Spinola

famiglia nobiliare genovese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Spinola

La casa di Spìnola è una delle più antiche e cospicue famiglie nobili genovesi. Fondata nel XII secolo dal visconte Guido detto Spinula dei Carmandino, console della Repubblica di Genova, i suoi discendenti adottarono il soprannome paterno all'uso della nobiltà civica italiana.[3][4]

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Spinola (disambigua).
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Spinola
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Fecerunt Me Et Plasmaverunt Me[1]
D'oro, alla fascia scaccata di tre file d'argento e di rosso, sostenente una spina di botte di rosso, posta in palo.
Stato Sacro Romano Impero

Repubblica di Genova
Regno di Spagna
Stato Pontificio
Regno d'Italia
Italia

Casata principaleCarmandino
Titoli
FondatoreGuido detto Spinola[2]
Data di fondazioneXII secolo[2]
Etniaitaliana
Chiudi
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Castello del Bosco-Spinola in Campo Ligure
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Castello degli Spinola a Lerma
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Monumento funebre di Francesco Spinola di Michele d'Aria nel Palazzo Spinola di Pelliceria
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Il cardinale Agostino Spinola ritratto da Raffaelo Sanzio nella Messa di Bolsena (Vaticano)
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Brigida Spinola Doria ritratta da Peter Paul Rubens
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Loggia del Palazzo Doria Spinola di Genova
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Ambrogio Spinola e Giustino di Nassau nella Resa di Breda di Diego Velázquez
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Ritratti Spinola nell'atrio di Palazzo Angelo Giovanni Spinola a Genova

Capi dei ghibellini genovesi (insieme ai Doria) nel XIII secolo, gli Spinola furono una delle cosiddette "quauor gentes", cioè le quattro famiglie egemoniche di Genova nel XIII secolo e l'inizio del XIV (Spinola, Doria, Fieschi e Grimaldi).[5][6] All'accesa della egemonia dei "popolares" nella Repubblica (Boccanegra, Adorno, Fregoso, ecc.), furono esclusi delle massime magistrature[7], nonostante l'affermazione del loro dominio feudale nell'entroterra ligure, insieme al comando militare, la diplomazia[4] e negli affari internazionali, in particolare i servizi finanziari e militari a favore di diversi monarchie europei.[8]

Alla riforma aristocratica della Repubblica guidata da Andrea Doria nel 1528, gli Spinola formarono il 1º albergo della nobiltà, affermandosi come la casata che più dogi (12) e senatori (127) donarono alla repubblica, oltre che cardinali (13) e molti altri prelati.[7] Grazie alla loro potenza politica, feudale, militare, economica e sociale, la casata si afferma come una delle più prestigiose d'Europa, ottenendo diversi titoli, alcuni di dignità principesca e ducale, e legandosi con importanti case nobili e sovrani, tra cui i Paleologi di Costantinopoli, gli Aleramici di Saluzzo, del Finale, i Grimaldi di Monaco, e molti altri.

Origini

La famiglia, che fondò la propria ricchezza sulla mercatura (ovvero il traffico delle merci), la finanza e l'acquisizione di terre, trae origine da Guido e Oberto, figli di Guido e nipoti di Belo Bozumi; circa l'origine del nome Angelo Maria Scorza riporta nel suo Le famiglie nobili genovesi tre versioni principali:

  • per avere questi due fratelli portato in Genova dall'oriente una spina della corona di Gesù Cristo;
  • per essere stati signori di Monte Spinula nel Marchesato di Varsi;
  • per avere i due fratelli esercitato il mestiere di fabbricanti di botti.

Un ignoto poeta trasfigurò in una spina di rosa la tradizionale spina di botte dello stemma gentilizio Spinola con un elegante distico elegiaco latino inserito nell'epigrafe sepolcrale dedicata al gentiluomo Giovanni Battista Spinola (1584-1624), tuttora visibile nella collegiata di S. Maria Assunta a Lenola (LT):

D(eo) O(ptimo) M(aximo)

Irrora lacrymis, hospes, tumulu(m): ille Ioannes

BAPTISTA hic iacet, heu, SPINULA conspicuus.

Ornavit terras vivus, nunc sidera gignet.

Da cineri lacrymas, SPINA sepulta rosas.

Albergo Spinola

Riepilogo
Prospettiva

Con la riforma voluta da Andrea Doria nel 1528, gli Spinola andarono a formare il primo Albergo della nobiltà. Di seguito le famiglie che erano ascritte all'albergo Spinola:

Personalità

Feudi

Riepilogo
Prospettiva

Il patrimonio familiare degli Spinola andò nei secoli non solo arricchendosi di terre e proprietà private, ma anche di feudi concessi da imperatori e sovrani, diffusi nelle Langhe e lungo l'Appennino ligure. Alcuni di essi furono sovrani fino al 1797.

