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casa automobilistica francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Berliet è stata una Casa francese fondata nel 1901 e assorbita da Renault V.I. nel 1978 e dedita sia alla produzione di autovetture, sia a quella di autocarri e mezzi commerciali in genere.
Oggi alquanto sconosciuta, ha però contribuito allo sviluppo motoristico ed economico francese, sia in campo automobilistico, sia soprattutto nel campo dei veicoli commerciali.
La storia della Berliet ebbe inizio nel 1895, quando il giovane Marius Berliet, dotato di un grande talento per la meccanica, realizzò la sua prima vettura, una piccola vis-a-vis.
Nel 1899, Marius Berliet acquistò un piccolo capannone di 90 m² a Lione per la costruzione delle sue vetture e già l'anno seguente ne affittò un altro, molto più grande, circa 450 m².
Nel 1901 fu commercializzata la seconda vettura, denominata 22 CV. Il successo commerciale di queste vetture non tardò ad arrivare, e costrinse Marius Berliet già nel 1902 a cercare uno stabilimento ancor più grande: lo trovò in quello già utilizzato dalla piccola azienda Audibert et Lavirotte, un capannone di 5000 m². Ma il successo delle vetture crebbe ancora, fino a raggiungere l'apice tra il 1905 ed il 1906. Nel frattempo furono lanciate altri quattro modelli, tra cui la 40 CV e la 60 CV.
Sempre nel 1905, la Berliet vendette alla Casa automobilistica statunitense ALCO (American Locomotive COrporation) i diritti per la produzione oltreoceano dei modelli 22, 40 e 60 CV.
Intanto intraprese anche la carriera sportiva: nel 1906, una Berliet si aggiudicò il secondo posto al Tourist Trophy, mentre nel 1912 una squadra di piloti tedeschi, al volante di alcune Berliet strettamente di serie vinse il rally di Monaco.
In quello stesso 1912, la grande fama che in breve tempo la Casa di Lione riuscì a conquistare si tradusse con il 50% della produzione esportata oltre confine, per i mercati esteri.
Ciò costrinse il patron Marius Berliet a trasferire nuovamente la sede degli stabilimenti, questa volta a Monplaisir, dove le vetture vennero prodotte in uno stabilimento da ben 48 000 m² di superficie.
Nel 1914, con lo scoppio della prima guerra mondiale, la produzione della Berliet si convertì a scopi militari: furono pertanto fabbricati autocarri militari, ma anche bombe da mortaio, sempre a grandi regimi. In questi anni cominciò anche la sua collaborazione con la Renault, il cui marchio fu utilizzato per la produzione di carri armati, assemblati però dalla Berliet.
Alla fine del conflitto, la Casa tornò alla produzione automobilistica e propose una gamma piuttosto diversificata, che andava dalla medio-piccola 7CV del 1924 alla lussuosa 22CV.
Seguirono altri modelli con motore a 6 cilindri, ma a partire dal 1933, la produzione fu nuovamente limitata alle vetture con motore a 4 cilindri.
Rimase attiva anche la produzione di autocarri.
L'ultima autovettura Berliet fu lanciata nel 1938 e prese il nome di Dauphine (da non confondere con la Renault Dauphine lanciata quasi vent'anni dopo).
Lo scoppio della seconda guerra mondiale causò la definitiva interruzione della produzione automobilistica Berliet: il secondo dopoguerra vide la Casa francese cominciare a dedicarsi esclusivamente alla produzione di autobus, autocarri, autopompe e mezzi commerciali in genere.
Nel 1967 la Berliet fu rilevata dalla Michelin, che poco prima della Seconda guerra mondiale aveva già rilevato la Citroën.
Nel 1973, a causa anche del difficile momento di quest'ultima e di alcuni suoi progetti non andati a buon fine (si pensi alla Citroën SM), la Michelin decise di dedicarsi esclusivamente alla produzione di pneumatici e nel 1974 vendette quindi la Citroën alla Peugeot e la Berliet alla Renault, sotto la quale continuò a produrre autocarri e mezzi commerciali.
Nel 1978, però, la Renault assorbì lo stesso marchio Berliet, mutandone la ragione sociale in Renault Vehicules Industrielles. La produzione Berliet si limitò ad alcuni modelli, come il GLR, per breve tempo. Nel 1981 il marchio fu soppresso.
La vettura terminò il percorso a 50 orari di media.
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