Caracas
città della República Bolivariana de Venezuela Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Caracas ([kaˈɾakas]; nome ufficiale Santiago de León de Caracas) è la capitale del Venezuela.
Caracas distretto metropolitano | |
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(ES) Santiago de León de Caracas (IT) San Giacomo di Leone di Caracas | |
Le Torri Gemelle del Parco Centrale. | |
Localizzazione | |
Stato | Venezuela |
Stato federato | Distretto Capitale |
Amministrazione | |
Sindaco | Helen Fernández (ABP) dal 19-2-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 10°30′N 66°55′W |
Altitudine | 1 000 m s.l.m. |
Superficie | 403 km² |
Abitanti | 5 942 652[1] (2012) |
Densità | 14 746,03 ab./km² |
Altre informazioni | |
Lingue | spagnolo |
Cod. postale | 1010-A |
Prefisso | 212 |
Fuso orario | UTC-4 |
ISO 3166-2 | VE-A VE-Q |
Nome abitanti | (IT) carachegno[2] (ES) caraqueño (m), caraqueña (f) |
Patrono | José Gregorio Hernández Cisneros |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Si trova nella zona centro-settentrionale del Paese, a 9 chilometri dal Mare Caraibico, dal quale è separata dal parco nazionale Waraira Repano. Il fiume Guaire attraversa la città da ovest ad est. A causa dell'orografia movimentata del territorio, la sua altitudine varia dagli 870 ai 1.043 metri sul livello del mare, con 900 metri nel centro storico.
L'area metropolitana ha riscontro nel distretto metropolitano di Caracas, un'entità amministrativa che comprende cinque comuni, estendendosi tra due Stati federati del Venezuela: il Distretto Capitale (comune di Libertador, con 1.943.901 abitanti nel 2011[3]) e lo Stato Miranda (comuni di Chacao, Baruta, El Hatillo e Sucre). L'area metropolitana ha una popolazione di 7.242.000 abitanti (2011).
Caracas è la più settentrionale delle capitali del Sudamerica ed è uno dei suoi centri culturali ed economico-finanziari di maggiore importanza.
Caracas si trova interamente all'interno di una valle del sistema della Cordigliera della costa venezuelana, separata dal litorale centrale dai circa 15 km del parco nazionale Waraira Repano (chiamatosi Parque nacional El Ávila fino al 2011), una formazione montuosa ricca di flora e fauna che funge da polmone verde della città.
La valle è relativamente piccola ed abbastanza irregolare, l'altitudine rispetto al livello del mare varia da un punto all'altro della città, tra gli 870 ed i 1.043 metri, con 900 m nel centro storico. Questo, insieme alla rapida crescita demografica, ha influito fortemente sullo sviluppo urbano della città (si veda la sezione "urbanistica"). Il punto più alto del distretto Capitale è il Pico del Ávila, con 2.159 metri sul livello del mare.
La città è attraversata dal fiume Guaire, che è alimentato dagli affluenti El Valle e San Pedro. Oltre a numerosi ruscelli che scendono dall'Avila, si trova anche il Bacino la Mariposa, ai confini sud della città, che rifornisce d'acqua a alcune zone di Caracas, sebbene la maggior parte delle risorse idriche siano prelevate dal fiume Guárico, nel bacino di Camatagua, che si trova nella località omonima situata nello stato di Aragua.
Il clima di Caracas è di tipo subtropicale montagnoso, con precipitazioni che variano dai 900 ai 1300 mm annuali, in città, fino ai 2000 mm in alcune parti della Cordigliera; la temperatura media annuale è di circa 27 °C; la media del mese più freddo (gennaio) è di 21 °C e la media del mese più caldo (maggio) è di 32,8 °C: da ciò risulta una escursione termica annuale scarsa, di solo 3,8 °C. L'escursione termica giornaliera è invece molto maggiore, (più di 10 °C), con temperature massime, di giorno, quasi sempre superiori ai 30 °C e che poche volte scendono sotto i 25 °C. Nei mesi di dicembre e gennaio appaiono abbondanti nebbie, oltre a un repentino calo delle temperature notturne, che arrivano a scendere fino a i 12 °C. Inoltre, le temperature notturne, in qualsiasi epoca dell'anno, non superano i 20 °C, cosa che rende le notti di Caracas particolarmente piacevoli.
A Caracas possono presentarsi, anche se in occasioni sporadiche, tormente di grandine, mentre le tormente elettriche sono molto frequenti, specialmente tra giugno e ottobre, per la sua condizione di valle chiusa e per l'azione orografica dell'Ávila.
