Afragola
comune italiano della città metropolitana di Napoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Afragola (pronuncia: Afragóla, /afraˈɡola/;[4] Afravola in napoletano[5]) è un comune italiano di 61 455 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.
Afragola comune | |
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Palazzo di Città | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Città metropolitana | Napoli |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Pannone (liste civiche di centro-destra) dal 18-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 40°55′N 14°19′E |
Altitudine | 43 m s.l.m. |
Superficie | 17,9 km² |
Abitanti | 61 455[1] (31-7-2024) |
Densità | 3 433,24 ab./km² |
Frazioni | Capo Mazzo, Saggese |
Comuni confinanti | Acerra, Caivano, Cardito, Casalnuovo di Napoli, Casoria |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80021 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063002 |
Cod. catastale | A064 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 036 GG[3] |
Nome abitanti | afragolesi |
Patrono | san Gennaro sant'Antonio di Padova |
Giorno festivo | 19 settembre, 13 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Afragola nella città metropolitana di Napoli | |
Sito istituzionale | |
Afragola si trova nel cuore dell'antica Campania felix o Terra di Lavoro, nella piana dei Regi Lagni.
Storicamente rappresenta uno dei maggiori centri dell'entroterra napoletano, con una forte vocazione rurale ma anche con un centro fortemente urbanizzato sin dal XVI secolo, quando divenne la città più popolosa della Terra di Lavoro.[6] Durante il I secolo a.C. e il I secolo d.C., il territorio fu sottoposto a centuriazione dai Romani, in particolare quelle di Ager Campanus I e Acerrae-Atella I.[7] Oggi il territorio confina, senza soluzione di continuità, con quelli di Casoria, Acerra, Cardito, Caivano e Casalnuovo di Napoli; in particolare il suo agglomerato costituisce un unicum urbano con Casoria e Cardito.[8]
La prima menzione del nome (Afraore) risale all'anno 1131.[9] Altre varianti in carte successive sono "Afragone", "Afraolla", "Fraolla", "Afrangola". Il nome Medioevo del casale è registrato nei documenti di età angioina e aragonese come "Villa Fragorum".
Tra il Neolitico avanzato finale/Eneolitico non avanzato e l'età del bronzo, l'area su cui oggi sorge Afragola era occupata da popolazioni non meglio identificate (forse provenienti dall'interno) che si erano insediate nel territorio con piccoli villaggi, ad esempio il villaggio del bronzo antico di Afragola.[10][11] L'eruzione vesuviana, conosciuta come "Pomici di Avellino", spazzò via queste comunità e ricoprì la zona di cenere e piroclasti, provocando l'insabbiamento dei villaggi e il sollevamento del suolo di oltre un metro.[11]
Dal IV secolo a.C. il territorio fu nuovamente interessato da fenomeni di insediamento demico, di provenienza sannita, seppur di scarsa dimensione: a questo periodo risalgono diverse tombe risalenti al III secolo a.C.;[12] una di queste è esposta, completamente restaurata, nella sala LXVII del Museo archeologico nazionale di Napoli.[12]
Dell'età classica non è emerso quasi nulla. Fino al 1949 era presente presso la Tenenza dei Carabinieri una colonna con incise iscrizioni di dedica all'imperatore Augusto, distrutta ignominiosamente; oltre a un'ara augustea (distrutta per ricavarne brecciame per la ricostruzione delle strade) e altri oggetti di uso quotidiano come un torchio per il vino.[12]
Negli scavi degli anni Sessanta del Novecento presso la località Badagnano fu rinvenuta, inoltre, una moneta adrianea del II secolo d.C. che, se non denuncia la persistenza sicura di un abitato nell'area, segnala che essa rimase tuttavia di passaggio fra la costa e l'interno.[12]
