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diocesi della Chiesa cattolica in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La diocesi di Trivento (in latino Dioecesis Triventina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Campobasso-Boiano appartenente alla regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. Nel 2022 contava 47.640 battezzati su 48.000 abitanti. È retta dal vescovo Claudio Palumbo.
Diocesi di Trivento Dioecesis Triventina Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Campobasso-Boiano | ||
Regione ecclesiastica | Abruzzo-Molise | ||
| |||
Vescovo | Claudio Palumbo | ||
Vicario generale | Mario Fangio | ||
Vescovi emeriti | Domenico Angelo Scotti | ||
Presbiteri | 55, di cui 45 secolari e 10 regolari 866 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 10 uomini, 38 donne | ||
Diaconi | 3 permanenti | ||
Abitanti | 48.000 | ||
Battezzati | 47.640 (99,3% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 1.234 km² | ||
Parrocchie | 58 (4 vicariati) | ||
Erezione | IV secolo (?) | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Nazario, Celso e Vittore | ||
Santi patroni | Nazario, Celso, Vittore, Casto di Trivento | ||
Indirizzo | Piazza Cattedrale 15, 86029 Trivento (CB), Italia | ||
Sito web | www.diocesitrivento.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
Patroni della diocesi sono i santi Nazario, Celso e Vittore. Secondo la tradizione, le reliquie dei santi Nazario e Celso furono donate da sant'Ambrogio alla chiesa locale nel 392, quando presiedette a Capua il sinodo dei vescovi della Campania e del Sannio in sostituzione di san Paolino di Nola; nel 1726 ai due martiri milanesi fu accostato anche il papa e martire san Vittore. La loro festa liturgica è celebrata il 28 luglio.
Insieme ai titolari della cattedrale, è compatrono della diocesi san Casto, il leggendario primo vescovo di Trivento; la sua festa liturgica ricorre il 4 luglio.
La diocesi comprende il territorio di 40 comuni a cavallo tra le regioni Abruzzo e Molise:[1]
Sede vescovile è la città di Trivento, dove trova la cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore. Importante luogo di culto della diocesi è il santuario di Canneto, nel comune di Roccavivara, sulla strada che, costeggiando il Trigno, porta a Trivento, antica badia fondata nel VI secolo e dipendente dall'abbazia di Montecassino dal X secolo.
Il territorio si estende su 1.234 km² ed è suddiviso in 58 parrocchie raggruppate in 4 foranie: Agnone, Carovilli, Frosolone e Trivento.
Forania di Agnone
Forania di Carovilli
Forania di Frosolone
Forania di Trivento
Sono almeno tre le ipotesi circa l'origine e la fondazione della diocesi di Trivento.
Secondo la tesi tradizionale, che si fonda sulla Vita sancti Casti triventini contenuta in un codice del XIV secolo, la diocesi triventina sarebbe stata fondata da san Casto di Larino su incarico di papa Clemente I alla fine del I secolo. Storici locali, a partire da Ciarlanti nel XVII secolo fino al recente Vincenzo Ferrara, sostengono l'origine antica della diocesi, fondata da san Casto, che avrebbe subito il martirio all'inizio del IV secolo, e documentano una serie di vescovi lungo tutto il primo millennio. La terza tesi si limita a riconoscere che la diocesi è storicamente documentata solo nel X secolo, citata in alcune bolle dei papi Agapito II (947), Giovanni XIII (969), Giovanni XIV (993) e Gregorio V (998); nella bolla del 947 sarebbe citato anche il primo vescovo storicamente certo di Trivento, Leone, destituito da papa Agapito II perché simoniaco.
Sull'origine e l'antichità della diocesi è acceso il dibattito. Secondo Iasiello, «la presunta antichità della diocesi triventina è da tempo oggetto di discussione e, in mancanza di esplicite testimonianze e nella certezza della inaccettabilità di quanto riportato a questo riguardo nella Vita Sancti Casti, rimangono dubbie tutte le ipotesi, più o meno ragionevoli, sulla sua preesistenza rispetto alle prime notizie sicure nel corso del X secolo»[2] Secondo Lanzoni la diocesi risale al X secolo e probabilmente succede all'antica Aufidena, diocesi documentata sul finire del V secolo in una lettera di papa Gelasio I. Lo storico Vincenzo Ferrara[3] sostiene invece l'ipotesi di una origine nella prima metà del IV secolo, «ipotesi accreditata dalla critica come la più attendibile e verosimigliante sia per la logica conseguenziale e non contraddittoria delle più valide argomentazioni finora addotte, sia per la plurima natura delle fonti archeologiche ed epigrafiche oltre che storiche dalle quali sono dedotte».
