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attore e produttore cinematografico scozzese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sir Thomas Sean Connery (Edimburgo, 25 agosto 1930 – Nassau, 31 ottobre 2020) è stato un attore e produttore cinematografico scozzese, vincitore di un Premio Oscar, tre Golden Globe (compreso l'Henrietta Award e quello alla carriera) e due Premi BAFTA.
Raggiunse la celebrità negli anni sessanta grazie al personaggio di James Bond[1] del quale è stato il primo interprete cinematografico da Licenza di uccidere (1962) a Si vive solo due volte (1967), e poi ancora (dopo l'intermezzo de Al servizio segreto di Sua Maestà, in cui Bond fu interpretato da George Lazenby), in Una cascata di diamanti del 1971; la sua incarnazione dell'agente 007 nell'omonima saga è riconosciuta dalla quasi unanimità della critica e del pubblico come la migliore in assoluto, diventando il simbolo del personaggio nato dalla penna di Ian Fleming. In questo periodo lavorò anche con Alfred Hitchcock in Marnie (1964) e Sidney Lumet in La collina del disonore (1965).
In seguito prese parte a celebri film tra cui Highlander - L'ultimo immortale (1986), Il nome della rosa (1986), per il quale vinse il BAFTA al miglior attore protagonista, Indiana Jones e l'ultima crociata (1989) e Caccia a Ottobre Rosso (1990). Interpretò personaggi più complessi in pellicole drammatiche come Scoprendo Forrester (2000). È noto anche per l'interpretazione dell'incorruttibile poliziotto irlandese Jimmy Malone in The Untouchables - Gli intoccabili (1987), per il quale vinse l'Oscar al miglior attore non protagonista e un Golden Globe per il miglior attore non protagonista.
Il suo ultimo ruolo cinematografico fu quello di Allan Quatermain ne La leggenda degli uomini straordinari (2003). Nel 2005 tornò a interpretare James Bond nel videogioco Dalla Russia con amore, tratto dall'omonimo film del 1963[2]. Nel 2006, dopo aver ricevuto il Lifetime Achievement Award, annunciò il ritiro dalle scene[3], anche se nel 2012 tornò alla recitazione per dare la voce al protagonista del film d'animazione scozzese Sir Billi, di cui fu anche produttore esecutivo[4].
Nacque a Fountainbridge, un sobborgo di Edimburgo, il 25 agosto 1930 da Joseph Connery, un contadino e camionista scozzese figlio di immigrati irlandesi, e da Euphemia "Effie" McBain, una cameriera scozzese[5][6]. Aveva un fratello minore, Neil, anch'egli attore. All'età di undici anni iniziò a prendere lezioni di danza; a sedici decise di lasciare la scuola e di arruolarsi nella Marina militare britannica. A questo periodo risalgono due particolari tatuaggi che si fece apporre sul braccio destro: Scotland Forever ("Scozia per sempre") e Mom & Dad ("Mamma & Papà"). La sua esperienza nella Royal Navy si interruppe nel 1950, quando non superò le visite mediche per una grave ulcera gastrica, e fu quindi congedato.
Connery esercitò allora svariati mestieri, tra cui il bagnino, il muratore, il lavapiatti, il verniciatore di bare, la guardia del corpo e infine il modello. All'età di diciannove anni posò nudo per l'Edinburgh College of Art, e iniziò a manifestare quella che inizialmente sembrò una sfortuna, la precoce calvizie, caratteristica che in seguito contribuì ad aumentare il suo fascino maturo.
All'inizio degli anni cinquanta iniziò a farsi conoscere sulle scene inglesi: dopo diverse piccole parti in ambito teatrale, nel 1951 prese parte al musical South Pacific, in scena a Londra. Grazie al fisico slanciato e atletico, all'alta statura (189 cm) e allo sguardo ammaliante, partecipò con il nome di Tom Connery al concorso di Mister Universo 1953 della NABBA nella categoria "Tall Men", senza però riuscire a qualificarsi tra i sei finalisti[7]. Fu comunque un ulteriore passo verso il suo definitivo ingresso nel mondo dello spettacolo, che iniziò con piccole parti in produzioni televisive e in pellicole cinematografiche che gli procurarono una discreta notorietà come Il bandito dell'Epiro (1957) di Terence Young, Estasi d'amore - Operazione Love (1958) di Lewis Allen, con protagonista Lana Turner, e Darby O'Gill e il re dei folletti (1959) di Robert Stevenson, prodotto da Walt Disney.
