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L'arcidiocesi di Maribor (in latino Archidioecesis Mariborensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Slovenia. Nel 2021 contava 341.950 battezzati su 416.280 abitanti. È retta dall'arcivescovo Alojzij Cvikl, S.I.
Arcidiocesi di Maribor Archidioecesis Mariborensis Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Celje, Murska Sobota | |||
Arcivescovo metropolita | Alojzij Cvikl, S.I. | ||
Vicario generale | Janez Lesnika | ||
Arcivescovi emeriti | Franc Kramberger, Marjan Turnšek | ||
Presbiteri | 155, di cui 110 secolari e 45 regolari 2.206 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 50 uomini, 37 donne | ||
Diaconi | 11 permanenti | ||
Abitanti | 416.280 | ||
Battezzati | 341.950 (82,1% del totale) | ||
Stato | Slovenia | ||
Superficie | 3.682 km² | ||
Parrocchie | 144 | ||
Erezione | 10 maggio 1228 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Giovanni Battista | ||
Indirizzo | Slomškov trg 19, 2000 Maribor, Slovenija | ||
Sito web | www.nadskofija-maribor.si | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Slovenia | |||
L'arcidiocesi comprende all'incirca le regioni dell'Oltredrava e della Carinzia.
Sede arcivescovile è la città di Maribor, dove si trova la cattedrale di San Giovanni Battista. A Ptuj si trova la storica chiesa di San Giorgio, costruita sui resti di una basilica paleocristiana del IV secolo. Nell'arcidiocesi sorgono anche due basiliche minori: la basilica di Santa Maria a Ptujska Gora (comune di Majšperk); e la basilica di Maria Madre della Misericordia a Maribor.
Il territorio si estende su una superficie di 3.682 km² ed è suddiviso in 144 parrocchie.
La provincia ecclesiastica di Maribor, istituita nel 2006, comprende le seguenti suffraganee:
L'erezione della diocesi di Lavant si inserisce nel contesto degli sforzi pastorali messi in atto dall'arcivescovo Eberardo di Salisburgo (1200-1246) per rivitalizzare l'azione pastorale in questa parte lontana della sua arcidiocesi così da unirla più strettamente con il centro episcopale.
La diocesi di Lavant fu eretta il 10 maggio 1228 dall'arcivescovo Eberardo con il consenso di papa Gregorio IX, ricavandone il territorio dalla stessa arcidiocesi di Salisburgo. Questa diocesi, come quelle di Gurk, Chiemsee e Seckau, erano diocesi "proprie" dell'arcivescovo di Salisburgo (in tedesco: Salzburger Eigenbistumer[1]), ossia diocesi fondate dagli arcivescovi salisburghesi all'interno del vasto territorio della loro arcidiocesi, i quali nominavano i vescovi senza elezione da parte dei rispettivi capitoli dei canonici e li intronizzavano nelle rispettive sedi. Questo speciale privilegio perdurò fino alla pubblicazione del Codice di diritto canonico nel 1917.[2]
La sede della diocesi fu posta a St. Andrä im Lavanttal, dove la locale chiesa parrocchiale fu eretta a cattedrale. Fin dal 1212 questa chiesa era retta da un collegio di canonici che seguiva la regola di sant'Agostino; una volta eretta la diocesi, il collegio canonicale divenne il nuova capitolo della cattedrale, che continuò a seguire la regola agostiniana fino al 1825.
Diversamente dagli altri Eigenbischöfen, il vescovo di Lavant doveva sottoscrive una Kapitulatio con la quale rinunciava ad esercitare la giurisdizione propria di un ordinario diocesano: nominato e consacrato dall'arcivescovo di Salisburgo, il vescovo di Lavant di fatto non era che un vicario generale dell'arcivescovo per questa parte dell'arcidiocesi.
Su esplicita richiesta del pontefice, Eberardo stabilì, ma solo nel 1244, i confini della diocesi, che comprendeva territori in parte in Stiria (Remsnik, St. Florian, St. Peter bei Lindenberg, St. Martin an der Sulm e Sussenteller) e in parte in Carinzia (St. Andrä e Lavamünd).
