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Nella serie di anime e manga I Cavalieri dello zodiaco, l'azione si svolge in diversi luoghi, sia reali sia immaginari. Questi ultimi sono spesso ispirati a costruzioni realmente esistenti e comprendono sia luoghi creati dagli autori (come il Grande Tempio di Atene o il castello di Ade), sia reinterpretazioni di luoghi mitologici (per esempio l'aldilà o l'Olimpo).
Segue qui un elenco con la descrizione dei luoghi apparsi nei vari media che compongono la serie, divisi (ove possibile) per continente e stato. Sono esclusi luoghi reali che appaiono solamente come camei all'interno delle serie animate.
Nuova Luxor (nome dato nell'adattamento italiano dell'anime alla città di Tokyo), è la città di provenienza di Pegasus, Sirio, Andromeda e Phoenix e dove si trova la villa dei Thule villa Kido), la residenza di Lady Isabel: una struttura ispirata a villa Ikwakasi[1][N 1] con annesso osservatorio (nella serie animata), e dove questa ospiterà alcuni dei Cavalieri di Bronzo.
Gli altri luoghi immaginari maggiormente presenti sono il Palazzo dei Tornei (in originale Colosseo Grado, ispirato al Colosseo) che nella serie TV fungerà poi da base segreta dei protagonisti per un certo periodo, l'orfanotrfio St. Charles (in originale Orfanotrofio dei bambini delle stelle) dove vive Lamia insieme ai vari orfani, l'appartamento di Pegasus nei pressi del porto più le varie strutture della Grande Fondazione gestita da Isabel (chiamata in originale "Fondazione Grado") come l'ospedale o il centro di ricerche del professor Righel, mentre nel fumetto I Cavalieri dello zodiaco - Saintia Sho: Le sacre guerrieri di Atena di Chimaki Kuori, Tokyo ospita anche il dojo Ryusei (dove vivono le protagoniste Kyoko e Shoko assieme a loro padre) e l'istituto privato Ryusei di proprietà della fondazione di Isabel[2].
Fra i luoghi della città realmente esistenti che appaiono nella serie originale vi sono principalmente l'Aeroporto Internazionale di Narita[3] (esclusivamente nel manga originale) e la spiaggia di Enoisha (luogo di scontro fra Pegasus ed i primi Cavalieri d'Argento). La città ricopre un ruolo maggiore nel manga di Megumu Okada I Cavalieri dello zodiaco - Episode G - Assassin, dove molti dei suoi quartieri divengono il teatro di varie battaglie dei protagonisti e vi si trovano l'ospedale dove lavora Andromeda ad Hikarigaoka[4] ed il bar Bbinbem (Выпьем) gestito da Crystal[5].
Il Monte Lu (庐山T, 庐山S, LúshānP, Lu-sanW in giapponese Rozan) è una montagna cinese realmente esistente, sita nella regione dello Jiangxi che viene introdotto sin dal manga originale come il posto dove si trova il luogo di allenamento di Sirio: i Cinque Picchi (五老峰S, WǔlǎoP in giapponese Goro-oh[N 2]) con la Cascata del Dragone e la casa di Doko e Fiore di Luna, la quale (dopo la morte del Cavalier d'Oro) continuerà a vivervi insieme a Sirio e a loro figlio (Shoryu o Ryuho a seconda delle continuity).
In Saint Seiya Ω in una grotta del picco sono nascoste le rovine dell'acqua, uno dei cinque luoghi che i protagonisti devono distruggere per evitare che il Cosmo della Terra venga dirottato su Marte. Si tratta di una grotta con all'interno una fontana dall'aspetto di un drago in cui si trova un nucleo utilizzato per dirottare il Cosmo, protetta da Mirfak di Perseo. Il nucleo viene poi disattivato da poteri congiunti di Aria e Ryuho[9]. In The Lost Canvas il luogo era la residenza di un dragone millenario che fu il mentore di Dohko, dopo che quest'ultimo lasciò l'addestramento come Taonia.
