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71ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 41ª a girone unico) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Serie A 1972-1973 è stata la 71ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 41ª a girone unico), disputata tra il 24 settembre 1972 e il 20 maggio 1973 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo quindicesimo titolo, il secondo consecutivo.
Serie A 1972-1973 | |
---|---|
Competizione | Serie A |
Sport | Calcio |
Edizione | 71ª (41ª di Serie A) |
Organizzatore | Lega Nazionale Professionisti |
Date | dal 24 settembre 1972 al 20 maggio 1973 |
Luogo | Italia |
Partecipanti | 16 |
Formula | girone unico |
Risultati | |
Vincitore | Juventus (15º titolo) |
Retrocessioni | Atalanta Palermo Ternana |
Statistiche | |
Miglior marcatore | Paolo Pulici Gianni Rivera Giuseppe Savoldi (17 ex aequo) |
Incontri disputati | 240 |
Gol segnati | 449 (1,87 per incontro) |
La Juventus, vincitrice dell'edizione | |
Cronologia della competizione | |
Capocannonieri del torneo sono stati Paolo Pulici (Torino), Gianni Rivera (Milan) e Giuseppe Savoldi (Bologna) con 17 reti a testa.
La Juventus rinforzò l'organico campione uscente con due pedine del Napoli: il «gran colpo» dell'estate[1] fu rappresentato dal nuovo numero uno Zoff, tra i migliori portieri della sua generazione[2] – e che nel corso dell'annata stabilirà l'allora record d'imbattibilità della Serie A a girone unico (903'), in essere per i successivi ventuno anni[3] –, a cui si aggiunse una «scommessa» personale del general manager bianconero Italo Allodi,[4] il trentaquattrenne Altafini in attacco;[2] quest'ultimo, lasciato libero dai partenopei per via di un presunto declino fisico,[4][5] al contrario a Torino andò incontro a una seconda giovinezza sottorete,[4] in particolar modo subentrando dalla panchina.[6]
Assolutamente non quotata nei pronostici estivi relativi allo scudetto era la neopromossa Lazio del presidente Umberto Lenzini, che tuttavia, già vantando un buon organico in ottica salvezza, in estate si potenziò ulteriormente con gli innesti dei centrocampisti Frustalupi e Re Cecconi oltreché dell'ala Garlaschelli, lasciando infine campo libero alle idee dell'allenatore Tommaso Maestrelli fautore di una squadra «mobilissima», ispirata alle contemporanee innovazioni portate dal calcio totale olandese, «in cui tutti difendono e attaccano».[7]
Simili concetti erano alla base dell'exploit di un'altra neopromossa, la Ternana prima rappresentante dell'Umbria in Serie A, e pochi mesi addietro vincitrice a sorpresa del campionato di Serie B, pur a fronte di una rosa non eccelsa, grazie soprattutto al credo calcistico del suo allenatore Corrado Viciani, un gioco corto fatto di possesso palla e pressing e anch'esso debitore verso le novità olandesi del tempo.[8]
La Juventus vinse il titolo, così come i suoi due precedenti (nel 1966-1967 e nel 1971-1972), grazie soprattutto a una serie di risultati positivi ottenuti nella fase finale del torneo. Il campionato iniziò il 24 settembre 1972; già una settimana dopo nessuna squadra poteva vantare più punteggio pieno. La prima a uscire dal gruppo di testa, dopo una parentesi della Roma, fu a sorpresa la neopromossa Lazio: i biancocelesti seppero resistere e, seppur superati dalle milanesi, le inseguirono tenacemente anche grazie ai gol dell'attaccante Chinaglia.[7]
Il 21 gennaio 1973 il simbolico titolo di campione d'inverno fu condiviso da Milan e Juventus a quota 22 punti,[9] uno in più di Lazio e Inter.