Dati meteo[4] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 25,5 | 26,4 | 27,8 | 28,3 | 27,6 | 26,0 | 25,5 | 27,3 | 27,7 | 27,2 | 26,6 | 25,5 | 25,8 | 27,9 | 26,3 | 27,2 | 26,8 |
T. media (°C) | 19,6 | 19,7 | 20,2 | 21,2 | 22,0 | 22,0 | 21,7 | 21,9 | 21,9 | 21,8 | 21,3 | 20,2 | 19,8 | 21,1 | 21,9 | 21,7 | 21,1 |
T. min. media (°C) | 14,8 | 15,0 | 16,0 | 17,1 | 18,2 | 18,1 | 17,4 | 17,4 | 18,3 | 17,3 | 16,7 | 15,9 | 15,2 | 17,1 | 17,6 | 17,4 | 16,9 |
Precipitazioni (mm) | 15 | 13 | 11 | 59 | 82 | 134 | 118 | 124 | 115 | 126 | 73 | 41 | 69 | 152 | 376 | 314 | 911 |
Giorni di pioggia | 6 | 4 | 3 | 7 | 13 | 19 | 19 | 18 | 15 | 15 | 13 | 10 | 20 | 23 | 56 | 43 | 142 |
Ore di soleggiamento mensili | 229,4 | 217,5 | 235,6 | 183,0 | 182,9 | 183,0 | 210,8 | 217,0 | 213,0 | 210,8 | 210,0 | 213,9 | 660,8 | 601,5 | 610,8 | 633,8 | 2 506,9 |
Sono varie le teorie a proposito dell'origine del nome di Santiago de León de Caracas. La più generalizzata è quella che dice che la città porta il nome Santiago in onore a Santiago el Mayor (chiamato Giacomo il Maggiore in italiano), apostolo e santo patrono di Spagna, al quale si raccomandavano le missioni colonizzatrici; León, in onore al cognome del governatore della provincia all'epoca, Ponce de León; e Caracas per gli indigeni che popolavano la provincia al momento della fondazione.[5] Un'altra ipotesi (che ha assunto maggiore rilevanza) ritiene che il nome "Caracas" derivi da un fiore che gli indigeni chiamavano caraca e che abbondava nella valle dove oggi si trova la città. Questo fiore era in realtà un tipo di erba, chiamata anche, localmente, "pira"; è il conosciuto amaranto, che ha un grande valore nutrizionale per il suo alto contenuto di proteine.[senza fonte]
Caracas è stata fondata nel 1567 da Diego de Losada, esploratore spagnolo nato nei pressi di Zamora; il nome iniziale era Santiago de León de Caracas, in cui il termine Caracas deriva dal nome della popolazione indigena che abitava la valle.
La città è nota per essere il luogo natale di Simón Bolívar. Ora la casa dove il Libertador ha visto la luce è un museo. Ha dato i natali anche ad un altro importante rivoluzionario sudamericano, il generale Francisco de Miranda.
In età coloniale e per tutto l'Ottocento, l'importanza di Caracas, in ambito latinoamericano, fu piuttosto limitata e la stessa città si presentava come un sonnolento centro amministrativo di poche decine di migliaia di abitanti.
Il 26 marzo 1812 la città fu semidistrutta da un violento terremoto.
Ancora nell'anno 1900 la città aveva una popolazione di appena 72.000 abitanti, in stridente contrasto con i circa 1.020.000 di Buenos Aires o i 700.000 abitanti di Rio de Janeiro[6].
Nel corso del Novecento Caracas si è andata gradualmente imponendo come uno dei grandi centri economici dell'America Latina, grazie anche allo sviluppo dell'industria petrolifera in Venezuela. Di pari passo è seguita un'espansione urbana che, soprattutto a partire dagli anni quaranta dello stesso secolo, è divenuta tumultuosa. La città è passata così dai 269.000 abitanti del 1940[7] ai quasi 5.500.000 del 2007, moltiplicando per venti la propria popolazione in meno di settant'anni.[8]
Nella città ci sono decine di chiese. Alcune delle più importanti architetture religiose della città sono:
Caracas è una città con gravi problemi di criminalità, come si desume dall'altissimo tasso di omicidi.