Si ricordano:

  • Arquata Scrivia: marchesato del ramo di Luccoli, con diritto di battere moneta[46];
  • Montemarzino: marchesato la cui sovranità fu definitivamente ceduta ai Savoia nel 1752;
  • Montacuto in consorzio familiare (1686) con i Doria e i Frascarolo;
  • Isola del Cantone: contea del ramo di Luccoli;
  • Ronco Scrivia: contea poi marchesato del ramo di Luccoli, con diritto di battere moneta[46];
  • Tassarolo: contea palatina dal 1560 al ramo di Luccoli, con diritto di battere moneta[46];
  • Pietrabissara: al ramo di Luccoli;
  • Francavilla Bisio: al ramo di Luccoli;
  • Lerma: al ramo di San Luca;
  • Montessoro Spinola
  • Mongiardino Ligure: al ramo di Luccoli e poi con i Fieschi;
  • Roccaforte Ligure: al ramo di Luccoli;
  • Busalla: marchesato sovrano del ramo di Luccoli, ceduto a Genova nel 172 4;
  • Vergano Novarese: marchesato, poi principato del ramo di San Luca;
  • Borgo Fornari: al ramo di Luccoli;
  • Rocchetta Ligure: al ramo di Luccoli;
  • Voltaggio: al ramo di Luccoli;
  • Casareggio: al ramo di San Luca;
  • Cassano Spinola: al ramo di San Luca;
  • Dernice, dal 1313 al 1776;
  • Casalnoceto e Rosano: al ramo di Los Balbases;
  • Masone: al ramo di San Luca;
  • Campo Ligure: marchesato sovrano fino al 1797 del ramo di San Luca;
  • Ginosa (TA) Spinola di Los Balbases
  • Molfetta (BA): principato del ramo di San Pietro dal 1650 al 1784
  • San Pietro in Galatina (LE): ducato del ramo di San Pietro dal 1616 al 1784
  • Soleto (LE): contea del ramo di San Pietro dal 1616 al 1784
  • Borgagne (LE): del ramo di San Pietro dal 1616 al 1784
  • Ducato di Sabbioneta, 1693-1703, Stato acquistato a fine Seicento dal ramo di San Pietro tramite il Re Carlo II di Spagna ma non riconosciuto legittimo dal Sacro Romano Impero
  • Marchesato di Lerca: Nel 1823, il marchese Agostino Spinola ottenne il titolo di marchese di Lerca, titolo che rimase nella famiglia Spinola fino alla fine della seconda guerra mondiale.

Ramo di San Pietro

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Famiglia Spinola: ramo duchi di San Pietro in Galatina e conti di Soleto

Diramazione della famiglia Spinola, ramo di san Luca.

Gio. Maria Spinola aveva sposato nel 1571 Pellina Lercari, figlia del doge di Genova Gio. Battista avendo poi in eredità una cospicua fortuna. Il figlio Giovanni Battista (1575-1625) nel 1616 acquistò il ducato di San Pietro in Galatina per 92.000 ducati oltre a Soleto e Borgagne nel Salento. Il quartogenito di Gio. Battista, Gio. Filippo (1610-1660), sposando nel 1650 la nipote (figlia della sorella Pellina) Veronica Spinola, ereditò il titolo di principe di Molfetta acquistato dal suocero Luca Spinola per 170.000 ducati. Dal primogenito di Gio. Filippo, Francesco Maria (1659-1727) III duca di San Pietro e principe di Molfetta (fu anche sovrano del Ducato di Sabbioneta dal 1693 al 1703), titoli e proprietà passano al figlio Gio. Filippo (1677-1753) e poi in successione ai tre nipoti Francesco Maria (1712-1754), Gio. Giuseppe (1714-1784) ed infine Maria Teresa che lo porterà alla famiglia milanese Gallarati Scotti avendo sposato nel 1741 Gio. Battista Gallarati Scotti.

Ramo dei Paesi Bassi

Diramazione della famiglia Spinola, ramo di San Luca, che nei secoli acquisì i seguenti titoli: Principe di Vergagne (Vergano Novarese), Principe del Sacro Romano Impero (1677), Principe, Marchese di Monjardin, Grande di Spagna di prima classe (1708, dignità appoggiata sul marchesato di Monjardin), Signore di Dertonne, Signore di Rethy (terra ceduta nel 1660 dal Duca Carlo Eugenio d'Arenberg), Signore di Bois-de-Lessines (terra ereditata nel 1720 dai de Cottrel). Il ramo si estinse nel 1738 nella famiglia Mancini.

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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