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arma dell'Esercito Italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Arma del genio è un'Arma dell'Esercito Italiano, specializzata nei compiti tipici del genio militare. A Roma, in via lungotevere della Vittoria, è situato il museo storico dell'Arma del genio, che è dedicato alla storia di questa Arma dell'Esercito Italiano.
Le origini vengono fatte risalire alla compagnia minatori dell'Armata sarda che si distinse per l'episodio di Pietro Micca nell'assedio di Torino del 1706 da parte dei francesi.
Il Corpo Reale degli Ingegneri, nell'Armata Sabauda, è stato formato l'11 giugno 1775. Il 9 dicembre 1798, a seguito dell'occupazione francese, il Corpo viene sciolto, con scioglimento dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna. Nel 1814 ha inizio la ricostruzione del Corpo, completata nel maggio 1816 con la costituzione del Corpo Reale del Genio Militare e Civile; Tale denominazione viene modificata nel 1823 in Corpo Reale del Genio.
Il 1º Reggimento del Genio fu costituito dal Re Carlo Alberto di Savoia nel 1848 e comprendeva due battaglioni con una compagnia minatori e 4 compagnie zappatori. In occasione della spedizione in Crimea (1855-56) si aggiunsero alle compagnie zappatori un drappello di pontieri; nella campagna del 1860-61 nelle Marche, nell'Umbria e nell'Italia meridionale si distinse anche un reggimento ferrovieri.
Con l'ordinamento del Regio Esercito del 1861 alcune specialità del genio facevano parte dell'Arma di artiglieria, ma presto se ne distaccarono in seguito all'aumento ed allo specificarsi delle loro attribuzioni. Queste consistevano essenzialmente nel supportare le truppe combattenti eseguendo tutti i lavori necessari al buon andamento della campagna.
Assunse la denominazione di Arma il 24 gennaio 1861, raggruppando i due reggimenti (Rgt.) all'epoca esistenti. Negli anni successivi i reggimenti aumentarono di numero, ricomprendendo ulteriori specialità: zappatori, ferrovieri, telegrafisti, specialisti, minatori e pontieri.
Il 23 dicembre 1900 durante il comando del maggior generale Luigi Durand de la Penne, con Regio decreto legge, fu concessa all'Arma la Bandiera di guerra.
Il nuovo ordinamento dell'Esercito del 1910, porta il Genio a disporre di 6 reggimenti: 2 di zappatori, 1 di telegrafisti, 1 di pontieri, 1 di minatori, 1 di ferrovieri ed 1 battaglione specialisti.
Durante la prima guerra mondiale (1915-18), l'Arma mobilita numerosi reparti, creando nuove specialità: lagunari, fotoelettricisti, radiotelegrafisti, aerostieri, motoristi, lanciagas, elettricisti, idrici, pompieri, guide fluviali, manovratori, idraulici, colombaie fisse e mobili. Molte di queste specialità nascono a seguito delle nuove esigenze determinate dalla guerra di posizione e dall'introduzione di nuove armi, nonché da specifiche esigenze dettate dall'ambito tattico di operatività delle unità. Durante il conflitto costruì 10.000 chilometri di strade, con circa 50 chilometri di ponti stabili. Scavò 80.000 chilometri di trincee, costruì numerosissimi ridotti, fortini e baraccamenti. Stese 100.000 chilometri di linee telefoniche e installò 1100 stazioni telegrafiche, telefoniche, ottiche e radiotelegrafiche. Gittò 250 chilometri di ponti. Scavò nella roccia 20 chilometri di galleria. Costruì 147 chilometri di armamento e sede stradale per ferrovie, e 3000 metri di ponti ferroviari.
Costruì 918 teleferiche con 800 chilometri di sviluppo e 5.000 chilometri di fune metallica con un dislivello di 525.000 metri. Le teleferiche trasportarono un peso complessivo di 32 milioni di quintali. Dopo l'armistizio di Villa Giusti il Genio riattivò 5.000 chilometri di strade, ricostruì ponti stabili per una lunghezza complessiva di 13 chilometri, riparò 30.000 case, eresse 10.000 baracche. Nel 1917, in nove mesi, la 33ª Compagnia minatori del 5º Reggimento ha costruito la Strada delle 52 gallerie sul monte Pasubio.
Avvenuta la smobilitazione dopo la vittoria, l'Arma si riorganizzò con una struttura più articolata di Uffici, Comandi e Reggimenti:
Solo nel 1923 viene assunto l'ordinamento di pace, che vede la permanenza di 10 raggruppamenti di corpo d'armata, trasformati in reggimenti Genio con l'ordinamento del 1926, a cui si devono aggiungere i reggimenti radiotelegrafisti, pontieri, lagunari e ferrovieri. Queste non sono le ultime modifiche: prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, l'arma è destinata ad essere più volte modificata nella sua organizzazione.
