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manifestazione religiosa di Palmi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La festa in onore della Beata Vergine del Carmelo (o di Maria Santissima del Carmelo) è un secolare evento religioso e civile che si svolge annualmente a Palmi, il 16 luglio.[1]
Festa della Beata Vergine del Carmelo | |
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Tipo | religiosa locale |
Data | 16 luglio[1] 16 novembre[2] |
Celebrata in | Palmi[3] |
Religione | Cattolicesimo |
Tradizioni | Processione[1] |
Tradizioni profane | Luminarie, Spettacolo pirotecnico[4] |
Data d'istituzione | XVII secolo[5][6] 1895[7][8] |
Il 16 novembre viene invece commemorato l'anniversario del miracolo del terremoto del 1894.[9][10]
Il culto di Palmi verso la Madonna del Carmine è stato oggetto di attenzione, per due volte, da parte della pubblicazione La Domenica, edizioni San Paolo, distribuita settimanalmente in gran parte delle 25.000 parrocchie italiane.[11]
La presenza dei padri carmelitani a Palmi risale al 1540,[11][12] e vi rimasero fino 1652.[13] Nell'antica chiesa del convento, in una cornice sopra l'altare maggiore, vi era un'immagine su tela ad olio della «Madonna del Carmine nell'atto di consegnare lo scapolare a San Simone Stock».[10]
Sempre del XVII secolo sono anche le notizie più antiche sulla celebrazione cittadina, al 16 luglio, di una festa dedicata a Maria Santissima del Carmelo, secondo quanto riportato dal Catasto onciario del tempo.[6] A dare inizio alla festività fu la confraternita di «Nostra Signora del Carmine», costituita nel 1689 subentrando ai padri carmelitani nella gestione della chiesa conventuale e del culto verso la madre di Gesù.[6][10]
Nel 1782 venne commissionata all'artista Domenico De Lorenzo una statua,[14] a tutt'oggi al centro delle celebrazioni in onore di Maria Santissima del Carmelo.
Anche a metà del XIX secolo viene confermata al 16 luglio la celebrazione di una festività a Palmi dedicata a «N.S. del Carmine», nella «chiesa dello stesso titolo».[15] Inoltre le cronache di quegli anni riportano che, in onore della Madonna del Carmine, «non è famiglia che il mercoledì, giorno a lei consacrato, non si astenga dalle carni» e che la devozione alla Vergine del monte Carmelo era «universale» a Palmi, anche se l'omonima confraternita cittadina non ammetteva che i maestri ed i nobili.[16]
Nel 1894 il culto palmese nei confronti di Maria Santissima del Carmelo ebbe un forte impulso, grazie ad un evento miracoloso che, secondo la Chiesa cattolica, sarebbe avvenuto tra il 31 ottobre ed il 16 novembre 1894. La statua della Madonna si fece scorgere dai fedeli per 17 giorni con movimento degli occhi e con cambiamenti di colorazione del volto. La stampa locale e nazionale si occupò dell'avvenimento, e la sera del 16 novembre i fedeli improvvisarono una processione della statua per le vie cittadine. Quando la processione raggiunse l'estremità della città, un violento terremoto[17] colpì tutto il Circondario di Palmi, rovinando gran parte delle abitazioni ma recando solo 9 vittime su circa 15.000 abitanti, poiché la quasi totalità della popolazione era in strada a seguito della processione.[17]
Dal 16 novembre 1895, primo anniversario del terremoto del 1894 e del miracolo, la città e la congrega decisero di commemorare annualmente l'evento avvenuto l'anno precedente,[7] innalzando le date del 16 luglio e del 16 novembre quali feste di precetto.[18]
Durante la festività del 16 luglio 1896 la statua di Maria Santissima del Carmelo, unitamente a quella di Gesù Bambino, venne solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano.[2][N 1]
I padri carmelitani di Puglia, nel 1927, dopo secoli presero possesso nuovamente della chiesa tornando ad occuparsi anche della divulgazione del culto verso Maria Santissima del Carmelo.[10][19]
Il 16 novembre 1944, nel 50º anniversario del miracolo, i padri carmelitani celebrarono l'«anno del giubileo d'oro»,[20] che consistette in molteplici avvenimenti religiosi[N 2] e civili.[20][N 3] Il 16 novembre del 1969 venne invece celebrato il 75º anniversario del miracolo,[21] mentre il 16 novembre 1994 venne commemorato il primo centenario dell'evento, con elevazione della chiesa a «santuario».[10] Durante tutto il periodo dei festeggiamenti la statua venne trasportata e conservata all'interno del duomo cittadino. Lo stesso trasporto nella chiesa madre avvenne anche in occasione delle processioni del 16 luglio 1996, per la ricorrenza del primo centenario dell'incoronazione delle icone della Vergine e di Gesù Bambino, e del 16 novembre 2019, in concomitanza del 125º anniversario del miracolo.
