Naro, le tombe sicuramente cristiane di parecchie zone del territorio e, soprattutto, una piccola basilica paleocristiana e altri reperti archeologici provenienti da varie zone della provincia forniscono elementi per dare come certa la presenza di una solida comunità cristiana nell'Agrigentino, tra il II e il III secolo.
Secondo la tradizione il primo vescovo fu san Libertino martirizzato non oltre la persecuzione di Gallieno e Valeriano (metà del III secolo). La basilica paleocristiana per alcuni studiosi era una memoria martyrum nella quale furono sepolti san Libertino e san Pellegrino in due loculi posti nel pavimento. Il primo vescovo storicamente certo è Eusanio nella seconda metà del VI secolo, deposto da papa Pelagio II per aver usurpato i beni della Chiesa.
Prima dell'invasione degli arabi non ci sono molte notizie sulla diocesi. Tra i vescovi agrigentini storicamente sicuri ci sono: san Gregorio II, di cui parla nelle sue lettere papa Gregorio Magno (tra il 591 ed il 603) e autore di un commento in greco sull'Ecclesiaste; Felice, che partecipò al sinodo di Roma del 649; Giorgio, che prese parte ai concili romani del 679 e del 680; Giovanni, che fu tra i padri del secondo concilio di Nicea (787).
Già dai tempi di Gregorio Magno, la Sicilia faceva parte dell'impero bizantino; tuttavia, come emerge dalle lettere del pontefice, le diocesi siciliane non avevano un metropolita e dipendevano tutte da Roma. Solo dalla prima metà dell'VIII secolo, in seguito alle controversie sull'iconoclastia, la Sicilia fu sottratta dall'imperatore Leone III Isaurico alla giurisdizione di Roma e sottomessa al patriarcato di Costantinopoli (circa 732). Così fu anche per Agrigento, che appare tra le suffraganee di Siracusa nella Notitia Episcopatuum redatta all'epoca dell'imperatore Leone VI e databile all'inizio del X secolo.[1] La situazione descritta da questa Notitia Episcopatuum è tuttavia puramente ideale; infatti a partire dall'827 l'isola venne progressivamente conquistata dagli Arabi e delle sue diocesi non si hanno più notizie.
Dopo la dominazione araba (828-1086), la diocesi fu restaurata dal "gran conte" normanno Ruggero I d'Altavilla, che ne definì il territorio con un diploma del 1093[2]; la diocesi si estendeva sino alle porte di Palermo includendo anche Termini Imerese, ed era chiamata diocesi bimare, in quanto a sud si affacciava sul Canale di Sicilia e sul Tirreno a nord. L'antica diocesi di Triocala non fu più restaurata ed in epoca Normanna il suo territorio fu incorporato in quello di Agrigento. La rifondazione della diocesi fu approvata da papa Urbano II il 10 ottobre 1098.[3] Primo vescovo fu san Gerlando (1093-1100).
Inizialmente la diocesi era immediatamente soggetta alla Santa Sede. Durante l'episcopato di Gentile fu resa suffraganea dell'arcidiocesi di Palermo.
Fu avventuroso il lungo episcopato di Urso a cavallo tra il XII e il XIII secolo: per tre volte fu privato dei beni della Chiesa ed esiliato, fu poi rapito dai saraceni, che lo tennero prigioniero per quattordici mesi, finché non fu pagato un cospicuo riscatto. Nelle incursioni saracene furono distrutte la cattedrale e il palazzo episcopale, ricostruiti dal successore Raynaldo d'Acquaviva; questi, per aver incoronato re Manfredi, fu scomunicato da papa Alessandro IV.
Nessuno dei vescovi agrigentini fu presente al concilio di Trento, perché dal 1544 al 1564 la diocesi era vacante ed amministrata dal cardinale Rodolfo Pio di Carpi. Il vescovo Luigi Suppa (1565-1569) iniziò ad applicare i decreti tridentini; Cesare Marullo fondò il seminario diocesano nel 1577, trasferito nella sede attuale da Vincenzo Bonincontro nel 1611; il vescovo Juan Orozco Covarrubias y Leiva (1594-1606) impiantò in città la prima tipografia, e protesse letterati e artisti; nuovo slancio alla formazione catechistica fu dato con l'introduzione del catechismo di Roberto Bellarmino tradotto in siciliano nel 1725.
Importante anche l'episcopato di Francesco Gisulfo, che arricchì la cattedrale di oggetti preziosi e di due organi e comprò per la città di Agrigento l'esenzione perpetua della gabella della farina. Francesco Ramírez (1697-1715) celebrò un sinodo i cui statuti rimasero in vigore fino al 1948, e fondò il collegio dei Santi Tommaso e Agostino per la formazione del clero e dei parroci. Verso la metà del XVIII secolo Andrea Lucchesi Palli eresse il palazzo vescovile e una biblioteca pubblica.
Nel 1844, durante il pontificato di papa Gregorio XVI, ci fu un nuovo ordinamento dei confini della diocesi: 13 comuni furono ceduti a vantaggio dell'erezione della diocesi di Caltanissetta, 6 comuni all'arcidiocesi di Monreale (Chiusa, Contessa, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi e San Carlo) e uno all'arcidiocesi di Palermo (Castronovo). Contestualmente Agrigento entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Monreale.
