Principe del Sacro Romano Impero
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Il titolo di principe del Sacro Romano Impero (Reichsfürst) poteva avere due significati, uno più politico, relativo alla Costituzione del Sacro Romano Impero, e un altro più squisitamente araldico, come specifico titolo nobiliare.
Il significato originario, nato nel Medioevo, era quello politico. In tale senso erano "principi" tutti coloro che fossero feudatari immediati ("unmittelbare") dell'Imperatore; si trattava di un'espressione simile a quella di "baroni del regno" usata nelle monarchie di modello occidentale e soprattutto normanno. Poiché in Germania, al contrario che nel resto d'Europa, i feudatari divennero di fatto dei sovrani, e furono riconosciuti tali alla pace di Vestfalia, sia pure all'interno di quella organizzazione sovrastatale che fu il Sacro Romano Impero, in questo significato erano "principi" anche i feudatari immediati che avessero titolo più alti, dal Re di Boemia, ai duchi, margravi, langravi, fino ai semplici conti. Anzi, fino al XVII secolo nessuno aveva il titolo nobiliare di "principe" in Germania.
I "principi dell'Impero" (Fürsten) in questo significato politico-costituzionale costituivano i primi due corpi della Dieta dell'Impero (Reichstag), ovvero il "Collegio dei Principi Elettori" e il "Collegio dei Principi". Tale secondo corpo era a sua volta diviso in due "banchi". I principi laici erano riuniti nel Banco secolare (Weltlische Bank) ed il loro numero variò nel tempo, in quanto fu incrementato dalla metà del XVII secolo con la costituzione della sezione dei "Nuovi Principi" (raggiungendo il numero di circa 13 famiglie alla fine del XVIII secolo).
Vi erano ammessi solo i principi sovrani di feudi imperiali o, talvolta titolari di signorie sovrane. Poteva accadere, come per gli altri gradi della nobiltà imperiale, che qualche principe non sovrano venisse ammesso nel Collegio con diritto di voto alla Dieta per propri meriti o, in casi particolari, per l'assunzione di determinati incarichi dell'impero (come nel caso dei Thurn und Taxis, maestri delle poste imperiali. Tale voto, a differenza degli altri era solo personale (non riferito a un feudo sovrano) e come tale non ereditario (Trautson, Orsini-Rosenberg, d'Avalos, Windisch-Graetz, Starhemberg, Khevenhüller-Metsch, ecc.), ). Tutti costoro votavano viritim cioè avevano un voto a testa (Virilstimm).
Al di sotto di essi vi erano i conti dell'Impero (Reichsgrafen), così detti per indicare che erano anch'essi feudatari immediati dell'Imperatore e perciò distinguerli dai conti non sovrani (Grafen), che invece erano vassalli di un "Principe dell'Impero" e perciò erano feudatari mediati (Mittelbare). I feudi dei Conti e Signori dell'Impero avevano il titolo di contee o signorie sovrane. I conti dell'Impero, in considerazione delle ridotte dimensioni dei loro feudi non avevano un voto a testa, bensì erano divisi in quattro sezioni del collegio dei conti dell'impero (sempre parte integrante del collegio elettorale dei principi) ognuna delle quali aveva un voto e perciò i conti dell'Impero votavano "curiatim", collegialmente (Kuriatstimm).
Infine, vi erano i Cavalieri dell'Impero (Reichsritter) i quali erano anch'essi feudatari immediati dell'Imperatore, ma avendo dei feudi ancor più piccoli di quelli dei conti dell'Impero, non avevano affatto diritto di voto alla Dieta.
Oltre ai principi laici erano "principi dell'Impero" anche quelli ecclesiastici. I tre arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri facevano parte del "Collegio dei Principi Elettori". Gli altri facevano parte del "Consiglio dei Principi". Questi si distinguevano in principi-vescovi, principi-prevosti, prelati, abati (e principesse-badesse), tutti con diritto di voto alla Dieta (Geistliche Bank) e altri principi privi di voto alla Dieta.
Tra gli ecclesiastici con seggio e diritto di voto gli arcivescovi, vescovi e prevosti avevano come i principi secolari il voto individuale (voto Viritim o Virilstimme), i prelati solo due voti collettivi ("curiatim") ripartiti tra Banco Svevo e Banco renano.
I "principi dell'Impero" in questo primo significato, ovvero i feudatari immediati dell'Impero, costituivano la base dell'alta nobiltà tedesca (Hochadel), la bassa nobiltà essendo costituita dal nobili mittelbare.
Il secondo significato, quello più propriamente araldico, deriva dal precedente. Infatti, quando, a partire dal XVII secolo, l'Imperatore elevò dei semplici conti dell'Impero al titolo di "principi dell'Impero" con diritto al voto viritim, costoro per essere distinti dagli altri conti (sia dai Conti dell'Impero che da quelli mediati), furono insigniti del titolo di "Principi del Sacro Romano Impero" come vero e proprio titolo araldico. Poiché costoro non avevano diritto a un titolo superiore (re, arciduca, duca, conte palatino, margravio, langravio, burgravio) il titolo di principe in Germania è intermedio fra quello di burgravio e quello di conte dell'Impero.
Già dal XVI secolo erano stati insigniti del titolo di "principi dell'Impero" alcuni soggetti che avevano ben meritato per la causa dell'Impero, pur non essendo feudatari immediati dello stesso. Spesso si trattava di comandanti delle armate imperiali. Anche per costoro il titolo di "Principe del Sacro Romano Impero" ebbe valore di vero e proprio titolo nobiliare. Alcuni di questi erano sudditi di un "principe dell'Impero" ad esempio erano austriaci o fiamminghi o provenivano dall'Italia settentrionale. Altri erano sudditi di altri paesi, ad esempio francesi. Stranieri si devono considerare anche i principi ungheresi, in quanto il Regno di Ungheria era un possedimento asburgico, ma al di fuori del Sacro Romano Impero.
Tra i principi dell'impero non sovrani si ricordano: quelli di Chimay, Ligne[1], Trivulzio, Barbiano di Belgioioso, Chigi, Rospigliosi, Ventimiglia di Geraci, Bauffremont e Broglie. Con la soppressione del Sacro Romano Impero e il successivo riordino operato dal Congresso di Vienna la maggior parte dei principati sovrani, eccetto undici, furono soppressi. Tuttavia i membri delle relative famiglie conservarono il titolo di principe e le insegne di principe sovrano.
Principi sovrani dell'impero (Reichsfürsten):
A) Principi ecclesiastici - a) - Patriarchi: Vescovi (sovrani e non):
b) - Arcivescovi:
c) - Vescovi:
d) altri principi prelati:
e) Prevosti:
B) Principi laici - Antichi Principi (aventi diritto di voto dal 1582):
Nuovi Principi: (distinti in tre classi, qui indicate con numeri romani)
Elenco dei principi tedeschi che rimasero sovrani anche dopo le soppressioni napoleoniche:
Questi i principi-prevosti in ordine di precedenza:
Prelati del Reno:
Prelati di Svevia:
Altri senza voto:
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