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critico letterario italiano (1926-2008) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giorgio Luti (Firenze, 4 maggio 1926 – Firenze, 9 novembre 2008) è stato un critico letterario italiano.
Allievo di Giuseppe De Robertis, Luti fu professore di Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Firenze. La sua attività fu prevalentemente orientata verso la letteratura italiana del secondo Ottocento e del primo Novecento (tra gli scrittori e i poeti che egli seppe rivisitare e riqualificare attraverso uno studio attento ed equilibrato, si ricordano Tozzi, l'amatissimo Svevo, Calvino, D'Annunzio, Campana, Ungaretti, Sbarbaro, Luzi e Caproni), nonché verso la storia della cultura italiana nel periodo che intercorse fra le due guerre mondiali. A tal proposito, il suo volume dedicato alla Letteratura del ventennio fascista, frutto di un'ampia indagine condotta sulle riviste letterarie dell'epoca", ha rappresentato per molto tempo una base di riferimento indispensabile per le indagini sulla cultura militante in Italia nel periodo che intercorse tra i due grandi conflitti. Collaboratore e direttore di numerose riviste letterarie, fra le quali "Caffè Michelangiolo", "Inventario", "il Ponte", “Comparatistica”, “La rassegna della letteratura italiana” etc., Luti produsse una vasta opera bibliografica che ha preso avvio nel 1961 attraverso il saggio “Italo Svevo e altri studi sulla letteratura italiana del primo Novecento”
Nel 2000 fu nominato "Professore emerito" di Letteratura Italiana.
Nel 2006 gli venne riconosciuto il Fiorino d'oro, massima onorificenza civica del capoluogo toscano.
Nel 2008 donò il suo patrimonio librario (oltre 10.000 volumi) alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia.
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