Il Giulianova Calcio 1924, meglio noto come Giulianova o Giglie[1] dai tifosi giuliesi, è una società calcistica italiana con sede nella città di Giulianova.

Fatti in breve Giulianova Calcio 1924 Calcio, Segni distintivi ...
Giulianova Calcio 1924
Calcio
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Giglie, Giallorossi, Lupi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
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Maglietta
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Casa
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Trasferta
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Terza divisa
Colori sociali Giallo, rosso
SimboliCavaliere e lupo
InnoGiglie Alè
Graziano Caprioni
Dati societari
CittàGiulianova
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoEccellenza Abruzzo
Fondazione1924
Rifondazione1936
Rifondazione1948
Rifondazione2012
Rifondazione2016
Rifondazione2021
PresidenteItalia (bandiera) Alessandro Mucciconi
AllenatoreItalia (bandiera) Roberto Cappellacci
StadioRubens Fadini
(4 347 posti)
Sito webwww.asdgiulianova.it
Palmarès
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La società è stata fondata, secondo varie ricostruzioni, il 7 dicembre 1924[2] con la denominazione di Società Sportiva Giuliese, nel 1936, come Polisportiva Castrum, adotta per colori sociali il giallo e il rosso. Assume il nome di Giulianova Calcio dal 1979 al 2012, denominazione che riprende nel 2023 con l'aggiunta dell'anno di fondazione. La squadra disputa le partite casalinghe allo stadio Rubens Fadini, impianto capace di ospitare sino a 4.347 spettatori.[3]

Vanta una lunga e costante tradizione calcistica, avendo partecipato a 43 stagioni di calcio professionistico, di cui 25 di terza serie, tra le quali spiccano il 2º posto del 1972-1973 e gli spareggi play-off per la Serie B 1996-1997 e 1998-1999. Nel 1994 fu finalista dello scudetto dilettanti contro la Pro Vercelli (3-2; 0-1). Il Giulianova per la sua storia calcistica è stato, fino alla stagione 2018-2019, tra i primi 100 club nel ranking nazionale della tradizione sportiva.

Nel palmares figurano, a livello nazionale, un campionato di Serie C2 (1979-1980) e due di Serie D (1970-1971, 1993-1994). Le altre promozioni sono state ottenute a seguito della vittoria dei play-off di Serie C2/Lega Pro Seconda Divisione (1995-1996, 2008-2009), la prima partecipazione in Serie C è stata raggiunta nella stagione 1938-1939.

Degno di nota è il settore giovanile dei lupi[4][5] giallorossi, che può fregiarsi di 10 titoli nazionali e ha lanciato decine di calciatori in massima serie.

Storia

Le origini

Lo stesso argomento in dettaglio: Società Sportiva Giuliese.
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Alfonso Migliori e l'avv. Italo Foschi.

Il gioco del calcio nella città di Giulianova era già presente nel 1920, un documento fotografico attesta l'attività di una compagine locale.[6][7]

Secondo alcune ricostruzioni,[8] la costituzione della Società Sportiva Giuliese[9] si verificò il 7 dicembre[10] 1924.[11] I fondatori furono Alfonso Migliori, futuro sindaco della città e figlio di una ricca famiglia locale, e Italo Foschi. La squadra, che indossa una divisa biancoazzurra o azzurra e disputa gli incontri al Campo della Fiera,[12] dopo aver giocato per i primi anni solo partite amichevoli, inizia a partecipare ai vari campionati regionali, diventò "Società Sportiva Pro Italia" e poi "Federazione Sportiva Giuliese". Dopo la vittoria nel campionato regionale del 1935, la Giuliese si sciolse.[13]

Il 26 dicembre 1929 la Pro Italia gioca il primo derby ufficiale contro l'A.S. Teramo, con il risultato finale di 1-1 al Comunale di Teramo.[14]

La prima Serie C

Il 1936 vide la nascita della Castrum, in maglia giallorossa. Nella stagione 1936-1937 i giallorossi sfiorano la promozione in terza serie, i giuliesi chiudono il campionato al 2º posto distaccati di un solo punto dal Popoli,[15][16] ma nel 1938-1939, come "Società Polisportiva Castrum", approdano per la prima volta in Serie C. I giallorossi vincono il girone e il titolo marchigiano di Prima Divisione su Portocivitanova, Anconitana e l'A.C. Dalmazia[17] di Zara, inoltre partecipano nel 1937-1938 e 1938-1939 alla Coppa Italia Centrale,[18] e nel 1939-1940 alla Coppa Italia Nazionale. Fondamentale per la promozione risulterà la vittoria casalinga sul Portocivitanova[19] del 15 gennaio 1939 (1-0), con il raggiungimento della prima posizione in classifica, oltre all'1-1 di Zara del 2 aprile 1939.[20][21] Paolini è il cannoniere dei giuliesi con 24 reti, seguito da Morselli con 17 gol e Di Teodoro II con 6, la Castrum terminerà il campionato con 64 reti realizzate in 21 incontri.[22][23] In aggiunta, nel giugno 1939, sono finalisti a Roma nel Campionato Nazionale GG.FF. (1-3 contro il Brescia).[24] Formazione della Castrum: De Simone, Sponcichetti, Pipponzi, Bolzati, Ciurli, Di Teodoro I, Di Teodoro II, Morselli, Paolini, Piccioni, Granata. Allenatore Dario Compiani.[25]

I giallorossi del presidente Giuseppe Ianetti debuttano in Serie C il 24 settembre 1939 superando il Terranova Olbia per 4-2, e chiudono il loro primo campionato a livello nazionale al 15º posto. In seguito avviene il cambio nominale in "A.S. Giulianova".[26]

Nel 1940 il gioco del calcio si ferma per motivi bellici, tuttavia una compagine locale, la "Stella Rossa", lo tiene vivo disputando varie amichevoli contro località limitrofe.[27]

Alla ripresa delle attività dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945-1946, il Giulianova riparte nuovamente dalla Serie C sostituendo la U.S. Portocivitanovese.[28] I giallorossi terminano il girone d'andata al 2º posto[29] dietro il Perugia, poi promosso in Serie B, anche la stagione 1946-1947 è positiva, con il 3º posto finale.

Il dopoguerra: i fatti di Fermo e l'esperienza della Freccia d'Oro

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Una formazione della Freccia d'Oro, anno 1949.

Nel 1947-1948 si chiude la prima avventura del Giulianova in terza serie. In un incontro con la Fermana (4 gennaio 1948) vi è un'invasione di campo dei sostenitori giallorossi,[30] e dopo una sconfitta casalinga ad opera dell'Avezzano (14 marzo 1948) avvengono altri gravi incidenti, con il pubblico giuliese che aggredisce e percuote l'arbitro. Il Giulianova si ritira e scompare dalla scena calcistica nazionale.[31][32]

Il 6 ottobre 1948[33][34] nasce così una nuova società, finanziata da Vincenzo Di Felice e chiamata "Freccia d'Oro", che disputa il campionato regionale di Prima Divisione. Il nome è legato al camion, messo a disposizione dal presidente Francesco Falini per trasportare la squadra, detto appunto "La freccia".[35] Ricordiamo alcuni giocatori che resero possibile la rinascita del calcio a Giulianova, dopo la guerra mondiale. Giustino Di Giandomenico, infaticabile mediano, Cassiani, Della Penna, i gemelli Romolo e Remo Aloisi, Canzanese e tanti altri. Le reti delle porte furono fatte da pescatori del luogo mentre la divisa ufficiale fu tessuta dalle monache. Lo stemma posto sulle maglie era rappresentato da una freccia rinchiusa in un cerchio, con accanto una medaglietta recante l'immagine della Madonna e fissata da una spilla.[36]

La "Freccia d'Oro" vince il campionato nella stagione 1950-1951, perdendo però le finali promozione giocate contro Termoli, Popoli e Tagliacozzo. La formazione base: Di Donato, Di Giandomenico, Cassiani, Falini, Di Felice, Aloisi II, Compiani, Di Donato, Marzi, Aloisi I, Piccioni. I giuliesi vincono il proprio girone con 37 punti, cinque in più del Termoli, poi promosso dopo le finali.[37]

L'anno successivo tornerà la denominazione in "Società Polisportiva Giulianova".