Il Jamir (ジャミール?, Jamīru): è una regione montuosa posta al confine fra Cina e India a più di 8000 metri[10]. È il luogo dove i Cavalieri portano a riparare le proprie Sacre Armature. Chi fallisce trova la morte nel "cimitero delle armature" (un luogo infestato dagli spettri) accanto a cui vi si trova una torre priva di porta dove è sono soliti risiedere i riparatori di armature (in generale Mur)[N 3].
Apparso per la prima volta nel manga del 1986, il Jamir è stato poi ripreso da tutti gli autori successivi del franchising: in Episode G il luogo funge da teatro dello scontro fra Mur e Giapeto, mentre in I Cavalieri dello zodiaco - The Lost Canvas - Il mito di Ade fra le sue montagne è custodita la Nave della speranza che aiuterà i Cavalieri ad entrare nella Tela Perduta dopo essersi scontrato con il vascello di Eaco di Garuda.
Vi sono poi luoghi del Jamir mostrati al di fuori del manga di Kurumada sono il monte Jandara con la sorgente dell'acqua della vita (introdotto nella serie animata del 1987), la casa della famiglia di Yuzuriah della Gru[11] e la città nascosta degli ultimi discendenti del continente di Mu in The Lost Canvas[12] ed il campo di fiori dove Raki è solita giocare in Ω[13].
Pochi luoghi siti in Cina appaiono nella serie. Il più noto è la torre del sigillo, ove sono imprigionati le stelle malefiche degli Specter (ispirata al tempio di Bayon, in Cambogia[1]), che Dohko controllo dalla cascata dei Cinque Picchi. Un altro luogo di particolare importanza è la grotta dove in Episode G si trova la gorgone Euriale, nella provincia del Sichuan.
Il Grande Tempio (
La parte più famosa è la zona delle Dodici Case: una montagna che comprende (oltre ai templi sorvegliati dai Cavalieri d'Oro) il giardino dei Sala gemelli dietro la Casa della Vergine, la Sala del Sacerdote (dimora terrena della dea e dove risiede il suo Sacerdote) con alle sue spalle il Tempio di Atena con la statua della dea (in realtà è la sua armatura)[N 4] Vi si aggiunge la Casa dell'Ofiuco (tredicesimo segno zodiacale, posta fra quelle dello Scorpione e del Sagittario), originariamente introdotta in una missione secondaria del primo videogioco per PS2, e in seguito ripresa da Masami Kurumada nel suo sequel.
Fra gli ambienti che ricorrono di più vi sono anche le zone di allenamento dei futuri Cavalieri, le abitazioni dove risiedono i soldati semplici, i Cavalieri d'Argento e Bronzo insieme ai soldati semplici e i loro allievi o familiari (fra le più conosciute vi sono quelle di Castalia e di Tisifone), il cimitero dei Cavalieri, l'arena dove si tengono gli scontri per aggiudicarsi le Sacre Armature (posta ai piedi delle Dodici Case) insieme alla Meridiana dello zodiaco (orologio di fuoco) e l'Altura delle Stelle (Star Hill, ispirato alla zona delle Metore[1]), posto riservato alla lettura degli astri da parte del Sacerdote e che nei manga più recenti funge anche da accesso per il monte Olimpo[17][18].
Le varie opere successive al manga di Kurumada hanno poi mostrato varie prigioni (la cui più famosa è la prigione di Urano apparsa in Episode G[19] e dedicata ai crimini più gravi) o ambienti esclusivi (come ad esempio la biblioteca nel romanzo Gigantomachia o l'ufficio di Phaeton e di Gigas o le caverne sotto la Casa del Sagittario nella serie televisiva del 1987). Nella prima stagione di Saint Seiya Ω, inoltre, la zona Dodici Case è stata distrutta e sostituita brevemente da Mars con una nuova Torre di Babele (sopra cui sono le Case sono state ricreate successivamente), con il castello del dio a poca distanza[20] quando questi s'impone con l'inganno come alleato di Atena e nuovo Grande Sacerdote[21].
