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attore e regista teatrale italiano (1959-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Toni Servillo, all'anagrafe Marco Antonio Servillo (Afragola, 25 gennaio 1959[1][2]), è un attore e regista teatrale italiano.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto due European Film Awards, quattro David di Donatello, quattro Nastri d'argento, due Globi d'oro, tre Ciak d'oro e un Marc'Aurelio d'Argento per il miglior attore al Festival internazionale del film di Roma.
Esordisce sul grande schermo con il film Morte di un matematico napoletano (1992), proseguendo con Rasoi (1993), I vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998), tutti film diretti da Mario Martone. Assume maggiore notorietà con il ruolo di Tony Pisapia ne L'uomo in più (2001), di Titta Di Girolamo ne Le conseguenze dell'amore (2004), e di Giovanni Sanzio ne La ragazza del lago (2006), film che gli fanno ottenere una nomination e due David di Donatello per il miglior attore protagonista.
Nel 2008 è il protagonista degli acclamati film Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, aggiudicandosi per entrambi i film l'European Film Award per il miglior attore. Per l'interpretazione di Giulio Andreotti ne Il divo si aggiudica inoltre il David di Donatello e il Nastro d'argento. Nel 2010 vince il Marc'Aurelio d'Argento per il miglior attore al Festival internazionale del film di Roma per Una vita tranquilla.
Nel 2013 interpreta Jep Gambardella nel film vincitore dell'Oscar al miglior film straniero La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con cui si aggiudica il quarto David di Donatello e il secondo European Film Award, ricevendo la candidatura all'Hollywood Film Festival per il miglior attore.
Nel 2020 il quotidiano The New York Times lo ha inserito nella lista dei migliori attori del secolo.[3][4]
Figura di spicco del teatro napoletano e del cinema italiano, è fratello del cantante Peppe Servillo, membro della Piccola Orchestra Avion Travel. Nato ad Afragola, in provincia di Napoli, e cresciuto a Caserta,[5] ha trascorso i primi quattro anni di vita ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria[6][7][8].
Il 30 aprile 2014 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Napoli durante una cerimonia ufficiale nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino alla presenza delle Autorità civili e militari e rappresentanti del mondo culturale e dello spettacolo cittadino.
Il 28 febbraio 2015 viene insignito della laurea ad honorem in "Discipline della musica e del teatro" da parte dell'Alma mater studiorum Università di Bologna.[9][10]
Presta poi la sua voce per l’audio guida del Museo del Tesoro di San Gennaro.[11]
Autodidatta, si appassionò al teatro sin da piccolo, aiutato da un contesto familiare nel quale la tradizione teatrale, sebbene assente, era amata dai componenti della famiglia. Iniziò recitando nell'oratorio salesiano di Caserta, per poi passare alle messinscene durante l'adolescenza. Negli anni della cosiddetta "Postavanguardia Teatrale",[12] collaborò alla fondazione del Teatro Studio, sempre a Caserta, insieme a Matteo De Simone, Sandro Leggiadro, Riccardo Ragozzino, Nando Taccogna che ricorda:"Le prime prove si tenevano in alcune stanze situate nella soffitta della Reggia, poi nei locali all'interno di un palazzo di via Maielli". Il Teatro Studio allestì diversi spettacoli fino al 1984, girando in Italia ed Europa.
Nel 1986 si avvicinò al gruppo Falso Movimento e quindi al regista Mario Martone, con cui collaborò spesso e insieme al quale fondò Teatri Uniti, di cui attualmente è direttore artistico. Nello stesso anno vinse, Per la costante ricerca di nuovi linguaggi di vaste significazioni poetiche, il primo premio Gennaro Vitiello con Guernica, atto unico da lui scritto, diretto e interpretato.
Nel 1989 e nel 1991 partecipa agli spettacoli Ha da passa' 'a nuttata e L'impero della ghisa di Leo de Berardinis. Ha anche diretto Il misantropo (1995) e Tartufo di Molière; che con Le false confidenze di Marivaux compongono un trittico sul grande teatro francese a cui ha collaborato anche Cesare Garboli per le traduzioni. Al 1999 risale il suo debutto come regista di teatro musicale, con Una cosa rara di Vicente Martín y Soler, per il Teatro La Fenice di Venezia, a cui fanno seguito Le nozze di Figaro di Mozart, Ariadne auf Naxos di Richard Strauss e L'italiana in Algeri di Rossini. È stato diretto, tra gli altri, da Memè Perlini, Mario Martone ed Elio De Capitani.
