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Armée française

Insieme delle forze armate della Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Armée française
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Le Forces armées françaises – chiamate anche l'Armée française – sono l'insieme delle forze armate francesi, composte dalle forze armate di terra, di mare, dell'aria e di gendarmeria[N 3], oltre a diversi altri corpi e servizi di sostegno ed organismi interarmi[3], sotto la direzione del Capo di Stato Maggiore delle forze armate (Chef d'État-Major des armées) e sotto l'autorità del Ministero della difesa francese e del Presidente della Repubblica francese, il quale secondo l'articolo 15 della Costituzione francese del 1958 è il Capo delle Forze Armate.

Fatti in breve Forces armées françaises, Descrizione generale ...
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Loghi delle forze armate francesi
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Immagini dell'Armée française
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L'Hôtel de Brienne, sede del Ministère des Armées.
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L'Hexagone Balard, sede degli États-Majors des Forces Armées.
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L'Arco di Trionfo a Parigi, voluto da Napoleone I, sul quale sono iscritti i nomi dei generali e delle grandi battaglie vittoriose della Révolution e dell'Empire tra il 1793 e il 1814.
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Gli accordi di difesa della Francia al gennaio 2008[2]:

     Francia

     Paesi membri della NATO

     Altri paesi con cui sono siglati accordi di difesa bilaterali : Camerun, Repubblica Centrafricana, Comore, Costa d'Avorio, Gibuti, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Kuwait, Qatar, Senegal e Togo

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Le operazioni esterne «opex» della Francia dal 2001
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Un carro Leclerc dell'Armée de terre
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La portaerei Charles de Gaulle della Marine nationale
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Un caccia Rafale dell'Armée de l'air
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Un Véhicule Rapide d'Intervention (VRI) Mégane RS della Gendarmerie nationale
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Un fante in tenuta "FELIN" col fucile d'assalto FAMAS
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Presentazione

Riepilogo
Prospettiva
(inglese)
«There have been 53 major wars in Europe. France had been a belligerent in 49 of them; UK 43. In 185 battles that France had fought over the past 800 years, their armies had won 132 times, lost 43 times and drawn only 10. Giving the French military the best record of any country in Europe.»
(italiano)
«Ci sono stati 53 conflitti maggiori in Europa. La Francia è stata belligerante in 49 di essi; il Regno Unito in 43. Tra le 185 battaglie che la Francia ha combattuto nel corso degli ultimi 800 anni, le sue forze armate hanno vinto 132 volte, perso 43 volte e in 10 l'esito è stato incerto. Questo dà ai militari francesi il record di vittorie in Europa.»

Storia

La storia militare della Francia copre due millenni di storia attraverso la Francia, l'Europa e le ex colonie francesi.

L'area geografica che costituisce la Francia metropolitana di oggi è stata caratterizzata molto presto da un primo insediamento umano e culturale. L'unità politica, tuttavia, è stata più lenta ad emergere. Dal 400, con il declino del dominio dell'Impero Romano sulla Gallia, la tribù germanica dei Franchi ha cominciato a prendere il controllo del territorio. Con Clodoveo I e Carlo Magno, il Regno e poi l'Impero franco includeranno praticamente tutta la Francia attuale (e altri territori). Con il trattato di Verdun, che divide l'Impero carolingio nel 843, compare il Regno dei Franchi Occidentali, che diventerà la Francia.

Nel Medioevo, le forti rivalità con l'Inghilterra e il Sacro Romano Impero causano lunghe guerre. In senso stretto, anche se sono esistiti molto presto degli «eserciti in Francia», l'«Esercito francese» non nasce che nelle ultime fasi della guerra dei cent'anni con la creazione delle sue prime unità permanenti[N 5]. È nel XIII secolo che appare un'autorità reale centrale abbastanza potente per creare uno Stato unitario sostenibile e la Francia diventata una delle nazioni più potenti d'Europa. Ma un paio di secoli più tardi, le guerre di religione francesi e il crescente potere della Spagna rimettono in causa tale supremazia.

