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Cantautore, attore e scrittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Peppe Voltarelli (Cosenza, 26 dicembre 1969) è un cantautore, attore e scrittore italiano. Fondatore nel 1990 del gruppo Il parto delle nuvole pesanti di cui è stato cantante e leader fino al 2005, conduce carriera solista dal 2006 durante la quale ha vinto tre Targhe Tenco.
Peppe Voltarelli | |
---|---|
Nazionalità | Italia |
Genere | Folk rock Musica d'autore Rock alternativo World music |
Periodo di attività musicale | 1990 – in attività |
Strumento | voce, chitarra, fisarmonica, pianoforte, basso |
Etichetta | Adesso, Ala Bianca, KomArt, Le Chant du Monde, Les Productions Casa Nostra, Los Años Luz Discos, MKrecords, OTR Live, Rai Trade, Squilibri, Visage Music, Warner Chappell Music Italiana |
Gruppi | Il parto delle nuvole pesanti |
Album pubblicati | 21 |
Studio | 14 |
Live | 3 |
Colonne sonore | 4 |
Sito ufficiale | |
Targa Tenco 2016 Migliore album interprete
Nel 1990 fonda a Bologna Il parto delle nuvole pesanti, band di folk-rock sperimentale formata da studenti universitari calabresi. Il disco d'esordio Alisifare e una prolifica attività concertistica rivelano il gruppo come una delle realtà più interessanti del folk anni '90.[1] Canzoni come Raggia e Lupu e l'album 4 battute di povertà, prodotto dalla Lilium dei fratelli Onorato di Monza e distribuito dalla Sony Music, diventano apripista di un genere denominato tarantella punk.[2] L'ultimo lavoro di Voltarelli con la band, intitolato Il parto, ottiene buoni risultati di critica e vendite. Dopo aver pubblicato sette album, un concerto dal vivo insieme a Claudio Lolli e aver suonato in centinaia di concerti sia in Italia (tra cui, al Concerto del Primo Maggio nel 1999 e 2005 e al Premio Tenco nel 1998, 2000 e 2001) che all'estero, nel 2005 Voltarelli, voce, autore dei testi e della musica sin dal sua fondazione, lascia il gruppo per intraprendere una carriera da solista.[3]
Distratto ma però è il primo lavoro discografico da solista, pubblicato da KomArt e distribuito da Venus nel 2007. L'album viene prodotto da Finaz della Bandabardò e vede la partecipazione di Pau dei Negrita, Roy Paci, Sergio Cammariere e del regista Giancarlo Cauteruccio.[4] Nel lavoro prende forma la nuova personalità artistica dove, alla voce profonda e alla ricercatezza dei testi, si affianca una grande ironia nel trattare temi delicati come l'emigrazione e la solitudine.[5] Il disco entra nella cinquina dei finalisti per la Targa Tenco 2007 riservata alle opere prime, portandolo così a partecipare alle serate conclusive del Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo. La tournée di presentazione arriva fino in Canada, Messico e Stati Uniti d'America.[6] L'impegno su tematiche sociali continua nel bootleg Duisburg Nantes Praga, lavoro di denuncia contro la mafia, registrato dal vivo durante il tour europeo del 2008. Pur essendo supportato esclusivamente dalle vendite durante i concerti e in rete, il disco vende oltre 3.000 copie in meno di un anno.[7] In questi anni, partecipa inoltre a tre edizioni consecutive del Concerto del Primo Maggio a Roma (2009, 2010 insieme ad Alfio Antico e Lautari, 2011 insieme alla Bandabardò).
Il trasferimento a Berlino nel 2009 e la decisione di puntare su un suono più essenziale e scarno segnano l'inizio di una nuova fase creativa che porta nel 2010 al secondo disco da solista, intitolato Ultima notte a Malá Strana, prodotto di nuovo da Finaz della Bandabardò.[8][9][10] L'album viene pubblicato da OTR Live e distribuito da Universal in Italia, pubblicato da Le Chant du Monde in Francia, distribuito da Harmonia Mundi in Europa e successivamente distribuito oltreoceano in Argentina e Canada.