Il vescovo Dietrich Wolfhauer (1317-1332) ebbe il titolo di principe-vescovo, e con Theobald Schweinpeck (1446-1463) il titolo fu appannaggio dei vescovi di Lavant fino al termine della seconda guerra mondiale.
I vescovi di Lavant, non di rado scelti tra i canonici della cattedrale di Salisburgo, furono spesso incaricati di missioni diplomatiche o politiche da parte dell'imperatore o di altri principi dell'impero. In altri casi occupavano posti all'interno di altre diocesi. Per esempio il vescovo Leonhard Peurl (1508-1533) fu vicario generale del patriarcato di Aquileia per quella parte del patriarcato che ricadeva nei domini asburgici.
Nel 1598 Georg Stobäus (1584-1618) inviò all'arciduca Ferdinando, futuro imperatore, un Memorandum nel quale gli chiedeva di perseguire, in conformità alla pace di Augusta, la ricattolicizzazione di quei territori asburgici caduti in mano ai protestanti. Georg Stobäus, assieme a Thomas Chrön di Lubiana e a Martin Brenner di Seckau, fu uno degli artefici del rinnovamento cattolico all'inizio del Seicento. Gli scritti luterani furono dati alle fiamme e ai protestanti fu chiesto o di convertirsi o di emigrare.
Le riforme in campo ecclesiastico introdotte dall'imperatore Giuseppe II alla fine del Settecento portarono nel 1788 a una riorganizzazione della geografia ecclesiastica della parte meridionale dei territori asburgici. Furono fissati nuovi confini tra le diocesi, cosa che comportò per la diocesi di Lavant un notevole ingrandimento, estendendosi sui distretti civili di Volkermarkt (Carinzia) e di Celje (Stiria). Alle primitive parrocchie del 1244, se ne aggiunsero altre 137: 25 dall'arcidiocesi di Salisburgo, 85 dalla soppressa arcidiocesi di Gorizia e 27 dall'arcidiocesi di Lubiana. Contestualmente fu soppressa la Kapitulatio, che aveva finora limitato i diritti dei vescovi di Lavant sulla propria diocesi, che rimase suffraganea di Salisburgo, i cui arcivescovi conservarono il diritto di nominare e di consacrare i vescovi di Lavant.
Con queste modifiche, la diocesi era di fatto una creazione nuova, suddivisa in 20 decanati, 6 in Carinzia e 14 in Stiria. Ma la sede rimase a St. Andrä im Lavanttal, che ora si trovava agli estremi margini settentrionali della diocesi.
Il 20 maggio 1857 la Santa Sede dette il suo assenso ad un progetto di modifica dei territori delle diocesi di questa parte dell'impero, già ideato dal vescovo Leopold Maximilian von Firmian (1800-1822), ma realizzato solo da Anton Martin Slomšek.[3][4] Le parrocchie di Lavant in Carinzia furono cedute alla diocesi di Gurk, mentre le parrocchie del distretto sloveno di Maribor passarono da Seckau alla diocesi di Lavant. Contestualmente Slomšek trasferì la sede della sua diocesi da St. Andrä im Lavanttal a Maribor. Queste modifiche, che entrarono in vigore nel mese di settembre 1859, furono introdotte, tra le altre cose, anche per risolvere il problema del bilinguismo (tedesco e sloveno) in cui si erano venute a trovare le diocesi di Seckau e di Lavant dopo le modifiche del 1788.
Slomšek proseguì nella sua opera istituendo a Maribor il seminario vescovile, favorendo l'uso della lingua slovena e istituendo diverse scuole parrocchiali. Mihael Napotnik (1899-1922) convocò cinque sinodi diocesani.