Con la caduta della rete sociale e politica dell'Impero romano d'Occidente e l'impaludamento del fiume Clanio vi fu un silenzio delle fonti archeologiche e documentarie fino al X secolo.[12]
Da questa data iniziò a manifestarsi un ripopolamento di tutta la Pianura Campana. Il sito della futura Afragola era occupato da diversi pagi, villaggi rurali di piccola dimensione, occupati dai coloni delle vastissime terre: Arcopinto (a ovest dell'attuale centro storico cittadino, verso Frattamaggiore), Arcora (a sud-est), Salice (a sud), San Salvatore delle Monache (sito non ben definito ma a nord dell'attuale centro, presso il Clanio), Cantarello (a sud).[12]
Tra il XII e XIII secolo questi villaggi cominciarono ad essere assorbiti da insediamenti demici più grandi, riuniti ciascuno intorno ad una chiesa: Santa Maria d'Ajello, San Giorgio e San Marco.[12]
Afragola si formò nel XIII secolo dal progressivo ampliamento e dal conseguente saldamento di queste tre entità demiche principali; diverso fu, tuttavia, il caso di Arcora, mai incorporato nel tessuto urbano primigenio per la sua lontananza e che nella seconda metà del XIII secolo risultava addirittura spopolato.[12]
Risulta quindi senza fondamento la tradizione che vuole che la città sia stata fondata nel 1140 dal re Ruggero II di Sicilia, detto Ruggero il Normanno, il quale avrebbe distribuito terre incolte ai suoi veterani;[12] episodio raffigurato nell'affresco della sede municipale, eseguito dal pittore Augusto Moriani nel 1886.[12] Tale tradizione, malgrado tutto, è stata già da tempo riconosciuta come falsa dallo storico ottocentesco Bartolommeo Capasso.[12]
Parte del suo territorio fu feudo dell'arcivescovo di Napoli e uno dei "casali" considerati parte integrante di Napoli.[12] Alcune terre furono possesso feudale di vari personaggi, mentre altre appartenevano al demanio regale; la collettività locale si era organizzata in una universitas guidata da un syndicus.[12]
Nel 1576 essa acquistò i diritti della parte feudale (posseduta per ultimo dal barone Paolo Capece-Bozzuto) e della parte demaniale del suo territorio, mentre il re si riservava il diritto di nominare un governatore per l'amministrazione del "casale".[12]
Nel 1639 Ramiro Felipe Núñez de Guzmán, duca di Medina, viceré di Napoli, decise di vendere i "casali" per finanziare la guerra dei Trent'anni e gli abitanti di Afragola furono costretti a versare 18 000 ducati per essere mantenuto in demanio.[13]
Nel 1799 Afragola partecipò alla Repubblica Napoletana e fu issato nell'attuale piazza Municipio l'albero della libertà.[14] Solo nel 1809 si ebbe la prima amministrazione comunale (con il primo sindaco Cesare Castaldo).[15]
Sotto il regime fascista Afragola, come tutti i comuni italiani, fu amministrata da un podestà (dal 1927 al 1943 Luigi Ciaramella).[16] L'area urbana si ampliò, e molte strade furono dotate di rete fognaria e pavimentazione regolare.[16]
Il 5 ottobre 1935 il re Vittorio Emanuele III, su proposta del podestà, conferì al Comune il titolo di "città", come commemorato da una targa marmorea affissa nell'atrio di Palazzo Civico il successivo 28 ottobre.[17]
Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, la città fu occupata dai tedeschi, che posero un campo di prigionia all'interno del Casone Spena, nell'area dell'Arcopinto e il 2 ottobre dello stesso anno compirono due stragi, la cosiddetta Strage di Afragola, durante le quali furono assassinate 11 persone,[18][19] in onore delle quali, l'11 ottobre dell'anno seguente, il politico Adolfo Omodeo dettò i versi di un'epigrafe commemorativa recante il testo:
«Alla memoria delle XI vittime della ferocia nazista e dei XXX che furon travolti nella battaglia innocenti espianti gli uni e gli altri la comune colpa della mal custodita libertà civile a monito perenne per i presenti e per i posteri i cittadini d'Afragola pongono questo marmo il primo giorno della Liberazione ad opera delle mani alleate addì 11 ottobre MCMXLIV»
