Fu esponente di spicco della nuova drammaturgia partenopea, con oltre quarant'anni di attività.[1][2][3]
Moscato utilizzava un linguaggio declinato in un originale plurilinguismo, e viene considerato l'interprete di un nuovo teatro di poesia, che riconosce i suoi ascendenti non solo nei grandi autori e compositori napoletani, ma anche in Artaud, in Genet, nei poeti maledetti di fine secolo scorso e in Pasolini.
Figlio di Francesco Moscato e Concetta Turturiello, nacque nei quartieri spagnoli di Napoli,[4] nel settecentesco palazzo Scampagnato.
Dopo aver frequentato il liceo classico "Antonio Genovesi" di Napoli, si laureò in Filosofia all'Università degli Studi di Napoli Federico II,[5] conseguendo l'abilitazione in Scienze Umane e Storia, con una tesi sui rapporti tra i movimenti politici di liberazione sessuale e la psicoanalisi. Dal 1975 al 1977 insegnò filosofia e storia nelle scuole superiori di Napoli e Oristano.
Nel 1980 iniziò l'attività in teatro che lo impose all'attenzione di critica e pubblico come attore, autore e regista, collocandosi tra i capofila della nuova drammaturgia napoletana.[6]
Ricoprì incarichi di direzione artistica per il Teatro Mercadante - Stabile di Napoli[7] negli anni 2003-2006, per il Festival Internazionale di Teatro - Benevento Città Spettacolo[8] negli anni 2007-2009; dal 1990 fu il direttore artistico della "compagnia teatrale Enzo Moscato".[9]
Tenne corsi per il conseguimento del Master in scrittura teatrale presso l'Università Suor Orsola Benincasa[10][11] di Napoli negli anni accademici 2005-2006, 2007-2008, 2009-2010. Condusse corsi e laboratori di drammaturgia e scrittura teatrale presso l'Università degli Studi di Salerno a Fisciano vicino Salerno,[12] presso il Centro Studi di Napoli sul teatro meridionale, napoletano ed europeo,[13] e altre istituzioni; tenne seminari e incontri di approfondimento sul "Teatro di Enzo Moscato" in diversi teatri e università italiane ed europee.
Nel maggio del 2016 partecipò alla tredicesima edizione del FIT - Festival Internacional de Teatro,[14] il maggior evento teatrale dello stato brasiliano di Minas Gerais, con la rappresentazione di due sue opere: Toledo suite e Compleanno. Durante tale tournee brasiliana tenne, sempre a Belo Horizonte, una Lectio Magistralis dal titolo "Vocal Desnudamento" presso la Facoltà di Lettere dell'Università federale del Minas Gerais,[15] e una conferenza presso l'Academia Mineira de Letras[16] dal titolo "Drama contemporâneo italiano - Degolarratos", nella quale presentò al pubblico brasiliano i contenuti del suo libro (tradotto in portoghese, col titolo Degolarratos, dalla drammaturga ed attrice d.ssa Anita Mosca[17]) nonché omonima opera teatrale, Scannasurice.
Moscato inoltre incise quattro CD musicali come chansonnier-rivisitatore dell'universo canoro partenopeo e internazionale.
Moscato è morto all'età di 75 anni il 13 gennaio 2024[18].
Isabella Selmin, Enzo Moscato, su ww.teatro.unisa.it, Università degli Studi di Salerno.
«Fra i maggiori esponenti della nuova generazione del teatro napoletano, Enzo Moscato si avvale, come un altro autorevole drammaturgo napoletano Annibale Ruccello, di un tipo di scrittura teatrale tradizionale ed insieme innovativa dando così vita ad una produzione letterario-teatrale che è vicina per struttura e forma a quella di altri scrittori contemporanei.»
Enzo Moscato, Festa al celeste e nubile santuario - Compleanno, a cura di Irene Gianeselli, collana Il corpo che canta, Bari, Florestano Edizioni, 20/11/2018, ISBN9788899320614.
«È la fotografia un po’ ingiallita di una Napoli lontana nel tempo che Enzo Moscato scattò per se stesso e per un pugno di suoi amici fedeli, Annibale Ruccello, Silvio Orlano, Tonino Taiuti.»
(EN) Mariano D'Amora, A History of Neapolitan Drama in the Twentieth Century, Cambridge Scholars Publishing, 2016, ISBN9781443885461.
«p. 217: Partitura (Music Score, 1988) 485 represented a significant shift in Moscato's writing. From this moment on, the author charged his writing with a highly lyrical dimension, which did not however change his relationship with theatre»
«"Recitarcantando", un modo espressivo più che uno stile. Lo ha battezzato Enzo Moscato, quando a partire dal 1988 con «Tiempe sciupate», ha spesso allestito spettacoli/recital, in cui prosa e musica si accavallano»
«Mentre lui provava Scannasurice, nella stanza accanto Annibale lavorava a Le cinque rose di Jennifer. [...] quando nell 1984 Moscato torna a lavorare su questo testo, allestendone la seconda versione, con diverso finale, a Torre del Greco nel Teatro nel Garage nell’aprile di quell’anno, la regia è curata da Annibale Ruccello. Enzo Moscato, Scannasurice, in Orfani Veleni, cit., pp. 37-39. Un’ulteriore elaborazione del testo avviene nel 1989 dando vita a Scanna-Play-Surice.»
