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La diocesi di Merseburg (in latino Dioecesis Merseburgensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica in Germania.
Diocesi di Merseburg Dioecesis Merseburgensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Magdeburgo | ||
Stato | Germania | ||
Erezione | 968 | ||
Soppressione | 1561 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Giovanni Battista e Lorenzo | ||
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?) | |||
Chiesa cattolica in Germania | |||
La diocesi era situata nell'odierno länder tedesco della Sassonia-Anhalt. Confinava a nord con l'arcidiocesi di Magdeburgo, ad est con la diocesi di Meißen, a sud con la diocesi di Naumburg e ad ovest con quella di Halberstadt.
Sede vescovile era la città di Merseburg, dove si trovava la cattedrale dedicata ai Santi Giovanni Battista e Lorenzo.
Al termine del Medioevo comprendeva circa 310 parrocchie.
La diocesi fu eretta, secondo Tietmaro di Merseburgo, a seguito di un voto dell'imperatore Ottone I, dopo che egli ebbe definitivamente sconfitto gli ungari nella battaglia di Lechfeld del 10 agosto 955[1][2]. In realtà probabilmente l'intento di Tietmaro era quello di legare la propria diocesi ad un evento importante come quello della battaglie che pose fine alle incursioni ungare: motivazioni territoriali di controllo della frontiera slava, legate ad esigenze di apostolato agli slavi pagani o di recente cristianizzazione, sono molto probabilmente le vere motivazioni dell'erezione di nuove diocesi, decisione presa da parte di Ottone I nel sinodo di Ravenna del 967. Con un diploma imperiale del 968 l'imperatore istituì la diocesi di Magdeburgo e le sue suffraganee di Merseburg, di Zeit e di Meißen. Il primo vescovo di Merseburg fu il monaco benedettino Boso di Merseburg (†970) che ricoprì la carica dal 968 fino alla sua morte. A lui seguì sulla cattedra vescovile Giselher di Merseburg, che ricoprì la carica dal 971 fino al 981, quando fu nominato vescovo di Magdeburgo. Alla sua partenza la diocesi fu soppressa e nuovamente istituita dall'imperatore Enrico II nel 1004. Da allora si alternarono sulla cattedra episcopale di Merseburg 43 vescovi, fino alla sua definitiva soppressione.
Nel 1021 il duomo di Merseburgo, la cui prima pietra era stata posta nel 1015 dal vescovo (e poi santo) Tietmaro di Merseburgo, fu consacrato dal vescovo Bruno di Merseburgo (†1036) alla presenza del re e futuro imperatore Enrico II. Il re dotò in quell'occasione la diocesi di notevoli ricchezze, con la non ultima motivazione della sua posizione strategica nei confronti della sua Marca Orientale.
Fino ai tempi della Riforma protestante Marseburg rimase sede vescovile e centro religioso importante, dopo di che il suo territorio passò alla diocesi di Halberstadt. La sua estensione ne faceva in effetti una delle più piccole diocesi della Germania, raggruppante tuttavia centri importanti quali la città di Lipsia, la parte meridionale dell'attuale Sassonia-Anhalt e parte dell'attuale Sassonia.
Il vescovo Thilo di Trotha fece iniziare nel 1470 la costruzione del nuovo Castello di Merseburg e provvide ad iniziare nel 1510 la ristrutturazione del Duomo in stile rinascimentale.
Il 3 marzo 1525 il vescovo titolare Adolfo di Anhalt-Zerbst (1458 – 1526) dovette fuggire a Lipsia a causa dei disordini provocati dai protestanti. L'8 maggio gli scontenti tentarono di assalire il Duomo. Nel mese di giugno ebbero luogo conseguentemente alcune sentenze e il giorno 10 quattro cittadini e quattro contadini furono decapitati sulla piazza principale.
Dopo il decesso dell'ultimo vescovo cattolico, avvenuta nel 1561, si impose anche a Merseburg la Riforma protestante. Il duca Alessandro, figlio del duca Augusto I di Sassonia, fu reggente del territorio per altri quattro anni prima che nel 1565 diventasse Principe elettore di Sassonia. Più tardi il territorio divenne parte del ducato, che ebbe vita breve, di Sassonia-Merseburg.
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