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calciatore e allenatore di calcio brasiliano (1931-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mário Jorge Lobo Zagallo (pronuncia portoghese [ˈmaɾju zaˈɡalu]; Maceió, 9 agosto 1931 – Rio de Janeiro, 5 gennaio 2024) è stato un calciatore e allenatore di calcio brasiliano, di ruolo centrocampista o attaccante, campione del mondo con la nazionale brasiliana nel 1958 e nel 1962 da giocatore e nel 1970 da allenatore.
Mário Zagallo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Mario Zagallo nel 1974 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Brasile | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 169[1] cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 61[1] kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista, attaccante) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º gennaio 1966 - giocatore 28 luglio 2006 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In quasi quaranta anni di carriera da allenatore è stato cinque volte CT del Brasile (una ad interim), una della Nazionale Olimpica del Brasile e due volte direttore tecnico della Seleção, vincendo i Mondiali messicani del 1970 e la Copa América e la Confederations Cup del 1997; in carriera vanta anche due secondi posti nella Copa América (uno da calciatore), uno nei Mondiali (Francia 1998), un secondo e un terzo posto nella Gold Cup e un bronzo olimpico.
Di origine libanese e italiana (il vero cognome era Zakour), in quanto la sua famiglia era di Zahle, il 13 gennaio 1955 a Rio sposò Alcina De Castro, da cui ha avuto quattro figli. Fervente cristiano praticante, è morto il 5 gennaio 2024 all'età di 92 anni.[3]
Fisicamente limitato dalla non elevata statura, Zagallo iniziò la sua carriera come mezzala sinistra per poi spostarsi (anche a causa dell'eccessiva concorrenza nel ruolo[4]) nel ruolo di ala pura, caratterizzandosi per la sua utilità nei recuperi difensivi e a centrocampo oltre che per le sue efficaci sortite sul fronte offensivo.
Soprannominato formiguinha ('"formichina") a causa del fisico esile, Zagallo abbandonò il seminario dove era iscritto[4] per il suo primo ingaggio nel piccolo club del Maguari di Rio de Janeiro. Passato al Flamengo raggiunse la popolarità nazionale. Nel 1958 si trasferì al Botafogo, dove conquistò altri due Campionati carioca nel 1961 e 1962 prima del ritiro a 34 anni.
Con la nazionale brasiliana giocò e vinse i Mondiali di calcio 1958 e 1962. Si ritirò nel 1966, dopo aver appreso dell'esclusione dalla lista per i convocati al Mondiale[4].
Il 2 maggio 1967 assume la direzione del Botafogo[5], vincendo subito la Taça Guanabara, il Campionato Carioca e il Torneio Início do Rio de Janeiro. Il 28 giugno 1968 viene nominato selezionatore del Brasile.[6] L'anno seguente con i "Fogão" vince la Taça Guanabara, il Campionato Carioca e l'ultima edizione della Taça Brasil. Il terzo anno alla guida dei bianco-neri arriva al secondo posto alla Taça Guanabara e al Campionato Carioca.
Il 19 marzo 1970 diventa di nuovo il selezionatore del Brasile.[7] Vinse il campionato del mondo 1970. Dopo un litigio tra il tecnico e il club, riguardo ai salari e ai premi non pagati da tre mesi, il 3 dicembre viene esonerato dal Botafogo.[8][9] Il 30 dicembre diventa tecnico del Fluminense,[10] con i "tricolor carioca" vince il Campionato Carioca e la Taça Guanabara. Il 21 dicembre 1971 firma con il Flamengo.[11] Il 20 maggio 1972 lascia i rosso-neri, dopo aver vinto la Taça Guanabara, il Campionato Carioca e il Torneio do Povo. Il 12 luglio ritorna alla guida del Rubro-Negro. Vince la Taça Guanabara, il 20 maggio 1973 lascia il club. Il 7 luglio ritorna al Flamengo. Il 15 dicembre lascia definitivamente il club, arrivando al secondo posto al Campionato Carioca.[12] Con la Seleção partecipò anche al campionato del mondo 1974, mancando l'accesso alla finale in favore dei Paesi Bassi. Nel luglio 1974 dopo la delusione del quarto posto si dimette.
Il 18 dicembre 1975 accetta l'incarico di allenare il Kuwait, a partire da gennaio. Il 9 gennaio 1976 inizia la sua avventura kuwaitiana.[13][14][15] Il 10 gennaio 1978 lascia la nazionale. Il 5 settembre ritorna alla guida del Botafogo.[16][17] Il 18 ottobre lascia la guida per passare al club arabo dell'Al-Hilal.[18][19] Il 20 novembre 1979 terminato il suo contratto lascia il club.[20] Il 10 dicembre ritorna alla guida del Fluminense.[21] Il 6 agosto 1980 si dimette dal tricolor carioca per passare alla guida del Vasco da Gama.[22] Il 30 giugno 1981 si dimette.[23][24] Il 29 agosto ritorna nel Medio Oriente per allenare la squadra saudita dell'Al-Nassr.[25] Nel 1981 diventa selezionatore dell'Arabia Saudita. Il 29 maggio ritorna alla guida del Flamengo.[12][26] Il 2 agosto 1985 si dimette dall'incarico.[27]
Il 16 luglio 1986 ritorna per la quarta volta al Botafogo.[28][29] Il 13 novembre dopo cinque sconfitte consecutive si dimette dall'incarico.[30] Il 15 gennaio 1988 diventa allenatore del Bangu.[31] Dal 1989 è selezionatore degli Emirati Arabi Uniti. Il 13 gennaio 1990 viene esonerato dalla federazione araba.[32]
Il 26 settembre 1991 la federazione brasiliana con la nuova nomina di Carlos Alberto Parreira come nuovo ct, lo nomina direttore tecnico.[33] Il 19 luglio 1994, dopo la vittoria del Brasile al Mondiale statunitense e le dimissioni di Parreira, è nominato CT della Seleçao. Dal 20 luglio al 3 agosto 1996 guida la nazionale olimpica brasiliana alle olimpiadi, arrivando al terzo posto. Con i verde-oro vince una Copa América e la Confederations Cup. È CT del Brasile al Mondiale di calcio del 1998, di cui perde la finale per 3-0 contro la Francia il 12 luglio 1998. Il 28 luglio, su decisione del presidente Teixeira, viene esonerato dall'incarico insieme a Zico.[34]
Nel 1999 diventa tecnico del Portuguesa. Il 4 ottobre viene esonerato.[35][36] Il 22 ottobre 2000 ritorna sulla panchina del Flamengo.[37] Vince la Taça Rio. L'anno seguente vince la Taça Guanabara, il Campionato Carioca e la Copa dos Campeões. Il 15 novembre 2001 dopo la sconfitta contro il San Paolo per 3-0 si dimette. Il 16 novembre 2001 ha annunciato il suo ritiro come allenatore di calcio.[38] Il 20 novembre 2002 guida la Nazionale brasiliana in amichevole dopo le dimissioni di Scolari.[39] Il 9 gennaio 2003 viene di nuovo nominato direttore tecnico del Brasile.[40] Il 28 luglio 2006 viene esonerato dalla federazione brasiliana.[41] Il 9 aprile 2011 ritorna al Botafogo in qualità di supervisore e ambasciatore delle giovanili.[42][43]
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