Museo Fabre
museo in Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Museo Fabre è il principale museo d'arte della città di Montpellier. È stato creato in seguito ad una iniziativa del barone François-Xavier Fabre (1766-1837)[1]. Il barone, pittore egli stesso e collezionista, propose di donare alla città le sue collezioni di opere d'arte, a condizione che esse divenissero la base per istituire un museo. Il sindaco dell'epoca, Ange-Jean-Michel-Bonaventure Marquis de Dax d’Axat, primo presidente della "Société des Beaux-Arts de Montpellier" e amico personale del barone Fabre, era anch'egli un amatore d'arte e diede inizio alla realizzazione del museo. Infatti, nel gennaio del 1825 riunì un Consiglio comunale in seduta straordinaria nel corso della quale fu convalidata la donazione con voto unanime. Dopo tre anni di lavori finanziati dalla municipalità, il museo aprì le porte: era il 3 dicembre 1828[2]. Il Museo Fabre è uno dei più importanti musei di provincia della Francia. Il suo "status" giuridico è quello di un "Museo di Francia", ai sensi della legge nº 5/2002 del 4/1/2002.[3]
Museo Fabre | |
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L'ingresso del Museo dall'ex collegio dei Gesuiti | |
Ubicazione | |
Stato | Francia |
Località | Montpellier |
Indirizzo | rue Montpelliéret 13 |
Coordinate | 43°36′42.25″N 3°52′48.69″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte francese ed europea dal XV a XXI secolo |
Superficie espositiva | 9 200 m² |
Istituzione | 1825 |
Fondatori | François-Xavier Fabre |
Apertura | 3 dicembre 1828 |
Visitatori | 291 322 (2011) |
Sito web | |
Il museo è stato installato nel palazzo di Massilian, edificio privato del 1700, situato ad est dell’"Écusson", il centro storico di Montpellier, che si affaccia sul piazzale Charles de Gaulle, in prossimità della Piazza della Comédie. Tale sistemazione richiese tre anni di imponenti lavori, seguiti personalmente dal sindaco e dal barone Fabre e la cui progettazione fu affidata a due architetti della città: Fovis e Boué. Il museo si è esteso in seguito a delle costruzioni adiacenti, grazie alla presenza di edifici del 1800 che affacciavano anch'essi sul piazzale e, in particolare, inglobando anche un antico collegio dei Gesuiti della fine del 1600.
Il museo rimase chiuso dal 2003 al 2007 per permettere un ampliamento e una riorganizzazione dello spazio interno, con demolizioni interne e l'eliminazione della biblioteca. Questo rinnovamento fu progettato dallo studio di Architettura Brochet-Lajus-Peyo di Bordeaux, associato a quello di Emmanuel Nebout di Montpellier. L'inaugurazione ufficiale ha avuto luogo il 3 febbraio 2007. Il giorno seguente il Museo è stato riaperto al pubblico.
Grazie a questi lavori gli spazi espositivi sono stati portati da 3000 a oltre 9000 metri quadrati, fra cui una sala d'esposizione temporanea di 1000 m². Una nuova ala è stata creata per la pittura contemporanea. Il circuito di visita è stato interamente ripensato valorizzando anche gli elementi architettonici e decorativi interni del 1800 (grande scalone progettato dal barone Fabre stesso, la sala dei Grifoni con il suo fregio neo-etrusco, l'ex appartamento di Fabre con i soffitti dipinti e i lampadari). L'ingresso al museo avviene attraverso l'antico collegio dei Gesuiti, arretrato rispetto al palazzo Massilian. La hall, situata sotto il cortile del collegio, è decorata da un mosaico ideato da Daniel Buren.
I lavori sono costati 62,7 milioni di euro, erogati dallo Stato (15,5 milioni), dalla regione Languedoc-Roussillon (2,8 milioni) e dalla Comunità d'agglomerazione di Montpellier, dalla quale oggi dipende il museo. All'interno è stata rilasciata una concessione a favore della libreria "Sauramps", su 120 m². Tale concessione fa sì che Sauramps sia la prima libreria privata accolta all'interno di un museo pubblico.
Al 2007 il patrimonio del museo comprendeva 1800 quadri, 300 sculture, 4000 disegni e 1500 incisioni. È completato da una collezione di diverse migliaia di oggetti d'arte.[4]. Di tutto il patrimonio solamente 900 opere sono esposte.
Le collezioni sono state realizzate a partire dalla donazione originale di François-Xavier Fabre fatta a vantaggio della Città. Si trattava di un insieme considerevole di quadri e di disegni dei periodi classico e neo-classico. Fabre fu un pittore attivo fra la fine del 1700 e l'inizio del 1800, formatosi alla scuola di disegno della Società di belle arti di Montpellier. Venne aiutato da uno dei membri della Scuola, Philippe-Laurent de Joubert, ad entrare nell'atelier di Jacques Louis David. François-Xavier Fabre, celebre soprattutto per i suoi ritratti di Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo, custoditi in Italia rispettivamente nella galleria degli Uffizi e nella biblioteca Nazionale Centrale di Firenze era un grande collezionista di quadri (artisti del Rinascimento italiano e suoi contemporanei), e donò la sua collezione alla sua città natale a condizione che fosse creato un museo pubblico. Divenne così il primo direttore del museo e perseguì una politica di acquisizione.
La generosità di Fabre ebbe in seguito degli emulatori: l'agente di cambio Antoine Valedau (1777-1836) lasciò un notevole numero di opere di maestri olandesi e fiamminghi, dei Rubens, David Teniers, ecc. Nel 1868 e nel 1876, Alfred Bruyas (1821-1877) offrì delle tele di artisti a lui contemporanei: Gustave Courbet, Eugène Delacroix, Alexandre Cabanel, e quest'ultimo donò direttamente una sua opera al museo (il Phèdre). Inoltre, la famiglia del pittore Frédéric Bazille (1841-1870) offrì a sua volta delle tele importanti di questo precursore dell'impressionismo.
Il museo ha anche ricevuto dei depositi del Museo del Louvre, del Museo d'Orsay e del Museo nazionale d'Arte moderna. Per celebrare il rinnovamento senza precedenti del museo compiuto negli anni 2000, Pierre Soulages ha offerto 20 sue tele emblematiche realizzate fra gli anni '50 ed oggi. Queste opere sono esposte in due sale apposite.
Le collezioni moderne e contemporanee comprendono principalmente opere di pittori come Eugène Delacroix, Frédéric Bazille (15 tele), e, in particolare, Gustave Courbet, uno degli artisti-simbolo del museo (16 opere, fra cui la celebre tela "Bonjour Monsieur Courbet"). Anche diversi scultori moderni, originari del Languedoc-Roussillon hanno fatto donazioni di loro lavori, come Germaine Richier (La Montagne), deceduta a Montpellier nel 1959, Aristide Maillol e René Iché, e ad essi si sono affiancati artisti del movimento Supports/Surfaces, dei quali molti sono nati nella regione: Claude Viallat, Vincent Bioulès e Daniel Dezeuze.
L'elenco comprende i nomi di alcuni degli artisti più noti dei quali si possono ammirare le opere nel museo Fabre, ed è quindi largamente incompleto.
Il patrimonio di disegni del Museo Fabre è uno dei più importanti di Francia. Il solo archivio di opere italiane comprende più di 500 disegni. Nelle collezioni si notano in particolare opere di:
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