conduttrice televisiva italiana (1975-) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Victoria Ellen Cabello (1975 - vivente), conduttrice televisiva e attrice italiana.
Citazioni in ordine temporale.
[Sulla nonna materna inglese] [...] se le portavo il panettone dall'Italia o le classiche cose che si portano alle nonne, lei me le tirava dietro perché voleva la bottiglia di whisky.[1]
[Sulla malattia di Lyme] All'inizio mi sentivo tremendamente stanca, poi la cosa è andata peggiorando, ma non si arrivava a una diagnosi. Del resto sono sempre stata un po' avanti: anche in questo caso sono il primo personaggio pubblico in Italia ad aver sofferto di questa malattia. Resto una trend setter.[2]
[...] credo che le carriere migliori si costruiscano sui no e non ho l'ansia dello stare fuori dal giro.[2]
Se c'è un pirla... nel raggio di cento chilometri, io lo individuo e mi ci fidanzo.[3]
Ho una formazione cattolica. Credo di essere credente. C’è stato un momento in cui mi sono un po’ allontanata. Fu quando il mio fidanzato morì tragicamente in un incidente. Avevo vent’anni e stavamo insieme da cinque. Non riuscivo a darmi pace. Mi allontanai dalla religione. Poi, nel corso degli anni, qualcosa è cambiato. Non so dire se sono esattamente credente però c’è qualche cosa che mi attira. Quando mi sento un po’ persa vado in chiesa e sto lì. Il silenzio e la pace mi danno serenità.
Sono nata a Londra e ho vissuto sulle rive italiane del lago di Lugano. A 20 anni sono venuta a Milano. Facevo lavoretti in Fiera, qualche pubblicità. Stavo in un microscopico monolocale. Non vivevo nel lusso ma mi divertivo. Frequentavo quelli che, come me, speravano di arrivare a fare, prima o poi, quello che sto facendo io adesso. [«Qualcuno ce l'ha fatta?»]Padma, fece il provino con me per Mtv. Fu scartata e presero me. Lei poi ha sposato Salman Rushdie. [«Se prendevano lei?»] Adesso io potrei essere la moglie di Rushdie. Non sarebbe meraviglioso?
[«Come andò con Richard Gere?»] Io volevo essere presa in braccio, tipo Debra Winger in Ufficiale e gentiluomo. Ma lui aveva problemi di sciatica e non riusciva a tirarmi su. Allora mi baciò. [«Ti è piaciuto?»] È stata una esperienza incredibile, non me l'aspettavo, un personaggio come Richard Gere, un sex simbol. [«Bacio vero? French kiss?»] No. Un bacio cinematografico. Finto. [«Anche finto, sempre bacio è»] Dopo mi hanno detto che Richard Gere era stato male e aveva vomitato tutta la notte.
[«Non sei mai andata a Sottovoce?»] Non potrei affrontare i capelli di Marzullo.
[Su Bruno Vespa] Ha un fiuto eccezionale. Guardi lui e capisci come va il mondo. [«Invece di fare tante analisi politiche...»] Basta guardare Bruno. È un barometro. Come quelle madonnine... lui diventa rosso o blu...
Intervista di Chiara Maffioletti, corriere.it, 9 marzo 2022.
Non sono un'influencer, non ho bisogno di visibilità. Della televisione ho sempre amato la parte autorale, la scrittura dei miei programmi e quindi l'idea di condurre un format, qualcosa che non rappresentasse la mia identità, non mi ha mai allettata.
Penso che certe cose che ho fatto in tv fossero un po' troppo avanti per l’epoca, ma il mio interesse è sempre stato cercare strade nuove e non conformarmi alle regole.
Non sono accomodante e ho sempre dovuto lottare per scardinare certi meccanismi. Ma in certi ambienti non piace quando ti metti a battagliare per quello in cui credi e la sintesi degli altri è che sei una rompipalle. Anche per questo [...] non avevo desiderio alcuno di tornare in tv.