Kurumada stesso ha poi introdotto nel suo sequel nuove località come il pozzo che connette la Terra con il Tartaro[22].
Asgard è il luogo natio dei cavalieri di Asgard (God Warriors) fedeli al dio Odino e alla sacerdotessa Ilda di Polaris.
Asgard è una terra gelida, tormentata dalla neve e dai ghiacci, per questo i suoi abitanti hanno imparato cos'è la vita dura. Asgard è ricca di foreste e non mancano nemmeno caverne vulcaniche e ghiacciaio nei pressi delle coste. Manca completamente uno sviluppo tecnologico, sembra infatti essere fermi all'era mitologica. Gli abitanti vestono con mantelli e pelli di animali, si spostano a cavallo, si difendono con spade e lance e vivono in case in legno o, nel caso di famiglie nobili, in dimore in pietra. Nell'entroterra c'è il castello di Asgard, dimora di alcune famiglie nobili e della sacerdotessa di Odino, nonché punto di ritrovo dei cavalieri di Asgard.
Una prima versione di Asgard è quella comparsa nel secondo film, governata dal Sommo Sacerdote Balder. Tuttavia sia dell'Asgard della serie animata sia di quella del film non viene mai mostrata la città in sé, ma solo alcuni ambienti del palazzo.
Dove si svolge il manga Aiolos-hen, comprende la città del Cairo e la tomba dov'è sigillato Apophis (non lontano dalla diga di Assuan). Successivamente, in Episode G, una tigre dai denti a sciabola riprenderà vita insieme con una foresta preistorica vicino a Giza, per effetto della Sabbia Adamantina di Crono.
Il regno sottomarino, situato nel mar Mediterraneo, è costituito principalmente dal grande Santuario dei Mari (graficamente ispirato all'accademia di Atene[1]), dove si trova la sua sala del trono del dio. Il mare sopra di esso è sorretto da sette colonne (ognuna custodita da uno dei Generali degli abissi) divise per oceani (gli oceani Atlantico e Pacifico sono divisi in settentrionale e meridionale), più l'enorme colonna portante (Main Braed Winner in originale manga/anime classico) posta dietro il trono di Nettuno). Vi è anche una grande sala dove Kanon trova l'anfora di Nettuno, l'armatura del dio dei mari e le 7 armature dei Generali degli Abissi.
In Lost Canvas viene mostrata Atlantide, descritta proprio come regno del dio dei mari. In questo manga il santuario del dio viene disegnato sull'acropoli della città, affiancato a una statua rappresentate Nettuno. Sia la città sia la statua vengono distrutte dalla lotta tra Degel dell'Acquario e Unity del Dragone Marino, e poi dal potere rilasciato dal frammento di oricalco appartenente al dio dei mari. Differenziandosi da Lost Canvas, Atlantide viene anche mostrata nel manga "Kurumada Suidoken Hero of Heros", dove viene detto che è stata distrutta anticamente da Zeus, ed è sede di una dimensione distorta.
Il regno degli inferi (in giapponese Meikai tradotto in "Mondo dei morti" nel manga classico) il regno di Hades, un luogo accessibile solo dai morti, da chi ha padronanza dell'Ottavo Senso o da chi possiede la protezione del dio degli inferi.
Esso si compone principalmente da Inferno (dove vengono puniti gli umani dopo la morte) ed Elisio, divisi dal Muro del Lamento e da una superdimensione attraversabile solo dagli dei. Sotto la giurisdizione del regno di Ade rientra anche la salita attraverso cui le anime giungono all'inferno (la Bocca di Ade), tuttavia nel manga classico appaiono dei buchi che collegano la Terra con l'oltretomba vicino al castello di Ade, base del suo esercito sulla Terra.