Giuseppe Casciaro, Prossimamente, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.it, 18/10/1991.
«Concluderà la rassegna (il 27 novembre) il drammaturgo e attore napoletano Enzo Moscato, che presenterà Fuga per comiche lingue tragiche a caso, un lavoro sulla tradizione della maschera.»
«Compleanno è lo storico lavoro di Enzo Moscato dedicato alla memoria di Annibale Rucello, In una commistione di assenza e delirio la scena si svolge in una stanza scarna, con un tavolo, due sedie, un attaccapanni verticale. Dolorosa, ma allo stesso tempo ironica, è la celebrazione della mancanza.»
«Embargos, curioso spettacolo di uno dei maggiori interpreti e autori del teatro napoletano contemporaneo, Enzo Moscato, in cui le canzoni napoletane di ieri e di oggi si intrecciano a racconti di vita»
«Il titolo sta per “ri-tornare”, “ri-percorrere”, “ri-sentire”, “ri-pronunciare” – spiega Moscato – che è l’atteggiamento che pratico di più a teatro, perché nessuna parola già detta, nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati, morti»
«Poi l’attore si stacca dal leggio e recita a memoria “Litoranea” di Enzo Moscato, testo già affrontato in Rasoi, la città vista dai ragazzini che, nudi sugli scogli, prendono il sole. [...] È la Napoli di Moscato batterica e gravida, bellissima e affascinante, che dà gioia e malasorte, una città non troppo diversa da quella di Di Giacomo»
(EN) Mariano D'Amora, A History of Neapolitan Drama in the Twentieth Century, Cambridge Scholars Publishing, 25/11/2015, p.227.
«As clearly stated in the title, "Recidiva, ovvero per Copi ovvero ancora (strizzando l'occhio a Radiguet) Copi ou au corps" [...], the play was Moscato's homage to another playwright, Raúl Damonte Botana, alias Copi.»
«Questo rifacimento dei testi di Artaud è stato rappresentato da Enzo Moscato nell'ambito del "Teatro Festival Parma", Teatro 2, 19-20 settembre 1996.»
«Domani alle 19 nella Chiesa di San Lorenzo Maggiore Moscato sarà il protagonista del suo "Luparella ovvero foto di bordello con Nanà". Moscato, riporta in scena un classico del suo teatro.»
«Teatri del mare, l'ennesima fatica di Enzo Moscato oggi è in "prima nazionale" a Volterrateatro '97; ne è protagonista e sua è la scrittura, come sua è l'ideazione scenica»
«TEATRO DELLA PERGOLA via della Pergola 12/32. Oggi, ore 20,45, la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo presenta Tartufo o l'impostore di Moliere, libera traduzione dall'originale di Enzo Moscato con Luca De Filippo»
«Il nuovo cd di Enzo Moscato Cantà è già disponibile nelle librerie Feltrinelli e in quelle legate al circuito delle edizioni "il manifesto" [...]. Il cd sarà presentato ufficialmente al pubblico il 5 aprile al Teatro Felix di Chiaiano, dove Moscato riproporrà il recital Cantà, già presentato in anteprima al Mercadante di Napoli e poi alla Biennale Teatro di Venezia.»
««Cantà», recital andato in scena mercoledì nello spazio Alkestis, per la rassegna «Contaminazioni» del Cada Die. Spettacolo nelle vesti di concerto teatrale, in cui Moscato dà forma scenica al bell'album omonimo pubblicato qualche mese fa.»
Giulio Baffi, Arena Olimpia, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica.it, 15/02/2001.
«Enzo Moscato regista e coautore di Arena Olimpia, andato in scena in «prima nazionale assoluta» al festival Città Spettacolo di Benevento ed ora a Napoli, al teatro Mercadante.»
Isabella Selmin, Oro tinto, su teatro.unisa.it, Università degli studi di Salerno.
«Oro tinto (e il biondo, prezioso metallo, evocato dal titolo, non può non alludere - in una scena, volutamente e ortesianamente, 'povera e semplice', qual è quella di Enzo Moscato - che alla stessa e necessaria finzione, simulazione, artificio, 'trompe-l'œil', della Vita»
«Avvenimento importante, l’ultimo spettacolo di Enzo Moscato e della sua Compagnia, quel Kinder-Traum Seminar. Studio scenico su un pensiero-parola dedicato alla Memoria Collettiva dell’Olocausto che debuttò nel luglio 2004»
«Questa conversazione con Enzo Moscato è stata registrata in occasione del debutto di Disturbing a Tragedy- Schizo/Baccanti. Ovvero: psicopatologia degli spettri euripidei, in margine al vivere quotidiano, testo, ideazione scenica e regia Enzo Moscato (Benevento, Città Spettacolo 11 settembre 2005)»
«In scena al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia, Niezi (Ragazzi di Cristallo), storia malinconica di orfani costretti a prostituirsi, liberamente tratto dall’opera dello scrittore di Taiwan, Bai Xianyong.»
