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linea della metropolitana di Napoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La linea Napoli-Giugliano-Aversa, ufficialmente linea 11[2] (detta anche linea Arcobaleno[3]), è una linea metropolitana che collega Piscinola, nel comune di Napoli, ad Aversa.
Linea Napoli-Giugliano-Aversa | |
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L'attuale capolinea di Piscinola-Scampia | |
Rete | Metropolitana di Napoli |
Stato | Italia |
Città | Napoli |
Inizio | Piscinola-Scampia |
Fine | Aversa Centro |
Apertura | 2005 |
Ultima estensione | 2009 |
Gestore | EAV |
Sito web | www.eavsrl.it |
Caratteristiche | |
Stazioni | 5 (+1 in costruzione) |
Lunghezza | 10,285 km |
Distanza media tra stazioni | 2 100 m |
Velocità media | 52,5 km/h |
Tempo di percorrenza | 12 min |
Trazione | 1,5 kV CC |
Scartamento | 1 435 mm |
Materiale rotabile | vedi |
Statistiche 2023 | |
Passeggeri giornalieri | 3 639[1] |
Passeggeri annuali | 1 328 235[1] |
Mappa della linea | |
È la prima linea metropolitana interprovinciale costruita in Italia.[4] È gestita dall'Ente Autonomo Volturno (EAV).[5]
La tratta in esercizio, in attesa del prolungamento, è Aversa Centro - Piscinola Scampia. Il progetto, ancora in fase di lavorazione, è ritenuto uno snodo fondamentale per la viabilità della Campania, in quanto nei comuni coinvolti, Napoli e Caserta, risiede il 68% della popolazione regionale.[6]
La tratta fa parte del sistema metropolitano regionale campano[7] e costituisce la ricostruzione e riconversione in metropolitana pesante dell'Alifana bassa, linea ferroviaria a scartamento ridotto dismessa nel 1976.[3] Svolge servizio urbano con due fermate nella città di Aversa collegandola a Giugliano e al quartiere Scampia della periferia di Napoli e quindi all'area collinare napoletana tramite interscambio con la linea 1. Risulta quindi peculiare per la modalità in cui svolge servizio in tre aree territoriali distinte (agro aversano, giuglianese e comune di Napoli) afferenti sia alla città metropolitana di Napoli sia alla provincia di Caserta, risultando la prima metropolitana interprovinciale costruita in Italia[4].
La legge 16 marzo 1976, n. 86 finanziò i lavori di ammodernamento e di raddoppio dell'allora ferrovia Alifana che era stata chiusa nello stesso anno.[8] I finanziamenti vennero riconfermati dalla legge 14 maggio 1981, nº 219 (di conversione del decreto legge 19 marzo 1981, nº 75) tuttavia, i lavori subirono rallentamenti nel 1984 a causa dell'ostacolo costituito da tre edifici che interferivano con il tracciato della nuova linea[9].
Nel 2000 venne firmata una convenzione tra gli enti interessati in quanto si ritenne opportuno, al fine di migliorare il servizio della tratta urbana Piscinola - Capodichino dell'ex Ferroria Alifana, una sua utilizzazione promiscua con la linea 1 della metropolitana di Napoli. Il 30 dicembre dello stesso anno la Giunta Regionale campana con la delibera 7584 approvò la proposta della società di gestione dell'Alifana di utilizzare per la costruzione della linea arcobaleno una tecnologia congruente alla linea 1 della metropolitana di Napoli. Nel dicembre 2001 ripartirono i lavori e venne presentato il nuovo progetto della Metropolitana Regionale della Campania; nella rielaborazione del progetto originale anche la nuova Alifana venne inserita nel nuovo sistema integrato[10]. Il progetto definitivo viene approvato con voto 1467 dell'8 novembre 2002 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti[5]. Nel 2004 venne abbattuto l'ultimo dei tre edifici di via Rocco Scotellaro a Giugliano che ostacolavano i lavori. Il 16 luglio 2005, in forte ritardo rispetto al previsto, venne inaugurata la prima tratta che collega Piscinola (attuale capolinea) a Mugnano; il 24 aprile 2009[11] furono aggiunte tre nuove stazioni: Giugliano, Aversa Ippodromo e Aversa Centro portando la tratta in esercizio operativo a circa dieci chilometri[12].
A partire dal 22 aprile 2017 la Regione Campania promosse il riavvio dei lavori di completamento della tratta Piscinola - Capodichino e della stazione di Melito i cui cantieri erano bloccati da anni a causa di contenziosi.
L'infrastruttura, interamente elettrificata e a doppio binario, ricalca in parte il tracciato della preesistente ferrovia, con caratteristiche di metropolitana tradizionale (o "pesante"), e prevalentemente in sotterraneo.
La linea si estende per una lunghezza di 10,285 chilometri; le banchine delle stazioni misurano 120 metri di lunghezza. Essa presenta una pendenza massima di 35,48‰. Il raggio minimo di curvatura della linea è di 354 metri, e lo scartamento dei binari è di 1.435 mm, conforme allo standard europeo.
Per quanto riguarda l'alimentazione, la linea è servita da due sottostazioni elettriche, che forniscono una tensione secondaria di 3000 volt in corrente continua.
Il sistema di segnalamento della linea è automatizzato e utilizza correnti codificate, mentre le stazioni sono dotate di cinque Posti di Blocco Automatici (P.P. ACC) e un Posto Centrale (P.C. ACC), tutti forniti dalla Ansaldo.[13]
L'intera linea Santa Maria Capua Vetere - Piscinola sarà lunga a regime 29 km, di cui 20 km circa saranno a doppio binario, mantenendo a binario unico una tratta di circa 9 km tra Teverola e Santa Maria Capua Vetere.
