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fotografo e politico italiano (1942-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Oliviero Toscani (Milano, 28 febbraio 1942) è un fotografo e politico italiano.
Oliviero Toscani nasce a Milano nel 1942, dai lombardi Fedele e Dolores Cantoni. Il padre, Fedele Toscani è uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera. Sua sorella, Marirosa Toscani[1] sarà insieme al futuro marito, Aldo Ballo, parte dello studio Ballo&Ballo, uno dei più importanti studi fotografici di architettura, interni e design.
Pubblica la sua prima foto sul Corriere a 14 anni. Come lui stesso racconta nel libro Caro Avedon,[2] accompagna suo padre a Predappio per la tumulazione di Mussolini. Mentre Fedele Toscani fotografa la cerimonia nel suo intero, lui si sofferma sul volto dolente di Rachele Mussolini ed il ritratto finisce sul Corriere. Dopo gli studi al liceo Vittorio Veneto di Milano, nel 1965 si diploma in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo,[3] dove è allievo di Serge Stauffer, specialista di Marcel Duchamp[4] e dell'artista Karl Schmid.
Inizia quasi subito a lavorare nella pubblicità, la sua prima campagna è per il cornetto Algida. Presenta una proposta con una prova scattata alla buona, tre ragazze che vanno su un tandem gustando il gelato. La proposta piace moltissimo, ottiene la commissione e il giovane Toscani pretende per lo scatto definitivo modelle da Parigi, stylist e truccatori di alto livello.[5]
Nel 1972 Oliviero Toscani partecipa nelle vesti di testimonial ai caroselli pubblicitari dell'azienda di abiti da uomo Facis. Assieme a Toscani appaiono il cognato Aldo Ballo, Sergio Libis ed Alfa Castaldi.[6]
Inizia presto a lavorare per riviste come Elle, Vogue, GQ, Harper's Bazaar, Esquire, Stern, l'Uomo Vogue e Donna, e a realizzare foto per le campagne di alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. Nel 1979 in occasione del festival "Venezia 79 la fotografia" tiene un corso sulla fotografia di moda con la partecipazione di Franca Sozzani, all'epoca vicedirettrice della rivista Lei, Edizioni Condè Nast.[7][8][9][10]
È difficile separare il lavoro redazionale di moda di Toscani da quello pubblicitario. La grande novità del suo approccio alla fotografia pubblicitaria, infatti, consiste nell'attingere a piene mani alle problematiche sociali del momento e inserirle nelle pagine patinate della pubblicità.[11] Questo suo nuovo approccio trova il coronamento nel rapporto, iniziato nel 1982, con l'azienda Benetton. Toscani cura lo scatto ed il concept delle campagne pubblicitarie: temi come l'uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all'omofobia, il contrasto al diffondersi dell'Aids, la ricerca della pace, l'abolizione della pena di morte vengono per la prima volta proposti sui cartelloni stradali e sulle pagine pubblicitarie. Se una volta nella fotografia di moda tradizionale la vita di ogni giorno era un pretesto per parlare di un marchio di moda, adesso il marchio di moda diventa il pretesto per promuovere campagne di sensibilizzazione sociale.[12]
Nel 1991, sotto l'egida di Benetton, lancia la rivista Colors, e nel 1994 Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna, la cui sede è stata progettata dall'architetto giapponese Tadao Andō. Fabrica ha prodotto progetti editoriali, libri, mostre ed esposizioni.[13] Dal 1999 al 2000 è direttore creativo del mensile Talk Miramax a New York diretto da Tina Brown.[14][15] Nel 2000 interrompe la collaborazione con il gruppo Benetton in seguito ad una controversa campagna che utilizza foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti e che provoca azioni di ritorsione verso la casa di moda.[12] Negli anni 2000 si occupa delle campagne del marchio RaRe, che hanno come concept il tema dell'omofobia, e dell'azienda Nolita Pocket. Queste campagne vanno spesso incontro a conflitti con l'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria.[16]
Nel 2004 crea il centro di ricerca della comunicazione moderna La Sterpaia.[17] Il centro, situato all'interno della riserva naturale del Parco di San Rossore (Pisa), è un laboratorio dove, seguendo la metodologia del workshop, gli allievi vengono orientati dai tutor esperti della materia. I corsi, della durata di 3 o 6 mesi, sono aperti ad un numero molto limitato di fotografi, grafici, scrittori e registi.[18] Nello stesso anno coordina la pubblicazione di 30 ans de Libération, volume che ripercorre gli ultimi trent'anni di storia sulla base degli articoli del quotidiano francese Libération.[19]
Ancora nel 2004 cura la campagna sulla sicurezza stradale "Non uccidere"[20] in collaborazione con la Polizia di Stato e Genertel.
Nel settembre 2006 assume la direzione artistica di Music Box, canale interattivo della piattaforma Sky. I videoclip musicali (scelti dal pubblico da casa tramite e-mail o sms) vengono "disturbati" da "pillole virali" create dal gruppo di creativi de La Sterpaia con la supervisione di Toscani. Sulla stessa emittente Toscani conduce il talk show Camera Oscura.
