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attore italiano (1923-2016) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Aldo Bufi Landi (Napoli, 7 aprile 1923 – Napoli, 2 febbraio 2016) è stato un attore italiano.
Figlio del giornalista Amedeo Bufi, rimasto orfano di padre a 7 anni, partì da Napoli con la madre prima del secondo conflitto per rientrare dopo l'8 settembre 1943 nel capoluogo campano.
Entrò ventenne nella Compagnia del Teatro Umoristico "I De Filippo" dove recitò in Cupido scherza e spazza, esordendo al Teatro Kursaal. A seguito della separazione tra Peppino e Eduardo, rimase con quest'ultimo e, dal 1945 al 1950, lavorò in Napoli milionaria!, Filumena Marturano, Questi fantasmi! e Le voci di dentro.
Accettò una proposta di lavoro di Peppino e rimase con lui dal 1951 al 1953, periodo in cui consolidò la sua fama e vide apprezzata la propria bravura, affiancando tutti i più grandi attori della scena partenopea. Portò sul palcoscenico, fra i tanti, testi di Raffaele Viviani ed Eduardo Scarpetta (Il medico dei pazzi, 1996), ma si misurò con altri autori fra i quali Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Federico García Lorca, Eugene O'Neill (Il lutto si addice ad Elettra, 1988), William Shakespeare (La bisbetica domata, 1989), Carlo Goldoni (La vedova scaltra, 1991).
Di bell'aspetto, ebbe anche un'interessante carriera cinematografica, esordendo sul set nel 1947 con il film Malaspina, diretto dal regista Armando Fizzarotti. Dopo essere stato protagonista in svariati film diffusi prevalentemente nei circuiti cinematografici del sud, accettò di lavorare anche in grandi produzioni nazionali, pur in parti minori. Lavorò quindi con Totò in 47 morto che parla (1950) di Carlo Ludovico Bragaglia, con Amedeo Nazzari ne Il brigante di Tacca del Lupo (1952) di Pietro Germi, con Vittorio Gassman ne Il mattatore (1959) e con Alberto Sordi in I magliari (1959), in cui interpretò un personaggio abile nel ballo, soprannominato Rodolfo Valentino. Prese anche parte al giallo 4 mosche di velluto grigio (1971) di Dario Argento.
Interpretò infine numerosi sceneggiati Rai fra i quali Luisa Sanfelice (1966) di Leonardo Cortese e Storie della camorra (1978), diretto da Paolo Gazzara.
Morì il 2 febbraio 2016[1].
Era sposato con l'attrice Clara Bindi.
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