La Valle della morte (四泉比良坂?, Yomotsu Hirasaka, letteralmente la salita che conduce all'aldilà), è un luogo sinistro che precede il vero e proprio Inferno (Ade). Si tratta di un territorio arido e roccioso, costellato da fuochi fatui verdi-azzurri che illuminano fiocamente la zona, con vie sinuose, tutte inevitabilmente dirette verso il cratere di un vulcano (denominato nell'adattamento italiano della serie televisiva "Bocca di Ade") la quale è ben visibile anche a grandi distanze, dominando il paesaggio come un imponente monte. Sulla cima si presenta come un'immane voragine, apparentemente senza fondo, nella quale si gettano le anime appena decedute. Una volta caduti nella voragine, non c'è più alcuna speranza per lo sventurato di turno di sottrarsi al suo triste destino di morte, perché finisce nel vero e proprio averno dove la legge di Ade lo vincola a finire condannato in una delle prigioni infernali.
Nelle varie opere della serie il colpo segreto dei Cavalieri del Cancro (gli "Strati di Spirito") è in grado di strappare l'anima dal corpo della vittima per poi spedirla lungo questa salita[45]. In condizioni "normali" non c'è comunque possibilità di ritorno da questo luogo a meno che non si benefici di aiuti esterni, come nel caso di Sirio aiutato direttamente dalla dea Atena, oppure Andromeda che in Next Dimension utilizza la sua catena che oltrepassa le dimensioni per uscire dalla valle.
In The Lost Canvas questo territorio è considerato sotto la gestione di Ade, ed esiste un passaggio segreto usato dagli Specter che collega la valle con la Sesta Prigione dell'inferno, localizzato all'interno di un edificio in rovina custodito da Fedor della Mandragola.
Nell'universo dei Cavalieri dello Zodiaco l'Inferno (地獄?, Jigoku) è la zona del mondo dei morti dove gli umani vengono punti per i loro peccati, e nel crearlo Masami Kurumada si è ispirato a quello della Divina Commedia (seppur con alcune differenze, per esempio non è presente il Limbo) difatti vi si accede attraverso una porta che recita "Lasciate ogni speranza, Voi Ch'entrate" e la sala del trono di Ade è posta è situata nella zona della Giudecca all'interno del Cocito, dove nel poema si trovava Lucifero. Non è da confondere con il Tartaro apparso in Episode G.
Geograficamente l'inferno si compone del vestibolo (dove si trovano gli ignavi), il fiume Acheronte o Sanzu[N 6], e da "otto prigioni, tre valli, dieci malebolge e quattro sfere"[46]. Ogni zona è protetta da almeno uno Specter (Caronte ha l'Acheronte, Lune la prima prigione, Pharaoh la seconda...).
Dietro la seconda prigione è presente anche un campo di fiori (dove si trova Euridice, fidanzata del Cavaliere della Lira Orfeo), mentre oltre il trono di Ade (all'interno del palazzo della Giudecca) si trova il Muro del Lamento (Muro del pianto nelle traduzioni del manga), una parete che separa gli inferi dai campi elisi e che può essere attraversata solo dalle divinità.
In Saint Seiya Next Dimension viene mostrato come gli spiriti che si trovano sull'enorme sponda dell'Acheronte è che non vengono traghettati da Caronte, sono come degli zombie privi di volontà.[47]
Nella serie The Lost Canvas, sulla cima della cascata di sangue al confine fra la prima e la seconda valle era collocata una magnolia, misteriosamente giunta negli inferi dopo avere ottenuto l'ottavo senso. Un'altra località esclusiva di questa serie è la residenza dello Specter noto come Atavaka.
