Considerato uno dei più importanti e innovativi ingegneri e progettisti del XX secolo[1][2][3][4][5][6][7][8][9], iniziò la sua attività in Calabria, sullo scorcio degli anni venti, con la progettazione di strutture in calcestruzzo armato per il recupero di edifici di pregio (principalmente chiese) che riportavano ancora i danni del terremoto del 1908[10]. Tornò poi a Roma continuando lo studio o la soluzione dei problemi tecnici connessi a questo tipo di struttura (allora nuova per l'Italia).
Fece studi sulle strutture di calcestruzzo armato precompresso e cercò di mettere a punto un sistema originale italiano di precompressione. Nel 1948 ottenne il primo brevetto sul sistema di precompressione denominato "Morandi M5".[10][11][12] Quindi realizzò varie opere in calcestruzzo armato precompresso (ponti, costruzioni industriali, centrali termoelettriche, ecc.) e al riguardo venne invitato a tenere conferenze presso organismi e centri di ricerca in tutto il mondo.
Morandi fu non solo uno studioso ma anche, come molti altri progettisti della sua epoca, un estimatore del calcestruzzo armato, della sua forza, delle possibilità da questo offerte, con in più il pregio dell'economicità. In qualche modo i suoi brevetti mirano quasi al rapporto funzionalistaforma - funzione: ottenere ciò che di meglio questo materiale può dare attraverso lo studio non solo di nuove soluzioni tecniche ma anche di nuove strutture spaziali.
In una delle opere più significative, che acquista un rilievo architettonico nell'ambito del razionalismo italiano, il padiglione interrato per il Salone dell'automobile di Torino, si esprime tutta la logica del linguaggio di Morandi. Strutture, mensole, sbalzi, travi, telai in calcestruzzo armato sono articolati in forme quasi astratte, che riaffermano una ricerca dell'uso dei materiali, ferro e cemento, in un linguaggio che ne ottimizzi le qualità statiche ed economiche da un lato, e che ne esalti le caratteristiche di espressione architettonica dall'altro. Antonino Saggio ha definito le sue strutture come dei "ragni"[17], un'elaborazione dello spazio che articola un ambiente costruito libero e funzionale alle esigenze dell'uomo.
Il calcestruzzo armato è stato a lungo considerato quasi "eterno" ed ancora negli anni sessanta il naturale degrado del calcestruzzo era un tema poco conosciuto[18][19][20][21][22][23]. Le opere di Morandi non fanno eccezione: ciò ha portato, alcuni decenni dopo, al degrado di alcune strutture da lui progettate[24], probabilmente anche a causa della loro scarsa manutenzione e/o delle condizioni ambientali. Ne è esempio il viadotto Polcevera a Genova, parzialmente crollato nel 2018, i cui problemi di durabilità accumulati negli anni ne fecero persino considerare la demolizione nel 2009, solo 40 anni dopo la sua costruzione[25].
Strutture di calcestruzzo armato e di calcestruzzo precompresso, Edizioni Dedalo, Roma, 1954
Advantages of prestressed with particular reference to statically indeterminate structures in Journal of the Institute of engineers, n° 7, 1955
Convenienza della precompressione con speciale riguardo ai sistemi iperstatici in Giornale del cemento armato precompresso, Roma, 1956, pp.101–106
Il rafforzamento statico dell'ala dell'arena di Verona mediante la precompressione in L'Industria Italiana del Cemento, n°2, 1956, pp.39–41
Obras de enlace de las orillas del lago de Maracaibo: Puente en concreto precomprimido entre Punta Piedras y Punta Iguana. Roma, Ars Nuova, 1957.
Su alcune recenti realizzazioni di strutture in calcestruzzo armato e in calcestruzzo precompresso in Atti e rassegna tecnica, n° 8, 1958, pp.264–277
Qualche considerazione sull'arte del costruire in L'ingegnere, n° 4, 1961, pp.299–303
Strutture di acciaio o di calcestruzzo armato in L'ingegnere italiano, n° 3-4, 1964, pp.5–7
Un esempio di prefabbricazione integrale per un complesso di edifici industriali in Prefabbricare, n° 4, 1964
La prefabbricazione nel progetto delle grandi strutture in Ciclo di conferenze sui temi della prefabbricazione strutturale, Centro Nazionale Studi sulla prefabbricazione strutturale, Torino, Edizioni del Politecnico, 1966, pp.57–58
Considerazioni sulla trasformazione della tipologia strutturale in relazione all'evoluzione della scienza delle costruzioni in Costruzioni in cemento armato, vol. 4º, 1967, pp.105–122
Considerazioni sugli impalcati sospesi in cemento armato in L'Industria delle Costruzioni, n° 11, 1969, pp.3–18
Considerazione su quanto è stato già ottenuto e su quanto è prevedibile ottenere nel campo delle costruzioni in calcestruzzo armato in L'Industria Italiana del Cemento, n° 6, 1971, pp.441–445
Qualche considerazione sulle opere di ingegneria civile in rapporto alle varie fasi di esecuzione e a quella finale di esercizio in Le strade, n° 8, 1973, pp.455–466
Opere e progetti italiani nel dopoguerra in Casabella, n° 469, 1981, pp.34–37
