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scrittore britannico (1931-2020) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
John le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell (Poole, 19 ottobre 1931 – Truro, 12 dicembre 2020[1]), è stato uno scrittore britannico naturalizzato irlandese. Autore di molti fra i più venduti romanzi di spionaggio, è stato un agente segreto del Secret Intelligence Service.
Figlio di Ronald Thomas Archibald Cornwell (Ronnie) (1906-1975) e di Olive "Gassy" Cornwell, le Carré nasce nel 1931 a Poole, cittadina del Dorset. Nel 1948 si iscrive all'Università di Berna, attratto dal fascino delle lingue straniere, per poi abbandonarla e tornare a Oxford, presso il Lincoln College, dove nel 1956 si laurea in letteratura tedesca. Docente al prestigioso Eton College nei due anni successivi, nel 1959 diventa funzionario del Foreign Office, il Ministero degli esteri britannico. Inizialmente riceve la carica di secondo segretario presso l'ambasciata del Regno Unito a Bonn e successivamente viene trasferito al consolato di Amburgo, come consigliere politico. In questo periodo viene reclutato dall'MI6[2].
Il suo primo romanzo, Chiamata per il morto, è stato scritto nel 1961, quando ancora era un membro del servizio. La carriera di Le Carré alle dipendenze del Secret Intelligence Service fu interrotta da Kim Philby, un agente doppiogiochista al servizio del KGB, che fece saltare la copertura a molti agenti britannici. Qualche anno più tardi, le Carré descrive ed analizza con attenzione la vicenda di Philby ne La talpa, romanzo centrale nelle opere di le Carré, nel quale il protagonista George Smiley dà la caccia all'infiltrato Gerald.
Nel 1954 sposa Alison Ann Veronica Sharp, dalla quale divorzia nel 1971. Insieme hanno tre figli: Simon, Stephen e Timothy. Nel 1972 si risposa con Valerie Jane Eustace, una redattrice editoriale, da cui ha un figlio, Nicholas.
Quasi tutti i romanzi di Le Carré appartengono ai filoni dello spionaggio e del thriller, con una particolare attenzione ai blocchi contrapposti durante la Guerra fredda. Una notevole eccezione è "Un ingenuo e sentimentale amante", nel quale l'autore fa trasparire alcuni elementi autobiografici, poiché il rapporto tra i protagonisti James e Susan Kennaway, è ispirato al primo matrimonio di Le Carré.
Il lavoro di Le Carré è per molti versi una risposta critica e ragionata al sensazionalismo che contraddistingue il più celebre esponente letterario del genere: James Bond. I suoi protagonisti sono tridimensionali e l'interazione con il mondo che li circonda è complessivamente più realistica e meno "glamour". George Smiley, uno degli agenti segreti più amati dai lettori di tutto il mondo, nasce nel 1961 con il primo romanzo "Chiamata per il morto".
La consacrazione definitiva arriva nel 1963 con la pubblicazione de La spia che venne dal freddo. Nei romanzi di Le Carré spesso risalta la fallibilità dei sistemi di spionaggio occidentali, con la considerazione implicita che Patto di Varsavia e NATO sono sostanzialmente i due lati della stessa moneta, in cui i protagonisti sembrano votati allo spionaggio più che all'ideologia che dovrebbero difendere.
I romanzi successivi, in quello che si potrebbe definire il ciclo di Smiley, La talpa, L'onorevole scolaro, Tutti gli uomini di Smiley, consacrano Le Carré come uno dei massimi esponenti della narrativa di spionaggio. Le sue opere, via via arricchite da uno stile più maturo, da una ironia sottile, e da una costante attenzione alla complessità dei risvolti storici e politici, oltre che esistenziali e persino filosofici delle vicende narrate, tendono ad andare oltre i puri e semplici meccanismi narrativi dello spionaggio classico, per collocarsi su un livello certamente più alto rispetto al ristretto ambito della letteratura di genere spionistico.