Nel corso dell'Ottocento la diocesi rimase vacante per diversi anni, nei periodi 1835-1837, 1839-1844. Rimase ancora vacante nel 1860 per la morte di mons. Domenico Maria Lo Jacono, anche per i tentativi del governo liberale di intervenire nella nomina dei vescovi, che era soggetta all'exequatur e alla pretesa di subentrare nel regio patronato ai precedenti monarchi, ossia di godere del diritto di presentazione dei vescovi. Nel 1865 il governo propose in colloqui informali di promuovere alla sede di Girgenti Michele Montuoro, presbitero della stessa diocesi, ma non si trovò un accordo con la Santa Sede. Dopo la frattura tra Chiesa e Stato con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, la Santa Sede rifiutò di concordare le nomine dei vescovi e tra il 1871 e il 1872 procedette a nomine unilaterali per le diocesi siciliane, scegliendo per Girgenti il sacerdote palermitano Domenico Turano (1872-1885).[4] Durante il suo episcopato la diocesi fu sconvolta dal cosiddetto "scisma di Grotte" guidato dal sacerdote Luigi Sciarratta contro l'autorità del vescovo e a favore di un'elezione popolare dei parroci; lo scisma si concluse con la scomunica di Sciarratta.
Nonostante l'aumento della popolazione, a causa di particolari vincoli giuridici, all'inizio del Novecento il numero delle parrocchie era rimasto molto esiguo. Papa Pio XI conferì al vescovo Giovanni Battista Peruzzo speciali poteri per aumentarne il numero, che durante il suo episcopato da 48 salì a 139.
Il 5 luglio 1945, con la lettera apostolica Quod Venerabilis, papa Pio XII proclamò Sant'Alfonso Maria de' Liguori patrono principale della diocesi, assieme a San Gerlando.[5]
Il 2 dicembre 2000 in forza della bolla Ad maiori consulendum di papa Giovanni Paolo II la sede agrigentina è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con suffraganee le diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina. Carmelo Ferraro è stato il primo arcivescovo metropolita.
Dal 5 settembre 2021, l'arcidiocesi di Agrigento ha avviato la cooperazione missionaria con l'amministrazione apostolica dell'Albania meridionale.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Questo è l'elenco dei testimoni della fede legati all'arcidiocesi e per i quali sono in corso i relativi processi di beatificazione:
Di seguito è riportato il Calendario liturgico proprio[22]:
Data | Celebrazione | Grado |
---|---|---|
3 gennaio | San Giuseppe Maria Tomasi, cardinale e chierico teatino | Memoria |
7 gennaio | Beato Matteo Cimarra, vescovo e francescano | Memoria |
25 febbraio | San Gerlando, vescovo e patrono dell'arcidiocesi | Solennità |
5 maggio | Sant'Angelo da Gerusalemme, carmelitano e martire | Memoria |
18 giugno | San Calogero, eremita | Memoria |
1º agosto | Sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, compatrono dell'arcidiocesi | Memoria |
5 agosto | Santa Vittoria, vergine e martire, patrona secondaria dell'arcidiocesi | Memoria |
6 settembre | Dedicazione della Cattedrale | Festa (per l'arcidiocesi), Solennità (in cattedrale) |
24 settembre | Beato Francesco Spoto, sacerdote dei Missionari servi dei poveri e martire | |
29 ottobre | Beato Rosario Livatino, laico e martire | Memoria facoltativa |
3 novembre | San Libertino, protovescovo di Agrigento e martire | Memoria |
19 novembre | San Giacinto Giordano Ansalone, sacerdote domenicano e martire | Memoria |
25 novembre | San Gregorio II, vescovo | Memoria |
L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 413.503 persone contava 387.452 battezzati, corrispondenti al 93,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1948 | ? | ? | ? | 485 | 350 | 135 | ? | ? | ? | ? | ? |
1955 | 467.520 | 469.864 | 99,5 | 403 | 320 | 83 | 1.160 | 115 | 730 | 154 | |
1970 | 480.481 | 483.484 | 99,4 | 380 | 314 | 66 | 1.264 | 103 | 628 | 197 | |
1980 | 482.000 | 487.700 | 98,8 | 321 | 259 | 62 | 1.501 | 1 | 80 | 945 | 199 |
1990 | 480.000 | 492.093 | 97,5 | 303 | 253 | 50 | 1.584 | 11 | 50 | 585 | 194 |
1999 | 464.200 | 473.100 | 98,1 | 284 | 234 | 50 | 1.634 | 23 | 60 | 516 | 194 |
2000 | 464.200 | 473.100 | 98,1 | 280 | 235 | 45 | 1.657 | 24 | 49 | 575 | 194 |
2001 | 463.900 | 473.100 | 98,1 | 280 | 234 | 46 | 1.656 | 25 | 56 | 470 | 194 |
2002 | 463.400 | 473.000 | 98,0 | 290 | 239 | 51 | 1.597 | 25 | 63 | 432 | 194 |
2003 | 463.700 | 473.200 | 98,0 | 294 | 240 | 54 | 1.577 | 31 | 66 | 433 | 194 |
2004 | 463.200 | 473.200 | 97,9 | 292 | 237 | 55 | 1.586 | 34 | 79 | 437 | 194 |
2006 | 449.000 | 461.000 | 97,4 | 286 | 237 | 49 | 1.569 | 34 | 59 | 443 | 194 |
2012 | 469.000 | 479.000 | 97,9 | 272 | 228 | 44 | 1.724 | 45 | 49 | 391 | 194 |
2015 | 428.670 | 448.830 | 95,5 | 269 | 228 | 41 | 1.593 | 44 | 51 | 294 | 194 |
2018 | 415.518 | 431.875 | 96,2 | 244 | 210 | 34 | 1.702 | 39 | 44 | 255 | 194 |
2020 | 410.330 | 434.870 | 94,4 | 243 | 209 | 34 | 1.688 | 38 | 41 | 226 | 194 |
2022 | 387.452 | 413.503 | 93,7 | 245 | 210 | 35 | 1.581 | 36 | 42 | 197 | 194 |
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