I confini tra le diocesi stabiliti nel 1857 coincidevano quasi perfettamente con i confini tra Austria e Jugoslavia definiti dopo la prima guerra mondiale. Alcuni piccoli aggiustamenti furono introdotti il 27 settembre 1923: Lavant cedette a Seckau la parrocchia di Soboth in Stiria, e ricevette in cambio due parrocchie (Apa e Kapla) e due frazioni di parrocchie (Cmurek e Sv. Duh). Il 1º dicembre dello stesso anno ai vescovi di Lavant furono date in amministrazione le parrocchie della diocesi di Gurk in Austria e della diocesi di Szombathely in Ungheria che dopo la guerra si trovavano in territorio jugoslavo, per un totale di 34 parrocchie.
Il 1º maggio 1924 la diocesi, che malgrado tutti i cambiamenti susseguitesi dopo il 1788 era pur sempre rimasta suffraganea di Salisburgo, divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il 6 giugno 1923 il papa aveva nominato vescovo Andrej Karlin[5], che è stato il primo vescovo nominato direttamente da un papa dalla creazione della diocesi nel XIII secolo.
Durante la seconda guerra mondiale il clero della diocesi subì una pesante persecuzione da parte delle autorità naziste. 284 preti diocesani furono espulsi e 16 di loro messi a morte. La stessa sorte subirono molti religiosi presenti in diocesi.[6]
Il 5 marzo 1962 assunse il nome di diocesi di Maribor, in forza del decreto Ad satius animarum della Congregazione Concistoriale. Contestualmente ai vescovi fu permesso di aggiungere al proprio titolo, quello antico Lavantinus.[7]
Nel 1964 le parrocchie delle diocesi di Gurk e di Szombathely, amministrate dai vescovi di Maribor dal 1923, entrarono a far parte pleno iure della diocesi. Nello stesso tempo alcune piccole modifiche territoriali portano i confini della diocesi a coincidere con quelli della Repubblica Socialista di Slovenia.
Il 22 novembre 1968 la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Lubiana, sede metropolitana di tutta la Slovenia.
Il 7 aprile 2006 la sede è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla Sacrorum Antistites di papa Benedetto XVI, e dal suo territorio sono state create le sue due diocesi suffraganee, Celje e Murska Sobota.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 416.280 persone contava 341.950 battezzati, corrispondenti all'82,1% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 531.958 | 583.884 | 91,1 | 356 | 299 | 57 | 1.494 | 48 | 16 | 225 | |
1970 | 711.925 | 768.343 | 92,7 | 288 | 288 | 2.471 | 274 | ||||
1980 | 733.033 | 827.245 | 88,6 | 420 | 326 | 94 | 1.745 | 2 | 160 | 216 | 282 |
1990 | 718.660 | 832.503 | 86,3 | 401 | 317 | 84 | 1.792 | 1 | 123 | 170 | 285 |
1999 | 711.898 | 839.814 | 84,8 | 393 | 306 | 87 | 1.811 | 3 | 113 | 144 | 289 |
2000 | 711.398 | 839.814 | 84,7 | 400 | 313 | 87 | 1.778 | 3 | 117 | 134 | 289 |
2001 | 708.540 | 843.150 | 84,0 | 404 | 317 | 87 | 1.753 | 3 | 107 | 141 | 290 |
2002 | 707.531 | 842.450 | 84,0 | 405 | 310 | 95 | 1.746 | 4 | 117 | 139 | 290 |
2003 | 706.383 | 841.360 | 84,0 | 408 | 314 | 94 | 1.731 | 4 | 114 | 145 | 290 |
2004 | 704.384 | 826.229 | 85,3 | 404 | 311 | 93 | 1.743 | 4 | 109 | 134 | 290 |
2013 | 354.087 | 418.087 | 84,7 | 189 | 134 | 55 | 1.873 | 4 | 62 | 55 | 143 |
2016 | 353.055 | 416.870 | 84,7 | 168 | 120 | 48 | 2.101 | 4 | 55 | 44 | 143 |
2019 | 346.780 | 416.550 | 83,3 | 163 | 115 | 48 | 2.127 | 5 | 53 | 44 | 144 |
2021 | 341.950 | 416.280 | 82,1 | 155 | 110 | 45 | 2.206 | 11 | 50 | 37 | 144 |
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