Con questo termine venivano indicati sia i fondatori delle dette scuole filosofiche (Platone stesso, per esempio, fu il primo scolarca dell'Accademia da lui fondata) sia coloro che succedevano ai fondatori.
Lo scolarca si configurava come figura di primo piano all'interno del contesto filosofico cui faceva riferimento in quanto era colui che orientava filosoficamente la scuola, facendo ad essa imboccare una determinata "via" legata alla corrente filosofica che più ispirava lo scolarca.
Un esempio di quanto fosse rilevante tale figura è rilevabile dall'Accademia platonica, che subì, nel corso del tempo, numerose modificazioni dottrinali ad opera dei propri scolarchi. Infatti, pur non stravolgendo radicalmente la dottrina platonica, Arcesilao inaugurò la declinazione scettica del platonismo, del quale si ritenne valida soltanto la negazione dell'assolutezza del mondo sensibile, mentre venne accantonata la parte relativa al dogmatismo delle idee.
Clitomaco (II secolo a.C.), forse morto suicida nel 110 a.C.
Filone di Larissa (159/8 a.C. - 84/3 a.C.), udito anche, giunto a Roma, da Marco Tullio Cicerone. Scettico come i suoi predecessori, iniziò una revisione del pensiero dei passati scolarchi, puntando verso un approccio più sincretico con le altre scuole filosofiche ellenistiche.
σχολάρχης, skholárkhes, composto di σχολή, skholé, scuola e -άρχης, arkhēs, derivato di ἄρχω, arkhō, essere a capo(, -Arca in Vocabolario – Treccani da vocabolario Treccani), "capo di una scuola" ((FR) Dictionnaire étymologique de la langue grecque, Pierre Chantraine, Parigi, Klincksieck, 1968-80, 2 voll., p.1082-1083,pdf da archive.org p.1102-1103).
Karl Praechter, Friedrich Ueberwegs Grundriß der Geschichte der Philosophie, Band 1: Das Altertum, Berlin, 1920, Anhang I. Tabelle über die Sukzession der Scholarche in Athen, pp. 688-691.
Tiziano Dorandi, Ricerche sulla cronologia dei filosofi ellenistici, Berlino, Walter de Gruyter, 1991.
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