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elenco dei laghi presenti sul suolo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I laghi d'Italia possono distinguersi, a seconda della loro localizzazione nell'ambito del territorio nazionale, tra prealpini, nord-occidentali, appenninici, siciliani e sardi, cui si aggiungono lagune e laghi costieri.
Vengono generalmente chiamati con nomi che si riferiscono ai paesi che vi si affacciano e spesso la loro capienza è stata aumentata con la costruzione di dighe, allo scopo di costituire cospicue riserve idriche da utilizzare per la produzione di energia elettrica.
I laghi prealpini, di origine morenica sono i più grandi ed i più importanti, perché costituiscono ottimi bacini, in cui i fiumi alpini frenano il loro impeto e purificano le loro acque, depositati i materiali trasportati. Influiscono anche sul clima locale, mitigandolo.
Le loro acque riempiono il fondo di lunghe valli là dove esse sboccano nella Pianura Padana. Sono valli profonde, scavate dai ghiacciai, che un tempo scendevano fino ai piedi della Catena Alpina, e non limitate a sud da cordoni di colline moreniche lasciate dai ghiacciai in ritirata. Attraverso quei cordoni morenici, generalmente, i fiumi emissari si aprono il corso verso il Po.
Il lago Maggiore è chiamato anche Verbano: la sua superficie misura 212 km2; ad esso defluiscono le acque di altri laghi vicini e minori: lago d'Orta, lago di Mergozzo, lago di Varese e il lago di Lugano o Ceresio che occupa una conca di 51 km², in gran parte sottoposta alla giurisdizione elvetica. Il lago Maggiore è alimentato dal Ticino; il suo corso superiore, fino alla riva di Locarno, così come una parte del lago stesso, appartiene alla Svizzera. Dallo specchio delle sue acque emergono le isole Borromee (isola Madre, isola Bella, isola dei Pescatori o Superiore) e le Isole di Brissago.
Il lago di Como o Lario misura 146 km² di superficie ed è il più profondo fra i laghi italiani (418 m). Esso, dalla punta di Bellagio, si divide in due rami, al termine dei quali sorgono le città di Lecco e Como. Immissario ed emissario del Lario è il fiume Adda. Nel Lago defluiscono le acque del Lago di Mezzola, all'estremità della Val Chiavenna, mentre forma dopo la confluenza con l'Adda i laghi di Garlate ed Olginate in territorio lecchese.
Il lago d'Iseo o Sebino (65,3 km²) riceve le acque dell'Oglio nel tronco inferiore della Valcamonica; nel suo bel mezzo emerge l'isola più estesa dei laghi italiani: Monte Isola. l lago d'Idro o Eridio (10,9 km²), che riceve le acque del Chiese in Trentino e poi sfocia in Lombardia con lo stesso fiume come emissario.
Il lago di Garda o Benaco è il più esteso lago d'Italia (370 km²) ed anche il più notevole per la mitezza del clima di cui godono le sue sponde, grazie alla sua posizione geografica, che è la più meridionale tra quelle dei laghi prealpini. Questo fatto favorisce una vegetazione di tipo mediterraneo (olivi, viti, agrumi), che costituisce una delle caratteristiche principali dell'amenità delle sue sponde.
Oltre a questi laghi, vi sono innumerevoli altri laghetti situati tra le pieghe moreniche della catena alpina. Tali sono, per esempio, il lago di Candia, il lago di Viverone nelle colline solcate dalla Dora Baltea, i laghi della Brianza (lago di Montorfano, lago di Alserio, lago di Pusiano, lago di Annone, lago del Segrino,...). Altri ancora di origine carsica sono i Laghi d'Arsa (Istria) ed il lago del Matese, nel gruppo omonimo dell'Appennino, che occupano conche (doline) aperte nella roccia calcarea.
Dei laghi appenninici, il Trasimeno è il più grande; poiché si estende per 128 km², è il maggiore della penisola (esclusi i laghi prealpini), ed il quarto in assoluto.
Questo lago è situato nei pressi di Perugia, in una conca ampia e poco profonda, formatasi durante il sollevamento della catena appenninica. Per questo motivo, il lago Trasimeno viene considerato di origine tettonica. Il lago inoltre è collegato attraverso un emissario a San Savino (Magione), che si collega a sua volta ad un affluente che poi si immette nel fiume Nestore. Si utilizza il canale quando il livello del lago supera i livelli di guardia. L'ultima volta che è stato utilizzato l'impianto è stato in occasione dell'alluvione del 12 novembre 2012 che ha colpito il bacino del fiume. Appena il Nestore è rientrato nei suoi argini l'acqua del Trasimeno è stata lasciata, per riavvicinarsi allo zero idrometrico.
Di tale natura erano altri laghi appenninici, prosciugatisi spontaneamente o per opera dell'uomo: il lago del Fucino, per esempio, occupava il fondo della conca marsicana (di Avezzano) e fu prosciugato da Alessandro Torlonia.
Un lago di sbarramento è quello di Scanno (Abruzzo), il quale si è formato a seguito di una grande frana, che ha ostruito il corso del torrente Sagittario.
I laghi naturali sono pochissimi e di dimensioni molto limitate. Peculiare è il lago di Pergusa, presso Enna, che è di origine tettonica[1], noto sin dall'antichità per i miti su Kore e Demetra, è stato a rischio di prosciugamento, non avendo immissari di acqua perenne. Altro lago di rilievo è il Lago Biviere di Lentini, (di fatto semi-naturale), che in passato, negli anni trenta del '900 fu prosciugato a causa dell'insorgere di fenomeni malarici.
Più numerosi sono invece i laghetti costieri quasi tutti costituiti in riserve: Il Biviere di Gela (riserva naturale LIPU), i pantani nei pressi di Pachino (Pantano Gariffi e Pantano Longarini) che costituiscono la Riserva naturale orientata Pantani della Sicilia Sud-Orientale, la laguna presso Messina (Lago di Ganzirri), che costituisce la Riserva naturale orientata Laguna di Capo Peloro, i laghetti presso Tindari che costituiscono la Riserva naturale orientata Laghetti di Marinello, i laghi presso Mazara del Vallo che costituiscono la Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi. Tra i laghi artificiali ottenuti sbarrando il corso dei fiumi e torrenti, tra i più estesi: il lago Pozzillo (il più esteso della regione), il lago Arancio, il lago di Piana degli Albanesi, il lago di Ogliastro.[2]
Anche lungo le coste della penisola abbiamo dei laghi. Essi sono stati formati dal moto ondoso del mare, il quale, innanzitutto alle insenature, ha accumulato lidi sabbiosi e cordoni di dune, che hanno chiuso le acque retrostanti. In tal modo le vecchie insenature marine si sono trasformate in laghi. Tali sono:
Più a sud il lago di Fondi tra Fondi e Terracina, e il lago Lungo tra Fondi e Sperlonga.
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