Il 4 marzo la Juventus perse il derby torinese e il Milan, vittorioso a Vicenza, si staccò; un mese dopo, il 7 aprile, per i piemontesi le speranze di confermare lo scudetto parevano ormai vane dopo essere usciti sconfitti anche dall'anticipo di Firenze, tantopiù che il giorno dopo meneghini e laziali, entrambi corsari sui campi di Genova e Cagliari, andarono rispettivamente a +5 e +2.[9] Tuttavia lo scenario si riaprì dopo appena due settimane. Nello scontro diretto all'Olimpico di Roma i biancocelesti batterono i rossoneri, in una partita macchiata da un giallo: gli ospiti stavano perdendo 1-2 quando Chiarugi, a pochi minuti dal termine, realizzò il gol del virtuale pareggio; l'arbitro Lo Bello annullò la rete per fuorigioco, poi giudicato inesistente dalla moviola.[9] Fatto sta che grazie a questa vittoria, la Lazio raggiunse in testa il Milan, mentre la Juventus, piegando contemporaneamente il L.R. Vicenza, ritornò in gioco portandosi a −2.[9]
Nelle ultime giornate la situazione fu confusa: i laziali mostrarono segni di cedimento, i lombardi non seppero approfittarne appieno mentre i piemontesi, autori di un filotto di vittorie, si reinserirono con successo. A un turno dalla fine, la classifica recitava: Milan 44 punti, Lazio e Juventus 43. I rossoneri avevano di fronte l'avversario sulla carta più abbordabile, il Verona; tuttavia in settimana erano stati impegnati nella vittoriosa ma sfiancante finale di Coppa delle Coppe a Salonicco e perciò avevano chiesto, inutilmente, di posticipare la trasferta veneta.[10] Il 20 maggio, al Bentegodi gli «sfiniti» uomini di Nereo Rocco andarono inaspettatamente sotto di quattro gol: il risultato finale, contro ogni pronostico, fu una netta vittoria 5-3 per gli scaligeri.[10] Frattanto la Juventus, all'intervallo, perdeva di misura in casa della Roma; il contemporaneo 0-0 della Lazio al San Paolo avrebbe portato allo spareggio tra meneghini e capitolini.
I minuti finali furono movimentati, soprattutto per quanto accadde sul campo di Roma: già Altafini aveva segnato l'1-1 al 61' (risultato che, con tutte le squadre a quota 44, avrebbe portato a uno spareggio a tre), e quando Cuccureddu ribaltò la situazione trovando il 2-1 a 3' dalla fine, la Lazio si lasciò superare dal Napoli. Decisiva fu la caduta dei rossoneri, in quella che passerà alla storia come la fatal Verona:[9] il Milan si vide sfuggire la possibile stella, lasciando di fatto strada libera ai bianconeri per il loro quindicesimo scudetto.
Tranquilli i piazzamenti europei di Fiorentina e Inter, mentre quello del Torino arrivò in pratica a 90' dalla conclusione, dopo la sconfitta del Bologna a Milano. Deludente si rivelò il campionato della Roma che, nonostante il buon inizio, scivolò presto nella zona calda della classifica ottenendo solamente l'obiettivo minimo della salvezza, peraltro raggiunta sul filo di lana all'ultimo turno e per differenza reti.[9]
Retrocedettero in anticipo due neopromosse, l'esordiente Ternana che non seppe capitalizzare la discreta verve mostrata in avvio, calando inesorabilmente alla distanza, e il Palermo; umbri e siciliani chiusero il campionato con appena 3 vittorie a testa. A far loro compagnia si aggiunse, dopo due stagioni, un'Atalanta che sembrava relativamente in salvo sino a tre giornate dal termine, prima di andare incontro ad altrettante sconfitte tra cui l'ultima e decisiva contro la diretta rivale Lanerossi, che condannò i bergamaschi alla Serie B per via della peggior differenza reti: a posteriori risultò fatale agli orobici il pesante 9-3 subìto contro il Milan a San Siro il 15 ottobre 1972,[11] a tutt'oggi la partita con più gol nella storia della Serie A a girone unico.
La classifica dei capocannonieri fu vinta da ben tre giocatori – fin qui per l'unica volta da quando esiste la Serie A a girone unico –, tutti nomi inediti, alla pari con 17 gol: Savoldi del Bologna, Pulici del Torino e Rivera del Milan,[12] quest'ultimo il secondo centrocampista (dopo Valentino Mazzola) a primeggiare nella classifica marcatori.