Una statistica del 2010 afferma che il tasso di omicidi ogni 100 000 abitanti per la città di Caracas è di 233 all'anno. Questo significa che, con quasi 7 000 omicidi annui (19 al giorno di media), la città avrebbe il numero maggiore di omicidi al mondo, in assoluto e pro-capite.[9]
Nel corso degli ultimi anni Caracas avrebbe così superato in questo non lusinghiero primato altre città dell'America Latina protagoniste della cronaca nera, come Tijuana (73/105), Bogotà (ridotta da 80 a circa 25/105[10]), Città del Messico, Rio de Janeiro superando le più violente città degli Stati Uniti d'America[11], come Detroit o New Orleans dove la tendenza è contraria[12][13]. Queste statistiche includono ogni tipo di crimine: omicidio passionale, rapina, sequestri falliti, conflitti tra bande, crimine politico, atti terroristici, azioni maldestre della polizia, e molto spesso non includono i decessi a lungo termine causati da atti violenti e i crimini commessi in carcere. A titolo di raffronto, la città più violenta dell'Europa occidentale, Lisbona, ha un tasso di omicidi che nel 2003 non arrivava a 10/105 per anno[14].
Nella Sierra del Ávila si verificano incendi durante la stagione secca. Le enormi proporzioni di questi incendi si devono alle forti pendenze (che favoriscono la propagazione verso l'alto delle fiamme) e alla secchezza della vegetazione, non solo per la scarsità di pioggia, ma anche perché l'intensità della radiazione solare è massima nei versanti sud delle colline. Questi incendi sono praticamente tutti dolosi e di solito iniziano nei pressi dell'Avenida Boyacá (conosciuta popolarmente come "Cota Mil", dato che questa strada è alta esattamente mille metri sul livello del mare).
A Caracas è nato lo scultore Elias Crespin.
A Caracas, così come in tutto il territorio nazionale venezuelano, lo sport più popolare per tradizione e quantità di giocatori praticanti è il baseball. La principale squadra di professionisti è Leones del Caracas, che disputa le partite nello Stadio Monumentale di Caracas Simón Bolívar, che potendo ospitare 40.000 spettatori è lo stadio più grande del Venezuela.[15]
Caracas ha alcune caratteristiche in comune con altre città latinoamericane, come Bogotà o Rio de Janeiro. Densamente popolata e con uno spazio limitato perché circondata da montagne, è cresciuta in senso verticale.
Gli alti edifici di uffici e appartamenti occupano gran parte della città. Il cuore finanziario di Caracas si trova ad El Rosal, nel comune di Chacao, dove abbondano i grattacieli ed edifici multipiano; qui hanno la propria sede importanti imprese nazionali e internazionali. Sempre in centro vi hanno sede importanti banche come il Banco Mercantil, Banco Provincial e il Banco de Venezuela, tre dei quattro più importanti istituti di credito del Paese, oltre al Banco Central de Venezuela.
Un altro aspetto molto rilevante è la quantità di persone che vivono nei cerros (colline), estesi "barrios" (quartieri) situati sulle montagne prossime alla città. A Caracas, la parola "barrio" si utilizza per indicare queste grandi zone dove le case e i servizi pubblici sono precari. Queste case sono i ranchos, le "chabolas" (baraccopoli), costruite senza nessuna pianificazione ufficiale, con deficienze e a volte con materiali poco adeguati. I barrios coprono la maggior parte delle montagne che circondano la città, segnando così una enorme e disumana differenza di tenore e qualità della vita tra coloro i quali (i ceti più ricchi, imprenditori capitalisti) vivono nel centro e chi (i ceti meno abbienti, fascia operaia e lavoratrice) vive nelle colline delle periferie e nelle altre aree - geomorfologicamente pianeggianti - di degrado urbano.
Ci sono quartieri poveri anche nel centro della città, insieme a quartieri residenziali di classe media o alta. I problemi sociali e di criminalità che ciò comporta sono evidenti.
Alcuni architetti hanno notato la capacità di crescita che ha avuto la città nonostante le barriere naturali imposte dalla geografia, dalla geomorfologia e dall'orografia del territorio. Alcune zone della città hanno un tracciato regolare, ereditato dalla colonia o sviluppato durante i progetti urbanistici del XX secolo. Altre zone, forse la maggior parte, non hanno questa regolarità, di nuovo, a causa della geomorfologia e dell'orografia dell'area che ospita la città.
L'area metropolitana è amministrata da un ente, il Distretto Metropolitano di Caracas (Alcaldía Metropolitana de Caracas), erede dell'antico governo del Distretto Federale, che ha un suo sindaco (alcalde mayor) e possiede autorità coordinativa su cinque comuni, Baruta, Chacao, El Hatillo, Libertador, e Sucre, governati a loro volta dai rispettivi sindaci.