Tuttavia, il 2 ottobre le truppe corazzate alleate, tra le quali il 1st Royal Tank Regiment (con le sue compagnie motorizzate C Coy e 1 R.B.), il 5th Regiment Royal Artillery (in particolare l'H Trp e il Bty H.Q. della CC Battery, comandata dal maggiore Francis Brian Wyldbore-Smith) e il 17th Royal Regiment of Canadian Artillery,[21][22] provenienti da Somma Vesuviana, insieme ad alcune autoblindo venute da Casalnuovo di Napoli, si diressero verso Afragola, dove si trovava il quartier generale della brigata, il Brigade Tactical H.Q., con l'intenzione di spingersi fino ad Acerra, assediata dalle truppe naziste.[22][23]
Il 3 ottobre dello stesso anno, dopo scontri a fuoco con i tedeschi, provenienti da Cardito e da Caivano, a San Michele e nei pressi del lazzaretto, questi ultimi furono messi in fuga dai contingenti alleati.[23] Nel mentre, le truppe naziste occuparono la strada statale 87 Sannitica.[23]
Fino al 4 ottobre, le truppe tedesche, per far fronte agli scontri alleati, formarono una linea di difesa con cannoni semoventi al bivio Cardito-Afragola-Casoria, nei pressi della masseria Lombardi, due a Cardito ed altri quattro a sud della città, oltre a batterie di artiglieri, mitragliatrici, trincee e unità di fanteria alla masseria della principessa Caracciolo e nella Porchiera.[23]
In seguito alla fuga dei tedeschi, gli Alleati allestirono un campo di prigionia, il cosiddetto campo 209, sotto il comando dei militari inglesi.[24]
Stemma comunale di Afragola | |
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Blasonatura | |
«1. Il Comune ha, come suo simbolo distintivo, lo stemma d'oro alla mano di carnagione impugnante
quattro fragole fruttate di rosso fogliate di verde, riconosciuto con Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 29 marzo 1945. |
I simboli di Afragola sono lo stemma e il gonfalone, così come riportato nello Statuto comunale.[8]
Lo stemma di Afragola è costituito da uno scudo sannitico di color oro su cui è sovrapposta una mano che impugna quattro fragole rosse. Il tutto è racchiuso ai lati da un ramo di alloro e uno di quercia, legati insieme da un nastro tricolore. Lo scudo, che è timbrato da una corona turrita colore oro o nero, simbolo del titolo di città, è in uso, nella sua forma moderna, dal 29 marzo 1945, quando fu emanato il relativo decreto di concessione da parte dello Stato.[8]
Il territorio comunale di Afragola è disseminato di chiese e cappelle, quasi tutte di rilevante interesse storico-artistico, architettonico o culturale. Ad eccezione di Santa Maria la Nova e di alcune cappelle non più esistenti in località Cantariello e in contrada Salice, gli edifici di culto sono tutti situati nell'abitato principale del Comune. Negli anni '60 il territorio risultava essere suddiviso in 10 parrocchie, ridotte a 8 con l'ultimo ridimensionamento operato dalla Diocesi di Napoli, che ha anche esteso i confini del decanato a Casoria (precedentemente, il decanato, XV, si chiamava "Afragola" e comprendeva il territorio del comune di Afragola precedente all'istituzione del comune di Casalnuovo di Napoli). Tali riforme si sono rese necessarie, nonostante l'incremento della popolazione, a causa della penuria di sacerdoti secolari. Le chiese più antiche e le chiese più rilevanti sotto il profilo artistico sono le seguenti:
Rilevante sotto il profilo storico - artistico è la chiesa di Santa Maria La Nova, detta Scafatella, intitolata alla Madonna di Costantinopoli, situata nella borgata Capo Mazzo (di fronte all'ingresso dei centri commerciali della contrada omonima). Si è ritenuto che risalisse al XII secolo ma secondo altri è di epoca posteriore (XV secolo).[43]
Abitanti censiti[47]