Il disco viene presentato in anteprima in un concerto al teatro Alhambra di Parigi in Francia, dove il singolo Scarpe rosse impolverate rimane per diverse settimane nelle playlist di Radio France[11]. In Argentina esce per Los Años Luz Discos, dove viene presentato a Buenos Aires con un concerto alla Trastienda, con ospite la cantante uruguayana Ana Prada. Durante il tour argentino viene invitato a partecipare al concerto di Adriana Varela, storica voce del tango argentino.[12] In Canada viene pubblicato da Les Productions Casa Nostra, con distribuzione DEP e Universal: l'uscita viene accompagnata da una tournée, insieme al cantante italo-canadese Marco Calliari, che tocca Montréal, Québec e Val-d'Or. L'album viene recensito su Radio Canada che programma il singolo Scarpe rosse impolverate, che lo porta a partecipare al programma Je l'ai vu à la radio su Première Chaîne.[13]
Il disco si aggiudica la Targa Tenco 2010 come miglior album in dialetto: l'onorificenza è conferita per la prima volta in assoluto ad un'opera in dialetto calabrese.[14] Voltarelli dedica il premio ad Angelo Vassallo, sindaco ambientalista del comune di Pollica in provincia di Salerno, ucciso in un agguato di stampo mafioso.[15] Nel 2014 Matka Měst, reinterpretazione in ceco della canzone 'Sta città, tradotta da Michal Horáček e inserita nell'album Segrado di František Segrado, raggiunge la prima posizione nelle classifiche della Repubblica Ceca.[16]
Lamentarsi come ipotesi è il terzo disco da solista, come il precedente pubblicato da OTR Live e distribuito da Universal nel 2014. Il disco si compone di dodici canzoni, di cui nove in italiano, due in dialetto calabrese e un brano strumentale. Registrato a Firenze e prodotto ancora una volta da Finaz della Bandabardò, rappresenta la chiusura ideale di una trilogia iniziata nel 2007 con Distratto ma però: un percorso col quale l’artista ha approfondito la sua ricerca tra canzone d’autore e identità culturale tradizionale. L’album vanta ospiti quali Tiziano Borghi, Max Dedo, Letizia Dei, Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino, Otello Profazio, Riccardo Tesi, oltre ad un cameo del cantautore argentino Kevin Johansen.[17][18]
Voltarelli canta Profazio è il quarto lavoro discografico da solista, in cui omaggia il cantautore conterraneo, con cui condivide il giorno di nascita. Pubblicato nel 2016 da Squilibri e arrangiato e prodotto da Carlo Muratori, l'album si avvale di musicisti quali Marco Carnemolla, Lucia Consolino, Peppe Di Mauro e per la copertina e il libro allegato delle opere d'arte delle artiste Anna e Rosaria Corcione, le quali, a loro volta, omaggiano un altro calabrese, l'artista Mimmo Rotella.[19][20] Per la seconda volta, Voltarelli vince la Targa Tenco 2016 nella categoria miglior album interprete.[21]
Nel 2019 il disco autoprodotto Dio come ti amo viene distribuito esclusivamente nei concerti. Il singolo omonimo, reinterpretazione del successo planetario di Domenico Modugno (con cui il cantautore pugliese vinse il Festival di Sanremo e partecipò all’Eurovision del 1966), viene pubblicato dall'etichetta di New York Adesso in una nuova versione electro swing in collaborazione con i produttori parigini Bart & Baker.[22][23]
Planetario è il sesto disco da solista, prodotto da Sergio Secondiano Sacchi e Daniele Caldarini per Cose di Amilcare e pubblicato da Squilibri nel 2021. Nell'album, Voltarelli decide di cimentarsi nell'interpretazione in italiano di brani che sono diventati nel tempo dei veri capisaldi di autori come Jacques Brel, Bob Dylan, Léo Ferré, Joaquin Sabina, Vladimir Vysotsky, duettando con rinomati nomi della canzone internazionale, quali Luis Eduardo Aute, Joan Isaac, Amancio Prada, Silvio Rodríguez, Rusó Sala, Joan Manuel Serrat e Adriana Varela.[24][25] Per la terza volta, Voltarelli vince la Targa Tenco 2021 per il miglior album interprete.[26]
Nel 2023 esce il settimo album da solista, La grande corsa verso Lupionòpolis, pubblicato da Visage Music e distribuito da Pirames International.[27] Il disco viene registrato a New York da Marc Urselli (tre Grammy Award e collaborazioni con Lou Reed e Nick Cave) nello storico EastSide Sound di Manhattan e arrangiato e prodotto dal pianista italiano di base a Los Angeles Simone Giuliani (al suo attivo produzioni con Andrea Bocelli e la London Symphony Orchestra).[28] L'album, che contiene dieci tracce di cui otto canzoni in dialetto calabrese, una in italiano e un valzer strumentale, vede la presenza di musicisti di calibro internazionale quali Davin Hoff, Jake Owen, Stephane San Juan, Mauro Refosco e la partecipazione di Eleanor Norton, Dough Wieselman e Amy Denio.[29] Il disco entra nella cinquina dei finalisti per la Targa Tenco 2023 nella categoria miglior album in dialetto e si posiziona 2º nella classifica finale.[30][31]