L'area metropolitana di Caracas riconosciuta dal Distretto Metropolitano è circondata da altri comuni situati nei settori periferici di: Altos Mirandinos (Carrizal, Guaicaipuro e Los Salias), la valle Guarenas-Guatire (Plaza e Zamora) e Los Valles del Tuy (Santa Teresa, Santa Lucía, Cúa, Charallave, Yare, e Ocumare del Tuy), che appartengono agli stati di Miranda e Vargas (un tempo parte integrante del Distretto Federale con il nome di Municipio Vargas). Questi comuni fungono da città dormitorio e centri di espansione della capitale, ma non hanno con essa alcuna attinenza amministrativa. Cionondimeno si comprende anche questi, quando si definisce l'area metropolitana della capitale venezuelana con il nome di "Gran Caracas".
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Sudest | Valle Arriba · Santa Fe · Los Campitos · Prados del Este · Alto Prado · El Peñon · Baruta · Piedra Azul · La Trinidad · La Tahona · Monterrey · Las Minas · Cerro Verde · Los Naranjos · La Boyera · Alto Hatillo · El Hatillo · Los Geranios · La Lagunita · El Placer · El Guayabao · El Volcán · La Unión · Sartanejas |
La città di Caracas, grazie alla sua condizione di capitale del Venezuela, è sede di numerose imprese di servizi, banche, centri commerciali, hotel, tra gli altri. La sua attività è quasi al 100% composta da terziario, eccetto alcune industrie stabilitesi nella sua area metropolitana, principalmente a Los Cortijos, a est della città, e a La Yaguara, a ovest.
La capitale è anche sede della Borsa Valori di Caracas Bolsa de Valores de Caracas, incaricata di operazioni di compravendita di strumenti autorizzati per la negoziazione in borsa.
È anche la principale sede di Petróleos de Venezuela (PDVSA) che è la principale impresa del Paese, qui si negoziano tutti gli accordi internazionali per la distribuzione ed esportazione del petrolio all'estero.
Caracas ha i centri commerciali più importanti del paese e tra i principali dell'America Latina. A Caracas i centri commerciali, specie quelli più grandi, sono una garanzia di sicurezza sia per i commercianti che per gli utenti, ragion per cui ne sorgono continuamente di nuovi ed aggregano al loro interno attività sempre più disparate. Tra i più importanti si segnalano il Centro Comercial Sambil, il più grande dell'America Latina come superficie commerciale, con oltre 500 negozi, cinema, banche, ristoranti, ecc., e il C.C.C.T. o Centro Comercial Ciudad Tamanaco, il primo della città e il più grande dell'America Latina per superficie totale, dalla caratteristica forma a piramide rovesciata. Fra gli altri si segnalano poi: il C.C. El Recreo, il C.C. San Ignacio, il C.C. El Tolón Fashion Mall (a Las Mercedes nel comune di Baruta), il C.C. Millennium (a Los Dos Caminos nel comune di Sucre), il C.C. Concresa, il C.C. Paseo Las Mercedes, il C.C. Manuelita Saenz, il C.C Macaracuay Plaza, il C.C. El Hatillo, il C.C. Chacaíto, il C.C. Sambil Candelaria, il C.C. Unicentro El Marqués, il Centro Plaza, il C.C. Plaza Las Americas I e II, il C.C. Los Proceres, il C.C. Los Naranjos e il C.C. Líder.
La maggiore concentrazione di reti viarie del paese si trova nella regione di Caracas e nelle sue adiacenze. Con una grande rete di autostrade e strade principali nel Distretto Metropolitano e vie urbane, suburbane e interurbane, la rete viaria di Caracas si è convertita in un grande centro di comunicazione tra l'occidente, l'oriente e il centro del paese. Questo ruolo non è molto vantaggioso per una città satura di popolazione e veicoli di ogni tipo che provengono sia dalla città stessa che dalla sua zona di influenza immediata (Vargas, El Tuy, Guarenas-Guatire, Altos Mirandinos) e da altre zone del paese.
Attualmente è in costruzione una strada che collegherà l'autostrada regionale del Centro (al km 31) con l'autostrada Gran Mariscal de Ayacucho (settore Kempis), con lo scopo di decongestionare la città di Caracas e le vicine Guarenas e Guatire, così che i veicoli che vadano da oriente a occidente e viceversa non abbiano la necessità di entrare in città.
