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Ilaria Occhini

attrice e imprenditrice italiana (1934-2019) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Ilaria Occhini
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Ilaria Occhini (Firenze, 28 marzo 1934Roma, 20 luglio 2019[1]) è stata un'attrice italiana.

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Ilaria Occhini nel 1965
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Biografia

Riepilogo
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Ilaria Occhini nel 1972

Figlia dello scrittore Barna Occhini, nipote abiatica per parte materna di Giovanni Papini (che la descrisse bambina nel racconto breve La mia Ilaria) e per parte paterna del senatore del Regno d'Italia Pier Ludovico Occhini, debuttò nel cinema a diciannove anni in Terza liceo (1954) di Luciano Emmer, con lo pseudonimo di Isabella Redi, per poi diplomarsi all'Accademia nazionale d'arte drammatica a Roma.

Si affermò presto in televisione, diretta da Anton Giulio Majano negli sceneggiati L'Alfiere (1956) e Jane Eyre, (1957), ed esordì nel teatro nel 1957 in L'impresario delle Smirne di Carlo Goldoni per la regia di Luchino Visconti, che la diresse anche in Uno sguardo dal ponte (1958) e Figli d'arte (1959). Lavorò in seguito anche con Orazio Costa e Giuseppe Patroni Griffi.

Sin dal 1954 la Occhini recitò anche in numerosi film di vario genere, ma raramente in parti da protagonista, come Il mantenuto (1961) di e con Ugo Tognazzi, il primo episodio de I complessi (1965) di Dino Risi e Un uomo a metà (1966) di Vittorio De Seta.

Ha avuto ruoli particolarmente significativi negli sceneggiati televisivi Puccini del 1973 e L'Andreana del 1982. La Occhini partecipò inoltre, con Sergio Fantoni e Nicoletta Elmi, nel 1971 e 1972 agli sketch della rivista pubblicitaria televisiva Carosello pubblicizzando la carne in scatola Simmenthal.

Dopo vari anni di lontananza dai grandi schermi riapparve con diverse caratterizzazioni, tra cui una delle più riuscite fu nella commedia di Alessandro Benvenuti (1990) Benvenuti in casa Gori, che le valse il Nastro d'argento alla migliore attrice non protagonista.

Tra il 2005 e il 2013 riconquistò l'attenzione del pubblico televisivo con il ruolo della madre della protagonista nelle prime cinque stagioni della fiction di Rai 1 Provaci ancora prof!. Nel 2008 partecipò al film Mar Nero di Federico Bondi, che le valse la candidatura ai David di Donatello e la vittoria del Pardo d'Oro come miglior attrice al Festival internazionale del film di Locarno. Nel 2010 vinse il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista e il Premio Alida Valli del Bari International Film Festival con Mine vaganti di Ferzan Özpetek, oltre ad ottenere il Nastro d'argento alla carriera. L'ultimo film a cui prese parte fu Una famiglia perfetta di Paolo Genovese del 2012.

Svolse politica attiva, inizialmente al seguito di Marco Pannella e dei Radicali dagli anni ottanta (due le candidature: una alle politiche del 1987 e una alle europee del 2004 con Emma Bonino); nel 2008 aderì invece alla lista Pro Life di Giuliano Ferrara, accettando la proposta di presentarsi nel collegio del Lazio.

Nel 2016 pubblicò per Rizzoli l'autobiografia La bellezza quotidiana. Una vita senza trucco.

Morì a Roma il 20 luglio 2019 all'età di 85 anni. È sepolta nella tomba di famiglia con il marito nel cimitero acattolico di Capri.

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Vita privata

Dal 1966 fino alla morte fu sposata con lo scrittore Raffaele La Capria. Ripristinò i vigneti nella fattoria di famiglia, una dimora cinquecentesca sulle colline attorno ad Arezzo (a Castiglion Fibocchi), occupandosene personalmente con la figlia Alexandra La Capria e i nipoti.

Filmografia

Cinema

Televisione

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Ilaria Occhini ed Elena Da Venezia nella miniserie Graziella del 1961
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Ilaria Occhini nella commedia televisiva Rai Il guardiano, 1963
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Teatro

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Riconoscimenti

  • Premio Minerva
    • 1994 – Premio Minerva sezione Arte
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Opere

Doppiatrici italiane

Note

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Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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