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La falsa ortica meridionale (nome scientifico Lamium garganicum L., 1763) è una piccola pianta erbacea perenne dai fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.[1]
Falsa ortica meridionale | |
---|---|
Lamium garganicum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Sottofamiglia | Lamioideae |
Tribù | Lamieae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Genere | Lamium |
Specie | L. garganicum |
Nomenclatura binomiale | |
Lamium garganicum L., 1763 | |
Nomi comuni | |
Lamio del Gargano |
Uno dei primi studiosi dell'antichità ad usare il nome generico di questo fiore (Lamium) è stato Plinio (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79), scrittore e naturalista latino, il quale ci indica anche una possibile etimologia: questo termine discenderebbe da un vocabolo greco ”laimos” il cui significato è “fauci – gola”. Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche: ”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica ”Làmia”. In quest'ultimo caso il collegamento esiste in quanto le mamme greche, per far star buoni i loro bambini, descrivevano questa regina come un mostro capace di ingoiarli (come del resto fa il fiore di questa pianta quando un bombo entra nel tubo corollino in cerca del nettare)[2]. L'epiteto specifico ("garganicum") si riferisce al Monte Gargano (uno dei tanti areali di questa pianta).[3]
Queste piante arrivano ad una altezza compresa tra 2 e 6 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. L'indumento può essere formato da peli semplici o ghiandolosi.[2][4][5][6][7][8]
La parte aerea del fusto è ascendente o eretta; la sezione è cava e più o meno tubulosa; è inoltre quadrangolare (tetragona) a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. La superficie è pubescente.
Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto a due a due e sono prive di stipole. La lamina ha una forma triangolare con margini provvisti di 8 - 10 grossolani denti per lato. Dimensione delle foglie: larghezza 2 – 5 cm; lunghezza 3 – 7 cm. Lunghezza del picciolo: 1 – 2 cm.
Le infiorescenza, ad asse principale indefinito, è portata in vari verticilli ascellari sovrapposti lungo il fusto. Ogni verticillo è composto da più fiori disposti circolarmente poggianti su due grandi foglie. Le foglie del verticillo seguente sono disposte in modo alternato. In genere i vari verticilli sono ben distanziati uno dall'altro.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (il calice è attinomorfo), tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da cinque elementi). Sono inoltre omogami (autofecondanti) e privi di profumo, ma ricchi di nettare. Lunghezza del fiore: 25 – 40 mm.
Il frutto è una nucula acheniforme (schizocarpo); più precisamente è una drupa (ossia una noce) con quattro semi (uno per ovulo derivato dai due carpelli divisi a metà - vedere il gineceo). Questo frutto nel caso delle Lamiaceae viene chiamato “clausa”. Le quattro parti in cui si divide il frutto principale, sono ancora dei frutti (parziali) ma monospermici (un solo seme) e privi di endosperma. I frutti si trovano all'interno del calice persistente. Il colore in genere è marrone.
Dal punto di vista fitosociologico Lamium garganicum appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie, ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. Il genere Lamium si compone di circa 20 - 30 specie gravitanti nella maggioranza dei casi attorno al bacino del Mediterraneo, una decina delle quali vivono spontaneamente in Italia. Nelle classificazioni meno recenti la famiglia Lamiaceae viene chiamata Labiatae.[4][5]
Il numero cromosomico di L. garganicum è: 2n = 18.[13]
Per questa specie sono riconosciute valide le seguenti sottospecie e varietà:[1][6][10][12]
Lamium garganicum ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1][12]
Sinonimo della sottospecie armenum
Sinonimo della sottospecie corsicum
Sinonimo della sottospecie microphyllum
Sinonimo della sottospecie striatum
Questa pianta può facilmente essere scambiata per un'ortica (anche se le due specie appartengono a famiglie diverse: Urticaceae è la famiglia per le “ortiche” vere). Lamium garganicum si distingue soprattutto per la sezione del fusto: quadrata nelle piante del genere Lamium, circolare nelle “ortiche” vere e proprie. Mentre le foglie sono molto simili: da qui il nome comune (“Falsa ortica”) derivato da credenze antiche anche se naturalmente queste piante sono totalmente prive di peli urticanti e quindi non pungono.
Il lamio del Gargano in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:
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