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attore italiano (1966-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Fabrizio Gifuni (Roma, 16 luglio 1966) è un attore e regista teatrale italiano, vincitore del David di Donatello al miglior attore non protagonista per Il capitale umano (2014) e del David di Donatello al miglior attore protagonista per Esterno notte (2023)[1].
Nato e cresciuto a Roma, con origini metà pugliesi e metà siciliane. Diplomato nel 1992 all'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio d'Amico, esordisce in teatro nel 1993 con l'Elettra diretta da Massimo Castri, che lo dirigerà negli anni successivi nella Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni. Al cinema esordisce nel 1996 con la commedia La bruttina stagionata, regia di Anna Di Francisca. Collabora successivamente con la compagnia greca diretta da Theodoros Terzopoulos e con i registi Giancarlo Sepe e Valter Malosti. È ideatore e interprete di numerosi spettacoli, fra i quali I kiss your hands, catalogo semiserio delle lettere di Mozart, Non fate troppi pettegolezzi, Le sante corde dei canti, Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini, un'amicizia in versi. Tra il 2004 e il 2010 realizza con Giuseppe Bertolucci il pluripremiato progetto Gadda e Pasolini, antibiografia di una nazione (edito anche da Minimum Fax) comprendente i due spettacoli 'Na specie de cadavere lunghissimo (Premio Istryo e Golde graal nel 2005) e L'ingegner Gadda va alla guerra o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro (Premio Ubu 2010 al miglior spettacolo dell'anno e al miglior attore dell'anno, Premio della critica e Premio maschere d'oro del teatro).
Nel 2012 registra integralmente la lettura del capolavoro di Gadda Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (Emons Audiolibri). Nel 2014, sempre per Emons, registra la lettura integrale di Ragazzi di vita di Pasolini. Nel 2014 è in scena con Lo Straniero, un'intervista impossibile, tratto dal romanzo L'Étranger di Albert Camus e, l'anno seguente, con il reading-spettacolo Ragazzi di vita. Ancora nel 2015 è fra i protagonisti di Lehman Trilogy di Stefano Massini, ultima regia di Luca Ronconi per il Piccolo Teatro di Milano. Nel 2016 vince il premio Le Maschere del teatro italiano come miglior attore in un monologo (Lo Straniero di Camus). Nella stagione 2017/2018 è il protagonista dello spettacolo Freud o dell’interpretazione dei sogni prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, su testo di Stefano Massini per la regia di Federico Tiezzi. Fra i suoi ultimi lavori per il teatro, Con il vostro irridente silenzio, studio sulle lettere dalla prigionia e sul Memoriale di Aldo Moro, di cui cura anche la regia e la drammaturgia.
Fra i suoi lavori per il cinema e la televisione si ricordano: Vite in sospeso, regia di Marco Turco, Così ridevano, regia di Gianni Amelio (Leone d'oro al Festival di Venezia nel 1998), Un amore e Qui non è il paradiso, entrambi diretti da Gianluca Maria Tavarelli, L'amore probabilmente, regia di Giuseppe Bertolucci, Il partigiano Johnny di Guido Chiesa, Hannibal di Ridley Scott, Sole negli occhi e Il dolce e l'amaro, diretti da Andrea Porporati, La meglio gioventù (vincitore del premio Un Certain Regard al Festival di Cannes nel 2003) e Romanzo di una strage per la regia di Marco Tullio Giordana, L'inverno di Nina Di Majo, De Gasperi - L'uomo della speranza di Liliana Cavani, Musikanten di Franco Battiato, La ragazza del lago di Andrea Molaioli, Signorina Effe di Wilma Labate, Galantuomini di Edoardo Winspeare, Paolo VI - Il papa nella tempesta, miniserie diretta da Fabrizio Costa, Beket di Davide Manuli.
Nel 2010 interpreta il ruolo dello psichiatra Franco Basaglia nella miniserie televisiva C'era una volta la città dei matti..., diretta da Marco Turco e sempre nello stesso anno prende parte a L'amore buio di Antonio Capuano. Tra il 2011 e il 2012 prende parte ai film La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, La leggenda di Kaspar Hauser con Vincent Gallo, regia di Davide Manuli. Nel 2014 interpreta il ruolo dell'uomo d'affari Giovanni Bernaschi ne Il capitale umano di Paolo Virzì, per il quale ottiene tutti i principali riconoscimenti della stagione: David di Donatello, Nastro d'Argento e Premio Vittorio Gassman al Bari film festival. Nello stesso anno è protagonista della seconda commedia di Francesco Bruni, Noi 4, per la quale è premiato al Festival di Annecy per la migliore interpretazione maschile. Nel 2015 è fra gli interpreti di Fai bei sogni di Marco Bellocchio.
Dal 2017, assieme a Natalia Di Iorio, cura la stagione teatrale PrimaVera al Garibaldi a Lucera[2], città a cui è legato per le origini del nonno Gianbattista Gifuni[3][4], storico bibliotecario della Biblioteca Comunale 'R. Bonghi'. La stagione teatrale, che si svolge annualmente in primavera presso il Teatro Garibaldi di Lucera, è inoltre inserita nella rassegna culturale Estate|Muse|Stelle[5], che ha luogo annualmente in estate presso l'Anfiteatro romano di Lucera.
Nel 2018 interpreta il ruolo del giornalista Pippo Fava nel film per la televisione Prima che la notte, diretto da Daniele Vicari. Nel 2020 è il protagonista del film La belva di Ludovico Di Martino, prodotto da Matteo Rovere e dalla Warner. Nel 2022 torna ad interpretare Aldo Moro stavolta nel film Esterno notte di Marco Bellocchio,[6] ruolo grazie al quale vince tutti i principali riconoscimenti della stagione fra cui il David di Donatello e il Nastro d'Argento Grandi Serie come miglior attore protagonista.[7][8] Nel 2023 torna a lavorare con Marco Bellocchio nel film Rapito.[9]
Nel 2024 è protagonista del film di Francesca Comencini Il tempo che ci vuole, presentato fuori concorso all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[10]
È figlio di Gaetano Gifuni, segretario generale della Presidenza della Repubblica sotto i settennati di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. È sposato dal 2000 con l'attrice milanese Sonia Bergamasco, con la quale ha recitato in diversi film, tra cui La meglio gioventù e la miniserie televisiva De Gasperi - L'uomo della speranza, e con la quale ha avuto due figlie. È tifoso della Juventus[11].
Fabrizio Gifuni si è cimentato occasionalmente anche come doppiatore: ha infatti prestato la voce a Ivan Franek nel film del 2003 Brucio nel vento di Silvio Soldini e a Willem Dafoe nel ruolo di Pier Paolo Pasolini nel film Pasolini del 2014 diretto da Abel Ferrara.
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