Gli anni cinquanta e sessanta: le promozioni in IV Serie e in Serie D

Nel 1951-1952, col terzo posto finale, i giuliesi vengono ammessi nel campionato regionale di Promozione, mentre nella stagione 1953-1954, il Giulianova dell'allenatore Valeriano Ottino, al termine di un'entusiasmante lotta con il Lanciano, viene promosso in IV Serie.

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Il derby dell'11 aprile 1954.

I giallorossi terminano il campionato segnando ben 100 reti (media 3,33 a gara). Magheri, Olivieri e Ottino ne formano l'attacco, insieme realizzano la bellezza di 80 gol, di cui 42 registrate da Magheri,[38] 21 da Olivieri e 17 da Ottino. Nella memoria l'infuocato derby di Lanciano del 9 maggio 1954, terz'ultima di campionato e con violenti incidenti tra le opposte tifoserie,[39] così come la doppia vittoria sul Teramo, 2-1 al Comunale il 13 dicembre 1953 con rete decisiva di Ottino al 90', 5-1 al Fadini l'11 aprile 1954. A 180' dal termine le due compagini sono ancora appaiate al comando con 46 punti, ma la sconfitta dei frentani col Termoli determina il via libera ai giuliesi per il passaggio al quarto livello. La formazione titolare: Di Gennaro, Gerardini II, Michelassi, Gerardini I, Ferrari, Palma, Olivieri, Ghinazzi, Magheri, Vallese, Ottino (nella veste di allenatore-giocatore).[40]

Nel 1955-1956 il Giulianova si classifica al 5º posto, dopo che aveva chiuso il girone d'andata al comando insieme al Pescara con 23 punti (superato al Fadini per 3-2),[41] ma nella stagione 1958-1959 la mancata vittoria casalinga contro il Portocivitanova (0-0; 3 maggio 1959), costringe i giallorossi alla retrocessione.[42]

Nel campionato 1960-1961 il Giulianova del presidente Emidio Ciafardoni viene nuovamente promosso in Serie D, decisivo lo spareggio giocato all'Adriatico di Pescara il 21 maggio 1961 contro la Torrese di Torre de' Passeri e vinto 3-0 con doppietta di Giorgini e rete di Montebello. La partita di Pescara, giocata sotto la pioggia e con numerosi scontri tra tifosi, si era resa necessaria perché entrambe le compagini avevano ottenuto il successo nel proprio incontro casalingo di finale, il Giulianova 3-1 al Fadini il 7 maggio 1961 e la Torrese 1-0 al Montecatini di Piano d'Orta[43] il 14 maggio 1961. La differenza reti all'epoca non era presa in considerazione.[44][45] I giuliesi erano arrivati allo spareggio vincendo il proprio girone, dove avevano conquistato 38 dei 44 punti a disposizione, 7 in più dell'Atri.

Con il successo in campionato i giallorossi disputano le finali per lo Scudetto Dilettanti, venendo eliminati nella terza fase dalla Paolana (1-3; 1-0). In precedenza avevano superato la Libertas Invicta di Potenza (2-2; 4-1) e gli umbri del Bastia (0-2; 5-0). Il titolo viene vinto dal Borgomanero.[46]

Negli anni sessanta la stagione migliore in Serie D è la 1963-1964, chiusa al 4º posto con 40 punti, a sei lunghezze dalla capolista Ternana, mentre nel torneo 1962-1963 i giuliesi avevano mantenuto la categoria battendo allo “Zeppelle” di Ascoli, in un drammatico spareggio salvezza il Teramo (2-0; Angeloni, Menna),[47][48] qui rimangono, cercando di potenziare soprattutto il settore giovanile e con la conduzione di Emilio Della Penna, fino al campionato 1970-1971. Da ricordare che nel 1967 i giallorossi, superando a Roma il Pordenone, conquistano con la Juniores il loro primo titolo, mentre nel 1965 gli Allievi erano stati eliminati in semifinale dalla Juventus.[49]

Gli anni settanta: la Serie C e la sfida con la SPAL per la Serie B

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La rosa del Giulianova, che sfiorò la B nella stagione 1972-1973.

Nel 1970-1971 il Giulianova, sotto la presidenza del duo Tiberio Orsini-Pierino Stacchiotti, e guidato in campo dall'allenatore-giocatore Adelmo Capelli, si rende partecipe di un grande torneo, vincendo 20 partite su 34 e perdendone 6.[50] Tuttavia per la promozione si deve aspettare l'ultima giornata, quando la compagine giuliese, in un Rubens Fadini gremito da 8000 spettatori,[51] vince lo scontro diretto contro il Bellaria (2-1, gol di Capelli al 4', pareggio di Bean per il Bellaria al 37', Conte al 52'), fino ad allora al comando con un punto di vantaggio sui giallorossi.[52] È il 23 maggio 1971, il Giulianova è in Serie C.[53]

Un campionato esaltante, di cui rammentiamo la vittoria sul favorito Riccione (2-1) in un incontro giocato sotto una forte nevicata nel febbraio 1971,[54] l'organizzazione del primo treno speciale del club per la trasferta di Rovigo,[55] le 1500 bandierine distribuite in mattinata per la gara con la Civitanovese (4-1),[56] e lo 0-0 di Porto San Giorgio contro la Sangiorgese alla penultima giornata, punteggio che permise al Bellaria, vittorioso sul Pesaro, di presentarsi al Fadini per l'ultima di campionato col vantaggio di un punto.[57] Sempre in questa stagione vengono trasmesse le prime telecronache delle partite dei giallorossi, spesso riprese da posti di fortuna e proiettate il giorno successivo l'incontro in uno stipato cinema locale.[58]

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Giulianova-Spal, del dicembre 1972.

Protagonisti in assoluto sono Roberto Ciccotelli con i suoi 19 gol, Adelmo Capelli "mago" dei calci di punizione, Sergio Conte, autore del gol decisivo nell'ultima giornata, e il più giovane della compagine, l'appena diciottenne Renato Curi, proveniente dalle giovanili.[59] La formazione titolare: Maurini, Erbaggi, Janni; Curi, Agostinelli, De Falco; Conte, Angelo Tancredi, Capriotti, Capelli, Ciccotelli.

Nel 1971-1972, il Giulianova (con Capelli passato definitivamente dal campo alla panchina) disputa finalmente la Serie C dopo più di vent'anni, riuscendo, con un 16º posto finale, a raggiungere l'obiettivo del mantenimento della categoria. La formazione titolare: Ciappi, Falcomer, Giorgini; Mambrin, Agostinelli, Caucci; Conte, Curi, Gambin, Vernisi, Ciccotelli.