Le guerre di Luigi XIV nel XVII[N 6] e nell'inizio del XVIII secolo, hanno lasciato una Francia territorialmente più grande, ma in bancarotta. Più tardi, la rivalità con la Gran Bretagna, che ha soppiantato la concorrenza con la Spagna, porta alla perdita dei possedimenti del Nord America (regioni della Baia di Hudson, l'Acadia e l'intero Canada francese); questa rivalità e lo spirito di rivincita sono i motivi che spingeranno la Francia a fornire assistenza ai coloni americani in rivolta contro Londra durante la guerra d'indipendenza americana. Dopo un periodo di sconvolgimenti rivoluzionari, le guerre napoleoniche portano alla Francia un'influenza che non ha paragoni. Nel XIX secolo la Francia, come gli altri grandi imperi, si concentra sulla sostenibilità delle sue colonie.

La rivalità franco-tedesca, che nasce nel corso del XIX secolo, conduce dapprima alla guerra contro la Prussia, si ravviva durante la prima guerra mondiale e trova il suo culmine con la seconda guerra mondiale, durante la quale gli Alleati si uniscono contro l'asse Roma-Berlino. La conflagrazione lascia dei paesi indeboliti politicamente e militarmente e dominati da due superpotenze, gli Stati Uniti e l'URSS durante la guerra fredda. Ma le due guerre mondiali, riducendo la rivalità franco-tedesca, hanno avuto un effetto positivo nel preparare il terreno per l'idea di integrazione europea: economicamente, politicamente e militarmente.

Accanto a questi temi europei, le forze armate hanno tenuto un ruolo importante nella creazione di un vasto impero coloniale, che sopravvisse fino alla fine della guerra d'Algeria. Da allora in poi, anche se sempre impegnata a fianco del blocco occidentale, la Francia segna la sua differenza con lo sviluppo di un proprio deterrente nucleare e lasciando il comando militare integrato della NATO nel 1966.

Strategicamente, la Francia resta per molto tempo influenzata dall'idea di una difesa su delle frontiere «naturali» reali o supposte: il Reno a nord e ad est, il massiccio del Giura e le Alpi a est e i Pirenei a sud. L'esercito francese è, per la sua storia, spesso pioniere di molte innovazioni tecniche e tattiche.

Oggi, gli interventi militari francesi sono per lo più le operazioni di mantenimento della pace nelle sue ex colonie o nei punti caldi del mondo con i suoi alleati della NATO, organizzazione con la quale rafforza i suoi legami nel 1995[N 7], quasi trent'anni dopo la sua partenza dalla struttura militare, e che reintegra nel 2009[4].

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Descrizione

Le forze armate francesi sono attualmente composte da militari professionisti (il servizio nazionale – e con esso la coscrizione – è stato sospeso dalla legge nº 97-1019 del 28 ottobre 1997[9]), da militari riservisti e da personale civile.

Questa decisione di professionalizzare le forze armate era presa in considerazione già da diversi anni; il Regno Unito l'aveva già realizzata nel 1963 e gli Stati Uniti nel 1973; e nel 1934 l'allora tenente colonnello Charles de Gaulle aveva pubblicato Vers l'armée de métier[10].

In effetti, nel 1991 in occasione della guerra del Golfo, il presidente francese, il socialista Mitterrand, decide di intervenire accanto agli USA – per la prima volta dopo la guerra di Corea – con l'operazione Daguet e di inviare un contingente, ma formato solo di militari di carriera e volontari, escludendo di inviare i coscritti. Questa decisione fa sì che, ad esempio, l'Armée de terre, che all'epoca contava 290 000 uomini ne può inviare, nella divisione Daguet, solo 13 500, meno del 5%[11].