Stazioni e fermate | ||||||
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Aversa Centro | |||||
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Aversa Ippodromo | |||||
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Giugliano | |||||
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Melito | |||||
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Mugnano | |||||
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per Garibaldi | |||||
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Piscinola-Scampia | |||||
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Miano | |||||
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Regina Margherita | |||||
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Secondigliano | |||||
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Di Vittorio | |||||
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per Garibaldi | |||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
La linea si distacca presso la fermata di Piscinola-Scampia della metropolitana di Napoli e, separatasi dal vecchio sedime in corso di recupero per il prolungamento della metropolitana stessa, piega verso nord servendo, nell'ordine, Mugnano, Giugliano e Aversa.
La fermata di Giugliano sorge in corrispondenza delle cosiddette Colonne di Giugliano, in un'area un tempo caratterizzata dal doppio bivio per Giugliano e Sant'Antimo della tranvia Napoli-Aversa/Giugliano, gestita dalla Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).
La stazione di Melito, fra le stazioni di Mugnano e Giugliano, è in fase di completamento[14], seppur con diversi rallentamenti che hanno portato la sua apertura rimandata di circa 20 anni.[15]
Da Giugliano il percorso, sempre su sede totalmente nuova, raggiunge la città di Aversa servita dalle fermate Aversa Ippodromo e Aversa Centro. A quest'ultima è collegata una stazione della metropolitana fino alla stazione RFI di Aversa con stazione intermedia a via Enrico Fermi.
Quest'ultima tratta, raggiunta la periferia nord dell'abitato, seguirà nuovamente la direttrice della preesistente ferrovia, discostandosene solo negli ultimi chilometri così da effettuare una curva che consentirà l'affiancamento dei binari rispetto a quelli della ferrovia Roma-Napoli presso la stazione di Santa Maria Capua Vetere, punto di connessione con la linea per Piedimonte Matese, anch'essa gestita da EAV. Su questa nuova tratta saranno realizzate le fermate di Teverola Centro, Teverola ASI, Capo Spartimento e Macerata Campania.
Sulla linea furono inizialmente utilizzati tre convogli della linea 1 della metropolitana di Napoli.[16] Successivamente furono acquistati e modificati alcuni treni di elettromotrici MA 100 usati precedentemente sulla linea A della metropolitana di Roma.[17] Sono le uniche elettromotrici attualmente utilizzate. Al 2023 è in servizio un MA 100 da due vagoni.[18] In totale la flotta comprende 11 convogli.[19]
Nel 2020 l'Ente Autonomo Volturno, gestore della linea, stipulò un primo contratto con l'azienda spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (CAF) per l'acquisto di 4 nuovi treni Inneo; nel luglio 2023 fu firmato un secondo contratto per la fornitura di ulteriori 6 treni, portando i treni in totale a dieci. I convogli sono identici a quelli già acquistati e messi in funzione dalla Linea 1, l'unica differenza è la livrea e il colore arancione che sostituisce l'azzurro.[20]
anno | passeggeri | |||
---|---|---|---|---|
2023 | 1 328 235 | |||
2022 | 1 505 260 | |||
2021 | 1 168 365 | 1 | ||
2020 | 1 258 885 | 1 | ||
2019 | 2 428 345 | |||
2018 | 2 184 525 | |||
2017 | 2 532 370 | |||
2016 | 3 000 000 | |||
2015 | 3 057 970 | |||
2014 | 3 089 360 | |||
note
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Da ottobre 2024, il cadenzamento è di un convoglio ogni quindici minuti nelle fasce orarie di punta del mattino, dalle 7:00 alle 9:00 (6.45 - 8.45 in direzione Aversa), mentre rimane inalterata a semioraria la frequenza nelle restanti ore del giorno.[30] L'EAV, in previsione della futura chiusura dell'anello metropolitano, acquistò 10 nuovi treni dall'azienda spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles con le stesse caratteristiche di quelli già acquistati per la linea 1[31]. Con l'entrata in funzione dei nuovi treni, il cadenzamento sarà di circa 3 minuti.
La linea utilizza in via provvisoria un deposito della linea 1 della metropolitana di Napoli, sito a Piscinola.
È stato progettato un nuovo deposito presso il comune di Giugliano, che si estende su un'area di circa 23 ettari, diviso in due parti distinte.
La prima, che si affaccia sulla via Appia e occupa circa 5 ettari, ospita gli uffici di gestione e rappresentanza. La seconda, più ampia con oltre 15 ettari, è dedicata alle attività tecniche del deposito, compresa la movimentazione e la manutenzione dei convogli. Quest'area, accessibile tramite viale principale, è caratterizzata da due blocchi di edifici a forma di C, che creano due grandi corti scoperte. Il primo blocco ospita gli uffici e gli spazi rappresentativi dell'Ente, protetti da una leggera collina verde. Il secondo blocco, situato dietro al primo, include un auditorium, aule per la formazione, una foresteria e un edificio tecnologico, disposti lungo i tre tratti della C. Entrambi i blocchi sono serviti da ampie aree di parcheggio.
La seconda area, più ampia e funzionale per il movimento dei treni, contiene capannoni per le officine di manutenzione, spazi per il rimessaggio, servizi per il personale e una torre di controllo. Una grande rotonda funge da punto di connessione tra le due aree, mentre un sovrappasso coperto facilita il passaggio pedonale e evita attraversamenti pericolosi. Anche qui sono presenti ampie aree di parcheggio per veicoli privati.[32]
Al progetto sono stati stanziati 120 milioni di euro, finanziati dal PNRR.[33][34]
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