chi detiene e amministra il potere in maniera dispotica e autoritaria Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
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Citazioni sui tiranni e sulla tirannia (o dispotismo).
Ai giorni nostri i più pericolosi predicatori della libertà sono i tiranni. (Karl Ludwig Börne)
Chiunque pretende imporre un reggimento nuovo al suo paese, e sia pure migliore del vecchio, contro alla volontà dei cittadini, quegli è tiranno. (Francesco Domenico Guerrazzi)
Colui che è un tiranno coi suoi inferiori è, ovviamente, un patriota e un livellatore riguardo ai suoi superiori. [...] Tutti i repubblicani antichi e moderni [...] non suggeriscono altro schema che non sia quello di abbattere e livellare tutte le distinzioni al di sopra di loro, tiranneggiando al tempo stesso quegli esseri miserabili che, disgraziatamente, sono collocati al di sotto di loro. (Josiah Tucker)
Con quanta imprudenza molti cercano di levar di mezzo un tiranno senza essere in grado di eliminare le cause che fanno del principe un tiranno... (Baruch Spinoza)
Dei tiranni nessuno mai, dopo morto, è ritornato in vita, mentre molte città, anche dopo essere state rase al suolo, hanno riacquistato vigore e potenza. (Iperide)
E il governo è in se stesso un male finché reca in sé la tendenza a degenerare in tirannia. (Albert Einstein)
E sian scherno sulle scene | In catene — trascinati | I tiranni detestati | Della fiera gioventù. (Vincenzo Monti)
Ebbene, caro amico, qual è il carattere della tirannide? è pressoché evidente che si tratta di un trapasso dalla democrazia". "Sì, è evidente". "Quindi la tirannide nasce dalla democrazia allo stesso modo in cui questa nasce dall'oligarchia?" "In che modo?" "Il bene che i cittadini si proponevano", spiegai, "e per il quale avevano istituito l'oligarchia era la ricchezza eccessiva: non è vero?" "Sì". "Ma l'insaziabile brama di ricchezza e la noncuranza d'ogni altro valore a causa dell'affarismo l'hanno portata alla rovina". "è vero" disse. "E anche la disgregazione della democrazia non è provocata dall'insaziabile brama di ciò che si prefigge come bene?" "E che cosa, secondo te, si prefigge?" "La libertà", risposi. "In una città democratica sentirai dire che questo è il bene supremo e quindi chi è libero per natura dovrebbe abitare soltanto là". "In effetti si ripete spesso questa sentenza", osservò. "Come stavo per chiederti", proseguii, "non sono dunque la brama insaziabile e la noncuranza d'ogni altro valore a trasformare questa forma di governo e a prepararla ad avere bisogno della tirannide?" "In che senso?", domandò. "A mio parere, quando una città democratica, assetata di libertà, viene ad essere retta da cattivi coppieri, si ubriaca di libertà pura oltre il dovuto e perseguita i suoi governanti, a meno che non siano del tutto remissivi e non concedano molta libertà, accusandoli di essere scellerati e oligarchici". "Sì ", disse, "fanno questo". "E ricopre d'insulti", continuai, "coloro che si mostrano obbedienti alle autorità, trattandoli come uomini di nessun valore, contenti di essere schiavi, mentre elogia e onora in privato e in pubblico i governanti che sono simili ai sudditi e i sudditi che sono simili ai governanti. In una tale città non è inevitabile che la libertà tocchi il suo culmine?" "Come no?". (Platone, La Repubblica)
Gli schiavi non sono, generalmente parlando, fatti dai tiranni, ma bensì gli schiavi fanno i tiranni. (Ugo Foscolo)
I tiranni hanno sempre una qualche sfumatura di virtù; supportano le leggi, prima di distruggerle. (Voltaire)
I tiranni quanto più saccheggiano tanto più esigono; quanto più devastano e distruggono tanto più ottengono, quanto più li si serve tanto più diventano potenti, forti, per tutto annientare e distruggere. Ma se non si dà loro più niente, se non si presta loro obbedienza, senza bisogno di combatterli e di colpirli rimangono nudi e sconfitti, ridotti a un niente, proprio come il ramo che, non ricevendo più linfa e alimento dalla radice, inaridisce e muore. (Étienne de La Boétie)
