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film del 2024 diretto da Francesca Comencini Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il tempo che ci vuole è un film del 2024 scritto e diretto da Francesca Comencini.[1]
Il tempo che ci vuole | |
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Fabrizio Gifuni in una scena del film | |
Lingua originale | italiano, francese |
Paese di produzione | Italia, Francia |
Anno | 2024 |
Durata | 110 minuti |
Genere | drammatico |
Regia | Francesca Comencini |
Sceneggiatura | Francesca Comencini |
Produttore | Simone Gattoni, Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Bruno Benetti, Sylvie Pialat |
Casa di produzione | Kavac Film, IBC Movie, OneArt, Les films du Worso, DueA Film, Minerva Pictures, Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Eurimages, con il sostegno di Roma Lazio Film Commission |
Distribuzione in italiano | 01 Distribution |
Fotografia | Luca Bigazzi |
Montaggio | Francesca Calvelli, Stefano Mariotti |
Musiche | Fabio Massimo Capogrosso |
Scenografia | Francesca Comencini |
Costumi | Daria Calvelli |
Interpreti e personaggi | |
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Durante il periodo degli anni di piombo, caratterizzato da lotte politiche e sociali, un padre e una figlia condividono la passione per il cinema. Il padre è un personaggio importante e impegnato: Luigi Comencini, celebre regista cinematografico e televisivo. La figlia è la terzogenita Francesca, alla quale il padre sente di dover regalare «il tempo che ci vuole» per aiutarla a uscire dai suoi problemi di tossicodipendenza. Presa coscienza dei problemi della figlia, decide di portarla via a Parigi e di starle vicino notte e giorno per tenerla lontana dal suo ambiente e per affrontare con lei, con la sola forza dell'affetto, l'astinenza dalla droga.
Quando Francesca si sarà liberata dalla schiavitù, comincia a lavorare con suo padre e, decisa a diventare a sua volta regista, gli comunica che il suo primo film sarà un film sulle trascorse vicissitudini di dipendenza dalla droga.[2] Il padre non condivide la scelta di sua figlia e di troppi giovani registi di girare film autobiografici, concentrati su vicende personali, le augura il successo ma le annuncia che non andrà a vedere questo film, salvo lasciarsi prendere dalla commozione quando vedrà Francesca in tv ritirare il premio all'opera prima.[3]
È stato presentato fuori concorso in anteprima all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 7 settembre 2024 e distribuito nelle sale cinematografiche dal 26 settembre.[4][5]
Il film ha incassato 795378 €, con 121134 presenze.[6]
Sul sito specializzato Sentieri Selvaggi, Carlo Valeri ha assegnato al film 4,5 stelle su 5, affermando che «la storia del rapporto tra l’autrice e il padre Luigi è un film sincero e bellissimo, che ci consegna una cineasta in stato di grazia, capace di plasmare la creazione artistica con il vissuto»[7].
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