Qualche considerazione sull'evoluzione negli ultimi 60 anni della progettazione di opere in calcestruzzo armato in L'Industria Italiana del Cemento, n° 2, 1985, pp.118–120
1931 - Villino in viale Vaticano, Roma
1932 - Cinematografo Odescalchi, (poi Majestic), Roma (con V. Marchi)
1932 - Autorimessa Piccini, via delle Fornaci, Roma
1949/50 - Ponte detto del "Grillo" sul Tevere, Roma
1950 - Palazzina in via Martelli, Roma
1950 - Auditorium dell'Accademia Musicale di Santa Cecilia, Via Flaminia, Roma (con C. Carrara, P. Baruffi, progetto);
1950/54 - Stabilimento per la produzione delle fibre sintetiche al Castellaccio, presso Anagni, Frosinone
1950/51 - Fabbrica di fiammiferi a Zaule, Trieste
1951/52 - Centrale termoelettrica a Civitavecchia, Roma (con l'Ufficio Tecnico dell'Impresa Mantelli di Genova,)
1952 - Ponte di Giunture sul Liri, Sant'Apollinare, Frosinone
1952 - Ponte sull'Arno tra Empoli e Spicchio di Vinci, inaugurato nel 1954
1952/54 - Ponte Morandi, passerella pedonale sul torrente Lussia nella valle dell'Edron, a Vagli di Sotto in Alta Garfagnana, Lucca
1952/55 - Torri Morandi, Messina. Realizzate per l'elettrodotto sullo Stretto di Messina, costituivano il blocco di ancoraggio dei cavi che trasportavano l'energia elettrica in Sicilia. Oggi sono in disuso e in stato di abbandono
1953 - Ponte sul Liri a Sora, Frosinone
1953 - Autorimessa a Firenze
1953/55 - Rafforzamento statico di un'ala dell'arena di Verona
1953/54 - Paul Sauer Bridge sullo Storms River, Elizabethville, Sudafrica
1953/55 - Cementificio a Scafa San Valentino, Pescara
1954 - Ponte "Gornalunga", Enna
1954 - Ponte sul Cerami, Galliano Castelferrato, Enna
1954 - Centrale termoelettrica S.R.E. (Società Romana Elettricità), Fiumicino, Roma
1954 - Viaducto Nuova Repubblica, Caracas, Venezuela
1965/74 - Consolidamento della Torre pendente di Pisa (progetto)
1966 - Villa a Salto di Fondi, Latina (con Elena Moretti)
1966/67 - Vasche navali in via Vallerano, Roma
1966/68 - Viadotto Scirò per l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria
1967/70 - Studi per l'asse attrezzato a Roma (con V. Delleani, M. Fiorentino, F. e L. Passarelli, L. Quaroni, B. Zevi, - Studio Asse - progetto)
1967 - Viadotto sul Lontrano dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria
1968 - Ponte sul Salso a Licata, Agrigento
1969/73 - Centro Commerciale "La Piramide" ad Abidjan, Costa d'Avorio (con R. Olivieri)
1969/70 - Fiumicino, Roma
1969/70 - Centro di manutenzione per aerei Boeing 747 dell'Alitalia nell'Aeroporto Leonardo da Vinci
1969 - Ponte sul Rio Guayas a Guayaquil, Ecuador
1969 - Palazzo dello Sport a Milano (con Prof. Arch. Dagoberto Ortensi, Dott. Ing. Vottorio Mosco, Dott. Ing.Sergio Musmeci, Dott. Ing. Italo Stegher; progetto)
(EN)
«Riccardo Morandi was elected a Fellow of the Society (FRSA) on March 11th 1963. This followed his presentation of a paper in January the previous year, Engineering and Architecture»
(IT)
«Riccardo Morandi fu eletto Membro della Società (FRSA) l'11 marzo 1963. Questo seguì la presentazione di un documento nel gennaio del precedente anno Engineering and Architecture.»
D.M. 26 marzo 1980 - p.to 2.1.8 al fine di garantire la durabilità del conglomerato in ambiente aggressivo è necessario prescrivere, in funzione della granulometria o del rapporto acqua - cemento, un dosaggio minimo di cemento
D.M. 27 luglio 1985 - p.to 2.18 al fine di garantire la durabilità del conglomerato particolarmente in ambiente aggressivo, così come in presenza di cicli di gelo e disgelo, è necessario studiarne adeguatamente la composizione
D.M. del 14 febbraio 1992- p.to 2.1.8: si ribadiva quando già riportato dal D.M. del 1985 al fine di garantire la durabilità del conglomerato particolarmente in ambiente aggressivo, così come in presenza di cicli di gelo e disgelo, è necessario studiarne adeguatamente la composizione
D.M. 14 gennaio 2008 che, all'ultimo capoverso del p.to 11.2.11. recita Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare utili riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. ovvero alle norme UNI EN 206 – 2006 ed UNI 11104:2004
Lara Vinca Masini, Riccardo Morandi, Roma, De Luca, 1974, ISBN non esistente.
Pier Angelo Cetica (a cura di), Riccardo Morandi ingegnere italiano, Firenze, Alinea, 1985, ISBN non esistente.
Giorgio Boaga (a cura di), Riccardo Morandi, Bologna, Zanichelli, 1988, ISBN non esistente.
Giuseppe Imbesi, Maurizio Morandi e Francesco Moschini (a cura di), Riccardo Morandi: innovazione tecnologia progetto, Roma, Gangemi, 1991, ISBN88-7448-340-6.
Antonino Saggio, Riccardo Morandi. Cemento d'autore, in Costruire, n. 102, novembre 1991, pp.163–42 on line
Graziano Fronzuto, Monumenti d'arte sacra a Gaeta: storia ed arte dei maggiori edifici religiosi di Gaeta, Gaeta, Edizioni del Comune di Gaeta, 2001, ISBN non esistente.