La decisiva svolta professionale per Connery giunse nel 1962, quando Albert Broccoli e Harry Saltzman lo scelsero per interpretare James Bond, nome in codice 007, l'agente segreto britannico protagonista dei romanzi di Ian Fleming, ruolo che ricoprì in sette pellicole fino al 1971 (compresa una non ufficiale nel 1983). Per esigenze imposte dai produttori, Connery fu costretto a indossare un toupet per celare la calvizie, nel timore che un capo scoperto avrebbe nociuto al fascino del personaggio di Bond; l'attore ne farà tuttavia uso anche in film successivi come Marnie (1964) e in varie altre pellicole, fino ai primi anni ottanta.
Nuovamente diretto da Terence Young, Connery si dimostrò perfetto per quel ruolo, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista caratteriale: astuto, elegante, freddo, seducente, sarcastico, in breve divenne uno dei più celebri sex symbol del pianeta. Curiosamente, qualche tempo prima aveva partecipato a un concorso, indetto dal giornale London Express per scegliere il futuro James Bond cinematografico, ma si era classificato solo al 3º posto[8]. Il primo film, Agente 007 - Licenza di uccidere ottenne un successo strepitoso e convinse Connery a vestire ancora i panni dell'agente segreto per altre quattro pellicole, ovvero A 007, dalla Russia con amore (1963), Agente 007 - Missione Goldfinger (1964), Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono) (1965) e Agente 007 - Si vive solo due volte (1967): tutte ebbero uno straordinario successo sia di incassi sia di critica.
Interpretò il ruolo di 007 fino al 1967, quando durante le riprese del quinto film Agente 007 - Si vive solo due volte di Lewis Gilbert, Connery decise di abbandonare il personaggio, preoccupato della sua identificazione solo con l'agente segreto. Verrà sostituito da George Lazenby nel successivo film Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà (1969) di Peter R. Hunt.
Nel 1971, dopo lunghe e complesse trattative causate dalle insistenze della produzione e dalle recensioni negative del pubblico su Lazenby, Connery riprese il ruolo nel film Agente 007 - Una cascata di diamanti di Guy Hamilton, raggiungendo un accordo con i produttori; dopo il successo della pellicola il suo addio divenne definitivo, passando così il testimone a Roger Moore. Tuttavia nel 1983 tornerà nuovamente sui suoi passi grazie al compenso record per il film Mai dire mai di Irvin Kershner, un remake - fuori dal ciclo ufficiale - di Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono), già interpretato da Connery nel 1965.
Connery evitò comunque di rimanere intrappolato in un unico ruolo, dimostrando capacità e versatilità in ruoli differenti e impegnativi, con registi prestigiosi come Sidney Lumet, Alfred Hitchcock e John Huston. Il primo di questi ruoli fu in Marnie (1964) di Alfred Hitchcock, dove Connery interpretò la parte di un uomo flemmatico che deve far fronte ai gravi problemi psicologici della donna amata (Tippi Hedren). Nello stesso anno affiancò Gina Lollobrigida nel film La donna di paglia di Basil Dearden, dove vestì i panni dell'ambiguo Anthony Richmond. L'anno dopo recitò in La collina del disonore, diretto da Sidney Lumet, in cui esordì abilmente anche nel genere carcerario, mentre fu protagonista della commedia Una splendida canaglia (1966) di Irvin Kershner, al fianco di Joanne Woodward e Jean Seberg, che però non riscosse il successo sperato. Nel 1968 recitò insieme con Brigitte Bardot nel western Un uomo chiamato Shalako di Edward Dmytryk, ma anche questa pellicola non convinse pienamente la critica.