Non sono quella che sta male se non viene fotografata e ho passato molti anni in cui non riuscivo a cenare fuori con gli amici perché dovevo firmare autografi; non mi manca questa cosa.
Intervista di Valentina Colosimo, vanityfair.it, 11 marzo 2022.
C'è stato un lungo periodo in cui non potevo proprio fisicamente lavorare. [...] Una malattia ti toglie tutto, annulla quello che hai fatto prima, diventa complicato ricordarsi quel che c'è stato prima. [«Racconti»] Ti causa un sacco di insicurezze. Quando vivi un periodo in cui non riesci più a camminare e sei semi paralizzata, non riesci più a scandire le parole e hai la memoria a breve termine compromessa, non sei più sicura di niente. Ho dovuto fare un lungo periodo riabilitativo e lavorare sulla sicurezza, per tornare a essere in grado di affrontare un palco. Anche banalmente per ricordare le cose da dire sul palco. [...] La cosa difficile quando sei dentro una malattia è svegliarsi una mattina e capire che stai bene, che non hai più scuse.
Ho fatto tante cose in tv e ho avuto il tempo di fare il mio percorso, in un periodo storico in cui c'era voglia di sperimentare. Per esempio io, una che di calcio non sapeva niente, alla conduzione di Quelli che... il calcio...[«Possiamo dire che a quei tempi Victoria Cabello andava molto di moda?»] Non lo so. Ho avuto la fortuna di farmi le ossa, ho intervistato chiunque compreso il Dalai Lama a Mtv, ho fatto Le Iene nel periodo fertile con il trio Medusa, Fabio Volo, Lillo e Greg, Sanremo con Panariello. Oggi di certo è più difficile formarsi in quel modo.
[«Si orienta nel mondo social?»] Ogni tanto mi diverto. Mi dicono che dovrei postare con più continuità, ma io me ne fotto: se non ho niente da dire non posto. Mi viene difficile fare una foto del culo solo per far vedere che ci sono. La mia vita è fuori da lì.
[...] io credo molto nella famiglia allargata e la mia rete fondamentalmente è Lgbtq+. Nel mio circolo ristretto ho persone che vengono da mille mondi, perché di natura sono curiosa. Le persone fantastiche della mia vita me le sono scelte negli anni, io che non ho mai investito personalmente nella famiglia, nel fare figli. [«Non ha mai voluto una famiglia?»] Non ho mai sentito la mancanza né l'urgenza di fare figli. Mi piace molto la mia condizione di grande libertà, che mi permette di svegliarmi la mattina e decidere cosa fare. E poi una famiglia ce l'ho già, fatta di queste persone meravigliose.
Sono cresciuta con una mamma inglese dolcissima, ma che quando avevo quattro anni e mi sgridava mi dava del lei: lei non mi deve parlare così.
Andrea Conti (a cura di), fanpage.it, 12 maggio 2022.
La tv generalista a differenza di tanti altri spazi ha un unico purtroppo difetto da sempre e cioè gli ascolti. Non si può prescindere dagli ascolti, cosa che fortunatamente hanno fatto molti. Un esempio fra tutti è Le Iene. Se si fossero basati sugli ascolti delle Iene della prima edizione forse oggi non esisterebbero. All'epoca c'era un direttore di rete intelligente e all'avanguardia come Giorgio Gori che ha dato tempo al programma di crescere ed evolversi.
Ho la nomea di essere una che dice spesso e volentieri "no". Un po' perché non mi sento mai all'altezza delle cose e situazioni. Poi in realtà ho scoperto che con gli anni effettivamente spesso le carriere migliori si basano sui no. Credo di aver detto dei no che probabilmente erano giusti. Programmi che non erano in linea con me. Credo ognuno abbia caratteristiche e specifiche ben precise.
MTV ha sicuramente condizionato moltissimo i gusti ed è stato un elemento di rottura nel mondo della tv. Era forse il primo canale in cui si sperimentavano linguaggi nuovi, grafiche e montaggi. Ed è rimasto riconoscibile. Ha lasciato in eredità nuove generazioni di conduttori e un asset a un mondo giovani che allora non aveva un riferimento.
