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Jacopo Palma il Giovane

pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Jacopo Palma il Giovane
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Jacopo Negretti, o anche Giacomo, detto Palma il Giovane, per distinguerlo dal prozio Jacopo Palma il Vecchio (Venezia, settembre 1549Venezia, 17 ottobre 1628), è stato un pittore italiano cittadino della Repubblica di Venezia, importante esponente della scuola veneta.

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Jacopo Negretti, Autoritratto, 1580-1584, olio su tela, 126 x 96, cm, Milano, Pinacoteca di Brera.

Biografia

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Nato da Antonio Palma, pittore, e Giulia Brunello, appartenenti ad una famiglia dalla spiccata indole artistica, fu subito iniziato agli studi pittorici sulle orme dello zio del padre, Palma il Vecchio e del marito della zia della madre, Bonifacio de' Pitati (detto Bonifacio Veronese).

Nel 1564 il duca di Urbino Guidobaldo II della Rovere, in visita a Venezia, apprezzò le doti artistiche di Jacopo che dapprima invitò a corte e in seguito, nel maggio 1567, inviò quattro anni a Roma ospite del suo ambasciatore Traiano Mario[1]. Del periodo romano il Ritratto di Matteo da Lecce che riporta la scritta pitor in Roma del 1568[2].

Studiò e subì l'influenza di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, col quale in seguito collaborò portandone anche a termine il celebre dipinto La Pietà[3].

Si formò nel periodo della scuola veneta e del manierismo romano, che ebbe modo di apprendere durante i quattro anni del suo soggiorno romano.

L'inizio della sua produzione artistica è datata verso il 1565.

Nel 1582 si sposò con Andriana Fondra, che tuttavia portò non poche preoccupazioni al pittore a causa del suo animo instabile, situazione peggiorata dalla prematura scomparsa di due figli della coppia, e che la portò alla morte nel febbraio del 1605.

Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine del padre, e fu tra i più attivi nel tardo XVI secolo.

Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi eredi (le figlie Crezia e Giulia ed i nipoti Andriana e Giacomo) continuassero le gesta pittoriche dei Palma.

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Allievi

Opere

Riepilogo
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Madonna col Bambino, santo Stefano I papa e Martire, san Girolamo e san Carlo Borromeo, Lesina, cattedrale di Santo Stefano

Le opere documentate del Palma tra dipinti e disegni sono più di 400[4], ne vengono indicati alcuni:

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Giaele uccide Sisara, olio su tela, 136x109,5 cm, Cherbourg, Musée Thomas-Henry
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Madonna col Bambino, san Benedetto e altri santi, olio su tela, Venezia, chiesa di San Zaccaria
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Davide vincitore di Golia festeggiato dalle fanciulle di Gerusalemme (portelle d'organo), olio su tela, Venezia, chiesa di San Zaccaria
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Note

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Bibliografia

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Collegamenti esterni

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