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produttore cinematografico statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Harvey Weinstein (New York, 19 marzo 1952) è un produttore cinematografico statunitense.
Insieme al fratello Bob ha fondato la Miramax Films, che ha prodotto negli anni molti film indipendenti di successo tra cui Pulp Fiction, Clerks - Commessi, Sesso, bugie e videotape[1]. Weinstein ha vinto un Oscar per aver prodotto Shakespeare in Love e sette Tony per diverse commedie e musical, come Billy Elliot the Musical, The Producers e Agosto, foto di famiglia.[2]
Presidente della Weinstein Company a partire dal 2005, rimase in carica fino al 6 ottobre 2017, quando, in seguito a numerose accuse di molestie sessuali, è stato licenziato dal consiglio di amministrazione della sua compagnia[3] ed espulso dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
L'11 marzo 2020, dopo una battaglia legale durata due anni e mezzo, la Corte Suprema dello stato di New York lo ha condannato definitivamente per stupro e violenza sessuale a 23 anni di carcere da scontare nell'istituto penitenziario di Rikers Island.[4] Il 23 febbraio 2023 è stato condannato ad altri 16 anni di carcere dopo che una giuria di Los Angeles lo ha ritenuto colpevole dello stupro avvenuto ai danni di un'attrice russa nel 2013. Attualmente sta scontando la sua pena all'interno del Mohawk Correctional Facility a Rome, nello stato di New York.
Weinstein è nato nel quartiere Flushing, nel borough del Queens di New York, in una famiglia ebraica, da Max, un tagliatore di diamanti di origine tedesca, e Miriam Postel, di origine polacca. È cresciuto col fratello in una casa popolare. Si è diplomato alla John Bowne High School e ha studiato Inglese all'Università statale di New York (SUNY), ma nella sede di Buffalo[5], lasciando gli studi nel 1973 per dedicarsi al lavoro; nel 2000 la sua università gli ha conferito la laurea honoris causa.[6] Negli anni '70 organizza a Buffalo concerti rock indipendenti con la Harvey & Corky Productions.[7]
Entrambi i fratelli Weinstein crescono con una passione per il cinema e nutrono il desiderio di entrare nell'industria cinematografica. Verso la fine degli anni '70, usando i ricavi ottenuti dalla loro attività di promozione di concerti, i fratelli creano una piccola compagnia di distribuzione di film indipendenti chiamata Miramax, dai nomi dei genitori Miriam e Max.[8] I primi lavori sono principalmente film dedicati al mondo della musica come Rockshow di Paul McCartney.[9]
Nei primi anni '80, Miramax acquista i diritti di due film britannici di spettacoli benefici filmati per Amnesty International. Collaborando con Martin Lewis, il produttore dei film originali, i fratelli Weinstein montano i due film per crearne uno solo, dedicato al mercato statunitense, intitolato The Secret Policeman's Other Ball, che diventa il primo successo della Miramax. Il denaro ricavato aiuta Amnesty International ad aumentare la sua popolarità negli Stati Uniti.[7]
I Weinstein accrescono lentamente la loro popolarità durante tutti gli anni '80 con film d'autore che ricevono l'attenzione della critica e un modesto successo commerciale. Nel 1989, il lancio del film di Steven Soderbergh Sesso, bugie e videotape rende Miramax lo studio indipendente di maggior successo in America.[10]
La Miramax ha continuato ad accrescere il numero di film e registi fino a che, nel 1993, dopo il successo di La moglie del soldato, la Disney offre ai Weinstein 80 milioni di dollari per la proprietà di Miramax. I fratelli accettano l'accordo che avrebbe cementato la loro posizione a Hollywood e gli avrebbe garantito la direzione della loro compagnia. L'anno successivo Miramax distribuisce il suo primo blockbuster, Pulp Fiction di Quentin Tarantino e il film indipendente di successo Clerks - Commessi.
La Miramax vince il suo primo Academy Award per il miglior film nel 1997 con la vittoria di Il paziente inglese.[11] Questo dà il via a una serie di successi della critica come Will Hunting e Shakespeare in Love, entrambi vincitori di diversi premi tra cui numerose candidature al premio Oscar.[12][13]
I fratelli Weinstein lasciano Miramax il 30 settembre 2005 per fondare la loro compagnia di produzione, The Weinstein Company. Nel febbraio 2002 il regista Michael Moore intraprende azioni legali contro i fratelli Weinstein, reclamando 2,7 milioni di dollari per il suo documentario Fahrenheit 9/11 che, a suo dire, gli sono stati negati con "trucchetti contabili di Hollywood".[14] Nel febbraio dell'anno successivo Moore ritira l'accusa dopo un accordo privato con lo stesso Weinstein.[15]
Weinstein è attivo su temi come povertà, AIDS, diabete giovanile e sclerosi multipla. Fino a ottobre 2017[16] si è seduto nel consiglio della Robin Hood Foundation, no-profit che combatte la povertà, e ha co-presieduto una delle sue feste benefiche annuali. È favorevole a un maggiore controllo delle armi e all'assistenza sanitaria negli Stati Uniti.[17] Weinstein è un sostenitore e finanziatore di lunga data del Partito Democratico e ha sponsorizzato le campagne elettorali di Barack Obama, Hillary Clinton e John Kerry.[18]
Pur riconoscendone i meriti per aver aperto il mercato ai film indipendenti, Harvey Weinstein viene spesso accusato per le tecniche usate nella sua attività.