Madonna del Carmelo e angeli[14] | |
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Autore | Domenico De Lorenzo[14] |
Data | 1782[14] |
Materiale | Legno di tiglio scolpito e dipinto[14] |
Dimensioni | 140.5×80[14] cm |
Ubicazione | Santuario di Maria Santissima del Carmelo, Palmi |
L'attuale gruppo scultoreo di Maria Santissima del Carmelo e angeli[14] venerato a Palmi è un'opera del 1782, realizzata dallo scultore Domenico De Lorenzo.[22] Furono realizzate dallo stesso scultore, sempre a Palmi, anche l'attuale statua di Maria Santissima del Soccorso e l'antica statua dell'Immacolata Concezione, tant'è che le stesse tre effigi venivano chiamate dal popolo «le tre sorelle».[22]
Il contratto per la realizzazione del gruppo scultoreo, firmato dal De Lorenzo e dalla Nobile congrega di Maria Santissima del Carmelo, venne redatto il 26 maggio 1782[22] con alcune condizioni, come ad esempio il materiale da utilizzare, l'altezza ed alcune caratteristiche estetiche della statua, gli abiti "indossati" dalla Madonna e da Gesù Bambino e l'inserimento di alcuni angeli). La somma pagata dalla congrega all'artista fu di 70 ducati.[23]
Alla fine del XX secolo il gruppo scultoreo fu oggetto di lavori di restauro.
L'opera policroma raffigurante Maria Santissima del Carmelo e angeli è realizzata, con proporzioni quasi a grandezza naturale, in legno di tiglio scolpito e dipinto ripercorrendo l'iconografia classica con la quale è rappresentata la Beata Vergine del Carmelo, attorniata da figure angeliche mentre tiene in braccio Gesù Bambino.
«Supra n'artaru c'è na gran Signura,
Madonna di lu Carminu si chiama,
a ccu nci cerca grazzii nci li duna,
a ccu avi lu cori affrittu nci lu sana!
E jeu, Madonna mia, ti ndi cercu una:
l'anima netta e lu cori chi t'ama!»
«Sopra l'altare c'è una gran Signora,
Madonna del Carmine si chiama,
a chi Le cerca grazie gliene dona,
a chi ha il cuore afflitto glielo sana!
E io, Madonna mia, te ne cerco una:
l'anima pulita e il cuore che t'ama!»
Durante l'anno la statua di Maria Santissima del Carmelo è conservata nell'omonimo santuario, in un'edicola posta sopra l'altare maggiore[2] del 1777, realizzato in marmo bianco scolpito con policromi intarsi ad opera di Paolo Rechichi e Antonio Chitton. Sopra l'edicola, rivestita al suo interno da un mosaico e protetta da una cornice dorata con vetro, è collocato il monogramma della Madonna.
Nella museo "Sala Regina Pacis" adiacente al santuario, è conservata una copia del gruppo scultoreo Maria Santissima del Carmelo e angeli ripercorrente la stessa iconografia dell'originale ed utilizzato per le processioni del 16 luglio e del 16 novembre,[4] in modo da preservare la copia più antica, che tuttavia viene comunque utilizzata nelle processioni di particolari ricorrenze. Questa copia è stata realizzata nel XX secolo dall'artista Giuseppe Stuflesser, in legno scolpito e dipinto.[24]
Sempre nel museo è conservata anche un dipinto in olio su tela raffigurante la Madonna del Carmine nell'atto di consegnare lo scapolare a San Simone Stock, risalente al XVI secolo e opera di scuola napoletana.[25]
Base processionale[26] | |
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Autore | sconosciuto |
Data | XX secolo[26] |
Materiale | legno[26] |
Dimensioni | 65×125×125[26] cm |
Ubicazione | Santuario di Maria Santissima del Carmelo, Palmi |
La base processionale, localmente chiamata "varetta" quale diminutivo di vara, ha la funzione di supporto per il trasporto della statua di Maria Santissima del Carmelo in processione per le vie cittadine, il 16 giugno e il 16 novembre, e di esporre l'icona alla venerazione dei fedeli nei giorni delle due ricorrenze. La varetta è in legno intagliato e dipinto dorato, realizzata nel XX secolo ad opera di maestranze locali.[26]
Il giorno della festa la base processionale viene addobbata di fiori e le vengono inserite alla base due stanghe in legno di sei metri ciascuna (rivestite di cuscini), che servono ai "Portatori di Maria Santissima del Carmelo" per alzare e trasportare a spalla il fercolo in processione.[27]
Il compito del trasporto a spalla per le vie cittadine della base processionale sulla quale è posta la statua di Maria Santissima del Carmelo spetta a quattordici portatori, dei quali dodici posizionati sotto le due stanghe più altri due denominati "timonieri", uno davanti e uno dietro alla varetta, che hanno il compito di dare indicazioni sulle manovre da effettuare durante il percorso processionale.[27] Seguono la base processionale ulteriori portatori in sostituzione, durante il tragitto, di quelli sotto le stanghe.
