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album dei Baustelle del 2008 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Amen è il quarto album studio del gruppo musicale toscano Baustelle, pubblicato il 1º febbraio 2008 dalla Warner Music[4].
Amen album in studio | |
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Artista | Baustelle |
Pubblicazione | 1º febbraio 2008 |
Durata | 64:11 |
Dischi | 1 |
Tracce | 15+2 |
Genere | Pop[1] |
Etichetta | Warner Atlantic |
Produttore | Carlo Ubaldo Rossi, Baustelle |
Arrangiamenti | Francesco Bianconi, Carlo Ubaldo Rossi |
Registrazione | tra aprile e agosto del 2007[2] al Transeuropa Studio di Revigliasco in provincia di Torino, Officine Meccaniche di Milano, Bombanella Studio di Marano sul Panaro in provincia di Modena |
Certificazioni | |
Dischi di platino | Italia[3] (vendite: 70 000+) |
Baustelle - cronologia | |
Logo | |
Singoli | |
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«È un disco sulla civiltà occidentale moderna. Una civiltà che ai miei occhi fa schifo. E che forse proprio per questo spinge chi la canta con occhio critico, cinico e cattivo a guardare per reazione (o disperazione?) verso l'alto, verso un altro, verso un altrove. Spinge ad alzare la testa dal fango. Volenti o nolenti, credenti o miscredenti, apocalittici o integrati.»
Il disco debutta alla quarta posizione della classifica ufficiale italiana FIMI, risultando, alla fine del 2008, il 48º più venduto con 32 settimane non consecutive in classifica.[6]
La scrittura delle canzoni ha occupato solo due mesi di lavoro[7], successivamente Francesco Bianconi ha pre-prodotto le tracce con il software Apple GarageBand, mentre le registrazioni e il missaggio sono avvenuti tra aprile e agosto del 2007 al Transeuropa Studio di Revigliasco, in provincia di Torino. La produzione esecutiva è di Roberto Trinci mentre la produzione artistica è stata affidata a Carlo Ubaldo Rossi (suona anche marranzano, minimoog Voyager, moog Source, pandeiro e collabora all'arrangiamento dell'orchestra di archi e fiati insieme a Bianconi) con la collaborazione del gruppo e di Mauro Tavella. Fa eccezione l'orchestra d'archi registrata nello studio fondato da Mauro Pagani, le Officine Meccaniche di Milano, sempre da Carlo U. Rossi con la collaborazione di Giuseppe Salvadori e Antonio Cupertino. Invece, il brano No Steinway è stato registrato e mixato da Davide Cristiani al Bombanella Studio di Marano sul Panaro, in provincia di Modena. Infine è stato masterizzato da Antonio Baglio al Nautilus Studio di Milano[8].
Alle registrazioni partecipano anche il musicista etiope Mulatu Astatke, compositore della colonna sonora di Broken Flowers di Jim Jarmusch (e anche autore della prima traccia E così sia); Alessandro Alessandroni, celebre per i suoi fischi nelle colonne sonore dei film di Ennio Morricone, oltre che fischiare in Spaghetti Western, suona la fisarmonica, il sitar e la chitarra acustica[5]; la cantautrice Beatrice Antolini; Alessandro Maiorino (che collaborerà con il gruppo anche per gli album successivi) e Sergio Carnevale.[9] Inoltre Francesca Genti è coautrice insieme a Bianconi del testo di Dark Room.[5]
La produzione e gli arrangiamenti sono stati definiti dallo stesso Bianconi molto complessi e stratificati, quasi "barocchi".[10] Anche la critica concorda nel definire gli arrangiamenti "stratificati ed intricati"[11] "consistenti in cui spiccano archi, ottoni e bellissime melodie"[12] ma "lontani dall'appesantire i motivi, ne esaltano la musicalità e donano insieme enfasi, leggerezza, slancio"[13]
Nel disco, data la lunga durata, sono state nascoste due tracce in negativo[14]: No Steinway e Spaghetti Western.[9]
Ad anticipare l'uscita dell'album, l'11 gennaio 2008 viene diffuso in radio il primo singolo Charlie fa surf, poi seguito dal video il 1º febbraio.
Colombo, il secondo singolo, è entrato in rotazione radiofonica il 4 aprile[15], mentre il 28 aprile[16] ne è stato diffuso il videoclip.
Il video del terzo singolo, Baudelaire, diretto da Mr. Maciunas e Massimiliano Bartolini, viene presentato nei negozi FNAC il 16 giugno a Torino, il 17 a Milano, il 21 a Verona e il 25 a Roma[17], mentre il 30 giugno entra in rotazione sui principali canali televisivi musicali.[18]
La copertina e il suo retro sono una foto dello sguardo di Rachele Bastreghi scattata da Gianluca Moro.[22] Ricorda la copertina dell'album di debutto dei La's.[23]
Per Ondarock, Veronica Rosi lo definisce "l'opera matura di una band che sta dando tutto mentre la fragile architettura su cui si reggono i suoi destini le sta crollando addosso".[23]
Per il sito di musica Rockit, l'album è classificato come "Primascelta!". Stefano Bottura lo definisce "perfetto figlio del tempo in cui viviamo", "in un equilibrio non ancora infallibile (alcune cadute di tono ci sono) ma capace comunque di far vibrare e andare a toccare i nervi scoperti di una Società (la nostra, Occidente) alla rovina."[25]
Per Sentireascoltare, l'album riceve il voto di 7,5/10. Stefano Solvienti scrive: "Un percorso di chilometri ed epoche, di generazioni, di valori mitologici e comunque sbriciolati, di simboli e feticci divorati dalla storia ma annidati nella memoria."[26]
È stato premiato con la Targa Tenco per il "miglior album dell'anno" nel 2008, avendo la meglio su Jovanotti (con Safari), Afterhours (con I milanesi ammazzano il sabato), Roberto Vecchioni (con Di rabbia e di stelle) e Francesco De Gregori (con Per brevità chiamato artista).[27][28]
Ha venduto più di 70 000 copie ed è stato certificato disco di platino dalla FIMI[29].
Il disco ha ricevuto anche il premio di Musica & Dischi "Borsa Indies", relativo alle vendite nei circuiti di distribuzione specializzati in produzioni alternative.[30]
Testi di Francesco Bianconi, eccetto dove indicato; edizioni musicali Warner Chappell Music It. - Universal Music Publishing.
Durata totale: 58:40
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