L'accesso delle donne nelle forze armate francesi rimonta al 1914, con il reclutamento di queste nel Service de santé des armées. Nel 1939 esse sono autorizzate ad integrare altri corpi ausiliari delle forze armate e un decreto del 1951 mette fine al carattere ausiliario. Dal 1970 le donne sono ammesse all'École polytechnique – l'ingresso effettivo fu dal 1972, con 7 donne ammesse, tra cui Anne Chopinet –, altre disposizioni negli anni 70 portano sullo statuto delle donne all'interno delle forze armate e la loro integrazione nella gerarchia militare. Il reclutamento delle donne nelle scuole dell'Armée de l'air debutta nel 1976Caroline Aigle sarà la prima donna pilota da caccia nel 1999 –, all'École spéciale militaire de Saint-Cyr nel 1983 e all'École navale nel 1992. Tuttavia l'accesso delle donne ad alcune unità speciali è piuttosto debole; inoltre alcune specialità, come la Légion étrangère, sono limitate agli uomini; comunque alcune sperimentazioni sono avviate nella Gendarmerie mobile e nei sottomarini. Con quasi 32 000 donne (di cui più di 2 000 ufficiali), le forze armate francesi sono tra le più aperte alle donne, con un tasso di femminizzazione superiore al 15%; tuttavia, vi sono alcune disparità, ad esempio la presenza delle donne nell'Armée de l'air è il doppio di quella nell'Armée de terre e esse sono in maggioranza impiegate in due specialità: "amministrazione" (40%) e "sanità" (15%).

Le forze armate francesi occupano il 25º posto a livello mondiale in termini di numero di truppe attive secondo l'IISS[12].

Tra i paesi di cui sono note le spese militari, la Francia è al 7º posto a livello mondiale, secondo l'IISS (46,8 Md$)[13] e il SIPRI (50,9 Md$, 2,1% del PIL)[14].

La Francia si colloca al 60º posto a livello mondiale (su 152) nel ranking del BICC relativo al Global Militarization Index con un valore GMI di 613,83[15].

La Francia si colloca al 46º posto a livello mondiale (su 162) nel ranking dell'IEP relativo al Global Peace Index con un valore GPI di 1,829[16].

Le forze armate francesi si collocano in Europa[N 10] al 1º posto per numero di effettivi (davanti alla Germania, l'Italia e il Regno Unito) o al 2º posto per spese militari (dietro il Regno Unito ma davanti alla Germania e all'Italia); e al 3º posto nella NATO per numero di effettivi (dietro gli USA e la Turchia) o al 3º posto per spese militari (dietro gli USA e il Regno Unito).

Nel 2016 il budget del Ministero della difesa (pensioni incluse) è stato di 42,3 Md nelle sue tre missioni (Difesa, Veterani e memoria, Ricerca duale) ed è pari al 13,7% del budget della Francia. Il budget della missione Difesa (ovvero quella relativa alle forze armate) è stato (nel 2016) di 39,69 Md€ (pensioni incluse, pari al 12,8% del budget della Francia, o di 32,08 Md€ pensioni escluse); quello della missione Veterani e memoria è stato di 2,51 Md€ (0,8% del budget della Francia; più altri 100 Mil€ dal Primo ministro); e quello della missione Ricerca Duale è stato di 180 Mil€ (0,1% del budget della Francia)[8].

Questo budget non ricomprende la Gendarmerie nationale, che dal 2009 è a carico del Ministero dell'Interno francese.

Il PIL della Francia relativo al 2015[17] è di 2 181,1 Md€, il rapporto in percentuale del PIL dell'intero budget del Ministero della difesa (pensioni incluse) è pari a 1,94%; o pari a 1,82% se relativo alla sola Missione Difesa (pensioni incluse; 1,47% pensioni escluse).

Nel 2015 gli effettivi (in ETPL) del Ministero della difesa sono pari a 263 350, di cui 202 964 militari e 60 386 civili[8]; sono esclusi gli effettivi della Gendarmerie nationale (che sono pari a 100 488, di cui 96 534 militari e 3 954 civili)[18].

La riserva militare[19] (delle forze armate e della gendarmeria) è composta da tre livelli: la riserva operativa di 1º livello (RO1), composta da volontari che hanno firmato un contratto fino a 5 anni, la riserva operativa di 2º livello (RO2), composta da ex militari sottomessi ad un obbligo di disponibilità per 5 anni, e la riserva cittadina (RCIT) composta da volontari civili.

Nel 2015, gli effettivi della riserva operativa 1 (RO1) sono pari a 54 374 (28 100 nelle forze armate e 26 274 nella gendarmeria); gli effettivi della riserva operativa 2 (RO2) sono pari a 127 022 (98 264 nelle forze armate e 28 758 nella gendarmeria); e gli effettivi della riserva cittadina (RCIT) sono pari a 4 062 (2 778 nelle forze armate e 1 284 nella gendarmeria)[20].