Negli anni successivi, col Giulianova in Serie C, oltre a Curi cominciano a mettersi in evidenza diversi giocatori interessanti sfornati dal settore giovanile: il terzino Giuseppe Lelj (poi alla Fiorentina), il futuro allenatore dei giuliesi Francesco Giorgini, la mezzapunta Gabriele Alessandrini, il centrocampista Roberto Vernisi, Pasquale Iachini (poi in serie A tra Como e Fiorentina) e Franco Tancredi, futuro portiere nell'anno del secondo scudetto della Roma e che in seguito raggiungerà anche la Nazionale.[60]

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Franco Tancredi, il tecnico Giovan Battista Fabbri, Renato Curi e Gabriele Alessandrini in allenamento nel 1972. Con Gibì in panchina, il Giulianova si avvicinò per la prima volta alla Serie B nel 1973.

Nella stagione 1972-1973 il Giulianova, allenato dal mai dimenticato Giovan Battista Fabbri,[61][62][63] è protagonista di un avvincente testa a testa con la SPAL[64] di Franco Pezzato (22 reti);[65] quest'ultima otterrà la promozione in Serie B solo all'ultima giornata vincendo a Olbia, mentre i giuliesi usciranno sconfitti da Empoli. I giallorossi sono inoltre semifinalisti nella prima edizione della Coppa Italia Semiprofessionisti, dove vengono eliminati dall'Avellino (1-1[66]; 0-1).[67] Tra i protagonisti ci sono il portiere Gianni Candussi, che rimarrà insuperato per 977 minuti[68] (dalla 28ª alla 37ª giornata), i bomber Ciccotelli e Giuseppe Santonico (14 gol), e ancora il giovane Curi. Nel girone di ritorno i giuliesi rimasero imbattuti per 16 turni, prendendo nel contesto una rete (1-1 con la Massese). La formazione titolare: Candussi, Carloni, Giorgini; Bertuccioli, Agostinelli, Caucci; Vernisi, Curi, Santonico, Alessandrini, Ciccotelli.

Di questo campionato ricordiamo l'esodo di Modena del 26 novembre 1972 (0-0), con l'organizzazione del treno speciale giallorosso,[69][70] la doppia vittoria con la Sambenedettese, 3-0 al Rubens Fadini il 19 novembre 1972 con tripletta di Santonico[71] e 2-0 al Ballarin il 15 aprile 1973 con doppietta di Alessandrini,[72] e l'immagine di uno stadio sempre pieno dove i giallorossi, in 19 incontri, subiranno due sole reti (Ravenna e Viareggio).[73] Una stagione indimenticabile, ancora oggi nella memoria calcistica dei giuliesi, e ricordata dallo stesso Gibì Fabbri nel novantesimo anniversario della nascita ufficiale del club:

«Altro che Vicenza, è il Giulianova la squadra che ha fatto parlare di sé in Italia per il suo gioco.»

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Istante di un Parma-Giulianova alla fine degli anni '70.

Nel 1973-1974, con Tancredi tra i pali, i giallorossi disputano le prime tre gare interne a Teramo per il rifacimento del manto erboso.[75] Il debutto casalingo avviene l'11 novembre 1973 contro la Sambenedettese, battuta 1-0 (Polesello al 2') in un Rubens Fadini stracolmo in ogni settore, con circa 9000 presenze di cui 8365 paganti (record assoluto).[76][77] I giuliesi chiudono il torneo al 9º posto, ma nel girone d'andata tengono testa alla Sambenedettese, poi promossa in Serie B. Intanto si mette in luce un altro talento locale, il centravanti Alfredo Canzanese.

Il Giulianova continua la sua serie di campionati positivi: nell'annata 1974-1975, grazie agli 11 gol della punta Oriano Grop (l'anno dopo al Bologna in Serie A), i giallorossi guidati da Gianni Corelli disputano un altro ottimo campionato, chiudendo al 4º posto a pari merito con la Sangiovannese.

Nelle successive stagioni 1975-1976 e 1976-1977, il Giulianova conferma quanto ben fatto precedentemente, classificandosi nuovamente 4º prima, e al 7º posto poi. In panchina c'è il friulano Sergio Manente, ex-terzino sinistro della Juventus. Da ricordare i sei titoli conquistati dal settore giovanile tra il 1974 e il 1977.[78]

Dopo cinque campionati consecutivi caratterizzati da buoni piazzamenti, nel 1977-1978 il club (alla cui guida tecnica nel frattempo è tornato Adelmo Capelli, con minor fortuna) chiude al 14º posto e retrocede nella neonata Serie C2. In questo torneo il Fadini viene squalificato tre turni per degli incidenti avvenuti durante l'incontro col Pisa del 12 febbraio 1978 (0-0), causa una rete annullata ai giuliesi.[79] Il derby contro il Teramo del 26 febbraio 1978 è disputato sul neutro di Civitanova Marche con 6000 presenze (0-1)[80] e la sconfitta di Parma del giovane Carlo Ancelotti (1-3) decreta la retrocessione dei giuliesi.[81]

Gli anni ottanta: la promozione in Serie C1 e il decennio in Serie C2

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La rosa del Giulianova di Scibilia, che riconquistò la C1 nel 1979-1980.

La permanenza nella serie minore è breve, nel campionato 1979-1980,[82] il Giulianova dell'allenatore Corelli (anche in questo caso un ritorno) e del presidente Scibilia, si classifica al 1º posto nel girone C, vincendo il duello per la promozione con il Francavilla e la Civitanovese, e ottenendo quindi l'accesso alla categoria superiore. I giallorossi chiudono la stagione vincendo 20 partite su 34, con il record di 8 vittorie consecutive iniziali e perdendo solo tre volte. Il Giulianova supera nell'ordine: Civitanovese (2-0), Civitavecchia (2-0), Osimana (3-1), Lanciano (2-0), Latina (3-1), Vis Pesaro (2-0), Formia (1-0), Francavilla (1-0).[83][84] Il 25 maggio 1980, battendo in casa la L.V.P.A. Frascati per 5-0, il Giulianova raggiunge la promozione matematica in Serie C1. Un torneo condotto sempre al vertice, dove spiccano, oltre alle otto vittorie consecutive, il 2-2 esterno con la Civitanovese (reti di Ciccotelli al 12', Ilari al 32' e Villa al 63' per la Civitanovese, Lepidi al 68'),[85] in uno splendido incontro giocato il 3 febbraio 1980 dinanzi a 6000 spettatori,[86] il 2-0 casalingo contro l'Avezzano (Ciccotelli, Savoldi),[87] e il 3-1 con L'Aquila (Ciccotelli, Angelozzi, Palazzese).[88]

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Formazione del Giulianova 1987-1988, fra i titolari: Iaconi, Marco Giampaolo (al centro, in piedi) e Federico Giampaolo (al centro, accosciato).

Tra i principali artefici della stagione ci sono Gianluigi "Titti" Savoldi, Guido Angelozzi, Roberto Ciccotelli (11 gol) e Salvatore Amato (15 gol).[53] La formazione titolare: Tuccella, Tortorici, Giorgini; Bellagamba, Triboletti, Angelozzi; Palazzese, Amato, Traini, Savoldi, Ciccotelli.

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Una formazione del Giulianova, scesa in campo nel 1989.