Dopo un periodo di pausa ritornò sul grande schermo nel 1970 con I cospiratori di Martin Ritt, dramma storico-politico in cui recitò accanto a Richard Harris e Samantha Eggar, e con Rapina record a New York di Sidney Lumet, una delle sue migliori interpretazioni[9]. Nel 1972 apparve in due delle migliori pellicole della sua filmografia: Riflessi in uno specchio scuro ancora di Lumet, dove interpretò un violento e sadico commissario di polizia, e soprattutto Zardoz di John Boorman, riconosciuto come uno dei migliori film di fantascienza degli anni settanta[10]. Nel 1974 collaborò nuovamente con Lumet in Assassinio sull'Orient-Express, tratto dal giallo di Agatha Christie, nel quale vestì i panni del ligio colonnello Arbuthnot. Dopo alcune pellicole di minore importanza, come Ransom: stato di emergenza per un rapimento (1974) di Caspar Wrede, apparve in L'uomo che volle farsi re (1975) di John Huston, a fianco di Michael Caine, ove interpretò un eccentrico e visionario avventuriero, mentre in Robin e Marian (1976) di Richard Lester, accanto a Audrey Hepburn, interpretò il ruolo dell'anziano e vulnerabile eroe. Nel 1975 John Milius lo diresse ne Il vento e il leone, che ottenne un grande successo. Dopo Il prossimo uomo (1976) di Richard C. Sarafian, partecipò al film di guerra Quell'ultimo ponte (1977) di Richard Attenborough, per poi chiudere il decennio con l'avventuroso 1855 - La prima grande rapina al treno (1979) di Michael Crichton e il kolossal Meteor (1979).
Gli anni ottanta iniziarono con il fantascientifico Atmosfera zero (1981) di Peter Hyams, dove interpretò uno sceriffo federale mandato nello spazio per indagare su alcune morti sospette: il film ebbe un discreto successo di incassi, ma la critica lo accolse tiepidamente. Più fortuna ebbe il successivo I banditi del tempo (1981) di Terry Gilliam, ancora una volta nel pieno della fantascienza ma con l'aggiunta di un lato ironico. Nel 1982 fu protagonista del drammatico Cinque giorni una estate di Fred Zinnemann, mentre si trovò a suo agio in Highlander - L'ultimo immortale (1986) e Highlander II - Il ritorno, accanto a Christopher Lambert.
Il grande consenso della critica arrivò con l'interpretazione di Guglielmo da Baskerville, il monaco enigmatico ma razionale del film Il nome della rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Umberto Eco. Il film ottenne un consenso straordinario in tutto il mondo e Connery vinse il Premio BAFTA come miglior attore, dando vita a quella che diverrà una delle più celebri interpretazioni della sua carriera.[senza fonte] Con il film The Untouchables - Gli intoccabili (1987) di Brian De Palma, Connery ottenne la definitiva consacrazione grazie al ruolo di Jimmy Malone, incorruttibile poliziotto e difensore della giustizia, accanto a Kevin Costner, Robert De Niro e Andy García. Per questa interpretazione ottenne un premio Oscar e un Golden Globe nella categoria miglior attore non protagonista.
Seguirono il thriller Il presidio - Scena di un crimine (1988) di Peter Hyams, mentre nel 1989 apparve in Sono affari di famiglia, diretto nuovamente da Sidney Lumet, con Dustin Hoffman e Matthew Broderick, nel ruolo di un affascinante e astuto ladro, mentre in Indiana Jones e l'ultima crociata di Steven Spielberg, con Harrison Ford, interpretò il padre del protagonista. Ne La casa Russia (1990), diretto da Fred Schepisi e tratto dall'omonimo romanzo di John le Carré, interpretò l'anticonformista editore/clarinettista Bartholomew 'Barley' Scott Blair, che viene coinvolto insieme con Michelle Pfeiffer in un'intricata spy-story internazionale ambientata a Mosca. Sempre nel 1990 vestì i panni di Marko Ramius, comandante del sottomarino sovietico Ottobre Rosso in Caccia a Ottobre Rosso diretto da John McTiernan. L'anno dopo, con un cameo di pochi secondi alla fine della pellicola, prese parte al film Robin Hood - Principe dei ladri di Kevin Reynolds, interpretando Riccardo Cuor di Leone. Nel 1994 prese parte al film Il primo cavaliere, con Richard Gere e Julia Ormond, dove interpretò Re Artù, mentre fu un elegante ma spietato ex agente segreto britannico, ingiustamente imprigionato negli Stati Uniti, nell'avventuroso The Rock (1996) di Michael Bay. Vestì di nuovo i panni di un ladro, complice di Catherine Zeta-Jones, in Entrapment (1999) di Jon Amiel.
Nel 2000 co-produsse e interpretò Scoprendo Forrester di Gus Van Sant, nel quale fu un vecchio e introverso scrittore. Fu nominato Sir nel 2002. Nel 2003 fu protagonista e co-produttore esecutivo ne La leggenda degli uomini straordinari di Stephen Norrington, ispirato al fumetto La Lega degli Straordinari Gentlemen e in cui interpretò un anziano Allan Quatermain. A posteriori, lo stesso Connery affermò che la disastrosa esperienza di questo film lo portò a riflettere sullo stato dell'industria cinematografica e lo convinse a ritirarsi dalle scene. L'attore scozzese commentò dicendosi "stufo di avere a che fare con degli idioti"[11].