Nel luglio 2016, a seguito degli attentati che hanno colpito la Francia nel 2015 e 2016, è confermata la (ri)costituzione della Garde nationale; questa sarà composta da volontari della riserva operativa (RO1) delle forze armate e delle formazioni collegate rilevanti del Ministero della difesa, della riserva operativa (RO1) della Gendarmerie nationale e della riserva civile della Police nationale.[21]

Al 2017, la Garde nationale consta di 63 750 volontari riservisti; 31 500 riservisti militari (RO1) delle forze armate, 28 500 riservisti militari (RO1) della gendarmerie nationale e 3 750 riservisti civili della Police nationale.[22]

La Francia è la 3ª potenza nucleare mondiale dietro la Russia e gli Stati Uniti, con circa 300 testate nucleari disponibili[23]. È inoltre la 4ª potenza che si è dotata di una forza nucleare indipendente, la force de frappe (il primo test nucleare è stato effettuato il 13 febbraio 1960). La dissuasione nucleare è da sempre uno dei pilastri della strategia di difesa della Francia.

La forza nucleare era basata su una triade nucleare (missili con testate nucleari lanciabili da aerei, da terra e da sottomarini) ed era composta da una forza nucleare strategica[N 11] e da una forza nucleare tattica (o pre-strategica)[N 12]. La force de frappe è dal 1996 basata sulle sole componenti aeree e navali[N 13].

La Francia si è ritirata unilateralmente dai comandi «integrati» della NATO nel 1966: l'allora presidente Charles de Gaulle, a seguito della condanna dell'intervento statunitense contro i comunisti in Vietnam e anche per poter perseguire il proprio programma di difesa nucleare, ritirò la Francia dal Comitato Militare della NATO ed espulse tutte le basi statunitensi e NATO dal territorio francese.

Da allora la Francia fino al 1995 ha partecipato solo alla struttura civile e politica della NATO; a partire dal 1996 la Francia reintegra il North Atlantic Council (NAC) e il Military Committee (MC).

Nell'aprile 2009 reintegra l'International Military Staff (IMS), l'Allied Command Operations (ACO) e l'Allied Command Transformation (ACT), con l'esclusione del Nuclear Planning Group (NPG), ed ottiene il comando dell'ACT.[N 7][4][N 14]

La Francia è anche una potenza spaziale: nel 1965 è il terzo paese (dopo URSS e USA) a mettere in orbita un satellite artificiale (Asterix) a partire da un proprio razzo vettore e dal 1995, anno del lancio del primo satellite militare di ricognizione (Helios 1, di tipo IMINT), è anche uno dei pochi paesi al mondo a possedere dei satelliti militari di ricognizione. La Francia, insieme ad USA, Russia e Cina, è inoltre uno dei quattro paesi a possedere dei satelliti militari di ricognizione di tipo SIGINT. Inoltre il centro spaziale COSMOS dell'Armée de l'air, che è uno strumento del Commandement interarmées de l'espace (CIE)[N 15], permette alla Francia di poter, in tutta autonomia, controllare e sorvegliare lo spazio e gli oggetti spaziali (satelliti e detriti).

Con i suoi satelliti militari di ricognizione la Francia riafferma la propria posizione di indipendenza spaziale rispetto a suoi partner stranieri[N 16].

Ulteriori informazioni Forze, Creazione ...

Complesso militare-industriale

Il complesso militare-industriale francese designa: l'insieme delle industrie d'armamento e della difesa francesi, le forze armate francesi, i decisori politici e le complesse relazioni (lobbying) tra questi tre poli.

L'industria d'armamento e della difesa francese è particolarmente sviluppata e posizionata globalmente su tutti i settori riguardanti l'armamento e la difesa. La ristrutturazione, a seguito della fine della guerra fredda e la globalizzazione, hanno condotto alla chiusura di produzione in alcuni settori (in particolare blindati leggeri e fucili d'assalto).