Il Giulianova rimane in C1 per due stagioni, 1980-1981[89] e 1981-1982, quando chiude il torneo al 16º posto e retrocede di nuovo in C2, dove resterà per 10 campionati consecutivi, fino al 1991-1992. In questo periodo, torna al vertice della società Titì Orsini, e il Giulianova sfiora per due volte la promozione alla categoria superiore: la prima nel 1983-1984, dato che lo 0-0 alla penultima giornata in casa dell'Osimana preclude ai giuliesi la promozione diretta in C1. In questo campionato Giulianova e Teramo chiudono appaiate al terzo posto, a due punti dalla zona promozione. Da ricordare il derby del 1º aprile 1984, concluso sullo 0-0 e giocato al cospetto di oltre 7000 presenze;[90] la seconda nel 1986-1987, quando il pareggio all'ultima giornata contro il Galatina permise al Francavilla di aggiudicarsi il secondo posto utile per la promozione nella categoria superiore. Nel torneo 1986-1987 i giallorossi rimasero imbattuti per 22 incontri (dalla 5ª alla 26ª giornata).

In queste stagioni viene lanciato il giovane Tiziano De Patre, che poi approderà in Serie A con le maglie di Atalanta e Cagliari e altri "primavera" (tra gli altri, Luigi Leone), inoltre nei campionati 1983-1984 e 1984-1985 i lupi giallorossi conquistano il titolo nazionale Berretti, superando in finale rispettivamente il Bologna e la SPAL.

Gli anni novanta: dalla breve crisi in C.N.D. ai doppi play-off per la Serie B

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Il Fadini gremito degli anni '90.

Nel 1991-1992 il Giulianova si trova in Serie C2, ma a causa di una crisi societaria la squadra giuliese, dopo 21 campionati consecutivi tra i professionisti, si vede retrocedere in Serie D.[91] Il purgatorio tra i dilettanti dura due stagioni, nel 1993-1994 il Giulianova di mister Giorgini si piazza al 1º posto vincendo il girone G e riconquistando l'accesso tra i professionisti.[92] Fondamentali per la promozione sono l'1-1 in trasferta con l'Albanova (rete per i locali di Copasso al 9', pareggio per i giuliesi di Caruso al 53' su rigore),[93] la vittoria per 1-0 al Pinto di Caserta (De Feudis al 68') del 10 aprile 1994, e il 2-2 di Frosinone del 24 aprile 1994. La rete di Pugnitopo al 90', che agguanta il 2-2 finale, mantiene i ciociari a due punti di distanza a 180' dal termine, ipotecando il salto di categoria.[94][95] L'8 maggio 1994, ultima di campionato, i giallorossi battono al Rubens Fadini il Celano per 2-0 (reti di Minuti e Briata) dinanzi a 5000 spettatori,[96] e vengono promossi in Serie C2.[53] I giuliesi chiudono il torneo con un punto di vantaggio sull'Albanova e due sul Frosinone. Tra i protagonisti di quell'annata il trequartista "Totò" Caruso, autentico idolo dei tifosi, il centravanti Michelangelo Palladino, il goleador Pasquale Minuti, Ugo Dragone, Riccardo Di Bari. La formazione titolare: Merletti, Ulivi, Pugnitopo; Dragone, Parisi, Briata; Di Bari, De Feudis, Caruso, Minuti, Palladino.

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Una formazione del 1995-1996.

Nella Poule Scudetto il Giulianova viene superato in finale dalla Pro Vercelli (3-2[97]; 0-1[98]); in precedenza aveva eliminato il Teramo (0-1; 3-0[99]) e lo Sporting Benevento (2-1[100]; 0-0). Dopo essersi piazzati all'ottavo posto nel primo anno di Serie C2 dopo la retrocessione in Serie D, nel 1995-1996 il Giulianova di Francesco Giorgini, al comando al termine del girone d'andata,[101] chiude il torneo al 3º posto solamente tre punti dietro la vincitrice Avezzano, conseguendo così l'accesso ai play-off insieme a Frosinone, Albanova e Viterbese. Il Giulianova supera in semifinale la Viterbese (1-2; 1-0[102]), e accede alla finale promozione in gara unica allo stadio "Zaccheria" di Foggia contro l'Albanova,[103] che aveva eliminato il Frosinone. L'incontro viene giocato giovedì 27 giugno 1996, i giuliesi, sostenuti da circa 4000 tifosi,[104] ottengono la promozione in Serie C1 ai calci di rigore (3-0),[53][105][106] dopo che i tempi supplementari si erano chiusi sullo 0-0, e tornano in terza serie dopo quattordici anni.[107][108] La squadra viene festeggiata in nottata da migliaia di supporter, sia in stazione al rientro da Foggia che allo stadio Fadini.[109][110]

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La finale play-off per la C1, a Foggia (1996).
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Il compianto Danilo Di Vincenzo. Grazie anche ai suoi gol, i giallorossi tornarono in terza serie.

Autentico trascinatore della compagine è il bomber Danilo Di Vincenzo,[111][112][113] che nelle due stagioni in maglia giallorossa realizzerà ben 30 reti. Da elencare anche il famoso 2-2 col Frosinone del 17 marzo 1996, incontro giocato in un Rubens Fadini gremito da 7000 tifosi e con le immagini trasmesse nei programmi televisivi La domenica sportiva[114] e Mai dire gol[115][116], servizi che hanno reso celebre questo evento.[117] La formazione titolare: Grilli, Parisi, Contadini; Ruffini, Chionna, Pugnitopo; Acampora, De Feudis, Di Vincenzo, Lo Pinto, Aldrovandi. Nel 1996-1997, il neopromosso Giulianova guidato ancora da Giorgini, milita nel girone B della Serie C1. Anche quest'anno la squadra giuliese si rende partecipe di un grande campionato, concluso con un 5º posto che vale l'accesso ai play-off per la Serie B,[118] dove viene eliminato in semifinale dall'Ancona (1-1; 1-2). La formazione di Ancona: Merletti, Di Liso, Pagliaccetti; Matarese, Bertoni, Savio; Pinciarelli, De Feudis, Micciola, Manari, Vadacca. L'incontro viene giocato dinanzi a 9513 paganti, con oltre 4000 giuliesi.[119] A fine stagione c'è una svolta per la società giallorossa, infatti alla presidenza arriva la famiglia Quartiglia mentre Giorgini si trasferisce ad Ancona. Nella stagione 1998-1999 il Giulianova di Fulvio D'Adderio chiude il campionato al 4º posto in classifica e vede ottenere nuovamente l'accesso ai play-off grazie alla vittoria di Ascoli,[120] 2-0 nello scontro diretto dell'ultima giornata con circa 15.000 presenze (reti di Molino e Testa).[121] Negli spareggi viene però eliminato nuovamente in semifinale, stavolta dalla Juve Stabia (3-2; 0-2).[122] La formazione titolare era composta da Grilli, Pastore, Peccarisi; De Sanzo, Evangelisti, Parisi; Di Corcia, Ferrigno, Molino, Calcagno, Delle Vedove. Il cannoniere dei giallorossi è Luigi Molino con 11 reti.[123] Dopo questa stagione, il Giulianova chiuderà il decennio 1990-2000 conquistando la salvezza e rimanendo in Serie C1.