Il diritto di punire il tiranno e il diritto di detronizzarlo sono proprio la stessa cosa: l'uno comporta le stesse formalità dell'altro. (Maximilien de Robespierre)
Il dispotismo è una forma legittima di governo quando si ha a che fare con barbari, purché il fine sia il loro progresso e i mezzi vengano giustificati dal suo reale conseguimento. La libertà, come principio, non è applicabile in alcuna situazione precedente il momento in cui gli uomini sono diventati capaci di migliorare attraverso la discussione libera e tra eguali. (John Stuart Mill)
Il problema vero è che il tiranno è una invenzione, una creazione politico-letteraria. (Luciano Canfora)
Il tragico è che in un regime di perfetta tirannide non è più possibile alcuna guerra di liberazione, e anzi il dominio della violenza si può tranquillamente stabilire come vittoria della pace. In questo senso il Nuovo testamento dice dell'Anticristo che costui si presenterà come messaggero di «pace e sicurezza». Ecco il paradosso, intrinsecamente connesso al nostro tema: ciò che si spaccia come pace definitiva può forse essere proprio la sua totale negazione. (Benedetto XVI)
Io ritengo che il futuro dell'umanità, che vede la realizzazione della società globale debba essere governato da una comunità di saggi che esprimono l'Uno, il tiranno illuminato. (Giuliano Di Bernardo)
L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni. Esso ne rappresenta il concime naturale. (Thomas Jefferson)
La calcina con che si murano gli stati de' tiranni è el sangue de' cittadini; però doverebbe sforzarsi ognuno che nella città sua non s'avessino a murare tali palazzi. (Francesco Guicciardini)
La morte è migliore, è un destino più dolce che la tirannia. (Eschilo)
La più odiosa di tutte le tirannie è, secondo me, quella delle idee... (Miguel de Unamuno)
La ribellione contro i tiranni è obbedienza a Dio. (Benjamin Franklin)
La tirannide prende per ingratitudine le contorsioni delle sue vittime. (Rabindranath Tagore)
Nei tempi antichi si accusavano i tiranni dei delitti commessi, mentre oggidì si commettono misfatti impossibili sotto i Neroni senza che se ne possa accusare alcuno. (Lev Tolstoj, Il regno di Dio è in voi)
Nella loro qualità di istituzioni pubbliche della città, democrazia e teatro hanno fra loro un implicito legame: entrambi concorrono a favorire l'avvento della tirannide. (Simon Critchley)
Penso a Milosevic, a Ceausescu, a Saddam, alla caduta dell'impero sovietico... Quando i tiranni cadono [...] pare sempre un miracolo; ma la volontà interna e internazionale quando si incontrano riescono a compiere questo miracolo, a sferrare il colpo decisivo. (Reza Ciro Pahlavi)
Perché in questo caso è così difficile assicurare il tiranno vivo a una cella per il resto dei suoi giorni? In verità, si direbbe che il tiranno, l'arte del tiranno, sia ancora troppo affascinante agli occhi di tanti suoi nemici. Assicurarlo a una prigione normale, senza privilegi e senza torture — questo si addirebbe alla democrazia. La si vuole esaltare, invece, in una cerimonia stupefacente, un carnevale della ferocia detronizzata, un Saddam Hussein appeso prima per il collo e poi per i piedi, per così dire, davanti agli stessi occhi che si abbassavano terrorizzati dal suo arbitrio. (Adriano Sofri)
Perché si dice che i più violenti rivoluzionarii diventano i più rigidi tiranni? Tra un rivoluzionario e un autoritario che sembrano due uomini assolutamente diversi, incapaci di poter intendersi mai, la differenza non dev'esser poi molto grande, se l'uno è capace di mutarsi nell'altro e l'altro nell'uno. La convenienza, l'utilità, il tornaconto, può suggerire a ciascuno una certa professione di fede, interessata, e perciò soggetta ad esser disdetta col venire meno del vantaggio, ma chi potrà vantarsi d'esser del tutto disinteressato? Muta la qualità dell'interesse: interesse materiale o morale, diretto o indiretto, presente o futuro, reale o immaginario; ma sempre, tra tutte le opinioni che cozzano dentro di noi e che riconosciamo tutte vere, noi ne esprimiamo qualcuna per uno speciale motivo... (Federico De Roberto)