Le forze armate francesi utilizzano un equipaggiamento essenzialmente di produzione francese, ciò ha permesso ad alcune industrie nazionali di diventare leader mondiali nel proprio settore. In particolare:

  • nel settore terrestre: Nexter, ex Giat Industries, che nel 2015 ha creato con la tedesca KMW il gruppo KNDS;
  • nel settore navale: Naval Group, ex DCNS, che è un leader mondiale nella costruzione navale e che fornisce le principali navi e i sottomarini nucleari alla marina francese;
  • nel settore aereo: Dassault Aviation, che è l'unico costruttore in Europa capace di realizzare interamente i suoi aerei militari;
  • nei settori della componentistica e dell'elettronica: SAFRAN e Thales.

A queste aziende bisogna aggiungere il Gruppo Airbus, europeo ma la cui produzione è basata soprattutto in Francia, e MBDA, secondo costruttore mondiale di missili.

La Francia è generalmente classificata al quarto posto mondiale nella classifica dei maggiori esportatori di armi[24].

Lo Stato francese, anche a seguito di diverse nazionalizzazioni (in particolare nel 1936 e nel 1982), è azionista unico, di maggioranza o di riferimento di molte delle aziende d'armamento e della difesa francesi.

Di seguito le principali aziende d'armamento e della difesa francesi (la † indica le aziende scomparse):

Operazioni militari

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Dottrina e missioni

La dottrina, le missioni e la strategia di difesa messe in opera dalle forze armate francesi sono enunciate nel Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale 2013[28]:

  • Fondamenti della strategia di difesa
    1. Preservazione dell'indipendenza e della sovranità
    2. Assicurazione la legittimità delle azioni internazionalmente
  • Le priorità strategiche
    1. Proteggere la Francia e i francesi
    2. Garantire la sicurezza in Europa
    3. Stabilizzare i territori vicini
    4. Stabilizzare il Medio oriente
    5. Contribuire alla pace nel mondo
  • Messa in opera della strategia
    1. Conoscenza e anticipazione
    2. Dissuasione
    3. Protezione
    4. Prevenzione
    5. Intervenzione
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Organizzazione

Riepilogo
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Forze e organismi

Ulteriori informazioni Organismi principali, Forze ...
Organismi interarmi

Un Organismo interarmi (OIA) è una struttura che è posta sotto il comando diretto del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate (CEMA) o di uno dei suoi vice-capi e le cui missioni sono svolte a profitto delle altre componenti delle Forze Armate. Il personale che compone un OIA proviene da almeno due Armi (esercito, marina o aeronautica), da direzioni o servizi di sostegno o dalla gendarmeria.

Un Organismo a vocazione interarmi (OVIA) è una struttura che è posta sotto il comando di una Arma (esercito, marina o aeronautica) e le cui missioni sono svolte a profitto delle altre componenti delle Forze Armate. Il personale che compone un OVIA proviene da una o più Armi (esercito, marina o aeronautica), da direzioni o servizi di sostegno o dalla gendarmeria.

Ulteriori informazioni Comando, (Alcuni) Organismi interarmi ...

Forze preposizionate

Forze di sovranità nella Francia d'oltremare[30]
Forze di presenza all'estero[30]
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Formato delle forze armate

Riepilogo
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Formati globali (libro bianco)

Il Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale del 2013, sul quale di fonda la legge di programmazione militare 2014-2019, prevede all'orizzonte 2025:[28][36]

Forze proiettabili

Secondo il Libro bianco sulla difesa e la sicurezza nazionale del 2013[28] le forze armate devono essere in grado di proiettarsi all'estero per intervenire nel quadro di missioni francesi o internazionali o anche all'interno del territorio francese:

Tutte le forze armate devono essere in grado di proiettare all'interno del territorio 10.000 uomini per le missioni di protezione civile.

Dispiegamenti recenti

Di seguito i dispiegamenti delle forze armate francesi fuori dalla Francia metropolitana nel 2016[37]

Operazioni esterne (OPEX)
Forze su mandato internazionale (NATO/ONU/EU)
Forze di presenza
Forze di sovranità
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Galleria d'immagini

Armée de terre
Marine nationale
Armée de l'air
Gendarmerie nationale

Note

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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