Gli anni duemila: la lunga permanenza in Serie C1

Dal 2000-2001 al 2005-2006 il Giulianova milita in Serie C1, con un record di abbonati (2195) nel torneo 2000-2001,[124] e con la conquista nel 2006 del decimo titolo nazionale giovanile, il quinto con la Berretti (dal 2020 denominato Primavera 3). Durante questi anni i giallorossi alternano campionati di alto livello (2001-2002: 6º posto finale a pari merito con il Lanciano, mancando i play-off per la B, per via della classifica avulsa[125][126][127]), a tornei più discreti, in due dei quali la salvezza viene ottenuta ai play-out, entrambi ai danni del Sora (2002-2003[128] e 2004-2005[129]). In queste stagioni sono passati per Giulianova, fra gli altri, calciatori come Gianni Califano (116 presenze e 52 reti in giallorosso[130]), secondo cannoniere di sempre in Serie C[131], Firmino Elia, Ottavio Palladini, Stefano Visi, Fabrizio Ferrigno, Maurizio Caccavale, Alfredo Cariello, Marcello Cottafava, Gianni Munari, Christian Puggioni, Massimiliano Tangorra, i talenti di casa Federico e Cristiano Del Grosso e Stefano Olivieri, e sono stati lanciati dal vivaio Giuseppe Cozzolino, Damiano Zanon, e Mirco Antenucci. Alle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 risalgono le sfide contro Napoli,[132] e Genoa[133], eccezionalmente catapultate nel campionato di terza serie.

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Mirco Antenucci, lanciato nella stagione 2006-07

Nella stagione 2006-2007 il manifestarsi di problemi societari, porta all'allestimento di una squadra decisamente inadeguata, per inesperienza e giovinezza, al torneo in arrivo, e il Giulianova retrocede con sette giornate d'anticipo in Serie C2, chiudendo il campionato all'ultimo posto con soli 12 punti, e abbandonando la categoria dopo 11 anni consecutivi (striscia record inferiore solo a quella della Salernitana, 12). Non basteranno le 11 reti del giovane talento casalingo, Mirco Antenucci. A fine stagione la famiglia Quartiglia cede la società, che passa nelle mani di Bruno Sabatini.

La permanenza in Serie C2 dura due stagioni, e nell'annata 2008-2009 i giallorossi, guidati da Leonardo Bitetto, sono autori di un grande torneo che li vede costantemente nelle prime posizioni della classifica[134], e chiudono con un 3º posto che vale l'accesso ai play-off. Gli spareggi portano il Giulianova ad eliminare in semifinale il Bassano Virtus (1-1 a Bassano; 1-0 al Fadini), ed il Prato in finale, ottenendo la promozione al Rubens Fadini il 21 giugno 2009 in virtù del miglior piazzamento in classifica rispetto ai lanieri, dopo che il doppio confronto si era concluso in parità (vittoria 1-0 a Prato con 800 giuliesi presenti[135] e sconfitta 0-1 al Fadini dopo i tempi supplementari).[136][137]. La formazione titolare: Mancini, Ogliari, Garaffoni; Vinetot, Sosi, Pucello; D'Aniello, Croce, Lisi, D'Antoni, Improta. Nella stessa compagine milita anche Andrej Gălăbinov, in seguito approdato in Serie A e nella nazionale bulgara.[138]

Gli anni duemiladieci: le ultime stagioni di professionismo e le due rifondazioni

Il campionato di Lega Pro Prima Divisione 2009-2010 è deludente in trasferta (10 sconfitte) e sfortunato fra le mura amiche:[139] al Fadini impattano Portogruaro, Pescara, Verona,[140] Reggiana e Ternana (cinque delle prime sei classificate al termine), ma alle poche sconfitte (4) fanno da contraltare soltanto 3 vittorie, e tanti pareggi (10) a volte stretti alla compagine giuliese, che sono costati un'immediata retrocessione dopo gli spareggi con l'Andria. Nonostante l'ultimo posto (penultimo, a seguito della squalifica del Potenza[141]) infatti, si mettono in mostra giocatori come Alessio Campagnacci, Kévin Vinetot e Francesco Migliore, tutti saliti di categoria l'anno successivo e Jacopo Dezi, ennesimo prodotto del vivaio giallorosso, acquistato dal Napoli, in Serie A.

Nelle due successive stagioni il Giulianova milita in Lega Pro Seconda Divisione, terminando a metà classifica la prima e salvandosi sul campo nella seconda.

Al 30 giugno 2012, data della scadenza per le iscrizioni al campionato di Seconda Divisione, la società non è in grado di iscriversi a causa di problemi finanziari.[142] Così, dopo 18 stagioni consecutive tra i pro, il calcio a Giulianova riparte con una nuova società, attraverso il cambio di denominazione dell'A.S.D. Cologna Paese,[143] società iscritta al campionato di Eccellenza, in A.S.D. Città di Giulianova 1924.[144]

La stagione 2012-2013, si chiude con un secondo posto in Eccellenza, dietro un sorprendente Sulmona. I giuliesi accedono direttamente alla fase nazionale dei play-off promozione, uscendo subito contro l'Imolese (0-3 al Fadini; 1-1 a Imola). I giallorossi beneficiano del ripescaggio, causa la mancata iscrizione di numerose compagini di Serie D e Lega Pro e vengono comunque promossi di categoria.[145]

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Federico Del Grosso, capitano del Città di Giulianova prima e del Real Giulianova sino a fine carriera.

Il ritorno in Serie D a vent'anni dall'ultima partecipazione, è preceduto da un avvicendamento societario, nuovo presidente diventa l'imprenditore edile Adriano Mattucci[146][147][148]. Dopo un buon girone d'andata, i giuliesi chudono all'undicesimo posto, a quattro punti dalla zona play-out.

La stagione 2014-2015 si conclude al 9º posto grazie ad un discreto girone di ritorno. La salvezza, unica ambizione possibile per l'A.S.D. Città di Giulianova 1924, arriva con diverse giornate d'anticipo.

La stagione 2015-2016 è del tutto fallimentare per via di una squadra giovanissima e inesperta per un campionato di quarta serie. Le sorti non mutano né con l'avvento del nuovo presidente (il quarto negli ultimi quattro anni) Vincenzo Serraiocco, nel novembre 2015,[149] né con l'avvicendamento in panchina Giorgini-Gelsi. La compagine chiude al diciassettesimo posto, retrocedendo in Eccellenza e non iscrivendosi al campionato successivo.

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Romano Tozzi Borsoi segna la sua ultima rete in carriera, nell'1-1 contro il Cesena. Per lui 54 reti nelle tre stagioni in giallorosso.

L'A.S.D. Città di Giulianova 1924, sommersa dai debiti, è destinata al fallimento. Al 30 giugno 2016, l'eredità viene raccolta da una nuova società con a capo l'imprenditore marchigiano Luciano Bartolini, che acquistando il titolo del Castellalto,[150] riparte dalla Promozione con il nome di A.S.D. Real Giulianova.[151] In questa seconda ripartenza dai campionati regionali la squadra conferma il favore dei pronostici e trionfa su tutti i fronti a disposizione: vince il campionato con cinque turni d'anticipo[152][153][154], la Coppa Italia di Promozione[155][156][157] e la Coppa Mancini[158] contro il Chieti F.C.Torre Alex (2-1), vincitrice dell'altro girone di Promozione abruzzese.[159][160][161]

Nella stagione 2017-2018, i giallorossi si riconfermano, trionfando nel testa a testa con il Chieti, sia in Coppa Italia Dilettanti Abruzzo[162], che in campionato, tornando in Serie D[163][164][165]. La partecipazione alla Coppa Italia Dilettanti, ottenuta a seguito della vittoria nella coppa regionale, si ferma invece ai quarti di finale contro l'UniPomezia (0-3; 2-0).