Sono cresciuta con il poster di Madonna in camera, adorandola. Ero seduta fuori con i giornalisti che a turno entravano per intervistarla. Prima di me c'era Vincenzo Mollica che è stato paterno e mi ha messo in guardia: "Non mandare in vacca tutto!". A Madonna, volendole fare un complimento, involontariamente le ho dato della vecchia, dicendole che avevo il suo poster in camera. Lei però è stata molto carina e gentile e si è messa a ridere, facendo una battuta. È una donna incredibile. Dicono che non uno non dovrebbe conoscere mai i propri miti, io ne ho conosciuti tantissimi e devo dire che raramente mi ha deluso qualcuno.
[«Hai baciato molte star, erano baci veri? Chi ricordi con più "affetto"?»] Baci finti non ne ho mai dati. Non ci mettevo la lingua ma erano baci a stampo. Non l'ho negato a nessuno. Quello che mi è rimasto più impresso è quello con George Clooney quando ci siamo sposati in conferenza stampa. Immaginate che c'era la stampa mondiale, io che mi alzo con le stampelle, lo sposo e lo bacio con il finto prete Pif. Lo ricordo con grande divertimento e affetto. Il giorno prima però mi ero rotta la gamba e non ho voluto ingessarlo perché volevo indossare l'abito de Le Iene.
Intervista di Renato Franco, corriere.it, 4 agosto 2022.
Ai tempi di Victor Victoria preparavo delle sigle reinterpretando videoclip musicali famosi. Avevo in mente di farne uno dei Bee Gees: ero riuscita a convincere Favino, io facevo l'altro Bee Gees, per il terzo, quello depresso, volevo coinvolgere Nanni Moretti, che adoro. L'ho chiamato alle 9 del mattino, ma stava guardando un film russo e mi ha richiamato quando è finito, quindi sette ore dopo... Mi disse che la richiesta era talmente folle che non poteva non rispondermi personalmente, abbiamo chiacchierato molto al telefono e abbiamo scoperto di avere una passione comune: lui adora cercare case in vendita, io mi addormento tutte le sere su immobiliare.it, guardando case che non potrò mai permettermi.
[«A Sanremo [...] ha baciato Orlando Bloom»] Credo che si sia lasciato con la fidanzata dopo che l'ho limonato sul palco. In quell'occasione un po' di lingua l'ho messa davvero, mi sono fatta trascinare dal momento.
[«Da dove le viene questa faccia tosta?»] Faccio certe cose e le rimuovo. Come il toro che vede rosso, vado, eseguo le peggio azioni e dimentico. Se mi riguardassi mi vergognerei, ma non rivedo quasi mai quello che faccio perché mi detesto. La verità è che ho avuto un gran culo nella vita, dando sfogo a tutte le scemenze che mi venivano in mente. Sono stata molto fortunata.
Con mio padre condividevo la passione di programmi di satira che ero così piccola da non comprendere [...]. Il mio mito assoluto però era Serena Dandini, da piccola sognavo di essere lei. [...] Mi piaceva il fatto che tenesse le fila di quella compagnia di giro, era l'orchestratrice. Io penso di non saper fare bene niente, faccio solo cazzate. Se dovessi pensare a un mio talento francamente non mi viene in mente. Mi riconosco però la facilità di trovare il talento negli altri, come in Victor Victoria, dove creammo un grande gruppo con Geppi Cucciari, Virginia Raffele, Arisa. O a Quelli che il calcio, sempre con Virginia, Ubaldo Pantani, Lillo e Greg.
[«In Il cosmo sul comò con Aldo, Giovanni e Giacomo lei era la Dama con l'ermellino»] Peccato che i tre avessero omesso il piccolo dettaglio che non mi avrebbero dato un animale impagliato, ma un furetto vero. Ecco, se c'è una animale di cui ho il terrore, è il furetto. Volevano farmi familiarizzare con lui e me l'hanno messo in braccio, ma è della famiglia delle puzzole e quando è nervoso secerne un odore pestilenziale che ti rimane addosso una settimana. Loro poi rovinavano apposta i ciak, il furetto era inquieto e alla fine non si è trattenuto e mi ha lasciato i suoi ricordi più intimi. Una grande interpretazione.
