Gabinetto Vieusseux

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Gabinetto Vieusseux

Il Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux è un'istituzione culturale di Firenze.

Fatti in breve Ubicazione, Stato ...
Gabinetto Vieusseux
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La biblioteca
Ubicazione
Stato Italia
RegioneToscana
CittàFirenze
IndirizzoPiazza degli Strozzi
Caratteristiche
TipoPubblica su appuntamento
SpecialisticaArchivio storico
Numero opere450.000 volumi, 2.700 testate
Costruzione1489 - 1538
Apertura9:00
ChiusuraLunedì, mercoledì e venerdì: 13:30, Martedì e giovedì: 18:00
Sito web
Chiudi

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Fu fondato a Firenze nel 1820 (giorno dell'inaugurazione, 25 gennaio 1820) da Giovan Pietro Vieusseux, banchiere, mercante ed editore protestante di origine ginevrina.

La prima sede fu nel Palazzo Buondelmonti, in piazza Santa Trinita. Inizialmente si trattava di un punto di lettura su abbonamento dove si potevano leggere le pubblicazioni provenienti da tutta Europa. Nel XIX secolo la biblioteca divenne un importante punto d'incontro tra la cultura italiana e quella europea, carattere testimoniato dai frequentatori illustri italiani e stranieri quando soggiornavano a Firenze. Come si legge nei 23 volumi del Libro dei soci, conservato presso l'Archivio Storico, fra altri celebri lettori e abbonati dei due secoli scorsi vi furono Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Heinrich Heine, Hector Berlioz, Stendhal, Arthur Schopenhauer, Fëdor Dostoevskij, David H. Lawrence, André Gide[1]; nonché William Makepeace Thackeray, Mark Twain, Émile Zola, Rudyard Kipling, Aldous Huxley, Isadora Duncan.

Creato nella prima metà del Novecento, le personalità di maggior rilievo che diressero l'Istituto furono Bonaventura Tecchi, che ne fu a capo fino al 1929, ed Eugenio Montale, che ne fu direttore dal 1929 al 1938[2].

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Sala Ferri. Gabinetto Vieusseux

Il Gabinetto Vieusseux, oltre ad aver assunto fin dal 1822 il carattere specifico di biblioteca con servizio di prestito[1], divenne un punto di incontro fra diversi esponenti della cultura, che favorendo la conversazione e lo scambio di idee, sia letterarie che politiche, si configurò ben presto come uno dei principali punti di riferimento del movimento risorgimentale.

Dal 1921 divenne di proprietà del comune di Firenze. Dal 1923 al 1940 fu situato all'interno dell'ex Chiesa di Santa Maria Sopra Porta, attigua al Palagio di Parte Guelfa[3].

Dal 1940 fu ospitato a Palazzo Strozzi, mentre la pubblicazione della rivista Antologia, che raccoglieva brani di pubblicazioni internazionali, fondata da Vieusseux nel 1820 e soppressa da Leopoldo II nel 1833[4], prosegue tuttora con la pubblicazione della Nuova Antologia, curata oggi dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia.

Nel 1941 ne assunse la direzione lo scrittore Alessandro Bonsanti, che nei suoi quarant'anni di appassionata attività vi creò tre nuovi dipartimenti: il Laboratorio per la conservazione dei libri danneggiati dall'alluvione di Firenze del 1966 (il 4 novembre 1966, 250.000 volumi della Biblioteca, conservati nei sotterranei di Palazzo Strozzi, furono completamente sommersi dall'acqua e dal fango dell'Arno; dopo un paziente e lungo lavoro di recupero e di restauro, si riuscì a salvarne circa la metà); il Centro Romantico (giugno 1973), specializzato in studi sul Romanticismo e, in generale, sulla società europea del XIX secolo, e l'Archivio Contemporaneo (ottobre 1975).

Archivio Bonsanti

Creato nel 1975 con il nome di Archivio contemporaneo, è stato poi intitolato al suo fondatore. Raccoglie manoscritti, carte e biblioteche private donate da personalità di spicco della cultura del Novecento.

Fra questi fondi di biblioteche private, carteggi e manoscritti[5] sono da citare quelli del poeta Carlo Betocchi, dello scrittore Emilio Cecchi, del musicista Luigi Dallapiccola[6] del drammaturgo, attore e regista Eduardo De Filippo[7], del poeta Mario Luzi[8], dello scrittore e politico Giuseppe Montanelli, dello scrittore Ugo Ojetti e della figlia Paola, di Pier Paolo Pasolini, di Giacomo Debenedetti, del poeta e traduttore Francesco Tentori Montalto, di Giuseppe Ungaretti[5], dell'antropologo Fosco Maraini, di Angiolo, Adolfo e Laura Orvieto (e quindi della rivista "Il Marzocco"), oltre a fondi di William John Scovil, Maria Bianca Larderel-Viviani della Robbia, Mario Gigliucci, Alessandro Bonsanti, Virginia Fielden, Giuseppe De Robertis, Giuseppe Zamboni, Ettore Allodoli, Gilberto Tesei Manganotti, Aldo Bruscaglioni, Giulio Bucciolini, Irio Fanciulli, Bino Sanminiatelli, Emilio Barbetti, Renato Birolli, Oreste Macrì, Marcello Tarchi[9].

Biblioteca

Ampliata attraverso acquisizioni e donazioni, contiene circa 450.000 monografie in varie lingue (italiano, francese, inglese e tedesco) che offrono una documentazione pressoché completa sulla letteratura del XIX e del XX secolo, sia in lingua originale che in traduzione. Sono presenti inoltre 2.700 riviste in diverse lingue, di cui quasi 600 provengono dal secolo XIX e circa 350 sono tuttora in circolazione.

L'istituto organizza anche mostre, conferenze e incontri durante tutto l'anno.

Presidenti

Direttori

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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