Nel 2005 Connery affermò in un'intervista a The New Zealand Herald di volersi ritirare dalla recitazione; nella stessa intervista rivelò di aver rifiutato il ruolo di Gandalf nella trilogia Il Signore degli Anelli perché non l'aveva "mai capito"[12] e di Albus Silente nella saga di Harry Potter[13] perché non credeva nel progetto. Quello stesso anno tornò un'ultima volta nei panni di James Bond, prestando voce e fattezze al personaggio nel videogioco Dalla Russia con amore, tratto dall'omonimo film[14]. Nel 2012 diede voce al protagonista del film d'animazione Sir Billi, di cui fu anche produttore esecutivo, in quella che fu la sua ultima interpretazione[15].
Sean Connery è morto il 31 ottobre 2020, all'età di 90 anni, presso la sua residenza di Nassau, nelle isole Bahamas[16]. La morte è stata annunciata dalla sua famiglia e dalla EON Productions, casa produttrice della saga di 007[17]. Il figlio Jason dichiarò che suo padre "non stava bene da un po' di tempo"[18][19][20]. Il giorno successivo, la moglie di Connery, Micheline Roquebrune, rivelò che l'attore ha sofferto di demenza senile nei suoi ultimi anni[21]. Dopo il funerale in forma privata, il corpo fu cremato come da ultime volontà dell'attore[22]. Come annunciato dalla famiglia, al termine della pandemia di COVID-19, verrà organizzata una cerimonia pubblica[23].
Dopo l'annuncio della morte, molti personaggi dell'industria cinematografica gli hanno reso omaggio, tra cui Sam Neill[24], Nicolas Cage, Robert De Niro, Diana Ross, Tippi Hedren[25], Alec Baldwin[26], Hugh Jackman, George Lucas, Shirley Bassey, Kevin Costner, Catherine Zeta-Jones, Barbra Streisand, Gerard Butler, Arnold Schwarzenegger[27], John Cleese[27] e gli ex 007 George Lazenby, Timothy Dalton, Pierce Brosnan[28] e Daniel Craig.[29]. L'amico di lunga data Michael Caine lo ha definito "una grande star, un attore brillante e un amico meraviglioso"[30]. Gli attuali produttori della saga di James Bond Michael G. Wilson e Barbara Broccoli hanno dichiarato: "Ha rivoluzionato il mondo con la sua interpretazione cruda e spiritosa dell'agente segreto sexy e carismatico. È senza dubbio in gran parte responsabile del successo della serie di film e gli saremo per sempre grati."[17][29]
Connery fu sempre molto geloso della propria privacy. Si sposò due volte: nel 1962 con l'attrice australiana Diane Cilento, dalla quale ebbe un figlio, Jason, anch'egli diventato attore, che gli ha dato un nipote, Dashiell (1997). Divorziato nel 1973, due anni dopo si risposò con la pittrice francese Micheline Roquebrune, adottandone anche il figlio Stéphane Cosman, che gli ha dato le nipoti Saskia, Natasha e Samara[31].
Dal 2011 Sean Connery, vegano[32], fece parte dell'Advisory Board dell'organizzazione per la protezione della vita marina Sea Shepherd[33]. Nel 2014, insieme all'organizzazione Save the Bays, lottò per la preservazione della zona costiera di Clifton Bay alle Bahamas[34]. Diede il proprio sostegno finanziario al progetto per la protezione del clima di Al Gore[35].
Connery professò sempre il proprio orgoglio di scozzese e l'amore profondo per il proprio paese, soprattutto quando se ne trovava al di fuori. Sostenne con vigore la campagna per l'indipendenza della Scozia in occasione del referendum del 2014[36][37] e diede supporto al Partito Nazionale Scozzese (SNP)[38], sia finanziariamente[39] sia attraverso apparizioni pubbliche[40][41]. Celebri sono le sue uscite pubbliche in kilt, il classico indumento scozzese, e il tatuaggio sul braccio destro Scotland Forever, che tuttavia non permise mai che si notasse nei suoi film.
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Sean Connery è stato doppiato da:
Da doppiatore è sostituito da:
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