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La diocesi di Bagnoregio (in latino Dioecesis Balneoregiensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica, oggi sede vescovile titolare.
Bagnoregio Sede vescovile titolare Dioecesis Balneoregiensis Chiesa latina | |
---|---|
La cattedrale dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura a Bagnoregio | |
Arcivescovo titolare | Guido Pozzo |
Istituita | 16 febbraio 1991 |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Diocesi soppressa di Bagnoregio | |
immediatamente soggetta alla Santa Sede | |
Eretta | VI secolo |
Rito | romano |
Cattedrale | Santi Nicola, Donato e Bonaventura |
Soppressa | 27 marzo 1986 |
aggregata alla diocesi di Viterbo | |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi comprendeva i comuni viterbesi di Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Civitella d'Agliano, Graffignano, Lubriano e Vitorchiano; e le frazioni di Viterbo di Roccalvecce, Montecalvello e Grotte Santo Stefano.
Fino al XVII secolo, sede vescovile era la città di Civita, dove fungeva da cattedrale la chiesa di San Donato. In seguito, la cattedrale fu trasferita nella chiesa dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura di Bagnoregio.
Al momento della soppressione, la diocesi era costituita da 24 parrocchie[1] con circa 20.000 abitanti:
Incerta è l'origine della diocesi di Bagnoregio. Secondo Louis Duchesne, la diocesi avrebbe avuto origine in seguito alla scomparsa di quella di Bolsena sul finire del VI secolo.[2]
La prima menzione della diocesi risale all'epoca di papa Gregorio I; in una sua lettera di giugno 600, il pontefice incarica Ecclesio, vescovo di Chiusi, di verificare che l'elezione del vescovo di Balneum regis, Giovanni, sia avvenuta nel rispetto delle regole canoniche, e che il candidato abbia i requisiti necessari per ricoprire tale incarico. Non si conosce l'esito di questa indagine, benché in una successiva lettera allo stesso Ecclesio non sembra che la missione del vescovo di Chiusi abbia avuto successo.[3] Secondo Papini, Giovanni, o il suo successore, potrebbe essere il primo vescovo di Bagnoregio.[4]
La diocesi aveva sede nel borgo di Bagnoregio, corrispondente all'odierna Civita, dove si trovava la cattedrale di San Donato. Nativo di Bagnoregio era san Bonaventura, francescano, settimo successore di Francesco d'Assisi alla guida dell'Ordine, vescovo e cardinale di Albano.
Nel corso dei secoli diverse parrocchie furono accorpate nella diocesi di Bagnoregio, confinante con l'arcidiocesi di Perugia, la diocesi di Orvieto e quella di Tuscania; dopo il 1015 fu soppressa ed unita a quella di Bagnoregio la diocesi di Bomarzo, che a sua volta aveva assorbito l'antica diocesi di Ferento. Dopo l'erezione della diocesi di Viterbo, con una bolla di papa Innocenzo III del 1207 furono definitivi i confini fra le due diocesi.[5] Nel 1369 Bagnoregio cedette una porzione del suo territorio, tra cui Montefiascone e Celleno[5], per l'erezione della diocesi di Montefiascone.
Diversi furono i sinodi celebrati nel periodo post-tridentino, di cui tre pubblicati: il primo nel 1599 durante l'episcopato di Carlo Trotta; il secondo nel 1710 indetto da Onofrio Elisei; il terzo nel 1860 all'epoca del vescovo Gaetano Brinciotti. Tuttavia, «com'era consuetudine largamente condivisa, dopo un sinodo stampato, si svolgevano spesso sinodi che servivano solo per confermare quello che era stato deciso nel sinodo precedente».[6] Solo per il XVII secolo sono noti una decina di riunioni di questo tipo, che regolamentavano la vita del clero e dei fedeli della diocesi e applicavano le decisioni del concilio di Trento.
Nel 1695 un terremoto causò gravi danni nella località di Civita, dove si trovava la cattedrale, il palazzo vescovile e il seminario. In forza del breve Super universas di papa Innocenzo XII del 20 febbraio 1699 la sede di questi edifici fu trasferita nel vicino abitato di Rota (l'odierna Bagnoregio), dove la chiesa collegiata di San Nicola fu eretta a nuova cattedrale diocesana con i titoli dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura. Essa fu ulteriormente ampliata dal vescovo Giuseppe Aluffi nel 1770.
Durante il periodo dell'occupazione francese, la diocesi fu soppressa da Napoleone ed unita a quella di Montefiascone (12 agosto 1810); il vescovo Martino Cordella fu costretto all'esilio e alla sua morte la sede rimase vacante fino alla caduta dell'imperatore francese.[7]
Nel 1926 la diocesi fu affidata al vescovo di Acquapendente Tranquillo Guarneri, che unì in persona episcopi le due diocesi fino alla sua morte nel 1937.
Nel 1973 i territori del comune di Soriano nel Cimino passarono dalla diocesi di Bagnoregio a quella di Orte, e le frazioni orvietane di Tordimonte e di Sant'Egidio alla diocesi di Orvieto.[8][9]
Dopo la morte dell'ultimo vescovo, Luigi Rosa, avvenuta il 3 ottobre 1971, la sede rimase vacante e data in amministrazione al vescovo di Viterbo Luigi Boccadoro, fino a quando, il 27 marzo 1986, papa Giovanni Paolo II con la bolla Qui non sine non la dichiarò soppressa ed accorpata alla diocesi di Viterbo. Contestualmente l'antica cattedrale bagnorese divenne concattedrale e san Bonaventura proclamato compatrono della diocesi viterbese.
Dal 16 febbraio 1991 Bagnoregio è annoverata fra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 3 novembre 2012 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Guido Pozzo, sovrintendente all'economia della Cappella musicale pontificia sistina.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 30.000 | 30.000 | 100,0 | 48 | 33 | 15 | 625 | 15 | 93 | 28 | |
1959 | 30.000 | 30.000 | 100,0 | 41 | 30 | 11 | 731 | 11 | 145 | 31 | |
1970 | 21.155 | 21.168 | 99,9 | 35 | 23 | 12 | 604 | 15 | 163 | 19 | |
1980 | 19.000 | 19.921 | 95,4 | 30 | 21 | 9 | 633 | 16 | 112 | 25 |
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