Nella stagione 2018-2019 il Real Giulianova milita in serie D, e conclude al tredicesimo posto con salvezza conquistata solo all'ultima giornata grazie al pareggio contro il Cesena (1-1), che ha contemporaneamente sancito la promozione in serie C dei romagnoli. In Coppa Italia Serie D, i giallorossi sono autori di un cammino esaltante[166] arrivando sino in semifinale, contro il Messina (1-1, 3-2), perdendo rocambolescamente il ritorno dopo essersi portati sul doppio vantaggio.[167][168][169]

Gli anni duemilaventi

La stagione 2019-2020, con l'ex capitano Federico Del Grosso catapultato in panchina[170], termina con un tredicesimo posto in serie D e aspre contestazioni verso la società tutta, da parte della tifoseria[171][172]. Il campionato viene tuttavia interrotto il 1º marzo 2020, per lo svilupparsi della pandemia di COVID-19, quando il distacco fra la 14ª (Giulianova) e la 15ª (Sangiustese) è di 8 punti, sufficiente, da regolamento, a portare alla retrocessione diretta delle ultime 4 squadre, evitando la disputa degli spareggi e salvando di fatto il Real Giulianova[173].

Nella stagione 2020-2021, la squadra conclude al sedicesimo posto un'altra stagione tribolata[174], che vede di nuovo assieme, dopo 15 anni, i gemelli Federico e Cristiano Del Grosso, allenatore il primo e il secondo intenzionato a chiudere la carriera nella sua città[175][176][177]. A stagione in corso, subentra in panchina Leonardo Bitetto[178], autore dell'ultima promozione in terza serie dei giallorossi, dodici anni prima. Ancora una volta però, è la pandemia di Covid-19 a condizionare il torneo, a tal punto che il 20 maggio 2021 la FIGC ufficializza la cancellazione dei play-out, certificando la retrocessione diretta delle ultime due classificate[179]. Il terzultimo posto, regala dunque al Real Giulianova la terza salvezza consecutiva in Serie D.

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La formazione scesa in campo nel play-off regionale di Eccellenza, contro L'Aquila.

Nel luglio 2021 il presidente Luciano Bartolini, trasferisce il titolo del Real Giulianova a Nereto[180]. L'A.S.D. Giulianova[181], dell'imprenditore edile Alessandro Mucciconi, raccoglie l'eredità della tradizione calcistica giuliese[182][183][184][185].

Durante la stagione 2021-2022, la squadra affidata a Luciano Cerasi, sebbene con un'età media inferiore ai 21 anni, occupa costantemente i primi posti della graduatoria, restando fino alla fine a ridosso della capolista Avezzano[186], favorita assieme a L'Aquila per la vittoria finale. Al termine del campionato, è seconda, è la meno battuta (4 sconfitte) e registra la miglior difesa. Accede direttamente alla finale dei play-off regionali, giocata allo stadio Adriatico di Pescara, di fronte a 1000 supporters giuliesi, contro L'Aquila, venendo sconfitta per 2-0[187][188][189].

La stagione 2022-2023, conferma l'ossatura della squadra dell'anno passato e nuovamente l'A.S.D. Giulianova deve accontentarsi del secondo posto alle spalle, questa volta, dell'attrezzatissima ed esperta L'Aquila. La squadra accede direttamente ai play-off nazionali, dove incontra in semifinale l'SCD Progresso Calcio di Castel Maggiore. Il 3-0 subito in terra emiliana, di fronte ad oltre 700 giuliesi[190], compromette la partita di ritorno, per di più giocata a porte chiuse conseguentemente alle decisioni del giudice sportivo[191], che termina 0-0[192].

Nel luglio 2023 torna alla denominazione Giulianova Calcio 1924[193][194].

Il torneo 2023-2024 è monopolizzato dal duello tra Giulianova Calcio 1924 e Città di Teramo 1913, che tornano ad affrontarsi in campionato a distanza di quindici anni[195]. Quattro pareggi di troppo costano il primo posto, in favore dei rivali biancorossi, autori di una marcia pressoché perfetta, che trova ostacoli solo in occasione dei Derby (2-2 al Bonolis con 5520 paganti[196] e vittoria giallorossa 1-0 in un Fadini gremito oltre la capienza[197][198]). Al Giulianova, che vede durante la stagione l'avvicendarsi di ben tre guide tecniche[199] (Luciano Cerasi, Alessandro Lucarelli e Angelo Pagliaccetti), non sono sufficienti la miglior difesa e il secondo miglior attacco. Lo stesso copione si ripete nella Coppa Italia regionale[200], con le due società che si fronteggiano nella finale, giocata in campo neutro a Teramo, dove una sorte avversa[201] regala il trofeo ai, di fatto, padroni di casa, dopo i calci di rigore[202]. La squadra di Pagliaccetti affronta successivamente i play-off nazionali, superando con sofferenza, in semifinale, il Terre di Castelli (1-0[203]; 0-1, 3-4 d.c.r.)[204][205][206], ma impattando in finale contro il Terranuova Traiana dove, dinanzi a circa 4000 spettatori[207], compromette l'esito negli ultimi dieci minuti della gara d'andata del Fadini (1-3; 1-1)[208][209][210].

Il torneo 2024-2025 in Eccellenza Abruzzo inizia in malomodo con appena 5 punti raccolti in cinque partite, che portano ad un repentino cambio di panchina e direttore sportivo con l'arrivo di Roberto Cappellacci[211] in panca e l'esonero di Sandro Federico[212] in scrivania, rimpiazzato dal ritorno sette mesi dopo di Marco Triboletti[213].

Cronistoria

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stagioni del Giulianova Calcio 1924.
Cronistoria del Giulianova Calcio 1924[214][215][216]

Vince il titolo provinciale di Prima Categoria U.L.I.C. - Coppa Danesi (1º titolo).[230]
  • 1934-1935 - 1º nel girone unico del Direttorio XII Zona (Abruzzi) di Seconda Divisione.
Vince il titolo regionale Abruzzi (1º titolo).[231] Il torneo cambia nome in Prima Divisione.
  • 1935-1936 - Il club non partecipa al campionato di Prima Divisione e cessa l’attività.
  • 1936 - Viene costituita la Società Polisportiva Castrum con il giallo e il rosso come colori sociali.[229]
  • 1936-1937 - 2º nel girone unico del Direttorio XII Zona (Abruzzi) di Prima Divisione.[232]
  • 1937-1938 - 5º nel girone unico del Direttorio IX Zona (Marche - Abruzzi - Dalmazia) di Prima Divisione.[233]
Primo turno di Coppa Italia Centrale.[234]
Vince il titolo regionale Marche di Prima Divisione (1º titolo).[237]
Primo turno di Coppa Italia Centrale.[234]
Qualificazioni di Coppa Italia.



  • 1960-1961 - 1º nel girone A[248] della Prima Categoria Abruzzo. Promosso in Serie D dopo aver vinto lo spareggio delle finali regionali.
Secondo turno dello Scudetto Dilettanti.[249]
  • 1961-1962 - 12º nel girone E della Serie D.
  • 1962-1963 - 14º nel girone E della Serie D. Salvo dopo aver vinto gli spareggi.
  • 1963-1964 - 4º nel girone D della Serie D.
  • 1964-1965 - 10º nel girone E della Serie D.
  • 1965-1966 - 6º nel girone E della Serie D.
  • 1966-1967 - 9º nel girone E della Serie D.
Vince il primo titolo nazionale giovanile con la Juniores.