Nel 2002 è regista di Sabato, domenica e lunedì, rivisitazione del capolavoro di Eduardo De Filippo, in scena per quattro stagioni in tutta Europa e vincitore di numerosi premi. Nel 2005 per questo suo lavoro riceve il premio Gassman per la regia. Nel 2006 ha fatto la regia dello spettacolo teatrale tratto da due testi: Il lavoro rende liberi (2005) e Oscillazioni (2006) di Vitaliano Trevisan.[13] Nel 2007 ha adattato, diretto e interpretato Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, in tournée mondiale fino al 2010.
Tra le altre opere liriche da lui curate, oltre a quelle già citate, sia all'estero che in Italia, vi sono: Il marito disperato di Cimarosa e il Fidelio di Beethoven per il Teatro di San Carlo di Napoli, e Boris Godunov di Musorgskij al Teatro Sao Carlos di Lisbona. Nel 2013 vince il premio Le Maschere del Teatro italiano nelle categorie "miglior spettacolo in prosa" (Le voci di dentro), "miglior regia" e "miglior attore protagonista". Lo stesso spettacolo, portato in una tournée da Servillo con successo, viene trasmesso in diretta dal Teatro San Ferdinando di Napoli il 2 novembre 2014 su Rai 1 per celebrare il trentesimo anniversario della morte di Eduardo De Filippo. La regia televisiva è curata da Paolo Sorrentino.
Ha debuttato al cinema con i film di Mario Martone negli anni novanta. Nel 2001 inizia il suo sodalizio artistico con Paolo Sorrentino, recitando in L'uomo in più. Nel 2005 si aggiudica, per il film Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, un David di Donatello come miglior attore protagonista e un Nastro d'argento. Nel 2008 si è aggiudicato nuovamente il David di Donatello come miglior attore protagonista per il film La ragazza del lago di Andrea Molaioli. Nello stesso anno conferma il suo talento camaleontico nei film Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Sorrentino (premiati con il premio della giuria al Festival di Cannes), per i quali ottiene l'European Film Award per il miglior attore.
Nel 2009 vince il suo terzo David di Donatello come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Giulio Andreotti in Il divo di Paolo Sorrentino. Per gli stessi film (Le conseguenze dell'amore, La ragazza del lago e Il divo) si è aggiudicato anche tre Nastri d'argento al migliore attore protagonista negli anni 2005, 2008 e 2009. Nel 2010 è protagonista di Una vita tranquilla, in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010, per il quale vince il premio come migliore attore, oltre ad interpretare Giuseppe Mazzini in Noi credevamo. Nel 2011 è candidato al Nastro d'argento per due film: Il gioiellino e Una vita tranquilla. Nel 2012 è stato diretto da Daniele Ciprì in È stato il figlio, e Marco Bellocchio in Bella addormentata.
Nel 2013 è protagonista nei film Viva la libertà di Roberto Andò e La grande bellezza di Paolo Sorrentino in concorso al Festival di Cannes 2013 e vincitore di numerosi premi tra cui il Golden Globe e l'Oscar al miglior film straniero nel 2014. A luglio 2013 Servillo riceve un Nastro d'argento speciale per le sue interpretazioni e il 7 dicembre 2013, per La grande bellezza, viene premiato a Berlino con l'European Film Awards per il miglior attore. Il 2 marzo 2014 è a Los Angeles per accompagnare Paolo Sorrentino insieme a Nicola Giuliano nella cerimonia di premiazione dei Premi Oscar 2014, ricevuto da La grande bellezza nella categoria miglior film straniero. Il 10 giugno successivo, riceve il quarto David di Donatello come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Jep Gambardella in La grande bellezza. Nel 2015 gira Lasciati andare di Francesco Amato, insieme a Verónica Echegui, Carla Signoris, Luca Marinelli e Giacomo Poretti. Prodotto da Cattleya con Rai Cinema, il film è distribuito da 01 Distribution. Nel 2019 affianca Dustin Hoffman nel film L'uomo del labirinto.
Nel 2022 interpreta Papa Paolo VI nel film Esterno notte di Marco Bellocchio[14] e Luigi Pirandello nel film La stranezza di Roberto Andò.
Il 30 aprile 2014 diventa cittadino onorario di Napoli, con una celebrazione tenutasi al "Maschio Angioino".[24]
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