[Su Maurizio Cattelan] Lui guida malissimo [...] per girare abbassava il finestrino e tirava fuori il braccio; in autostrada stava in corsia di sorpasso a 80 all'ora e io cercavo di spiegargli che non era il caso. Spesso e volentieri venivamo insultati, così abbiamo messo nel lunotto posteriore una mano che faceva il dito medio, una di quelle con la molla, per salutare quelli che ci mandavano a quel paese. [«Il dito medio davanti alla Borsa di Milano è un messaggio per lei dopo che vi siete lasciati?»] In effetti continuo a pensare che sia dedicato a me, o per lo meno l'ho ispirato...
Intervista di Mario Manca, vanityfair.it, 23 maggio 2023.
Ho sempre avuto una visione molto aperta rispetto al mondo e alle persone: adesso si parla molto di inclusione e di diversity, ma io le ho sempre praticate a mia insaputa. I diritti sono fondamentali e per tutti, non ho mai fatto distinzione in base all'orientamento sessuale e alla provenienza. Valuto le persone per quelle che sono, anche nel gruppo di lavoro: avere avuto molti autori gay per me è stato un vanto, anche quando me lo facevano notare gli esterni.
[...] il lavoro era la mia priorità. Mi sono persa compleanni, cresime, matrimoni. Le persone che mi sono vicine sanno che ora tendo a dire "no" alle cose quando sento che è troppo e che posso permettermi di farlo. Dico spesso che questo lavoro è sempre meglio che lavorare: siamo dei privilegiati, ma la vita è breve [...]. Voglio essere serena ed esserci per gli altri nel momento del bisogno. Prima ero troppo presa dalla carriera per accorgermene: il passato non posso cambiarlo, ma posso lavorare sul futuro.
[«In tutte le sue ultime interviste scappa sempre una domanda sui figli che non ha avuto: perché arriva?»] Forse perché siamo in Italia e ti insegnano che se non sei sposata e non hai fatto figli non sei completa. Sono molto serena nell'aver fatto questa scelta: poteva anche capitare, ma non è successo. Chissà, forse sarei stata anche una madre egoista, ma non sono dispiaciuta di non averli fatti. Ho tante amiche e mia sorella che li hanno: sono contenta di fare la zia, anche se ammiro tanto le persone che fanno quella scelta, che reputo molto coraggiosa. Forse io non ho tutto questo coraggio.
[...] quando una storia è finita, è finita. È vero che il risotto al salto è buono anche il giorno dopo, ma quando chiudo, chiudo. Ho degli ex che stanno con delle mie amiche e sono felicissima per loro: se hai voluto bene a una persona, vuoi il suo bene e basta.
A chi è che dispiacerebbe un trombamico? Non vedo cosa ci sia di male. Se c'è una persona con cui stai bene anche nell'intimità, perché no?
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La diffusione della plastica, le crisi continue, la concorrenza spietata degli asiatici hanno fatto in modo che molti opifici chiudessero. Dove sono finite quelle ragazze neorealiste? Molte sono oggi in un luogo che non richiede capacità, abilità e umiltà: la televisione. Ed è una fortuna per loro. Perché se avessero manovrato la macchina perni rullati allo stesso modo in cui conducono i loro talk-show, ditemi quale proprietario di opificio avrebbe mai concesso un lavoro a Camila Raznovich o Victoria Cabello. Con inettitudine sbalorditiva, le due avrebbero sprecato preziosa materia prima e per realizzare una sola catenina avrebbero prodotto chili di sfridi. In televisione, però, agli sfridi dell'inesperienza si rimedia con il montaggio e due ore di stentata intervista diventano un serrato e intelligente confronto di pochi minuti grazie alla pazienza di un operatore AVID. (Tommaso Labranca)