La divisa dei portatori, in occasione della processione, è composta da pantaloni scuri, una maglietta bianca e lo scapolare al collo.[4]
Le funzioni religiose iniziano il 7 luglio con l'inizio della novena dedicata a Maria Santissima del Carmelo, celebrata ogni giorno nell'omonimo santuario. Nel periodo della novena, il gruppo scultoreo di Maria Santissima del Carmelo e angeli viene esposto alla venerazione dei fedeli, traslandolo dall'altare maggiore, nel quale è collocato durante l'anno, alla base processionale che viene posizionata nella navata, lato destro, a ridosso dei gradini del presbiterio. La traslazione del gruppo scultoreo avviene tramite una particolare attrezzatura meccanica (un carrello mobile) collegata da un lato all'edicola nell'altare maggiore dov'è collocato il simulacro e, dall'altro, alla base processionale. Il simulacro viene pertanto spostato dalla nicchia alla piattaforma del carrello mobile e, successivamente, questa piattaforma viene fatta scendere lentamente, tramite manovella, fino alla piano superiore della base processionale.[28] La base processionale solitamente viene in seguito adornata da un baldacchino damascato.[4]
Il giorno dedicato a Maria Santissima del Carmelo è come detto il 16 luglio, nel quale il calendario liturgico celebra la festa per commemorare l’apparizione della Vergine a San Simone Stock, priore generale dell’Ordine dei Carmelitani, avvenuta sul monte Carmelo in Palestina il 16 luglio 1251.[29] Durante la mattinata vengono svolte nel santuario varie celebrazioni liturgiche[30] alle quali segue la supplica.[31]
Nel tardo pomeriggio[31] della festa viene invece celebrato l'evento principale della giornata, che consiste nella tradizionale e secolare processione per le vie cittadine della base processionale con il gruppo scultoreo dedicato a Maria Santissima del Carmelo.[1][32] Solitamente viene utilizzata per la processione la copia recente della, mentre quella più antica e miracolosa viene trasportata solo in concomitanza di ricorrenze importanti.
La composizione della processione, elencata in ordine di sfilata, è la seguente:[32]
Il percorso tradizionale della processione, che negli ultimi anni ha subito spesso delle variazioni di tragitto rispetto allo scorso secolo,[30][31] nel quale era pressoché identico ogni anno ed aveva una lunghezza di 4,5 km e una durata di circa 3 ore, attraversa le principali vie del centro storico cittadino, fino a raggiungere e sostare in piazza I Maggio, baricentro sociale e culturale della città, prima di effettuare il ritorno al santuario.
Il programma dei festeggiamenti civili in onore di Maria Santissima del Carmelo prevede alcuni eventi specifici, concentrati essenzialmente nella giornata del 16 luglio:
Inoltre, nei giorni della festa la facciata del santuario e la piazza del Carmine vengono addobbate con delle luminarie e, nella suddetta piazza, viene anche svolta una piccola fiera di venditori ambulanti.[N 4]
L'anniversario del 16 novembre 1894 viene celebrato annualmente a ricordo del miracolo compiuto dalla statua della Vergine, dal 31 ottobre al 16 novembre di quell'anno, quando avvenne il terremoto. Le celebrazioni cominciano il 30 ottobre con l'esposizione della statua al centro della chiesa per la venerazione da parte dei fedeli. Il 31 ottobre invece inizia la «sedicina», periodo di preghiera che sostituisce la più tradizionale novena.
La sera di ogni 16 novembre, alle ore 18.00, la statua della Madonna del Carmine viene nuovamente portata a spalla in processione, allo stesso orario e per le stesse vie cittadine percorse in quel 16 novembre 1894.[33][N 5]
«Fuimu figghioli!»
«Scappiamo ragazzi!»
All'arrivo della processione alla fine del corso Giuseppe Garibaldi, all'altezza del luogo in cui la stessa si trovò quella sera del 1894 quando avvennero le prime scosse di terremoto, i portatori della vara della Madonna del Carmine effettuano una «rievocazione storica», trasportando di corsa per qualche centinaio di metri il fercolo con la statua, ed emulazione di quanto fecero i portatori di allora, come conseguenza della paura che ebbero quando avvertirono le prime scosse di terremoto. Al termine della corsa, sul luogo dell'evento viene effettuata una sosta ed una breve omelia da parte dell'arcidiacono della concattedrale cittadina, prima del ritorno della processione e del simulacro al santuario.[N 6]
Va segnalato che, data la straordinarietà dell'evento commemorato, i devoti di Palmi recitano, in via eccezionale, anche alle ore 12.00 del 16 novembre la «supplica alla Madonna del Carmine».
L'icona della Madonna del Carmine è l'immagine sacra più riprodotta nelle nicchie e nei tabernacoli sparsi per la città di Palmi.[2] La Vergine è rappresentata nei seguenti luoghi:
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