La città possiede un moderno sistema di trasporto sotterraneo, la "Metropolitana di Caracas", che copre la zona centrale della città e che si estende alla città di Los Teques (capitale del Miranda), unendola al sistema Metro de los Teques. Entrambi sono gestiti dalla compagnia "C.A. Metro de Caracas" (Cametro). Al momento della sua inaugurazione, nel 1983, fu considerato come uno dei sistemi più moderni dell'America e del mondo. Attualmente, è costituito da quattro linee di metro e sono in costruzione estensioni delle stesse. È in progetto la costruzione di un sistema di metro verso le città di Guarenas e Guatire.
Oltre alla metropolitana, si trovano le stazioni costruite dall'Instituto Autónomo Ferrocarriles del Estado (IAFE). Questo è il sistema di treni tra Caracas e l'area di Tuy Medio che unisce la città con le cittadine delle Valli del Tuy (Charallave, Santa Lucía, Ocumare, Santa Teresa, Yare e Cúa) ed ha come punto iniziale la stazione ferroviaria di Caracas, che si trova a La Rinconada, dove è sita la stazione finale della linea 3 della metropolitana di Caracas. La linea ferroviaria forma parte del Sistema Ferroviario Central del Venezuela.
Caracas ha il principale aeroporto del Venezuela, a circa 20 chilometri di distanza, nella cittadina di Catia La Mar, antica parrocchia di Maiquetía. L'Aeropuerto Internacional de Maiquetía Simón Bolívar è uno dei punti di connessione più importanti dell'America meridionale. Inoltre ci sono tre aeroporti di minore importanza. Uno di loro, la Base Aérea Generalísimo Francisco de Miranda, conosciuta come Aeropuerto de La Carlota, è dedicata a voli privati e militari. Gli altri due aeroporti privati sono l'Aeroporto Metropolitano di Ocumare del Tuy e l'Aeroporto Caracas Oscar Machado Zuloaga di Charallave.
Nella città di La Guaira si trova il porto omonimo, il più importante del paese. È da segnalare che a partire da febbraio 2006 la strada che collega Caracas con La Guaira ha subito danni in uno dei suoi ponti, e ci sono forti ritardi nel traffico da e per il porto e l'aeroporto.
La Metropolitana di Caracas è integrata da una rete di trasporto superficiale, il cosiddetto sistema Metrobús, che mette in comunicazione le zone della città non servite dalla metro. Il sistema di autobus non copre tutta la città e ci sono forti critiche sulla sua lentezza. Perciò, il sistema di trasporto pubblico è basato sulle camioneticas, piccoli autobus che percorrono tutta la città e sono di solito rapidi ed efficienti. Senza dubbio, il sistema dei minibus è accusato da alcuni di essere caotico e di essere l'origine di gran parte dei problemi di circolazione della città, in quanto non rispettano le zone riservate alla salita e alla discesa dei passeggeri. Al giorno d'oggi il sistema dei minibus ha sostituito quasi totalmente i vecchi autobus non affiliati alla Metropolitana, che ancora coprono alcuni tragitti.
Le zone scarsamente urbanizzate e con topografia irregolare, i cosiddetti "cerros", sono serviti da un sistema di jeep, veicoli spartani con capacità per otto o dieci persone. Evidentemente, il sistema è limitato, precario e insufficiente per la popolazione che serve; è uno dei problemi che affliggono più direttamente le persone che vivono in queste zone. La metro di Caracas è collegato alla stazione La Rinconada e alla stazione ferroviaria "Libertador Simón Bolívar".
Recentemente, il Sindaco del Municipio Libertador ha annunciato lo sviluppo e l'attivazione di un sistema di autobus rapidi, denominato BusCaracas, che consisterà in unità di filobus che percorreranno la città dal nordest al sud. Il piano, disegnato originariamente nel 2001, prevede una lunghezza di sei chilometri e un costo di cinquantuno milioni di dollari.
Attualmente, si stima che il sistema trasporterà approssimativamente centomila passeggeri al giorno. Inizierà al "Mercado de las Flores", passando per San José, la Avenida Fuerzas Armadas, La Hoyada, Nuevo Circo, San Agustín, Helicoide, Cementerio, Prado de María, Roosevelt, Los Laureles, fino ad arrivare al Terminal La Bandera.
L'installazione di questo mezzo di trasporto nella città è basata principalmente sull'esperienza del TransMilenio di Bogotà, e suppone un accordo previo con la società di metropolitana di Caracas.[16]
Ci sono tre terminali per passeggeri, che fanno rotta verso l'interno del Paese in autobus o treni interregionali.
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