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Juventus | 45 | 30 | 18 | 9 | 3 | 45 | 22 | +23 | |
[N 1] | 2. | Milan | 44 | 30 | 18 | 8 | 4 | 65 | 33 | +32 |
3. | Lazio | 43 | 30 | 16 | 11 | 3 | 33 | 16 | +17 | |
4. | Fiorentina | 37 | 30 | 16 | 5 | 9 | 39 | 26 | +13 | |
4. | Inter | 37 | 30 | 15 | 7 | 8 | 32 | 23 | +9 | |
6. | Torino | 31 | 30 | 11 | 9 | 10 | 33 | 21 | +12 | |
7. | Bologna | 31 | 30 | 11 | 9 | 10 | 33 | 31 | +2 | |
8. | Cagliari | 29 | 30 | 9 | 11 | 10 | 26 | 28 | -2 | |
9. | Napoli | 28 | 30 | 7 | 14 | 9 | 18 | 20 | -2 | |
10. | Verona | 26 | 30 | 5 | 16 | 9 | 28 | 34 | -6 | |
11. | Roma | 24 | 30 | 6 | 12 | 12 | 23 | 28 | -5 | |
12. | Sampdoria | 24 | 30 | 5 | 14 | 11 | 16 | 25 | -9 | |
13. | L.R. Vicenza | 24 | 30 | 7 | 10 | 13 | 15 | 31 | -16 | |
14. | Atalanta | 24 | 30 | 5 | 14 | 11 | 16 | 33 | -17 | |
15. | Palermo | 17 | 30 | 3 | 11 | 16 | 13 | 41 | -28 | |
16. | Ternana | 16 | 30 | 3 | 10 | 17 | 14 | 37 | -23 |
Legenda:
Regolamento:
Note:
Formazione tipo | Giocatori (presenze) |
---|---|
Dino Zoff (30) | |
Luciano Spinosi (25) | |
Gianpietro Marchetti (28) | |
Giuseppe Furino (27) | |
Francesco Morini (24) | |
Sandro Salvadore (28) | |
José Altafini (23) | |
Franco Causio (28) | |
Pietro Anastasi (27) | |
Fabio Capello (27) | |
Roberto Bettega (27) | |
Altri giocatori: Antonello Cuccureddu (22), Helmut Haller (18), Silvio Longobucco (12), Gianluigi Savoldi (6). |
ATA | BOL | CAG | FIO | INT | JUV | L.R | LAZ | MIL | NAP | PAL | ROM | SAM | TER | TOR | VER | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Atalanta | –––– | 1-0 | 0-0 | 1-1 | 0-0 | 0-2 | 0-1 | 1-1 | 1-1 | 0-0 | 1-0 | 1-0 | 0-2 | 0-0 | 1-0 | 0-1 |
Bologna | 1-0 | –––– | 4-2 | 2-0 | 1-0 | 0-2 | 0-0 | 1-1 | 3-2 | 2-0 | 3-0 | 1-3 | 1-1 | 3-0 | 1-0 | 4-1 |
Cagliari | 0-0 | 1-0 | –––– | 2-2 | 2-3 | 0-1 | 3-0 | 0-1 | 0-1 | 1-0 | 2-0 | 2-2 | 1-0 | 1-0 | 1-0 | 1-1 |
Fiorentina | 4-0 | 3-0 | 3-0 | –––– | 1-2 | 2-1 | 1-0 | 0-1 | 3-1 | 1-0 | 3-0 | 2-1 | 2-0 | 2-1 | 0-0 | 2-0 |
Inter | 0-0 | 0-0 | 1-0 | 1-0 | –––– | 0-2 | 1-2 | 1-1 | 0-2 | 2-0 | 3-1 | 0-0 | 0-0 | 4-0 | 2-0 | 1-0 |
Juventus | 0-0 | 2-0 | 2-0 | 2-1 | 2-1 | –––– | 3-2 | 1-0 | 2-2 | 0-0 | 4-1 | 1-0 | 1-1 | 2-0 | 0-2 | 1-1 |
