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Soprintendenze

organo periferico del Ministero per i beni e le attività culturali Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Le soprintendenze sono organi periferici del Ministero della cultura (MiC) della Repubblica Italiana.

Molte delle loro competenze sono definite dal "codice dei beni culturali e del paesaggio"[1] con compiti in ambito territoriale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e beni paesaggistici. La più recente norma di regolamento è costituita dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169[2]. Tuttavia, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 marzo 2024, n. 57[3] il Ministero della Cultura ha subito un processo di riorganizzazione, che tuttavia non contiene la definizione delle competenze degli uffici periferici, tra cui le soprintendenze, che sono state dunque rimandate a successivi decreti ministeriali.

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Storia

Riepilogo
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Il primo soprintendente della storia fu Raffaello Sanzio, nominato da papa Leone X praefectus marmorum et lapidum omnium con l'incarico di cercare a Roma e nei luoghi limitrofi i marmi da utilizzare nel cantiere della Basilica di San Pietro in Vaticano, tutelando al contempo materiali, epigrafi e frammenti antichi ritrovati nel territorio cittadino.[4]

Nel territorio italiano sono presenti differenti organi di tutela del patrimonio culturale fin dagli stati preunitari, ma è dopo l'Unità d'Italia che nasce un'organizzazione capillare delle risorse. Nel 1875 viene istituita presso il Ministero della pubblica istruzione la "Direzione centrale degli scavi e dei musei del Regno", poi nel 1881 denominata "Direzione generale per le antichità e belle arti".

Nel 1907 vennero istituite le soprintendenze territoriali, dipendenti dal Ministero della pubblica istruzione[5]. Nel 1923 vennero istituite le "soprintendenze dell'arte medioevale e moderna".[6] Nel 1939 la struttura delle soprintendenze fu razionalizzata[7] e, inoltre, furono promulgate le leggi fondamentali di protezione dei beni culturali e paesaggistici.[8]

Sino al 1974 le competenze rimasero divise tra vari ministeri e la Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre in quell'anno passarono al Ministero per i beni culturali e ambientali, istituito dal governo Moro IV, da cui le soprintendenze a tutt'oggi dipendono.

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Organizzazione

Riepilogo
Prospettiva

Secondo l'attuale organizzazione, si possono individuare due tipi di soprintendenze:

Le soprintendenze si occupano in via esclusiva della tutela dei beni culturali e, in concorso con Regioni e Comuni, della tutela dei beni paesaggistici di uno specifico territorio. Alcune soprintendenze uniscono le funzioni di una o più province (o città metropolitane) o anche di un singolo comune (per Roma, Venezia e Napoli).

Le soprintendenze sono dirette da un soprintendente (dirigente di seconda fascia) che ha la responsabilità delle azioni di tutela ed è coadiuvato da un ufficio, che può avere gradi di complessità differenti a seconda del peso dell'oggetto di tutela.

Le attività delle soprintendenze si esplicano nell'individuazione dei beni, con indagine conoscitiva e successivo iter vincolistico sui singoli beni, nonché nella protezione dei beni, ovvero controllo, attraverso specifici permessi, sui lavori di restauro, sui trasferimenti, le esportazioni e sui progetti di interesse paesaggistico.

Il ministero concorre agli interventi di restauro con finanziamenti sui lavori oppure come stazione appaltante di restauri su beni di appartenenza pubblica, ecclesiastica o similare. Si occupa inoltre della valorizzazione del patrimonio, ovvero di promozione e sviluppo di attività culturali necessarie a diffondere i valori dei beni.

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Competenze

Il regolamento di riorganizzazione del Ministero della cultura, all'art. 41 del DPCM 169/2019,[2] prevede specifiche competenze delle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, all'interno delle azioni svolte dal MiC, tra le quali:

a) svolge le funzioni di catalogazione e tutela nell'ambito del territorio di competenza (...)

b) autorizza l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali (...)

g) svolge attività di ricerca sui beni culturali e paesaggistici, i cui risultati rende pubblici (...)

l) istruisce e propone alla competente Commissione regionale per il patrimonio culturale i provvedimenti di verifica o di dichiarazione dell'interesse culturale, le prescrizioni di tutela indiretta, nonché le dichiarazioni di notevole interesse pubblico paesaggistico (...)

p) istruisce i procedimenti concernenti le sanzioni ripristinatorie e pecuniarie previste dal Codice (...)

v) svolge le funzioni di ufficio esportazione, in raccordo con il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale;

z) esercita ogni altro compito affidatogli in base al Codice e alle altre norme vigenti.

Dislocazione territoriale

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Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio

Le 43 Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio sono presenti nelle 15 regioni a statuto ordinario e nelle regioni autonome di Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, poiché le 3 restanti regioni a statuto speciale (Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta) gestiscono autonomamente i beni culturali del proprio territorio.[9] Le SABAP afferiscono alla Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (DgABAP) del Ministero della cultura.