Nel maggio 1940, quando l'Italia si appresta ad entrare nella seconda guerra mondiale, l'Arma del Genio risultava organizzata in 18 reggimenti genio, 2 reggimenti minatori, 2 reggimenti pontieri, 1 reggimento ferrovieri.
Durante il conflitto vengono mobilitati vari altri raggruppamenti, un reggimento per l'Africa Orientale Italiana, battaglioni delle varie specialità, battaglioni misti a supporto delle divisioni e dei corpi d'armata oltre ad un numero imprecisato di reparti minori. A fianco delle truppe combattenti presero parte viva e diretta alle operazioni, come nella resistenza sul Piave (Pontieri); i guastatori del genio furono anche impegnati nella campagna del Nordafrica e sul fronte orientale negli anni 1942-43.
L'8 settembre 1943 vede l'inizio della guerra di liberazione. Con gli Alleati si schierano il LI (51º) Battaglione misto genio con il I Raggruppamento motorizzato, i battaglioni misti che operano con il Comitato Italiano di Liberazione, i gruppi di combattimento ed i battaglioni ferrovieri riuniti in raggruppamento.
Nel dopoguerra nell'Esercito italiano vengono costituite le compagnie e i battaglioni artieri: dal 1950 la specialità assume il nome di genio pionieri. Vengono costituite anche compagnie e battaglioni collegamenti, che dal 1952 vengono trasferite alla neo costituita Arma delle trasmissioni. Nel 1960 nasce il Servizio Tecnico del Genio e nel 1980 avviene l'unificazione dei Servizi Tecnici.
Vengono quindi ricostituiti altri sei reggimenti: 3 pionieri, 1 pionieri d'arresto (successivamente denominati guastatori), 1 pontieri ed 1 ferrovieri. Queste unità sono affiancate ai battaglioni di corpo d'armata e divisionali ed alle compagnie di brigata.
Ridimensionata già con la ristrutturazione del 1975, attualmente l'Arma comprende[1]: un Rgt. pionieri (6º a Roma); un Rgt. ferrovieri (s.n. a Castelmaggiore, BO); un Rgt. pontieri (2º a Piacenza) che dipendono dal Comando genio, costituito nel 2010.
Dalle rispettive brigate d'appartenenza dipendono invece i sei reggimenti guastatori (3º a Udine, 4º a Palermo, 5° a Macomer (NU), 10º a Cremona, 11º a Foggia e 21º a Caserta), i due reggimenti guastatori alpini (2º a Trento e 32º a Fossano) e quello guastatori paracadutisti (8° a Legnago,VR).
Per fronteggiare accresciute esigenze di viabilità e di contrasto all'uso delle mine, il Genio ha oggi in dotazione escavatori cingolati e ruotati, apripista, autogrù, ponti di equipaggio in lega leggera ed altre attrezzature.
Il genio è un'Arma versatile. Si occupa ad esempio di:
Nell'Esercito Italiano, oltre al Comando genio, alcune unità del Genio sono presenti, nelle unità a livello di brigata, con reparti del livello di battaglione o reggimento. Precedentemente alla riforma dell'Esercito, nelle brigate erano presenti compagnie genio e solo per alcune grandi unità erano disponibili battaglioni genio, come nel caso del 4º Corpo d'armata Alpino che poteva impiegare due battaglioni genio quali unità di supporto.
Nato nel 1981 come Corpo Tecnico dell'Esercito, nel 1998 assume la dizione di "Corpo degli Ingegneri dell'Esercito". Costituito solamente da Ufficiali ingegneri, risponde alla necessità dell'esercito italiano di studiare e condurre in proprio ricerche, test e valutazione sulle armi, il munizionamento e i veicoli. I compiti riguardano principalmente lo studio, la sperimentazione, l'acquisizione ed il mantenimento di armi, mezzi e materiali dell’Esercito oltre che lo studio, la sperimentazione, la produzione e l'aggiornamento di cartografia analogica e digitale.[2]
Le specialità presenti oggi sono:
In passato esistevano anche le seguenti specialità:
La Bandiera di Guerra dell'Arma del Genio, custodita dal 1947 presso la Scuola del Genio, è decorata delle seguenti onorificenze[4]:
Campagna di guerra 1848-49
Egli fu il primo nelle fazioni di Rivoli, Santa Giustina, Sona e Volta, disimpegnando ovunque il proprio dovere con reale vantaggio del servizio. 22-25 luglio 1848.
Campagna di guerra 1860-61
Esplosione della polveriera di Vigna Pia a Roma
Campagna di guerra 1915-18
Azioni di guerra in Libia 1923
Campagna di guerra 1915-18
7 Medaglie di bronzo al Valor Militare
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