Semifinalista di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Semifinalista di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.

Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.

Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1992-1993 - 15º nel girone G del Campionato Nazionale Dilettanti.
Fase a gironi di Coppa Italia Dilettanti.
  • 1993-1994 - 1º nel girone G del Campionato Nazionale Dilettanti. Promosso in Serie C2.
Finale della Poule Scudetto.
Fase a gironi di Coppa Italia Dilettanti.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Vince il decimo titolo nazionale giovanile, il quinto con la Berretti.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.

Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2012 - Il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e riparte dal campionato di Eccellenza come Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Giulianova 1924, attraverso il cambio di denominazione dell'ASD Cologna Paese.[251]
  • 2012-2013 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Perde la semifinale dei play-off nazionali, ma viene ripescato in Serie D dal direttivo della Lega Nazionale Dilettanti a completamento organici.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
  • 2013 - 28 novembre, l'associazione di tifosi A.S.D. Giuliesi per sempre acquisisce, tramite bando pubblico del tribunale di Teramo, il titolo sportivo e logo del Giulianova Calcio (matricola 21780), non esercitando alcuna attività agonistica.
  • 2013-2014 - 11º nel girone F della Serie D.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
  • 2015-2016 - 17º nel girone F della Serie D. Retrocesso in Eccellenza e in seguito non iscritto per motivi economici.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
  • 2016 - Il 30 giugno viene costituito un nuovo sodalizio denominato Associazione Sportiva Dilettantistica Real Giulianova, che si iscrive al campionato di Promozione dopo avere acquisito il titolo sportivo dell'ASD Castellalto.
  • 2016-2017 - 1º nel girone A della Promozione Abruzzo. Promosso in Eccellenza.[252]
Vince la Coppa Italia Promozione Abruzzo (1º titolo).
Vince la Coppa Mancini e il titolo regionale di Promozione (1º titolo).
Vince la Coppa Italia Dilettanti Abruzzo (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti.
Semifinalista di Coppa Italia Serie D.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.

  • 2020-2021 - 16º nel girone F della Serie D.
  • 2021 - Al termine della stagione il Real Giulianova trasferisce titolo sportivo e Serie D a Nereto, nel contesto si costituisce l'Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova dalla fusione tra Nereto Calcio 1914 e A.S.D. Giulianova, che si iscrive al campionato di Eccellenza.
  • 2021 - 16 agosto, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova ottiene dall'associazione Giuliesi per sempre il patrocinio e l'uso del logo storico del Giulianova Calcio.[253]
  • 2021-2022 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Finale dei play-off regionali.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
  • 2022-2023 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Semifinale dei play-off nazionali.
Semifinalista di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
  • 26 luglio 2023[254] - La società acquisisce dall'associazione Giuliesi per sempre, a titolo definitivo, logo e marchio del Giulianova Calcio, riprende la tradizione sportiva originale e torna alla denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Giulianova Calcio 1924.[255][256]
  • 2023-2024 - 2º nel girone unico dell'Eccellenza Abruzzo. Perde la finale dei play-off nazionali.
Finale di Coppa Italia Dilettanti Abruzzo.
  • 7 dicembre 2024 - Centenario della società.
  • 2024-2025 -

Colori e simboli

Colori

Cronologia delle denominazioni
  • 1924-1929: Società Sportiva Giuliese
  • 1929-1933: Società Sportiva Pro Italia
  • 1933-1936: Federazione Sportiva Giuliese
  • 1936-1940: Società Polisportiva Castrum
  • 1940-1945: Associazione Sportiva Giulianova
  • 1945-1948: Società Sportiva Giulianova
  • 1948-1951: Freccia D'Oro
  • 1951-1979: Società Polisportiva Giulianova
  • 1979-2012: Giulianova Calcio
  • 2012-2016: A.S.D. Città di Giulianova 1924
  • 2016-2021: A.S.D. Real Giulianova
  • 2021-2023: A.S.D. Giulianova
  • 2023: A.S.D. Giulianova Calcio 1924

Escluso il periodo compreso fra il 1929 e il 1936, cioè quando la S.S. Pro Italia indossava una casacca azzurra[257], colore presumibilmente scelto in onore di Casa Savoia, ricordando nell'ottobre 1860 la visita del re Vittorio Emanuele II in città[258], i colori ufficiali del Giulianova Calcio sono sempre stati il giallo e il rosso,[259] in riferimento a quelli comunali dovuti alla presenza del vessillo d'Aragona nello stemma della casata degli Acquaviva (tale diritto fu concesso nel 1481 da Ferdinando I di Napoli a seguito della morte del duca Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona, per i suoi "onorevoli servigi" alla casata).[258]

La maglia è tradizionalmente divisa in strisce verticali giallo-rosse, con pantaloncini e calzettoni rossi (alcune volte anche neri o bianchi o blu) con bordature gialle; ciò nonostante, questa, ha talvolta presentato un design scostato dal classico, per occasioni celebrative, o semplicemente per sporadiche rivisitazioni stilistiche.

La seconda maglia è generalmente bianca con una fascia gialla e una rossa, varianti in posizione (centrali, laterali) e direzione (orizzontali, verticali, oblique). Bianchi sono anche pantaloncini e calzettoni, con bordature giallo-rosse. La terza maglia è blu o nera, con la medesima aggiunta di fasce nei colori principali del club. Allo stesso modo sono pantaloncini e calzettoni.

Simboli ufficiali

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Lo stemma storico utilizzato fino al 2012 e riadottato dal 2021.
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Il cavaliere in un murale.

Simbolo della squadra e prima ancora della città[260] è il cavaliere armato di spada, rappresentante il fondatore della città: Giulio Antonio I Acquaviva d'Aragona.

Stemma

Il simbolo storico del Giulianova Calcio è composto da un scudo spagnolo, partito d'oro e di rosso, caricato sul tutto da uno scudo sannitico bianco al cavaliere nero attraversante, cimato da una corona d'oro, accompagnato in capo dalle parole Giulianova Calcio e in punta dalla parola 1924.

Nel 2021, dopo nove stagioni, il logo del Giulianova Calcio è tornato ad essere stampato sulle divise ufficiali in patrocinio, dal 2023 a titolo definitivo.[261][262]

Inno

Nel 2001 viene presentato l'inno ufficiale del Giulianova, Giglie Alè,[263] con testo e voce solista di Graziano Caprioni,[264] produzione Digital TV, arrangiamenti Registrazione Audio e Keyboards. A causa della discontinuità societaria è in seguito accantonato. Nel 2021 l'inno viene rivisitato e riproposto dal cantautore abruzzese Adriano Megna.[265]

In precedenza, alla fine degli anni settanta, veniva a volte esibito allo stadio Fadini il canto dialettale Oh Giulianova, inno scritto nel 1922 dal compositore Franco Tancredi in omaggio alla città di Giulianova.[266]

Mascotte

Storicamente la mascotte del Giulianova è un lupo[267] con la divisa giallorossa. L'accostamento è legato a Italo Foschi, che nel 1924 fondò la S.S. Giuliese insieme ad Alfonso Migliori, e nel 1927 divenne il primo presidente dell'A.S. Roma, il cui simbolo è appunto una lupa.[268][269]

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Rubens Fadini.
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Vista della tribuna coperta del Rubens Fadini.