La fine improvvisa della guerra fredda con il crollo del Patto di Varsavia, mette in crisi tutto il genere, non risparmiando neppure l'autore inglese, che sembra incapace di trovare una nuova vena creativa. Tuttavia, con Il sarto di Panama (1996) e Il giardiniere tenace (2001) dove si ispira ad una vicenda realmente accaduta, ritorna al successo, adattando lo spionaggio a nuove necessità, comiche nel primo titolo dichiaratamente ispirato a Graham Greene e al suo Il nostro agente all'Avana, sociali nel secondo in cui attacca lo strapotere delle multinazionali farmaceutiche e denuncia la tragica situazione africana.
In polemica con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, ha chiesto la cittadinanza irlandese che ha ottenuto poco prima della sua morte.[3]
«A differenza di Fleming, le Carré non deve ricorrere all'iperbole per rivelare i meccanismi del sottobosco. D'altronde è forse lo scrittore vivente che conosce meglio quello che succede dietro le quinte della politica della forza e dell'oligarchia globale. E anche se in Gran Bretagna è ormai considerato un maestro, probabilmente i soliti pregiudizi sprezzanti sui romanzi di spionaggio non gli faranno avere tutti i riconoscimenti che merita. Per dirla chiaramente, John le Carré è uno scrittore che merita il Nobel. Il suo successo sta nel combinare strutture narrative essenziali con un orecchio straordinario per il dialogo, avvolgendo poi il tutto in una comprensione degli eventi contemporanei che alla maggior parte dei comuni mortali appare frammentata. [...] è nel pusillanime establishment britannico che le Carré identifica i veri trasgressori morali. [...] come le Carré è diventato più radicale con gli anni, così è cresciuto il suo pessimismo.»
Nel 1965 Martin Ritt dirige il primo adattamento cinematografico di un romanzo di John le Carré, La spia che venne dal freddo, nel quale Richard Burton interpreta il protagonista, Alec Leamas. Chiamata per il morto di Sidney Lumet è del 1966 e nel 1969, Frank Pierson dirige Lo specchio delle spie con Anthony Hopkins.
Due le trasposizioni televisive dei romanzi di Le Carré, entrambe britanniche: nel 1979 La talpa, con Alec Guinness nelle vesti di George Smiley, con un seguito in Tutti gli uomini di Smiley del 1982, ancora con Alec Guinness e l'attore tedesco Curd Jurgens.
Più di recente le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di le Carré sono state altre sette: nel 1984 Diane Keaton interpreta La tamburina, diretto da George Roy Hill, e nel 1990 Sean Connery è il protagonista dell'adattamento di Fred Schepisi de La casa Russia, con Michelle Pfeiffer. Nel 2001, l'allora James Bond in carica, Pierce Brosnan, è l'interprete principale ne Il sarto di Panama, dove compaiono anche Jamie Lee Curtis e Geoffrey Rush. Il 2005 è l'anno di The Constant Gardener - La cospirazione, pellicola tratta da Il giardiniere tenace e interpretata da Ralph Fiennes e Rachel Weisz, che per questo film riceve l'Oscar alla miglior attrice non protagonista. Nel 2011 Tomas Alfredson dirige La talpa, con Gary Oldman nel ruolo di George Smiley.
Nel gennaio del 2014 è stato presentato al Sundance Film Festival La spia - A Most Wanted Man, trasposizione cinematografia del romanzo Yssa il buono, per la regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman, Rachel McAdams, Robin Wright e Willem Dafoe. Nel 2016 viene trasmessa la trasposizione in telefilm a 6 puntate di The Night Manager, interpretato da Tom Hiddleston e Hugh Laurie, e nello stesso anno viene prodotto il film Il traditore tipo, con Ewan McGregor, tratto dal romanzo Il nostro traditore tipo. Nell'autunno 2018 viene trasmessa sul canale britannico BBC la trasposizione in una miniserie di 6 puntate de La tamburina (The Little Drummer Girls), interpretata da Florence Pugh, Alexander Skarsgård e Michael Shannon, per la regia di Park Chan-wook.
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