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Le relazioni internazionali dell'Estonia, dal momento in cui ha ristabilito l'indipendenza, sono caratterizzate dal ricercare una stretta cooperazione con tutte le nazioni occidentali, in primis la Finlandia e più in generale con l'intera Scandinavia e gli Stati Uniti d'America.
Per Repubblica dell'Estonia è da intendersi come la continuazione della repubblica esistente tra il 1918 ed il 1940, che divenne indipendente il 24 febbraio 1918, dall'Impero russo.[1]
Con il restauro dell'indipendenza, succeduta alla fine dell'occupazione ed annessione all'Unione Sovietica, anche la Federazione Russa fu tra le prime nazioni a riconoscere il ritorno all'indipendenza dell'Estonia. La prima nazione europea a farlo, in assoluto, fu l'Islanda il 22 agosto 1991, con cui l'Estonia mantiene ottimi rapporti internazionali.
L'immediata priorità dell'Estonia, restaurata l'indipendenza, fu il ritiro delle forze militari russe (ex-sovietiche) che ancora permanevano sul territorio estone. Nell'agosto del 1994 il rientro dei sovietici fu completato e gli estoni poterono veramente considerarsi liberi e sollevati dall'occupazione straniera durata 51 anni. Quello dei Paesi Baltici fu l'unico caso europeo di occupazione militare, ancora esistente alla fine degli anni ottanta, dal dopoguerra.
In ogni caso, nonostante la libertà e l'indipendenza ristabilite, le relazioni con Mosca sono rimaste abbastanza difficoltose, prima di tutto perché la Russia ha deciso di non ratificare il trattato sui confini che aveva regolarmente siglato nel 1999.
Il presidente estone Toomas Hendrik Ilves e il presidente statunitense George W. Bush si sono incontrati in visita ufficiale in Estonia nel 2006. I due obiettivi politici più importanti al riguardo sono stati: l'ammissione alla Nato e quello all'Unione europea nel 2004, raggiunti a marzo e maggio del 2004 rispettivamente.
Il riallineamento dell'Estonia verso l'occidente è stato accompagnato da un generale e netto deterioramento delle relazioni con la Russia; sia per la mancata ratifica, da parte russa, del trattato sui confini già precedentemente siglato; sia per le dimostrazioni e la controversia, scaturita nel 2007, in occasione della riallocazione del Soldato di Bronzo, (simbolo delle passate occupazioni militari straniere), in un sacrario periferico a Tallinn.[2]
L'elemento più fondante delle relazioni estere estoni è sicuramente lo stretto legame e il riorientamento verso i Paesi Nordici, specialmente la Finlandia culturalmente più vicina, e la Svezia. Fatto questo che ha portato gli estoni a considerarsi molto più un popolo nordico che baltico, anche al riguardo dei loro storici legami con la Danimarca, la Svezia ed in particolare con la Finlandia, con la quale condividono una cultura ugrofinnica ed un quasi mutuabile idioma linguistico. Nel dicembre 1999 il Ministro degli Affari Esteri (divenuto nel 2006 Presidente dell'Estonia) Toomas Hendrik Ilves tenne un discorso dal titolo: Estonia come un Paese Nordico all'Istituto Svedese per gli Affari Internazionali. Nel 2003, il Ministero degli Esteri estone ospitò un'esposizione chiamata Estonia: Nordici con un twist. Nel 2005 l'Estonia è entrata a far parte del Battaglione Militare Nordico dell'Unione europea. Da tempo mostra un continuo interesse ed aspira ad entrare a far parte del Consiglio Nordico
Se fino al 1992 il mercato russo obbligatoriamente coinvolgeva il 92% del commercio estero internazionale estone, oggi vi è un'intensa interdipendenza tra l'Estonia e le sue vicine sorelle nordiche. Più di tre quarti degli investimenti estoni sono originati dai paesi nordici (principalmente Finlandia e Svezia) e la Germania, verso i quali l'Estonia invia oltre il 42% delle sue esportazioni (un'enormità specie se comparate con l'8,8% verso la Lettonia, 4,7% verso la Lettonia e solo 6,5% verso la Federazione Russa). Anche il sistema politico, con la sua Flat tax di entrata e il suo modello di stato non-welfare si ispira molto più al sistema degli stati nordici, invece che a quello di molti altri stati europei.
L'Estonia prende parte a 181 organizzazioni internazionali incluso: BRI, CBSS, CE, EAPC, EBRD, ECE, UE (membro dal 1º maggio 2004), FAO, AIEA, BIRS, ICAO, CRMRI, IFC, IFRCS, IHO, ILO, FMI, Organizzazione Marittima Internazionale, Interpol, CIO, IOM (osservatore), ISO (corrispondente), ITU, ITUC, NATO, OPCW, OCSE, PpP, ONU, UNCTAD, UNESCO, UNMIBH, UNMIK, UNTSO, UPU, WCO, WEU (partner associato), WHO, WIPO, WMO, WTO.
Le negoziazioni estoni e russe raggiunsero un accordo tecnico sui confini nel dicembre del 1996. Il trattato sui confini avrebbe dovuto entrare in atto nel 1999. Il 18 maggio 2005 il Ministro degli Esteri estone Urmas Paet e il suo collega russo Sergej Lavrov firmarono a Mosca il Trattato tra il Governo della Repubblica d' Estonia ed il Governo della Federazione Russa sul confine estone-russo[3] e il Trattato tra il Governo della Repubblica d'Estonia e quello della Federazione Russa sulla Delimitazione delle Zone Marittime nel Golfo di Finlandia e nel Golfo di Narva. Il Riigikogu (il Parlamento estone) ratificò entrambi i trattati il 20 giugno 2005 e il Presidente dell' Estonia Arnold Rüütel li rese pubblici alla popolazione il 22 giugno 2005.