Lanerossi Vicenza | 1-1 | 0-0 | 1-0 | 0-1 | 0-1 | 0-2 | –––– | 1-2 | 0-3 | 1-0 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 1-0 | 1-0 | 2-2 |
Lazio | 2-1 | 0-0 | 2-1 | 0-0 | 0-0 | 1-1 | 1-0 | –––– | 2-1 | 3-0 | 2-0 | 2-0 | 1-0 | 2-1 | 0-0 | 2-1 |
Milan | 9-3 | 3-1 | 1-1 | 2-0 | 3-2 | 2-2 | 2-0 | 3-1 | –––– | 1-0 | 4-0 | 3-1 | 3-1 | 3-1 | 1-0 | 2-1 |
Napoli | 1-0 | 1-1 | 1-1 | 3-0 | 2-0 | 1-1 | 2-0 | 1-0 | 0-0 | –––– | 1-1 | 1-0 | 0-0 | 1-0 | 1-1 | 1-1 |
Palermo | 1-2 | 1-1 | 0-1 | 1-0 | 0-2 | 0-1 | 0-1 | 0-2 | 0-1 | 1-0 | –––– | 1-1 | 0-0 | 1-1 | 2-1 | 0-0 |
Roma | 2-0 | 0-1 | 0-0 | 1-1 | 0-2 | 1-2 | 0-0 | 0-1 | 0-0 | 1-0 | 0-0 | –––– | 3-1 | 0-0 | 1-0 | 0-1 |
Sampdoria | 0-0 | 2-1 | 0-1 | 0-1 | 0-1 | 0-1 | 0-0 | 0-0 | 1-4 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | –––– | 0-0 | 2-1 | 0-1 |
Ternana | 0-0 | 2-0 | 1-1 | 0-1 | 0-1 | 2-3 | 2-0 | 0-1 | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 1-4 | 0-2 | –––– | 0-0 | 2-1 |
Torino | 2-1 | 3-1 | 0-0 | 3-0 | 4-0 | 2-1 | 3-0 | 0-0 | 2-2 | 0-0 | 2-0 | 2-0 | 0-1 | 2-0 | –––– | 3-2 |
Verona | 1-1 | 0-0 | 1-1 | 1-2 | 0-1 | 0-0 | 0-0 | 1-1 | 5-3 | 0-0 | 1-1 | 2-2 | 1-1 | 1-0 | 0-0 | –––– |
|
Gol | Rigori | Giocatore | Squadra | |
---|---|---|---|---|
17 | 4 | Giuseppe Savoldi | Bologna | |
17 | 5 | Paolo Pulici | Torino | |
17 | 7 | Gianni Rivera | Milan | |
12 | Luciano Chiarugi | Milan | ||
12 | 1 | Roberto Boninsegna | Inter | |
12 | 1 | Gigi Riva | Cagliari | |
10 | Alberto Bigon | Milan | ||
10 | 2 | Sergio Clerici | Fiorentina | |
10 | 4 | Giorgio Chinaglia | Lazio | |
9 | 1 | José Altafini | Juventus | |
8 | Roberto Bettega | Juventus | ||
8 | 3 | Franco Causio | Juventus |
Media spettatori della Serie A 1972-73: 32 176.[18]
Club | Pos. | Media |
---|---|---|
Milan | 1 | 53.977 |
Napoli | 2 | 53.202 |
Lazio | 3 | 45.591 |
Roma | 4 | 44.310 |
Juventus | 5 | 42.813 |
Inter | 6 | 42.426 |
Torino | 7 | 31.694 |
Fiorentina | 8 | 31.689 |
Bologna | 9 | 27.981 |
Cagliari | 10 | 24.599 |
Verona | 11 | 23.225 |
Sampdoria | 12 | 22.527 |
Atalanta | 13 | 19.522 |
Ternana | 14 | 19.159 |
Palermo | 15 | 16.405 |
Vicenza | 16 | 15.700 |
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