Nel 2007 realizza per il marchio Nolita una campagna choc contro l'anoressia nervosa fotografando la modella e attrice francese Isabelle Caro, malata di anoressia, del peso 31 chili per 1,64 m di altezza. A causa della crudezza delle immagini la campagna divide il pubblico ed i critici, fra chi la ritiene formativa per i giovani e chi un episodio di sciacallaggio pubblicitario.[21] La modella è morta il 17 novembre 2010.[22][23]
Sempre nel 2007 l'agenzia Saatchi & Saatchi premia Oliviero Toscani come Creative Hero, durante la serata dei Clio Awards a Miami.[24] Il 2007 è anche l'anno in cui Toscani inaugura il progetto "Razza Umana", una ricognizione fotografica sulle diverse morfologie e condizioni umane, per censire tutte le espressioni e le caratteristiche somatiche, sociali e culturali del genere umano, iniziando da più di 100 comuni italiani, lo Stato di Israele, la Palestina ed il Guatemala.[15]
Nel 2008, durante la 61ª edizione del Festival del cinema di Locarno viene presentato il film Anorexia, storia di un'immagine del regista argentino Leandro Manuel Emede, documentario che narra la storia della fotografia No Anorexia realizzata da Toscani (vedi sopra): il documentario narra non solo la concezione della foto, ma illustra in modo travolgente tutto ciò che successe dopo la sua uscita, mixando in retroscena[non chiaro] non solo rassegne stampa ma anche interviste a critici e giornalisti.[25]
Nel 2010 l'accademia di belle arti di Firenze lo ha nominato Accademico di onore.[26] Nel 2016 partecipa come giudice a Master of photography, talent show riservato ai fotografi amatoriali e professionisti. Nel 2017 l'accademia di belle arti di Brescia conferisce a Toscani la laurea ad honorem.[27] Nel 2019 vince il premio alla carriera dell'Art director's club tedesco.[28]
Nel 2011 cura la mostra "funcooldesign", retrospettiva dello studio JoeVelluto (JVLT).[29][30]
Nel 2014 ha denunciato il partito Fratelli d'Italia per aver utilizzato senza autorizzazione una sua foto nell'ambito di una campagna del partito contro le adozioni gay.[31] Nell'ottobre di quell'anno lancia un nuovo progetto radiofonico insieme con Nicolas Ballario: Non Sono Obiettivo; in onda ogni venerdì su Rai Radio 1, chiunque può partecipare alla trasmissione inviando il proprio contributo.
Dal 2018 al 2020 Toscani lavora nuovamente per Benetton, curando le campagne fotografiche dell'azienda e tornando a ricoprire il ruolo di direttore artistico di Fabrica,[32] lanciando in questo contesto il progetto Fabrica Circus, che prevede la creazione di una fucina di artisti rinascimentali dove la creazione non ha limiti o etichette.[33][34] In questa stagione, Toscani rilancia con Benetton alcuni dei temi cari al suo operato, come quello dell'integrazione, attraverso una campagna fotografata all'interno di una scuola del quartiere Giambellino di Milano, raffigurante 28 bambini di tredici nazionalità diverse.[35][36] Toscani terminerà il suo rapporto con l'azienda nel luglio del 2020, venendone licenziato in seguito alle sue dichiarazioni sul crollo del Ponte Morandi.[37]
Nel settembre del 2022, invitato da Pietro Mereu, si reca in Sardegna per fotografare i centenari dell'Ogliastra.[38]
Nel giugno del 2023 gli è stata diagnosticata l'amiloidosi, notizia resa pubblica nell'agosto 2024. Il fotografo dichiara di aver perso motivazione e voglia di vivere a causa di tutti i limiti imposti dalla malattia e sta pensando dunque al suicidio assistito.[39]
Toscani nel 1971 insieme al padre ha sottoscritto la lettera aperta a L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi. Nel maggio 2022 ha dichiarato di non rinnegare quell'appello.[40] Avvicinatosi alle posizioni dei Radicali, è presidente d'onore di Nessuno tocchi Caino, associazione per la moratoria universale della pena di morte federata al Partito Radicale Transnazionale. È stato candidato per la Camera dei deputati nelle file Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e nuovamente nel 2006 per la Rosa nel Pugno. Dal 2007 al 2009 ha curato una trasmissione sull'emittente Radio Radicale dal titolo Paura genera censura, insieme con uno dei suoi più stretti collaboratori, l'addetto culturale del collettivo La Sterpaia e dirigente radicale Nicolas Ballario. Ha sostenuto la candidatura dell'ex terrorista Sergio D'Elia alle elezioni europee del 2009.[41]
Dal 2008 è stato assessore alla creatività del comune di Salemi con Vittorio Sgarbi sindaco sostenuto dall'Unione di Centro.[42] A Salemi propone la vendita delle vecchie abitazioni del paese alla cifra simbolica di 1 euro in modo da ottenere un rapido restauro e l'attenzione della stampa.[43] Uno tra i primi a rispondere all'appello è stato l'imprenditore Massimo Moratti.[44] Nel 2010 Toscani si dimette dalla carica di assessore per un forte "contrasto" con il sindaco Sgarbi e l'ex deputato siciliano Giuseppe Giammarinaro.[45] Nel 2013 torna a Radio Radicale con la trasmissione Fatto in Italia sempre in coppia con Nicolas Ballario.[46] Nel 2021 ha contestato e denigrato la presa di posizione del leader della Lega, Matteo Salvini, contro lo Ius soli proposto da Enrico Letta. Nel 2023 durante un'intervista rilasciata ha criticato duramente l’operato del Governo Meloni.[47] Nello stesso anno si dichiara "felice che Berlusconi non ci sia più".[48]
Oliviero Toscani, ateo,[68] vive dagli anni '70 a Casale Marittimo, in provincia di Pisa, in una tenuta dove alleva cavalli e produce vino e olio.[69]
Ha avuto tre mogli e sei figli; il legame con la compagna Kirsti Moseng, ex modella norvegese, dura dalla metà degli anni '70.[70]
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