Poiché lo sbuffare dei tiranni è come pioggia d'inverno, | come arsura in terra arida il clamore dei superbi. | Tu mitighi l'arsura con l'ombra d'una nube, | l'inno dei tiranni si spegne. (Libro di Isaia)
Popolo ingiusto è popolo tiranno; Ed io l'amore de' tiranni abborro. (Vincenzo Monti)
Quando sono messi a morte, i tiranni dovrebbero essere uccisi dai loro sudditi. Quelli puniti da un'autorità straniera, come napoleone, diventano martiri leggendari. [...] Ma niente martirio, niente Sant'Elena, e soprattutto nessun solenne e ipocrita processo ai criminali di guerra, con tutta la lenta e crudele pompa della legge che, dopo un certo lasso di tempo, ha la strana abitudine di soffondere di una luce romantica gli accusati e di trasformare un farabutto in un eroe. (George Orwell)
Riserbiamo il nome di Barbari e di stranieri alla sola razza d'animali, che ne sian degni: ai tiranni! (Cristoforo Bonavino)
Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo. (Vittorio Alfieri)
Tiranno è nome di uomo di mala vita, e pessimo tra tutti gli altri uomini, che per forza sopra tutti vuole regnare, massime quello che di cittadino è fatto tiranno. Perché, prima, è necessario dire che sia superbo, volendo esaltarsi sopra li suoi equali, anzi sopra li migliori di sé e quelli a' quali piú tosto meriteria di essere subietto. E però è invidioso, e sempre si contrista della gloria delli altri uomini, e massime delli cittadini della sua città; e non può patire di udire laudare altri, benché molte volte dissimuli e oda con cruciato di core. E si allegra delle ignominie del prossimo per tal modo, che vorria che ogni uomo fussi vituperato, acciò che lui solo restassi glorioso. (Girolamo Savonarola)
Un popolo che cede davanti ai tiranni | perderà di più che la vita e tutti i beni, | a mancargli sarà la luce, per anni. (Harry Mulisch)
Il despotismo ha saputo sempre, per i suoi fini, profittare dei pregiudizi del nazionalismo e della religione; se n'è valso per trasformare in odio la naturale alleanza dei popoli.
Il dispotismo è menzogna: e la menzogna deve essere odiosa a tutti, anche a coloro che non colpisce direttamente nella loro esistenza e nei loro interessi. Il solo rimedio contro il dispotismo è la fratellanza universale dei popoli liberi.
Il dispotismo sorregge la logora sua esistenza colla discordia dei popoli.
Il giorno in cui i contadini saranno educati nel vero, i tiranni e gli schiavi saranno impossibili sulla terra.
Ecco perché i tiranni hanno paura. Possono ridurre all'ubbidienza milioni di uomini, ma non quell'uno che in sé ha ridotto in schiavitù la morte. Egli ristabilisce la dignità dell'uomo. Così muta il significato degli altari sacrificali lordi di sangue: l'onta e la profanazione sono servite soltanto ad accrescere lo splendore della verità.
I tiranni vivono costantemente nella tremenda convinzione che a poter uscire dallo stato di paura siano in molti, non solo alcuni singoli individui; il che significherebbe con certezza la loro caduta. Questo è anche il vero motivo del rancore contro ogni dottrina del trascendente. Lì infatti si cela il massimo pericolo che l'uomo non abbia più paura.
In fondo tirannide e libertà non possono essere considerate separatamente, anche se dal punto di vista temporale l'una succede all'altra. È giusto dire che la tirannide rimuove e annienta la libertà – anche se non si deve dimenticare che la tirannide è possibile soltanto se la libertà è stata addomesticata e ormai ridotta a vuoto concetto.