Castello di Oliveri
castello nel comune italiano di Oliveri (ME) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il castello di Oliveri o di Liviri o Labiri o Liveri è ubicato a Oliveri, comune italiano della città metropolitana di Messina. L'abitato di Oliveri è strettamente legato alle vicende storiche di Tindari e del suo castello - fortezza, infatti costituisce con la Marina di Patti e Mongiove a occidente, l'approdo naturale di levante dell'antica colonia greco - romana posta sulla sommità strategica dell'omonimo promontorio. La fortificazione è abbarbicata a un modesto rilievo e controlla le storiche Tonnare già documentate in epoca arabo - normanna.[1],[2]
Castello di Oliveri | |
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Castello di Oliveri | |
Ubicazione | |
Stato | Regno di Sicilia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Sicilia |
Città | Oliveri |
Indirizzo | Via Castello |
Coordinate | 38°07′18.88″N 15°03′21.96″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello |
Inizio costruzione | XI secolo |
Condizione attuale | Agibile |
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Feudo compreso fra la Secrezia di Patti e il Vallo di Milazzo. In epoca contemporanea dal feudo sono staccati i territori di Falcone e Casino di Falcone oggi Belvedere, da inglobare originariamente nel comune di Furnari, contesi da Basicò e la stessa Oliveri,[3] originano nel 1854 - 1857 il nuovo comune autonomo rimasto legato dal punto di vista ecclesiale a Furnari fino al 1906.
La presenza degli arabi nella vicina Tindari, Patti e nel comprensorio Lipari, Milazzo, Castroreale e Santa Lucia del Mela non escludono l'esistenza di una preesistente fortificazione avvalorata dalla documentata costruzione in località Belvedere.[senza fonte]
"Labiri (Oliveri) come un bello e grazioso casale, con un grande castello in riva al mare, delle case, delle buone terre da seminare, dei ruscelli perenni sulle sponde dei quali erano impiantati alcuni mulini e con un bel porto nel quale si faceva copiosa pesca di tonno".
Nel sunto si evince il contenuto ravvisabile in numerosi diplomi che attribuiscono privilegi alla località. Lo stesso viaggiatore e storiografo al servizio della corte normanna di re Ruggero II di Sicilia dopo il 1145 documenta nell'opera "il libro di Ruggero" l'esistenza dei seguenti luoghi di culto:
Assieme alla fortificazione di Tindari:
Il borgo di origini antichissime, durante il Medioevo è assegnato a diverse famiglie feudali:[4]
Il castello è di proprietà privata. Resti di antica torre d'epoca aragonese con caratteristico cortile interno. Pochi avanzi delle antiche strutture, a differenza di altre dimore fortificate è riccamente arredato e i suoi proprietari vi soggiornano buona parte dell'anno.
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