Abruzzo

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara – diretta da Rosaria Mencarelli, con sede a Chieti;[10]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo – diretta da Cristina Collettina, con sede all'Aquila.[11]

Basilicata

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata – diretta da Luigina Tomay, con sede a Potenza.[12]

Calabria

Campania

[19]

  • Soprintendenza Archeologi e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino – diretta da Francesca Casule, con sede a Salerno.[20]

Emilia-Romagna

Friuli-Venezia Giulia

Lazio

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma[25] e per la provincia di Rieti – diretta da Lisa Lambusier, con sede a Roma;[26]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale – diretta da Margherita Eichberg, con sede a Roma;[27]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina – diretta da Maria Grazia Filetici, con sede a Latina.[28]

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Molise – diretta da Dora Catalano, con sede a Campobasso.[38]

Piemonte

Puglia

[42]

Sardegna

Toscana

Umbria

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria – diretta da Elvira Cajano, con sede a Perugia.[52]

Veneto

  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Venezia e Laguna – diretta da Fabrizio Magani, con sede a Venezia;[53]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Venezia[54] e le province di Belluno, Padova e Treviso – diretta da Vincenzo Tinè, con sede a Padova;[55]
  • Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza – diretta da Fabrizio Magani, con sede a Verona.[56]

Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche

Le 17 Soprintendenze Archivistiche e Bibliografiche afferiscono alla Direzione generale Archivi e supervisionano tutte le 20 regioni italiane.[57] Presso le regioni a statuto speciale la competenza del patrimonio bibliografico è in capo alle amministrazioni regionali.

  • Soprintendenza Archivistica del Friuli-Venezia Giulia – diretta da Luca Caburlotto, con sede a Trieste;[58]
  • Soprintendenza Archivistica della Sardegna – diretta da Monica Grossi, con sede a Cagliari;[59]
  • Soprintendenza Archivistica della Sicilia – diretta da Ester Giuseppa Rosa Rossino, con sede a Palermo;[60]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Abruzzo e del Molise – diretta da Giuseppina Rigatuso, con sede a Pescara;[61]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Basilicata – diretta da Raffaele Antonio Cosimo Pittella (ad interim), con sede a Potenza;[62]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria – diretta da Giulia Barrera, con sede a Reggio Calabria;[63]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania – diretta da Gabriele Capone, con sede a Napoli;[64]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Emilia-Romagna – diretta da Paola De Montis, con sede a Bologna;[65]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio – diretta da Aurora Raniolo, con sede a Roma;[66]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria – diretta da Francesca Imperiale, con sede a Genova;[67]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia – diretta da Annalisa Rossi, con sede a Milano;[68]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche – diretta da Maula Sciri, con sede ad Ancona;[69]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta – diretta da Stefano Benedetto, con sede a Torino;[70]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia – diretta da Raffaele Antonio Cosimo Pittella, con sede a Bari;[71]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana – diretta da Michele Di Sivo, con sede a Firenze;[72]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria – diretta da Giovanna Giubbini, con sede a Perugia;[73]
  • Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige – diretta da Annalisa Rossi, con sede a Venezia.[74]
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Istituti particolari

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Enti dotati di autonomia speciale

Tre istituti dotati di autonomia speciale, alle dirette dipendenze del Ministero della cultura, hanno forma di soprintendenze:

Nelle regioni autonome

Le soprintendenze in 3 delle 5 regioni autonome (Sicilia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige) non afferiscono al Ministero della cultura, bensì alle regioni o (in Trentino-Alto Adige) alle province autonome, che esercitano le relative competenze di tutela e valorizzazione.

Trentino-Alto Adige

In Trentino-Alto Adige, regione a statuto speciale, le amministrazioni provinciali hanno alle proprie dipendenze le soprintendenze, suddivise in uffici distinti per i beni archeologici, architettonici, le belle arti e il patrimonio archivistico e librario:

Valle d'Aosta

In Valle d'Aosta, regione a statuto speciale, è presente il Dipartimento soprintendenza per i beni e le attività culturali, diretto da Cristina De La Pierre, con sede ad Aosta.[80]

Sicilia

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Palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa

In Sicilia, regione a statuto speciale, le soprintendenze dei beni culturali dipendono direttamente dall'Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana della Regione Siciliana.

  • Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, con sede a Palermo. Da esso dipendono:
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Agrigento - con sede ad Agrigento;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Caltanissetta - con sede a Caltanissetta;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania - con sede a Catania;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Enna - con sede a Enna;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Messina - con sede a Messina;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo - con sede a Palermo;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Ragusa - con sede a Ragusa;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Siracusa - con sede a Siracusa;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Trapani - con sede a Trapani;
    • Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali del Mare - con sede a Palermo.
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Note

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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