Viene accusato, ad esempio, per i tagli apportati a film asiatici come Shaolin Soccer, Hero e Princess Mononoke. Si dice che quando Weinstein fu incaricato di curare la distribuzione statunitense di Princess Mononoke, ricevette una lettera da Hayao Miyazaki con una spada samurai. Sulla spada c'era un messaggio: "Niente tagli". Miyazaki ha commentato a proposito dell'incidente: "In realtà è stato il mio produttore a farlo. Sebbene io sia andato a New York per incontrare quest'uomo, tale Harvey Weinstein, e sono stato aggredito, con tutte quelle richieste per dei tagli. L'ho sconfitto". Weinstein ha sempre insistito che quei tagli servivano per rendere il film il più finanziariamente sostenibile. "Non taglio per divertimento", ha detto Harvey Weinstein in una intervista. "Taglio perché quella merda funzioni. In tutta la mia vita ho servito un solo maestro: il film. Amo i film".[19]
Weinstein si è guadagnato una reputazione per la sua spietatezza e per scatti d'ira.[senza fonte]
Il 6 ottobre 2017 un'inchiesta del The New York Times[20] l'ha accusato di molestie sessuali ai danni di alcune attrici di Hollywood, tra le quali Ashley Judd e Rose McGowan[21]. In conseguenza dello scandalo, il 9 ottobre 2017 Weinstein è stato licenziato dalla società che aveva co-fondato.[22] Contro di lui si sono poi aggiunte le denunce per abusi sessuali e stupro di varie attrici.[23][24][25][26] Quando l'attrice Paz de la Huerta lo accusa di un doppio stupro nel suo appartamento a New York nel 2010, la polizia di New York ne ipotizza il possibile arresto[27]. Weinstein ha ingaggiato degli ex-agenti del Mossad israeliano per rintracciare le donne molestate e far pressione su di loro affinché ritirassero le loro accuse contro di lui[28]. Tali denunce comporteranno per Weinstein la sua immediata espulsione dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences[29] e l'avvio dell'iter da parte del presidente francese Emmanuel Macron per ritirargli la Legion d'onore conferitagli dall'ex presidente Nicolas Sarkozy nel 2012.[30] In seguito è stato anche accusato di sfruttamento della prostituzione[31]. Vi sono poi state le accuse di una sua assistente[32]. Lo studio fondato da Harvey Weinstein e dal fratello Robert è stato poi citato in giudizio dal procuratore dello stato di New York per non aver tutelato i suoi dipendenti dalle molestie sessuali e dalle intimidazioni del produttore cinematografico[33].
Il 25 maggio 2018 Harvey Weinstein si è presentato al commissariato di Lower Manhattan a New York per consegnarsi alle autorità[34]. L'ex produttore è in stato di arresto con l'accusa di aver stuprato una donna e aver costretto un'altra a praticargli sesso orale;[34] la cauzione è stata fissata a un milione di dollari[35].
Il 24 febbraio 2020 viene riconosciuto colpevole di violenza sessuale e stupro e condannato l'11 marzo successivo a 23 anni di carcere[36]. Operato pochi giorni prima di angioplastica, dopo aver lasciato il tribunale viene riportato d'urgenza in ospedale in preda a palpitazioni e pressione alta con un sospetto infarto in corso, senza tornare quindi in cella a Rikers Island[37]. Trasferito successivamente nel Walden Correctional Center di Alden vicino a Buffalo, la settimana seguente risulta positivo al COVID-19 e viene perciò isolato nel piccolo penitenziario, per poi guarire completamente dal virus il successivo 1º aprile.[38][39] Nel procedimento Weinstein ha risposto degli abusi commessi su due delle molte donne che l'hanno denunciato: l'assistente di produzione Miriam Haley e l'attrice Jessica Mann.[40]
Nel giugno 2021 venne estradato a Los Angeles per affrontare un altro processo sempre riguardante le stesse accuse e trasferito al Twin Towers Correctional Facility. Tale estradizione sarebbe dovuta avvenire inizialmente nel luglio 2020, ma fu poi rinviata a causa della pandemia di COVID-19. I suoi avvocati si erano inoltre opposti alle pratiche burocratiche che ne chiedevano l'estradizione, ritardando ulteriormente il processo, e il suo rappresentante Norman Effman affermò che Weinstein iniziò a soffrire di problemi di salute che includevano la quasi totale cecità, apnea notturna e problemi alla schiena. Il processo ebbe inizio nell'ottobre 2022 e Weinstein venne accusato di 11 capi d'imputazione per stupro, rapporti sessuali non consenzienti e violenze che si sarebbero verificati tra il 2004 e il 2013.[41] Il 19 dicembre 2022 venne infine dichiarato colpevole di tre dei sette capi d'accusa (quattro delle 11 accuse iniziali sono state poi ritirate)[42] e condannato il 23 febbraio 2023 ad altri 16 anni di prigione per stupro avvenuto ad un festival cinematografico svoltosi a Los Angeles nel 2013 ai danni di un'attrice russa, per un totale di 39 anni complessivi da trascorrere al Mohawk Correctional Facility nella città di Rome.[43][44]
Il 25 aprile 2024 la Corte Suprema dello Stato di New York ha revocato la condanna di Harvey Weinstein per reati sessuali dopo aver stabilito che il giudice che nel febbraio 2020 lo ha condannato a 23 anni di prigione ha commesso un errore giudiziario chiamando a deporre donne le cui accuse non erano parte delle incriminazioni nei confronti dell'ex produttore[45].
Weinstein si è sposato due volte. Nel 1987 ha sposato la sua assistente Eve Chilton, da cui ha divorziato nel 2004.[46] Hanno avuto tre figlie: Remy (1995), Emma (1998) e Ruth (2002).
Nel 2007 sposa la stilista e attrice Georgina Chapman.[47] Hanno avuto una figlia, Pearl (2010), e un figlio, Dashiell (2013). La moglie annuncia il divorzio dopo le accuse di molestie nel 2017.[48]
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