Loading AI tools
magistrato e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Maria Ayala (Caltanissetta, 18 maggio 1945) è un ex magistrato ed ex politico italiano.
Giuseppe Ayala | |
---|---|
Sottosegretario di Stato del Ministero della giustizia | |
Durata mandato | 17 maggio 1996 – 26 aprile 2000 |
Capo del governo | Romano Prodi Massimo D'Alema |
Predecessore | Donato Marra Edilberto Ricciardi |
Successore | Franco Corleone Marianna Li Calzi Rocco Maggi |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 23 aprile 1992 – 8 maggio 1996 |
Legislatura | XI, XII |
Gruppo parlamentare | PRI (1992-1994), Misto (1994-1995), I Democratici (1995-1996) |
Coalizione | Progressisti (1994) |
Circoscrizione | Sicilia (1992) Emilia-Romagna (1994) |
Collegio | Palermo (1992), Cesena (1994) |
Sito istituzionale | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 9 maggio 1996 – 27 aprile 2006 |
Legislatura | XIII, XIV |
Gruppo parlamentare | Sinistra Democratica - L'Ulivo (1996-1998) DS - L'Ulivo (1998-2006) |
Coalizione | L'Ulivo |
Circoscrizione | Puglia (1996) Basilicata (2001) |
Collegio | 3 (Bisceglie - Molfetta - Corato), 4 (Policoro) |
Incarichi parlamentari | |
Sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PRI (1992-1993) AD (1993-1996) UD (1996) DS (1996-2006) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Palermo |
Professione | Magistrato |
Proveniente da una famiglia nobile proprietaria di alcune solfare[1], studiò al Liceo classico Ruggero Settimo di Caltanissetta; dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita all'Università degli Studi di Palermo, esercitò la professione di avvocato presso lo studio legale di Girolamo Bellavista, uno dei più celebri penalisti palermitani[1]. Entrato in magistratura, fu prima pretore a Mussomeli (Caltanissetta) e poi sostituto procuratore della Repubblica di Palermo.
Ayala non faceva propriamente parte del pool antimafia, essendo sostituto procuratore e non giudice istruttore, ma collaborava con esso e aveva inoltre il compito di portare a processo i risultati delle indagini del pool per ottenere le condanne, insieme con Vincenzo Geraci, Domenico Signorino e Giusto Sciacchitano.[2] Fu pubblico ministero al primo maxiprocesso insieme al collega Signorino, diventando, poi, Consigliere di Cassazione.[3]
Nel 1989 il Consiglio superiore della magistratura decise il trasferimento di Ayala ad altra sede per incompatibilità ambientale, a seguito dell'audizione del collega Alberto Di Pisa, il quale lo accusava di essere il principale responsabile della sua incriminazione come autore delle lettere anonime che contestavano l'operato del pool antimafia (il cosiddetto "Corvo di Palermo")[4], nonché di aver contratto un grosso debito con il Banco di Sicilia insieme con la moglie[5][6]. La decisione causò numerose polemiche ed Ayala decise subito di ricorrere al Tar siciliano che, un mese dopo, sospese il provvedimento[7][8][9].
Venne eletto alla Camera dei deputati nel 1992 diventando deputato nelle file del Partito Repubblicano Italiano (poco prima dell'omicidio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino).
In seguito a Tangentopoli, e alla crisi del PRI, Ayala passò ad Alleanza Democratica, confermando il seggio alla Camera dei deputati nel 1994. Dopo la scomparsa di AD aderì al progetto dell'Unione Democratica di Antonio Maccanico con la quale fu eletto al Senato nel 1996 ma poi in corso di legislatura passò tra i Democratici di Sinistra, partito con il quale venne eletto senatore nel 2001 fino al 2006.
Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia dal 1996 durante il governo Prodi I, l'incarico gli fu riconfermato anche nei successivi governi D'Alema I e II, fino al 2000.
Conclusa l'esperienza politica nel 2006, è rientrato in magistratura (pur ritenendo inopportuno il passaggio dal parlamento al tribunale, che pure la legge consente)[10] come consigliere di una sezione civile presso la Corte di Appello dell'Aquila (2006-2011). Dal dicembre 2011 è in pensione.[11]
Il 13 aprile 2018 è rimasto coinvolto in un incidente in moto mentre stava percorrendo una strada di Palermo, quando è stato travolto da un'auto. Nell'incidente ha subito la frattura del femore[12].
A seguito della strage di via D'Amelio, nell'attentato sparisce l'agenda rossa del magistrato Borsellino, un taccuino personale sopra cui lo stesso Paolo Borsellino avrebbe annotato le più importanti considerazioni e fatti che riguardavano la mafia nell'ultimo periodo (tra cui anche i possibili sospettati della strage di Capaci). Ayala fu uno dei primi ad arrivare sul luogo della strage, e rese in proposito testimonianze discordanti, motivate (come da lui dichiarato) dalla situazione di grande turbamento emotivo in cui si trovava. Ecco le versioni:[20][21][22]
L'agenda rossa di Paolo Borsellino è tuttora dispersa.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.