[Ultime parole] Basta dimostrazioni di sicurezza! (Signor Guerra)
È buffo: tutta quella agitazione a Città del Messico ha evocato un ricordo lontano. E ora, a un tratto stasera torna tutto alla perfezione. Benvenuto, James. È passato tanto tempo, ma finalmente eccoci qui. Come mai ci hai messo tanto? Cu-cu. (Blofeld)
Quindi, eccoci qui signor Bond: due uomini morti che si godono la serata. (Mr. White)
[Ultime parole] Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond. Addio. (Mr. White)
Ha mai dovuto uccidere un uomo, Max? Le è capitato? Per premere quel grilletto bisogna essere sicuri. Se uno indaga, analizza, valuta... prende di mira, e poi deve guardarlo negli occhi. E prendere la decisione. E tutti i droni, le cimici, le telecamere, le trascrizioni, tutta la sorveglianza del mondo non possono dirle cosa deve fare. La licenza di uccidere è anche la licenza di non uccidere. (M)
I francesi hanno un detto: "il destino del vetro è rompersi". Be', forse il destino delle spie è semplicemente scomparire; ma, se avremo fortuna, lasceremo un segno. (M)
Non sei molto più di voyeur. (Bond)
Quante cose possono fare incontrare le persone: dall'orrore, a bellezza. (Blofeld)
Citazioni in ordine temporale.
Gallo: Facciamo un brindisi, amico mio! Alla morte. Marco Sciarra: Alla morte. James Bond: Salute.
M: Faccia con comodo, 007, ma fra cinque minuti il capo dei Servizi di Sicurezza Congiunti sarà qui, e io dovrò spiegargli come mai uno dei nostri agenti bighellonava in Messico di sua iniziativa e ha provocato un incidente diplomatico. Bond: Con il dovuto rispetto, signore, poteva andare peggio. M: Peggio? Ha fatto saltare in aria mezzo isolato. Bond: Meglio mezzo isolato che uno stadio pieno di persone. M: Lei non aveva alcuna autorità, nessuna. È in atto la più grande ristrutturazione nella storia dei servizi britannici, è ancora fresca la firma con la fusione con l'MI5 e già scalpitano per avere una scusa per rottamare il programma Doppio Zero, e lei gliel'ha appena fornita. Bond: Ha ragione, signore... la aspetta una giornata antipatica.
Moneypenny: Che succede, James? Non c'è una persona del MI6 che non ne stia parlando. Bond: Parlando di cosa, esattamente? Moneypenny: Di quello che hai fatto in Messico, ti sei spinto troppo in là. Dicono che sei finito. Bond: Tu che ne pensi? Moneypenny: Secondo me hai appena cominciato.
Bond: Prendo un Vodka Martini; agitato, non mescolato. Barista: Mi dispiace, noi non serviamo alcolici. Bond: Già comincio ad amarlo questo posto...
Bond: Se sei venuto per l'auto l'ho parcheggiata in fondo al Tevere. Q: Che vuoi che sia, era solo un prototipo da tre milioni di sterline... Bond: Perché sei qui, Q? Q: Oh, sognavo solo un po' di relax sinceramente, il lavoro mi ha un tantino stressato: abbiamo gli uomini di C addosso e M vuole le mie palle per appenderle all'albero di Natale.
Blofeld: Certamente ormai saprete che il programma doppio zero è ufficialmente defunto, e questo mi spinge a fare congetture sul perché tu sia venuto. Allora, James, perché sei venuto? Bond: Per ucciderti. Blofeld: Pensavo che fossi venuto per morire. Bond: È tutta questione di prospettiva.
Blofeld: Mi hai incrociato moltissime volte e non sei mai riuscito a vedermi. Le Chiffre, Greene, Silva... Bond: Tutti morti. Blofeld: Sì, esatto. Si è sviluppato un bello schema: tu interferivi nel mio mondo, io distruggevo il tuo. O pensavi fosse una coincidenza che tutte le donne della tua vita finissero per morire? Vesper Lynd, per esempio. [a Madeline] Lei è stata quella importante, te ne ha parlato per caso? E poi, ovviamente, la tua amata M, sparita per sempre... a me. Devi tutto a me, James. Sono sempre stato io l'artefice delle tue sofferenze.
Denbigh: Da' un'occhiata al mondo. Caos, perché persone come te portaborse, passacarte e politici sono troppo smidollate per fare ciò che è necessario. Così ho stretto un'alleanza per dare il potere a chi dovrebbe averlo, e ora puoi buttare via tutto, per il bene della democrazia. Chissà che diavolo è, da prevedibile mentecatto. Del resto non è questo il significato di M, [si alza e impugna la pistola], mentecatto. [preme il grilletto ma lo sparo non parte]. M: E ora sappiamo quale non è il significato di C [mostra i proiettili in mano]. Carica.
Bond: Sei duro a morire, Blofeld. [osservandone la cicatrice] Spero che non ti faccia troppo male... Blofeld: Le mie ferite guariranno. Parliamo delle tue... guardati intorno, James, guarda: questo è quello che rimane del tuo mondo. Tutto ciò per cui ti sei battuto, tutto ciò in cui credevi è in rovina. Bond: Perché siamo qui? Ti sono mancato? Blofeld: No. Ma conosco qualcuno a cui manchi... [disegna un cuore sul vetro] Bond: Dov'è lei? Blofeld: Sta a te trovarla. Fra tre minuti esatti questo edificio verrà demolito; io posso uscire facilmente. Ora, tu puoi scegliere: morire cercando di salvarla o salvare te stesso e vivere con quel rimorso. Bond: Tu stai bluffando... Blofeld: Davvero? [scoppia a ridere] Ti ho fatto proprio male stavolta! Beh, i fratelli sono fatti così: sanno sempre come premere i pulsanti giusti. [preme il pulsante del timer]
Denbigh[ultime parole]: Perché non lo puoi accettare? Tu non conti più niente. M: Forse io no, ma qualcosa altro sì.