Al 31 dicembre 2023 i cittadini stranieri residenti erano 1897, corrispondenti al 3,28% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[48][49]
Ad Afragola oltre alla Biblioteca del Convento di Sant'Antonio è presente una Biblioteca comunale che si trova in via Firenze 33. Questa mette a disposizione del pubblico circa 27 000 volumi, oltre a materiale interattivo e postazioni internet.[55]
Hanno sede ad Afragola numerose scuole di ogni ordine e grado, di cui 24 dell'infanzia, 20 primarie e 6 secondarie di primo grado; le scuole secondarie di secondo grado si dividono in 3 licei (1 classico, linguistico e scientifico, 1 scientifico e delle scienze umane e 1 delle scienze umane), 5 istituti tecnici (1 a indirizzo economico e tecnologico, 3 a indirizzo tecnologico e 1 a indirizzo economico), 3 istituti professionali (3 dei servizi).[56]
Nell'anno accademico 2005-2006 è stato attivato un corso di laurea ("Ingegneria gestionale delle reti di servizi") dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope", con sede presso il palazzo Cuccurese, appositamente restaurato.[57][58]
La città è sede del premio "Città di Afragola - Ruggero il Normanno", istituito nel 1990 da Luigi Grillo, divenuto internazionale in occasione della decima edizione. Il premio viene assegnato ogni anno a personalità di rilievo nei campi della cultura, della politica, dell'imprenditoria, delle professioni, o ad autorità religiose e militari, e consiste in una statuetta in argento raffigurante il re normanno a cavallo. Vengono inoltre conferiti premi speciali (medaglia d'oro). Presenziano i discendenti della casa d'Altavilla.[Chiarire la rilevanza della manifestazione con fonti terze autorevoli.]
Vi sono presenti tre teatri sul territorio afragolese. Nella parte sud-ovest della città si trova il Teatro Gelsomino, adibito anche a cinema, il quale con una capienza di 582 posti è la più grande struttura teatrale sul territorio ed è quello in cui vengono presentati spettacoli di maggiore rilevanza sia regionale sia nazionale. Nel centro storico invece è presente un piccolo teatro denominato Civico 33 - Il Teatro in Una Stanza, che si concentra sulla commedia e che offre anche corsi di recitazione comica. Infine, nella periferia settentrionale della città, più precisamente nel rione Salicelle, è collocato il Teatro Troisi, ove vengono svolti vari eventi culturali e presentate pièces variegate, anche in anteprima oppure gratuitamente.
La cucina afragolese si inserisce nella tradizione della Campania centro-settentrionale (cucina napoletana) con alcune varianti: ad Afragola non esiste il casatiello dolce, e con questo termine si intende il "casatiello salato", tradizionale durante la Pasqua insieme alla pastiera e alla "pizza di tagliolini", mentre il "tortano" è ancora una pietanza differente.[59]
Il menù delle feste comprende le polpette di San Marco (polpettine di carne suina e bovina con cavolo nero o cappuccio preparate nella borgata di Casavico in occasione della festa patronale, mentre c'è la variante del quartiere "In Sylvis" dove la polpetta viene fornita di ripieno al centro, formato da salame e formaggio racchiuso in una porzione di cavolo cappuccio, in riferimento allo storico trafugamento del corpo di San Marco da parte di due mercanti Veneziani), e i croccantini o torroncini di Sant'Antonio, venduti sulle bancarelle in occasione delle celebrazioni per il santo protettore.[54]
Per Pasqua sono tipici i taralli frolli, pressoché sconosciuti al di fuori del territorio afragolese.[60]
Alcune zone abitate, gravitanti verso la città di Afragola, o storicamente collegate con essa, dipendono tuttavia amministrativamente dai comuni limitrofi (quartiere Casamerola nel comune di Casoria, contrada Arcopinto, in parte nei comuni di Casoria e Cardito, località di Filichito, a cui si è aggiunta la località di Botteghella, nel comune di Casalnuovo di Napoli).
