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politico italiano (1972-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Vito Claudio Crimi (Palermo, 26 aprile 1972) è un politico italiano, capo politico ad interim del Movimento 5 Stelle dal 22 gennaio 2020 al 6 agosto 2021.
Vito Crimi | |
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Vito Crimi a Lucca Comics & Games 2018 in veste di Sottosegretario all'editoria | |
Capo politico del Movimento 5 Stelle (ad interim) | |
Durata mandato | 22 gennaio 2020 – 6 agosto 2021 |
Predecessore | Luigi Di Maio (come capo politico) |
Successore | Giuseppe Conte (come presidente) |
Viceministro dell'interno | |
Durata mandato | 16 settembre 2019 – 13 febbraio 2021 |
Vice di | Luciana Lamorgese |
Contitolare | Matteo Mauri |
Capo del governo | Giuseppe Conte |
Predecessore | Filippo Bubbico |
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria | |
Durata mandato | 13 giugno 2018 – 5 settembre 2019 |
Capo del governo | Giuseppe Conte |
Predecessore | Sesa Amici |
Successore | Andrea Martella |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 12 ottobre 2022 |
Legislatura | XVII, XVIII |
Gruppo parlamentare | Movimento 5 Stelle |
Circoscrizione | Lombardia |
Incarichi parlamentari | |
XVII legislatura:
XVIII legislatura:
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento 5 Stelle |
Titolo di studio | Diploma di Maturità scientifica |
Professione | Assistente giudiziario |
È stato dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 viceministro dell'interno nel governo Conte II e dal 22 gennaio 2020 al 6 agosto dell'anno successivo è stato capo politico facente funzioni del Movimento 5 Stelle, a seguito delle dimissioni di Luigi Di Maio; il 6 agosto 2021 gli è succeduto l'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in seguito alla votazione tenutasi sul sito del Movimento.
Nato a Palermo, figlio di impiegati[1], è cresciuto nel quartiere di Brancaccio frequentando gli scout[2][3], si diploma nel 1990 con il massimo dei voti presso il liceo Scientifico Ernesto Basile.[4]
Successivamente si è iscritto al corso di laurea in matematica dell'Università degli Studi di Palermo, senza però completare gli studi.[4]
Nel 2000 si è trasferito a Brescia, dove dal 1999 risiede e lavora come assistente giudiziario nella segreteria di presidenza all'omonima Corte d'Appello[5], occupandosi dalla gestione del personale all’organizzazione e gestione dell’anno giudiziario, dai bandi di gara europei per le forniture del nuovo Palagiustizia di Brescia al portale web degli uffici giudiziari della città lombarda.[2][4]
Nel 2007, dopo il primo V-Day, si è iscritto al Meetup Amici di Beppe Grillo di Brescia, divenendo poi con la nascita del Movimento 5 Stelle il suo portavoce in Lombardia.[2][5]
Alle elezioni regionali in Lombardia del 2010 è stato il candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle, in occasione delle quali arriva quarto, ottenendo il 3% delle preferenze (144.000)[2][5][6]. Prima di allora, come ha spiegato nella trasmissione di Radio 1 Un giorno da pecora, aveva votato per Rifondazione Comunista, Partito Democratico della Sinistra, Italia dei Valori e Alleanza Nazionale.[7]
Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato, ed eletto, al Senato della Repubblica, tra le liste del M5S nella circoscrizione Lombardia[8]. Nel corso XVII legislatura della Repubblica è stato membro della 1ª Commissione Affari Costituzionali del Senato, della Giunta per le Elezioni e per le Immunità parlamentari e del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), oltre a distinguersi, secondo l'associazione Openpolis, per un indice di produttività nell'attività parlamentare fra i più elevati.[9]
Dal 19 marzo al 16 giugno 2013 è stato presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato. In virtù del regolamento interno del gruppo, che prevede la rotazione trimestrale della carica, gli succede il senatore Nicola Morra[8]. È stato uno dei primi grillini che l'Italia ha conosciuto quando, come capogruppo al senato ha partecipato, insieme con Roberta Lombardi, alla diretta streaming con il segretario del PD Pier Luigi Bersani, dove dicendo: "Non ce la sentiamo di fidarci di voi" ha in maniera netta chiuso ad un’ipotesi di governo con l’allora PD.[10][11]
Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 viene rieletto senatore, tra le liste proporzionali del partito nella medesima circoscrizione, mentre con il 17,42% viene superato sia dal candidato del centrodestra Stefano Borghesi (56,21%) sia da quello del centrosinistra Lorenzo Cinquepalmi (20,61%) nel collegio uninominale Lombardia 02 - 15 (Lumezzane). Assume successivamente il ruolo di vice-presidente vicario del gruppo parlamentare M5S, oltre a presiedere i primi due mesi la Commissione speciale per l’esame degli atti urgenti presentati dal governo.[3][12]
In seguito alla nascita del primo governo Conte tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, il 13 giugno 2018 è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione, all'editoria e (il 22 dicembre 2018) alla ricostruzione post-sisma nell’Italia centrale dal Consiglio dei ministri[9][13], carica che ha mantenuto fino alla fine dell'esecutivo il 5 settembre 2019[3]. Durante il mandato da sottosegretario si è occupato di interrompere il rinnovo della convenzione del 1994 con Radio Radicale sui fondi pubblici, oltre che di battere tutti i territori coinvolti nel sisma impegnandosi su tempi e fondi da stanziare.[3][13][14]
Dopo la caduta del primo governo Conte e l'insediamento del secondo governo Conte, formato da M5S, Partito Democratico e Liberi e Uguali, il 13 settembre 2019 viene nominato dal Consiglio dei Ministri viceministro dell'Interno, affiancando il ministro Luciana Lamorgese, dal 14 agosto 2020 assieme a Matteo Mauri.[15][16]
Con l'introduzione del nuovo statuto M5S, verso la fine del 2017 voluto dal capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, Crimi entra a far parte del Comitato di Garanzia, un organo di controllo, assieme a Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi.[17]
Il 22 gennaio 2020, a seguito delle dimissioni di Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, in occasione della presentazione dei facilitatori regionali del M5S, assume ad interim la guida del partito a norma del regolamento interno, in quanto membro più anziano del Consiglio di garanzia, con l'obiettivo di guidarlo fino ai cosiddetti "Stati Generali" durante i quali si deciderà definitivamente la guida politica.[16][18][19]
Il 6 agosto 2021 viene sostituito da Giuseppe Conte nella carica di leader del partito[20], venendo successivamente nominato da Conte Responsabile dei dati personali del Movimento 5 stelle.[21]
Per via della regola interna del M5S sul "limite dei due mandati", non viene ricandidato dal M5S alle elezioni politiche del 2022. Successivamente ritorna a lavorare al Palazzo di Giustizia di Brescia[22], ma viene nominato, assieme a Paola Taverna, consulente del gruppo parlamentare del M5S.[23]
Appassionato per i libri di Ken Follett e Tom Clancy[2], è fidanzato con la collega deputata del Movimento 5 Stelle Paola Carinelli, con la quale ha avuto un figlio. Ha inoltre un altro figlio nato dall'ex moglie Maria Cristina Flaiani.[24]
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