Dall'incontro e l'inizio del sodalizio con il regista Giuseppe Gagliardi nasce nel 2003 Doichlanda (espressione con cui gli emigrati calabresi usano chiamare la Germania), documentario che racconta il viaggio musicale di una band etno-rock nei ristoranti calabresi e nei luoghi dell'emigrazione italiana in Germania. Il film si aggiudica il Premio della giuria al Torino Film Festival del 2003, viene scelto dal Goethe Institut come testimonial durante le manifestazioni celebrative dei 50 anni dell'emigrazione italiana in Germania e viene proiettato all'estero in città come Colonia, Francoforte, Londra, Monaco di Baviera, Praga e Washington.[32][33] Dal film viene estratto il videoclip di Onda calabra, che vince il Premio speciale della giuria M.E.I. nella categoria migliore videoclip d’autore.[34]
Tre anni dopo è il turno del film La vera leggenda di Tony Vilar, sempre del regista Giuseppe Gagliardi: un road movie che racconta l’epopea degli italiani d’America, seguendo le tracce di un cantante italiano famoso in Argentina negli anni sessanta e ormai sparito dalle scene. La storia, che si svolge tra Buenos Aires e New York, rappresenta il primo caso di mockumentary (falso documentario) italiano. Nel film Voltarelli è co-sceneggiatore, attore protagonista e autore delle musiche. L’opera partecipa alla Festa del Cinema di Roma (2006), al Tribeca Film Festival di New York (2007), all'International Film Festival di Calgary (2007), al Festival del Cinema Italiano di Belgrado (2008), al Weird Mob di Sydney (2008), all'Italian Film Festival di Dublino (2008) e all’Italian Film Festival di San Diego (2009).[35]
Nel 2007 recita nel film Notturno bus del regista Davide Marengo.[36] Nel 2008 le canzoni Distratto ma però e L'anima è vulata vengono inserite nella colonna sonora del film Fuga dal call center, opera prima di Federico Rizzo che partecipa al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary in Repubblica Ceca. Nel film Voltarelli recita la parte di una curiosa guardia antitaccheggio.[37]
Nel 2011 la canzone Onda calabra, scritta per il documentario Doichlanda diretto da Giuseppe Gagliardi, viene usata in forma di parodia nel film di Giulio Manfredonia Qualunquemente con protagonista Antonio Albanese. A seguito di una lettera aperta pubblicata in prima pagina su Calabria Ora, Voltarelli fa nascere una diatriba, rivendicando Onda calabra come canzone di passione ed emigrazione, non in linea con l'utilizzo che ne viene fatto nel film.[38] Sempre nel 2011, firma la colonna sonora originale, pubblicata da Warner Chappell Music Italiana, di Tatanka, film diretto dal regista Giuseppe Gagliardi, tratto da un racconto di Roberto Saviano e con attore protagonista il pugile Clemente Russo.
Nel 2012 cura la colonna sonora del film Aspromonte, opera prima del regista italo-tunisino Hedy Krissane. Nel 2013 partecipa al film argentino Vino para robar del regista Ariel Winograd[39], nel 2015 al film spagnolo Cançons d’amor i anarquia del regista Carlos Benpar[40] e nel 2017 al film italiano Babylon sisters del regista Gigi Roccati, di cui cura anche la colonna sonora[41].
Negli ultimi anni partecipa come attore alle serie televisive 1992 di Giuseppe Gagliardi nel 2015[42], La mafia uccide solo d’estate di Luca Ribuoli nel 2018[43] e Il re di Giuseppe Gagliardi nel 2022[44].
Anno |
Categoria |
Album |
Risultato |
---|---|---|---|
2007 | Migliore opera prima | Distratto ma però | Finalista |
2010 | Migliore album in dialetto | Ultima notte a Malá Strana | Vincitore |
2016 | Migliore album interprete | Voltarelli canta Profazio | Vincitore |
2021 | Migliore album interprete | Planetario | Vincitore |
2023 | Migliore album in dialetto | La grande corsa verso Lupionòpolis | Finalista (2º classificato) |
Un’attività concertistica da sempre intensa lo ha portato a suonare in 23 paesi nel mondo (per cui è stato definito cantante emigrante[117]): Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Francia, Germania, Inghilterra, Iraq, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Madagascar, Messico, Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svizzera, Ungheria e Uruguay.
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