Rimase invece dipendente da Afragola la contrada Salice, che attualmente costituisce un'isola amministrativa.
La borgata "Saggese" è in continua espansione ed insieme alla borgata di "Capo Mazzo" ospita abitazioni e alcuni esercizi commerciali, che si affiancano a un agglomerato industriale di modeste dimensioni e a una zona commerciale in costante espansione che si va saldando all'abitato.
Nelle zone periferiche del Capomazzo e del Cantariello hanno sede alcune tra le maggiori strutture commerciali del Mezzogiorno (tra cui IKEA, Leroy Merlin e Centro Commerciale "Le porte di Napoli" che comprende un Ipercoop di Unicoop Tirreno).[61][62][63]
La città è servita dallo svincolo Acerra-Afragola e dallo svincolo Casoria-Avellino (Casoria-Afragola provenendo dalla Tangenziale di Napoli), entrambi senza casello, dell'autostrada A1 Milano-Napoli.[64]
È inoltre interessata dal percorso dell'Asse Mediano, con tre uscite: Afragola-Cardito (al confine con Cardito), Afragola parco commerciale e Afragola est-Casalnuovo.[64] Anche l'uscita Acerra Centro/Corso Italia/ Casalnuovo è situata in territorio di Afragola, così come lo svincolo per l'asse di supporto ivi adiacente.[64]
Nel giugno del 2017 è stata aperta l'uscita Afragola centro-stazione AV. In fase di realizzazione è, invece, lo svincolo Afragola sud sull'autostrada A16, a spese dell'IKEA all'esito di un lungo contenzioso con l'amministrazione comunale.[65] Lo svincolo Afragola-Acerra cambierà nome in Afragola nord.
La città è servita da tre stazioni ferroviarie:
Entro il 2022 entreranno in esercizio le stazioni di Afragola Sant'Antonio, Afragola Marziasepe e Afragola San Marco-Casalnuovo, sulla linea storica variante Cassino, cui è attualmente collegata anche la stazione di Afragola AV.[69] È in fase avanzata di realizzazione, infine, l'allungamento della linea Circumvesuviana Casalnuovo-Volla-San Giorgio, diramazione della Napoli-Baiano, alla stazione di Afragola AV.[69]
Afragola era servita dalle autolinee pubbliche suburbane e interurbane gestite dalla CTP.[70][71] Attualmente è attiva una linea bus di EAV, sullo stesso tracciato dell'A3N Afragola-Napoli operato da CTP. La stazione AV è servita da autolinee urbane, suburbane ed extraurbane esercite da ex CTP, AIR, ex CLP ed EAV.[67][72][73]
Fra il 1881 e il 1957 era inoltre presente una stazione della tranvia Napoli-Caivano, gestita dalla Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).[74]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 maggio 1987 | 10 agosto 1990 | Errico Forte | Democrazia Cristiana | Sindaco | [75] |
10 agosto 1990 | 2 gennaio 1992 | Gennaro Espero | Democrazia Cristiana | Sindaco | [75] |
28 gennaio 1992 | 19 marzo 1992 | Alfonso Capone | Democrazia Cristiana | Sindaco | [75] |
18 maggio 1992 | 24 marzo 1993 | Raffaele Errichiello | Democrazia Cristiana | Sindaco | [75] |
20 maggio 1993 | 29 marzo 1994 | Augusto Iazzetta | Democrazia Cristiana | Sindaco | [75] |
28 maggio 1994 | 8 maggio 1995 | Antonio Salzano | Partito Liberale Italiano | Sindaco | [75] |
8 maggio 1995 | 24 ottobre 1996 | Pasquale Caccavale | PDS, PPI, FL, PRI | Sindaco | [75] |
24 ottobre 1996 | 19 dicembre 1996 | Paola Basilone | Commissario prefettizio | [75] | |
