Nato da Antonio Palma, pittore, e Giulia Brunello, appartenenti ad una famiglia dalla spiccata indole artistica, fu subito iniziato agli studi pittorici sulle orme dello zio del padre, Palma il Vecchio e del marito della zia della madre, Bonifacio de' Pitati (detto Bonifacio Veronese).
Nel 1564 il duca di UrbinoGuidobaldo II della Rovere, in visita a Venezia, apprezzò le doti artistiche di Jacopo che dapprima invitò a corte e in seguito, nel maggio 1567, inviò quattro anni a Roma ospite del suo ambasciatore Traiano Mario[1]. Del periodo romano il Ritratto di Matteo da Lecce che riporta la scritta pitor in Roma del 1568[2].
Studiò e subì l'influenza di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, col quale in seguito collaborò portandone anche a termine il celebre dipinto La Pietà[3].
Si formò nel periodo della scuola veneta e del manierismo romano, che ebbe modo di apprendere durante i quattro anni del suo soggiorno romano.
L'inizio della sua produzione artistica è datata verso il 1565.
Nel 1582 si sposò con Andriana Fondra, che tuttavia portò non poche preoccupazioni al pittore a causa del suo animo instabile, situazione peggiorata dalla prematura scomparsa di due figli della coppia, e che la portò alla morte nel febbraio del 1605.
Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine del padre, e fu tra i più attivi nel tardo XVI secolo.
Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi eredi (le figlie Crezia e Giulia ed i nipoti Andriana e Giacomo) continuassero le gesta pittoriche dei Palma.
Pasquale Cicogna celebra la Messa nell'oratorio dei Crociferi, 1568-1587, olio su tela, 369×262cm, Venezia, Ospedaletto dei Crociferi, oratorio
Pasquale Cicogna riceve nella chiesa dei Crociferi la notizia della sua nomina in Doge, 1568-1587, olio su tela, 369 × 262cm, Venezia, Ospedaletto dei Crociferi, oratorio
Erminia e i pastori, olio su tela, 141x100cm su telaio fisso, collezione privata Pontedilegno
Pasquale Cicogna vestito da Doge visita la chiesetta dei Crociferi, 1568-1587, olio su tela, 369×262cm, Venezia, Ospedaletto dei Crociferi, oratorio
Guerriero a riposo, olio su tela, 138x100cm su telaio fisso, collezione privata Pontedilegno
Sito ufficiale del Comune di Pesaro., su comune.pesaro.pu.it. URL consultato il 28 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2021).
Giacomo Franco: DELLA NOBILTÀ DEL DISEGNO; DIVISO IN DVE LIBRI. In Frezzaria alla insegna del Sole, Venedig, 1611. Kupferstichwerk in lateinischer und parallel in italienischer Sprache, das die Anatomie-Studien von Jacopo Palma und Zeichnungen Francos miteinander verbindet. Biblioteca Comunale di Magonza [Sign. III i:2°/142a (R))].
S. Mason Rinaldi: "Palma il Giovane. L'opera completa", Milano 1984, OCLC958953831.
Silvana Milesi, Cavagna,Salmeggia, Zucco, Palma il Giovani, corponove editrice, 1995.
Moretti, Massimo, Committenti, intermediari e pittori tra Roma e Venezia attorno al 1600. I ritratti di Domenico Tintoretto per il nunzio Graziani e una perduta Pentecoste di Palma il Giovane per Fabrio Biondi, in “Storia dell'arte”, 2015, 141, pp.21–42.
Moretti, Massimo, Antonio Maria Graziani e le fatiche della carriera. L'altare di famiglia a Sansepolcro e la commissione dell' "Assunta" a Palma il Giovane, in “Storia dell’arte”, [150], 2018, 2, pp.18–67.
Moretti, Massimo, L’altare Graziani da Raffaello a Palma il Giovane. Una copia della «Madonna» Canossa e una «sentenza» sfavorevole a Giovanni De’ Vecchi, in “Storia dell’arte”, [155-156], 2021, 1/2, pp.61–87.