«[...] ci voleva la scaltrezza linguistica di Enzo Moscato per rielaborare alla radice il testo, infarcendolo di un colorismo tutto italiano (e, nello specifico, partenopeo), di allusioni all'oggi, di citazioni colte, di pasticci linguistici prodighi di musicalità.»
«Alle ore 21.30, al Teatro De Simone, sarà messo in scena, in prima nazionale, "Parole dette in sogno" rappresentazione di e con Enzo Moscato, per la regia di Carlo Guitto. Il lavoro è ispirato liberamente a un breve racconto di Kafka, "L'esame", per l'occasione re-inventato in lingua napoletana.“»
«L'incandescente e 'folle' parola di Artaud, (tradotta e re-inventata per la scena da Enzo Moscato) con Magnificenza Del Terrore cerca di rompere finalmente la propria solitudine.»
«[...] Enzo Moscato si presenta in questo spettacolo nelle vesti di cantante. [...] Le canzoni napoletane si alternano a brani di scrittori e musicisti come Bertolt Brecht, Kurt Weill, Marguerite Duras, Lou Reed, Jacques Prevert… La fantasia viaggia in un caffè fumoso nella Parigi degli esistenzialisti, in un cabaret della Repubblica di Weimar, in un café-chantant napoletano, volando sulle ali della poesia e della musica.»
Francesca Saturnino, Patria Puttana, Moscato al Teatro Nuovo, su napolimonitor.it, Napoli Monitor, 27/03/2014. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2016).
«s'è visto uno spettacolo importante. Raccogliere & Bruciare è la Spoon River di Enzo Moscato, scrittore, regista e attore di grande cultura come emerge dalla scrittura e dalla lingua, affascinante, barocca, poetico e musicale impasto di italo-napoletano, latino, inglese che radica Moscato sulla linea di Gadda e Testori e, per visionarietà, di Viviani più che su Eduardo.»
«Portare sulla scena, dopo averla imbrattata qua e là di lingua e di suoni napoletani - scrive Moscato - l'incredibile Antologia di Spoon River, capolavoro tale da aver già rappresentato oggetto di studio e adattamento di autori italiani come Cesare Pavese, Fernanda Pivano e Fabrizio De André è sempre stato un mio obiettivo»
«"Rasoi" di Enzo Moscato allestito da Martone-Servillo e "Scacco pazzo" di Vittorio Franceschi con la regia di Nanni Loy hanno raccolto i favori della giuria per i loro meriti drammaturgici sul fronte delle "novità" italiane»
Oreste Zevola, Premio Girulà - Teatro a Napoli, su webalice.it, Antego Arte. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2014).
«IV edizione stagione 1997/98 - ENZO MOSCATO - Miglior autore. Spettacolo: LUPARELLA; presentato alla Galleria Toledo;
Autore di teatro in grado di cogliere con gli strumenti della sua raffinata letterarietà le risonanze antropologiche della nostra terra.»
Oreste Zevola, Premio Girulà - Teatro a Napoli, su webalice.it, Antego Arte. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2014).
«X^ edizione stagione 2003/2004 - ENZO MOSCATO
Migliore attore protagonista. Spettacolo: HOTEL DE L’UNIVERS di Enzo Moscato, regia di Enzo Moscato;
presentato al Teatro Mercadante; Il suo “recitar cantando” amalgama emozioni e sensazioni mutuate da vari linguaggi e restituite con personalissima, inconfondibile vena.»
«Il premio di questa tredicesima edizione sarà dedicato a Enzo Moscato, autore e regista, l’interprete di un nuovo teatro di poesia che riconosce i suoi antenati non solo nei grandi autori e compositori napoletani, ma anche in Artaud, in Genet, nei poeti maledetti di fine secolo, in Pasolini; una lingua arcaica e modernissima. È tra i capofila della nuova drammaturgia napoletana»
«riceveranno i premi scolpiti dal maestro Umberto Cesino, l’attrice Cristina Donadio (premio alla carriera), il commediografo Enzo Moscato, autore del folgorante “Compleanno” dedicato proprio alla memoria di Ruccello»
«Premio Ubu alla carriera a Enzo Moscato: drammaturgo, scrittore, regista, attore e chansonnier d'originale eccellenza, intellettuale napoletano che, con la sua lingua personalissima e poetica, da anni osserva e mette in scena un mondo fatto di contrasti, memorie, dolorose presenze, assenze struggenti, irresistibile ironia. «È la terza volta che ricevo l'Ubu», dice con aria schiva, quasi giustificandosi»
Luciano Giannini, Ubu alla carriera per Enzo Moscato, in il Mattino, Napoli, 08/01/2019, p.35.
«Anche il prestigioso Premio Ubu, fondato dal critico Franco Quadri 41 anni fa, sancisce il primato del teatro napoletano. Enzo Moscato ha avuto il riconoscimento alla carriera; Mimmo Borrelli quello per la drammaturgia e la regia della "Cupa".»
Mariano d'Amora, La drammaturgia di Enzo Moscato. La scena come spazio dell'io, della memoria, dell'artificio illusorio, Napoli, Guida ed. 2019.