Polifonte: Meropе, il lungo duol, l'odio, il sospetto | Scaccia omai dal tuo sen : miglior destino | Io già t'annunzio, anzi ti reco. Altrui | Forse tu nol credesti; ora a me stesso | Credilo pur; ch'io mai non parlo indarno | In consorte io t'elessi; e vo' ben tosto | Che la nostra Messenia un'altra volta | Sua Reina ti veggia. Il bruno ammanto | I veli, e l'altre vedovili spoglie | Deponi adunque, e i lieti panni, e i fregi | Ripiglia e i tuoi pensier nel ben presente | sconfortando omai, gli anficbi affanni | Come saggia che sei, spargi d'oblio.
Merope: O Ciel! qual nuova spezie di tormento | Apprestar mi vegg'io! deh Polifonte, | Lasciami in pace; in quella pace amara | Che ritrovan nel pianto gl'infelici; | Lasciami in preda al mio dolor trilustre.
Citazioni
- Incruenta morte non appaga i Tiranni. (Merope, Atto I p. 4)
- Onesta è sempre la causa | di colui, che parla solo. (Adrasto, Atto I p. 11)
- Ciò ch'è ben fare, differire è male. (Polifonte, Atto II, p. 26)
- Il vulgo sciocco | Vuol sempre a parte d'ogni cosa i Dei. (Polifonte, Atto II, p. 26)
- Pazzo è 'l Nocchier, che non seconda il vento. (Adrasto, Atto IV p. 52)
- Tutto s'ottien, quando Prudenza è guida. (Merope, Atto IV p. 63)
- Non si lodan le imprese, che dal fine. (Merope, Atto IV p. 64)
- Non tutti i mali | Vecchiezza ha eco: che restando in calma | Dalle procelle de gli affetti il core, | Se gli occhi foschi son, chiara è la mente, | E se vacilla il pie', fermo è 'l consiglio. (Polidoro, Atto IV p. 64)
- Tutto | Tutto l'oro del Mondo, e tutti i Regni | Darei per giovinezza. (Polidoro, Atto IV p. 65-66)
- O cieca gioventù! dove ti guida | Sconsigliato furor? (Polidoro, Atto V p. 70)
- Qual fede? o figlio, or non son più quei tempi; | A tempo mio ben si vedea, ma ora | Troppo intristito è 'l Mondo, e troppo iniqui | Gli uomini son fatti. (Polidoro, Atto V p. 72)
- Parmi Merope udir, di lei tu prendí | Cura e s'ancor contrasta, un ferro in sen | Vibrale al fine; e se con me non vuole, | A far sue nozze con Pluton sen vada. (Polifonte, Atto V p. 73)
- Amico, il Mondo tutto è pien di guai: | Terra è facile cangiar, ma non ventura. (Polidoro, Atto V p. 76)
- Miser chi crede | (E pur chi non lo crede?) i giorni suoi | Menar lieti, e tranquilli. È questa vita | Tutta un inganno; e trapassar si suole | Sperando il bene, e sostenendo il male . (Polidoro, Atto V p. 76)