19 dicembre 1996 | 28 aprile 1997 | Paola Basilone | Commissario straordinario | [75] | |
28 aprile 1997 | 20 aprile 1999 | Roberto Caiazzo | AN, FI, CCD, CDU | Sindaco | [75] |
20 aprile 1999 | 1º dicembre 1999 | Arturo Caccia Perugini (commissario straordinario), Mario Papa (sub commissario), Giuseppe Tizzano (funzionario economico e finanziario) |
Commissione straordinaria | [75] | |
1º dicembre 1999 | 20 aprile 2000 | Arturo Cacciaperugini (commissario straordinario), Mario Papa (sub commissario), Giuseppe D'Angelo (funzionario economico e finanziario) |
Commissione straordinaria | [75] | |
20 aprile 2000 | 4 agosto 2000 | Roberto Caiazzo | AN, FI, CCD, CDU | Sindaco | [75] |
4 agosto 2000 | 14 settembre 2000 | Arturo Cacciaperugini | Commissario prefettizio | [75] | |
14 settembre 2000 | 28 maggio 2001 | Arturo Cacciaperugini | Commissario straordinario | [75] | |
28 maggio 2001 | 16 maggio 2005 | Santo Salzano | DL, DS, PRI, PRC, PdCI | Sindaco | [75] |
16 aprile 2005 | 8 luglio 2005 | Gaetano Piccolella | Commissario prefettizio | [75] | |
8 luglio 2005 | 25 ottobre 2005 | Gaetano Piccolella | Commissario straordinario | [75] | |
25 ottobre 2005 | 29 aprile 2008 | Raffaele Barbato (commissario straordinario), Michele Mazza (sub commissario), Alfonso Noce (funzionario economico e finanziario) |
Commissione straordinaria | [75] | |
29 aprile 2008 | 14 giugno 2013 | Vincenzo Nespoli | PdL, PRI | Sindaco | [75] |
14 giugno 2013 | 10 giugno 2018 | Domenico Tuccillo | PD, UdC, GD | Sindaco | [75] |
10 giugno 2018 | 12 febbraio 2021 | Claudio Grillo | FI, FdI, LN | Sindaco | [75] |
12 febbraio 2021 | 18 ottobre 2021 | Anna Nigro | Commissario prefettizio | ||
18 ottobre 2021 | Antonio Pannone | FdI, LN | Sindaco | [75] |
Nel 1999 il consiglio comunale fu sciolto con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell'interno, per infiltrazioni dell'organizzazione malavitosa nella gestione della macchina comunale, rilevate da una commissione d'accesso inviata dalla Prefettura, in seguito riabilitato dalla sentenza del TAR che ha ritenuto i fatti contestati per lo scioglimento non sufficienti[76].
Nel 2005 l'amministrazione in carica, con decisione del Ministero dell'interno del 25 ottobre 2005, è stata sciolta perché gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso hanno avvalorato «l'ipotesi della sussistenza di fattori di inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale a causa dell'influenza della criminalità organizzata». Questa volta nessuna riabilitazione: sia il TAR che il Consiglio di Stato rigettano il ricorso presentato dall'amministrazione sciolta.[77]
Nel comune hanno sede la squadra di calcio Associazione Sportiva Dilettantistica Vis Afragolese 1944 che ha disputato come massimo campionato la Serie C, la società di basket A.S.D. Pallacanestro Afragola che ha disputato come massimo campionato la Serie C e la società di rugby U.S. Rugby Napoli Afragola che ha disputato come massimo campionato la Serie A a 15. Inoltre il comune ospita anche l'A.S.D. Afragola Volley, società di pallavolo militante nel campionato nazionale di Serie B maschile.[78][79][80]
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