L'Iperdimensione (Superdimensione nell'adattamento Star Comics) è una dimensione di passaggio tra l'Ade e i Campi Elisi, situata dopo il Muro del lamento. Solo le divinità, che non hanno bisogno di distruggere il muro, possono attraversare indenni l'Iperdimensione, tutti gli altri una volta entrati in essa finiscono ridotti in pezzi in pochi attimi. Un'eccezione riguarda gli umani che sono dotati di un'armatura potenziata dal sangue di una divinità come quelle di Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun (o che comunque godono di protezione divina data sempre attraverso il sangue, come i sigilli usati da Sage oppure mediante manufatti divini come la collana regalata da Pandora a Ikki), i quali non vengono distrutti appena entrano in questo spazio. L'Iperdimensione appare come uno spazio geometrico infinito, similmente alla Dimensione oscura prodotta da Gemini, che ha come paesaggio pianeti e stelle sconosciute. In questo spazio vi è una forte pressione e gli umani rischiano di perdersi e vagare per sempre se le loro armature non sono dotate di ali, infatti i protagonisti della serie classica riusciranno a raggiungere l'Elisio grazie alle ali delle loro armature.
Nel manga The Lost Canvas di Shiori Teshirogi, il luogo viene spesso denominato (per la sua peculiarità di potere essere attraversata solo da divinità o con il permesso di queste ultime) "Via degli dei". Viene aperta varie volte sia da Thanatos (la prima volta per distruggere Sage e Manigoldo, in seguito in un flashback dell'anime dopo la guerra sacra del 1500 per tornare nell'Elisio dal Santuario), da Aspro (per distruggere il corpo di Yoma che ospita Kairos) e infine da Sasha, Tenma e Aron per ricacciare Ade lontano dalla Terra. In quest'opera l'Iperdimensione può essere usata come passaggio da un luogo all'altro, non necessariamente solo per l'Elisio (Kairos afferma di volerla usare per tornare sull'Olimpo), in modo simile a come Aspro e Defteros usano quella Oscura.
L'Elisio o Campi Elisi (エリシオン?, Elisyum, Eliseo nella traduzione Panini Comics), come visto nel manga classico in esso sono presenti il tempio di Thanatos, quello di Hypnos e il grande Mausoleo di Hades. È un luogo sereno e tranquillo, con un cielo azzurro, un sole limpido e ricoperto da un immenso prato fiorito. A quanto viene detto da Hypnos non è mai stata versata una goccia di sangue sul suo terreno, almeno fino all'arrivo di Pegasus e dei suoi compagni. Oltre agli dei risiedono alcune ninfe, loro servitrici e (a detta di Thanatos) anche i Cupidi.
L'Elisio era già stato precedentemente nominato da Abel nel terzo film, indicandolo come il luogo dove vivono le anime degli antichi dei e dove il dio del Sole voleva condurre lo spirito della sorella Atena.
È il mondo dove abitano gli dei greci dotati del loro corpo originale, è un luogo assimilabile come l'Olimpo. Di questo mondo è stato visto qualcosa nel manga introduttivo al film Le porte del paradiso, ossia la prigione dov'era detenuto Toma, prima di essere liberato per uccidere Pegasus e i suoi amici. Nel nuovo manga Saint Seiya - Next Dimension - Myth of Hades sequel del manga classico, Atena e Andromeda si recano in questo mondo celeste indicato essere proprio l'Olimpo, per incontrare Artemide, e il monte si presenta molto grande con vari sentieri e valli, ricco di antiche rovine.[55]. Finora si è potuto vedere di questo luogo:
Il Santuario di Artemide visto in Saint Seiya Next Dimension appare anche in Saint Seiya Saintia Sho[17].
È un luogo sconfinato pieno di stelle, galassie e nebulose, ed è presentato come una dimensione spazio-temporale dove persino un dio può rischiare di perdersi.[56](visto in Saint Seiya Next Dimension, ma menzionato anche nel manga classico e in Episode G Assassin).
Il quarto pianeta del sistema solare, dominato dal dio guerriero Mars. In Saint Seiya Omega è anche il luogo dove Mars è intrappolato nell'albero della vita di Marte, Saori e Seiya, come catalizzatori e rendendolo nuovamente un mondo fertile. Probabilmente è tornato a essere un pianeta deserto dopo la fine di Ludwig e Apsu.
Il castello del dio del tempo Saturn, situato su Saturno. Visto in SS Omega.
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