La squadra disputa le partite interne allo Stadio Rubens Fadini. Costruito nel 1923, all'inizio era uno spiazzo chiamato Campo della Fiera. Lo stadio, dopo aver abbandonato nel dopoguerra il nome Castrum,[270] risalente al periodo fascista, prese il nome più generico di Comunale. Fu nel novembre 1951 che assunse la denominazione attuale di "Rubens Fadini", in ricordo di uno dei giocatori periti nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949[271][272]. La scelta del nome avvenne casualmente, tramite un sorteggio effettuato in sede tra tutti gli atleti dell'indimenticabile Grande Torino[273][274]. Negli anni settanta lo stadio fu sottoposto a lavori di ampliamento che portarono la capienza a 8000 spettatori,[275] oggi ridotta a 4347 posti a sedere.[3]

Il record di presenze è relativo all'incontro di Serie C Giulianova-Sambenedettese (1-0) dell'11 novembre 1973, con 8365 paganti[276].

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Una fase di allenamento al Castrum-Orsini.

Centro di allenamento

Il Giulianova svolge le sue sedute di allenamento allo stadio Fadini e al campo sportivo Castrum-Orsini.[277] Il Castrum, costruito nella metà degli anni settanta, è stato completamente ristrutturato nell'estate 2016 con erba sintetica, nuovo impianto di illuminazione, ampi spogliatoi, tribuna da 500 posti. Situato in un parco nel quartiere Annunziata, è utilizzato per le partite interne del settore giovanile. Nella stessa struttura ha giocato anche l'Atletico Giulianova, seconda compagine cittadina. Dal novembre 2016 il campo sportivo Castrum-Orsini è omologato per la Serie D.[278][279]

Società

Organigramma societario

Dal sito Internet[280] e dalla pagina Facebook ufficiale della società.[216]

Aggiornato al campionato 2024-2025.[281][282]

Staff dell'area amministrativa
  • Italia (bandiera) Alessandro Mucciconi - Presidente
  • Italia (bandiera) Carlo Di Carlo - Vice presidente
  • Italia (bandiera) Marco Triboletti - Direttore sportivo
  • Italia (bandiera) Stefano Leone - Segretario generale
  • Italia (bandiera) Matteo Bianchini - Team manager
  • Italia (bandiera) Andrea Martella - Consigliere
  • Italia (bandiera) Andrea Perozzi - Consigliere
  • Italia (bandiera) Mario Maneschi - Accompagnatore
  • Italia (bandiera) Enzo Cinthi - Accompagnatore
  • Italia (bandiera) Domenico Carlinfante - Resp. sett. giovanile

Dal sito Internet e dalla pagina Facebook ufficiale della società.[216][283]

Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1993-1995 Top 87
  • 1995-1998 Pienne
  • 1998-1999 Kelme
  • 1999-2004 Pienne
  • 2004-2005 Agla
  • 2005-2006 Erreà
  • 2006-2007 Umbro
  • 2007-2009 Agla
  • 2009-2010 Puma
  • 2010-2013 Givova
  • 2013-2015 Top 87
  • 2015-2016 Joma
  • 2016-2017 Givova
  • 2017-2018 Erreà
  • 2018-2021 Giosport
  • 2021- Joma
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1993-1994 Gelati Gis
  • 1994-1995 LAS Mobili
  • 1995-1996 China Italy
  • 1996-2005 Tercas
  • 2005-2006 Diamondhead
  • 2006-2008 Domoclima
  • 2008-2009 Beta Costruzioni
  • 2009-2012 Bi-energy
  • 2012-2013 Betafence
  • 2013-2014 TermoMat
  • 2014-2016 Diba Metalli
  • 2016-2017 ATR Group
  • 2017-2018 LAS Mobili
  • 2018-2019 Fork Lift Service - Erregi
  • 2019-2020 Consorzio Solaris
  • 2020-2022 Globo[284] - AlexCostruzioni[285]
  • 2022-2023 Mucciconi Group - Compagnia Artigiana - Di.Car - Italia Box[286]
  • 2023- Mucciconi Group - Passacqua Group[287]

Impegno nel sociale

In seguito al terremoto dell'Aquila del 2009,[288][289] e per lo stesso episodio ad Amatrice nel 2016, la società e gli ultras in particolare, hanno collaborato attivamente con la raccolta di fondi, viveri e vestiario per aiutare le popolazioni colpite dal sisma.[290][291][292]

Anche per la tragedia di Rigopiano del 18 gennaio 2017, società e tifosi si resero operativi nel territorio per dare un apporto alle esigenze degli abitanti, isolati dalla neve e dal terremoto.[293]

Settore giovanile

La società del Giulianova Calcio ha sempre adottato una politica rivolta ai giovani del proprio vivaio. Il blasonato settore giovanile è infatti uno dei più prolifici d'Italia.[294] Di seguito sono riportati i dieci titoli nazionali conseguiti dai lupetti giallorossi:[295][296][297]

  • 1966-1967: Campioni d'Italia "Juniores". Allo Stadio Flaminio di Roma finì 1 a 1 con il Pordenone e dopo i calci di rigore 5 a 4 per i giuliesi.
  • 1973-1974: Campioni d'Italia "Juniores". Al "Fadini" finì 4 a 2 con l'Udinese.
  • 1974-1975: Campioni d'Italia “Berretti”. Al "Nicoletti" di Riccione finì 1 a 1 con il Padova e dopo i calci di rigore 5 a 4 per i giuliesi.
  • 1974-1975: Campioni d'Italia “Allievi”. Al "Benelli" di Ravenna finì 2 a 0 contro l'Almas Roma.
  • 1975-1976: Campioni d'Italia “Allievi”. Al "Fattori" di Civitavecchia finì 4 a 1 contro l'Alessandria.
  • 1975-1976: Campioni d'Italia “Juniores”. Allo Stadio Comunale di Levico Terme finì 2 a 1 contro il Prato.
  • 1976-1977: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 2-2 al "Zini" con la Cremonese, al ritorno 3-1 al Fadini.
  • 1983-1984: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 1-0 al Fadini, al ritorno 0-1 al "Dall'Ara" con il Bologna.
  • 1984-1985: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 3-1 al Fadini, al ritorno 4-2 per la SPAL al "Paolo Mazza", poi 3-1 ai rigori per i giuliesi.
  • 2005-2006: Campioni d'Italia “Berretti”. All'andata finì 3-1 per il Cittadella al "Tombolato", al ritorno 3-0 per il Giulianova al Fadini.[298]
Altri piazzamenti

Diffusione nella cultura di massa

In ambito televisivo, la Gialappa's e il programma satirico-calcistico Mai dire gol, resero famoso l'incontro di Serie C2 Giulianova-Frosinone (2-2)[300] del 17 marzo 1996, per via di una storica e atipica radiocronaca del giornalista giuliese Francesco Marcozzi.[301] A distanza di anni, quel servizio è diventato un video cult dal contenuto surreale e inimitabile.[302][303]

Nella primavera 2020 il reportage è stato riproposto in prima serata sul canale Mediaset Extra,[304] mentre nel dicembre 2020 il quotidiano La Città ha ricordato l'evento con un titolo rilevante: "Quella cronaca sportiva che ha fatto storia".[305]

Allenatori e presidenti

Allenatori e presidenti del Giulianova:[214][216][306][307][308]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Giulianova Calcio 1924.

Competizioni giovanili

1974-1975, 1976-1977, 1983-1984, 1984-1985, 2005-2006
1966-1967, 1973-1974, 1975-1976
1974-1975, 1975-1976

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