Inaspettatamente il 31 agosto 2005 il Presidente russo Vladimir Putin diede un formale ordine scritto al Ministro degli affari esteri russo di notificare al collega estone la volontà di non partecipare più ai trattati di confine tra la Federazione Russa e la Repubblica d' Estonia. Il 6 settembre 2005 il Ministro degli esteri russo consegnò un dispaccio all'Estonia, nel quale si affermava che la Russia non intendeva più né procedere né prendere parte all'accordo sui confini tra l'Estonia e la Russia asserendo di non considerarsi più parte dello stesso per via delle circostanze relativa all'oggetto ed ai propositi dell'oggetto espresso nei trattati.
L'Estonia stabilì relazioni diplomatiche con il Kazakistan a partire dal 27 maggio 1992. L'Estonia è rappresentata in Kazakistan attraverso la sua ambasciata a Mosca. Mentre il Kazakistan è rappresentato in Estonia con la sua ambasciata a Vilnius, in Lituania.
L'Uruguay fu una delle nazioni che si rifiutò di riconoscere l'occupazione militare sovietica nelle repubbliche baltiche e riconobbe per la seconda volta l'indipendenza dell'Estonia il 28 agosto 1991. Estonia ed Uruguay ripresero le loro relazioni diplomatiche il 30 settembre 1992. L'Uruguay è rappresentato in Estonia attraverso la sua ambasciata presente a Stoccolma, in Svezia e un consolato onorario a Tallinn. L'Estonia è rappresentata in Uruguay con un consolato onorario a Montevideo.
Inaugurando una stagione di cooperazione diplomatica con la Lettonia, l'Estonia ha aperto un'ambasciata al Cairo in Egitto, nella primavera del 2010 così come deciso e stabilito con un accordo firmato dal Segretario del Ministro degli esteri estone, Marten Kokk e l'ambasciatore della Repubblica della Lettonia, Kārlis Eihenbaums, il 5 gennaio 2010.
Alla data del febbraio 2012, l'Estonia non ha ancora stabilito relazioni diplomatiche con tre nazioni: Corea del Nord, Sudan e Birmania. Il Ministro degli Esteri estone, Urman Paet ha indicato che a seguito delle riforme politiche nello Stato della Birmania avvenute nel 2011 e 2012, l'Estonia sta riconsiderando l'opportunità di stabilire, con il governo di questo Stato asiatico, le formali relazioni diplomatiche
Nazione | Inizio Relazioni formali | Notizie Utili | |
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Armenia | 23 agosto 1992 |
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Australia | 27 agosto 1991 |
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Austria | 28 agosto 1991 |
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Azerbaigian | 20 aprile 1992 | ||
Bielorussia | 6 aprile 1992 | ||
Belgio | |||
Bulgaria | 10 settembre 1991 | ||
Canada | 1922 26 agosto 1991 |
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Cile | 27 settembre 1991 |
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Croazia | 2 marzo 1992 |
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Cina | |||
Cipro | |||
Rep. Ceca | |||
Corea del Sud | 17 settembre 1991 |
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Danimarca | |||
Egitto | 2 gennaio 1992 |
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Finlandia | 29 agosto 1991 |
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Francia | 30 agosto 1991 |
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Georgia | 17 giugno 1992 |
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Germania | 28 agosto 1991 |
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Giappone | 10 ottobre 1991 |
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Grecia | 2 ottobre 1991 |
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Islanda | 26 agosto 1991 |
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India | 2 dicembre 1991 | ||
Irlanda | 10 settembre 1991 |
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Israele | 9 gennaio 1992 |
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Italia | 31 agosto 1991 |
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Kosovo | 24 aprile 2008 | ||
Lettonia | 3 gennaio 1992 |
Vedi anche: Relazioni bilaterali tra Estonia e Lettonia | |
Lituania | 16 giugno 1991 |
Vedi anche: Relazioni bilaterali tra Estonia e Lettonia
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Lussemburgo | 29 agosto 1991 |
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Malta | 1º gennaio 1992 |
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Moldavia | 10 novembre 1992 |
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Norvegia | 27 agosto 1991 |
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Paesi Bassi | 21 settembre 1991 |
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Polonia | settembre 1991 |
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Portogallo | 10 ottobre 1991 |
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Regno Unito | 5 settembre 1991 |
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Romania | 13 settembre 1991 |
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Russia | 24 ottobre 1991 |
Vedi anche: Relazioni bilaterali tra Estonia e Russia
Notizie concernenti:
raffreddarono i rapporti e mantennero alti i toni di contenzioso tra le due nazioni. | |
Serbia | 9 febbraio 2001 |
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Slovacchia | 30 marzo 1993 |
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Spagna | 10 settembre 1991 |
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Sri Lanka | 31 gennaio 1996 |
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Stati Uniti | 4 settembre 1991 |
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Svezia | 27 agosto 1991 |
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Ucraina | 4 gennaio 1992 | ||
Ungheria | 2 settembre 1991 |
| |
Città del Vaticano | 3 ottobre 1991 |
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