Anche la ricostruzione della cronotassi dei vescovi è soggetta a molte critiche e perplessità, per l'omonimia nei manoscritti medievali tra la sede di Trivento e quelle di Trevi nel Lazio e di Trevi in Umbria.[4]
Nel X e XI secolo la diocesi era compresa nella provincia ecclesiastica beneventana, ma nel 1175 papa Alessandro III la dichiarò immediatamente soggetta alla Santa Sede[5]; l'esenzione, che fu oggetto di disaccordi con gli arcivescovi beneventani, fu confermata da papa Urbano VI nel 1389 e da papa Sisto IV nel 1474.
Tra i vescovi del XIV secolo si distinse in modo particolare Pietro dell'Aquila (1348-1361), francescano, soprannominato «scotello» per la sua conoscenza di Duns Scoto, e autore di diverse opere di filosofia, tra cui un commentario dell'opera di Pietro Lombardo.
Nell'epoca post-tridentina, si deve al vescovo Giulio Cesare Mariconda (1582-1606) l'istituzione del seminario diocesano tra il 1582 ed il 1584. Altri vescovi si impegnarono nell'attuazione dei decreti tridentini attraverso sinodi diocesani e visite pastorali; tra i sinodi si ricordano quelli celebrati da Pietro Paolo Bisnetti del Lago nel 1615, da Antonio Tortorelli nel 1686 da Alfonso Mariconda nel 1721 e nel 1727.
Nel corso del Seicento diversi vescovi ebbero l'abitudine di porre la propria residenza ad Agnone, nel centro-nord della diocesi; mentre è accertato che Giovanni Battista Ferruzza (1655-1658) aveva una residenza a Frosolone, da cui firmò gli atti emessi durante il suo episcopato[6], e dov'è tuttora sepolto.
Tra Ottocento e Novecento la diocesi fu guidata da uomini di vasta e preparata cultura, tra cui Luca Nicola De Luca (1792-1819), Benedetto Terenzio (1837-1854), Luigi Agazio (1854-1887) e Carlo Pietropaoli (1897-1913). All'epoca del vescovo Epimenio Giannico furono celebrati un sinodo diocesano (1950), il congresso eucaristico (1951) e il congresso mariano (1955).
Il 21 agosto 1976 la diocesi ha perso la sua secolare indipendenza ed è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Boiano-Campobasso, che in seguito ha assunto il nome di Campobasso-Boiano.
Nel 1977 Trivento subì alcune lievi modifiche territoriali: il comune di San Pietro Avellana passò dall'abbazia territoriale di Montecassino alla diocesi di Trivento[7], la quale perse le parrocchie dei comuni di Alfedena e di Castel di Sangro passate alla diocesi di Sulmona-Valva[8].
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Il 5 giugno 2017 papa Francesco, nell'accettare la rinuncia per sopraggiunti limiti di età del vescovo Domenico Scotti, ha nominato vescovo di Trivento Claudio Palumbo, nativo di Venafro, del clero della diocesi di Isernia-Venafro, di cui era vicario generale dal 2009[35]. Ricevuta la consacrazione episcopale l'8 settembre nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Isernia, ha preso possesso della diocesi triventina il 23 settembre[36].
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 48.000 persone contava 47.640 battezzati, corrispondenti al 99,3% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 98.900 | 99.354 | 99,5 | 85 | 85 | 1.163 | 61 | ||||
1970 | 83.950 | 84.382 | 99,5 | 86 | 80 | 6 | 976 | 8 | 75 | 62 | |
1980 | 64.905 | 65.500 | 99,1 | 62 | 59 | 3 | 1.046 | 3 | 54 | 60 | |
1990 | 57.500 | 58.079 | 99,0 | 59 | 55 | 4 | 974 | 5 | 69 | 58 | |
1999 | 57.060 | 57.230 | 99,7 | 58 | 54 | 4 | 983 | 5 | 68 | 58 | |
2000 | 56.030 | 57.180 | 98,0 | 57 | 53 | 4 | 982 | 5 | 68 | 58 | |
2001 | 56.056 | 57.200 | 98,0 | 56 | 52 | 4 | 1.001 | 5 | 68 | 58 | |
2002 | 56.056 | 57.200 | 98,0 | 60 | 55 | 5 | 934 | 2 | 6 | 65 | 58 |
2003 | 57.150 | 57.200 | 99,9 | 72 | 67 | 5 | 793 | 6 | 66 | 58 | |
2004 | 57.150 | 57.210 | 99,9 | 72 | 68 | 4 | 793 | 1 | 5 | 65 | 58 |
2010 | 53.280 | 53.450 | 99,7 | 65 | 61 | 4 | 819 | 1 | 4 | 52 | 58 |
2014 | 51.786 | 51.903 | 99,8 | 52 | 50 | 2 | 995 | 1 | 2 | 44 | 58 |
2017 | 50.300 | 50.570 | 99,5 | 56 | 52 | 4 | 898 | 2 | 4 | 36 | 58 |
2020 | 50.350 | 50.500 | 99,7 | 51 | 45 | 6 | 987 | 3 | 6 | 37 | 58 |
2022 | 47.640 | 48.000 | 99,3 | 55 | 45 | 10 | 866 | 3 | 10 | 38 | 58 |
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